Air France non rimarrà a lungo in panchina nella partita decisiva di Alitalia: la compagnia transalpina somiglia però molto a un fuoriclasse svogliato che è disposto a entrare in campo solamente nei tempi supplementari. Come riportato da Milano Finanza, c’è un’idea ben precisa da realizzare, ma l’ipotesi diventerà concreta dopo aver verificato la compatibilità del piano industriale e di quello sul debito. Cosa potrebbe succedere di preciso da qui ai prossimi mesi?
A Parigi si sta pensando di attendere la scadenza del 16 novembre, vale a dire il primo termine temporale che è stato fissato per l’adesione all’aumento di capitale di Alitalia (trecento milioni di euro per la precisione). In questo modo, l’attuale quota azionaria dei francesi (25%) potrebbe anche scendere, ma ci vorrà ancora del tempo. In particolare, la due diligence sulla nostra compagnia di bandiera è destinata a durare almeno un mese.
Una volta completata la diluizione della partecipazione, Air France ha in mente di acquistare nuovamente la quota di maggioranza dalle banche. Come ha ammesso l’ad di Poste Italiane, Massimo Sarmi, le trattative sono difficili, ma Alitalia ha bisogno di un’alleanza internazionale, altrimenti rischia di non reggere il confronto col mercato. Una delle condizioni poste dal vettore transalpino si basa sull’accordo bancario, altrimenti il piano di ristrutturazione non partirà mai.
Un nuovo investimento in Alitalia non verrà considerato contraddittorio e in linea con le richieste salariali di Air France: la compagnia parigina vuole dimostrare che il suo interesse nei confronti del nostro paese non è diminuito, al contrario teme molto di più che un abbandono delle posizioni nella Penisola possa essere interpretato come una mossa azzardata e dagli effetti potenzialmente negativi.