Thread Alitalia dal 13.11.2013


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kenyaprince

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20 Giugno 2008
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Re: Air France boccia il nuovo piano industriale Alitalia

E' l'ipotesi che potrebbe valutare il cda della compagnia in programma per oggi. La possibilità è in fase di valutazione da parte di ambienti finanziari per poter dare un margine in più alla trattativa con Parigi. Oggi sarà valutato anche il piano di risparmi messo a punto dall'a.d. Del Torchio

Si profila l'ipotesi di una proroga di 7-10 giorni del termine per aderire all'aumento di capitale di Alitalia. E' quanto potrebbe decidere il cda della compagnia in programma per oggi. Un'ipotesi che Il Sole-24 Ore di ieri aveva già anticipato e sulla quale ritorna oggi, precisando che questa possibilità è in fase di valutazione da parte di ambienti finanziari al fine di poter dare un margine in più alla trattativa con Parigi (Air France-Klm, ndr) che in serata renderà ufficiale la sua posizione.
Domani scade il termine per sottoscrivere la prima fase della ricapitalizzazione, da 300 milioni di euro. Dal canto suo Air France Klm mantiene una posizione critica su come è stato condotto il negoziato sul salvataggio, con l'ipotesi delle Poste, e sul piano industriale dell'a.d Gabriele Del Torchio. Al vaglio del cda di oggi ci dovrebbe essere anche il piano di risparmi messo a punto dall'a.d, con Boston Consulting. Piano che propone risparmi per 200-250 milioni per fronteggiare l'inverno, ma il suo non è un piano a lunga scadenza. Secondo quanto si legge sulle pagine del quotidiano ci sarebbero tagli agli stipendi fino al 20%, almeno mille esuberi tra i dipendenti, 2mila stagionali ai quali non verrebbe rinnovato il contratto e 22 aerei messi a terra. Il 31 dicembre è il termine finale per completare la ricapitalizzazione.
 
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kenyaprince

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Re: Air France boccia il nuovo piano industriale Alitalia

Sul caso Alitalia hanno detto tutto ed il contrario di tutto. Dall'iniziale piano 'lacrime e sangue' proposto da Air France-Klm, che idealmente portava a 5 000 esuberi ed un forte ridimensionamento del vettore nostrano, alla partnership con Poste italiane; dall'aumento di capitale (al quale non parteciperà più Air France-Klm, secondo Le Figaro), al piano 'stand alone' di Del Torchio. Le indiscrezioni sul caso si sono susseguite giorno dopo giorno, senza alcuna sorta di interruzione. Le 'ultime puntate' osservano attentamente le mosse dell'ad della compagnia di bandiera, Gabriele Del Torchio, e del suo piano industriale, redatto 'a quattro mani' con la Boston Consulting, che starebbe incontrando non poche asperità sul suo sentiero d'attuazione.
Quattrocento milioni di euro di tagli, quattromila esuberi (compresa la quasi totalità dei contratti a termine), tagli del 20% agli stipendi superiori ai 40mila euro annui e ricontrattazione dei più onerosi contratti di manutenzione/fornitura: il piano shock di Del Torchio, sulla carta, snellirebbe di molto l'attuale silhouette di Alitalia e le permetterebbe (secondo i piani originali) di farla camminare da sola in attesa di un giusto partner che valorizzi la collaborazione (si legga a questo titolo Etihad). Eppure, come accennato sopra, non è un piano di così 'facile' attuazione (eufemismo) quello ideato dall'ad Alitalia e che rischia, seriamente, di fallire ancor prima di esser ufficialmente presentato. Il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, ed i sindacati riuniti avrebbero - infatti - risposto con un secco 'no' al massiccio disegno di esuberi proposto da Del Torchio.
Il piano 'lacrime e sangue', questa volta in edizione nostrana, deve avere una matrice ideologica di rilancio e di sviluppo, non un mero taglio dei costi. Il pensiero del ministro Lupi, solidale con i sindacati, vuole condurre il risanamento in un territorio meno austero e decisamente più delicato in materia di 'impatto sociale' (il ministro dello Sviluppo Economico Zanonato ha definito il tutto come "un grosso problema da risolvere"). "Seguiremo la vicenda da vicino - spiega un agguerrito ministro Lupi - per salvaguardare i posti di lavoro ed evitare un impatto sul sistema aeroportuale del Lazio". Il tutto, allora, potrebbe concretizzarsi in un 'minimo indispensabile' taglio all'organico Alitalia da affiancare ad un misto fatto di riduzione degli stipendi e del monte ore per dall'introduzione dei contratti di solidarietà. I sindacati si scaldano, già pronti a dichiarare 'guerra' nel caso in cui la scure puntasse in maniera troppo 'ingiusta' sulla testa dei dipendenti. "Non ci risulta un piano industriale presentato, non stiamo discutendo di questo. Parliamo dell'impegno del governo perché ci sia una prospettiva positiva" ha chiosato il segretario della Cgil, Susanna Camusso mentre il numero uno della Cisl, Raffaele Bonanni, ha sùbito chiarito come "Non accetteremo piani industriali con esuberi".
Il lavoro di Del Torchio, insomma, non è affatto finito. Quel piano da €400 milioni e 4 000 tagli al personale, che tanto piace ai soci Alitalia, non sarà attuabile: preso atto della ovvia resistenza dei sindacati, anche l'appoggio governativo sarebbe messo in discussione in un caso limite come questo. Ecco allora che il labor limae dell'ad Alitalia potrebbe giungere lì dove già sono arrivati i rumors. Un piano industriale 2,0 - ovviamente sempre con la formula «stand alone» - che si fermerebbe a quota 250 milioni di euro e 2 000 esuberi (dei quali 1000 dipendenti in cassa integrazione e l'altra metà raggiunta con i contratti a termine non rinnovati). Completerà il quadro una taglio minimo alla flotta (si parla ancora di 10 aeromobili) e la ridiscussione dei contratti con i fornitori in cerca di qualche 'sconto'.
Perso ormai il conto delle volte in cui Alitalia sarebbe dovuta rinascere dalla proprie ceneri con il 'miracoloso' piano industriale di turno, insomma, non ci resta che posizionarci 'alla finestra' ed osservare il naturale corso degli eventi.
 

kenyaprince

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20 Giugno 2008
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VCE-TSF
Re: Air France boccia il nuovo piano industriale Alitalia

Air France-Klm boccia il nuovo Piano di Alitalia: per i francesi i miglioramenti ci sono, ma non sono sufficienti; e per questo Parigi avrebbe deciso di non partecipare all'aumento di capitale. I malumori del primo azionista di Alitalia, raccolti dalla stampa francese, arrivano alla vigilia di un cda cruciale per la compagnia italiana, nel quale l'ad Gabriele Del Torchio svelerà i dettagli del Piano per i prossimi mesi, che dovrebbe prevedere 250 milioni di risparmi con 2-3.000 esuberi, e farà il punto sull'aumento di capitale a 24 ore dalla scadenza dei termini dell'adesione. E al Piano guardano con attenzione anche i sindacati che, in attesa di conoscere i numeri veri, fanno sapere che non accetteranno esuberi. Cgil, Cisl, Uil e Ugl hanno oggi incontrato il ministro dei trasporti Maurizio Lupi per discutere di Alitalia.

Nell'incontro non si è parlato di esuberi, dal momento che il Piano non è ancora stato presentato, ha spiegato il ministro. Ma dopo le indiscrezioni che circolano da giorni, questa è la maggiore preoccupazione dei sindacati. "Non accetteremo piani con esuberi", ha detto chiaramente il leader della Cisl Raffaele Bonanni al termine dell'incontro. Più cauta Susanna Camusso: "Non ci risultano esuberi, non ci risulta un piano industriale presentato, non stiamo discutendo di questo. Parliamo della conferma dell'impegno del Governo". "Il problema non è solo Alitalia ma tutto il trasporto aereo", ha sottolineato il leader della Uil Luigi Angeletti. Ottimista Giovanni Centrella: "nell'ambito di un piano serio del trasporto aereo in Italia, credo che Alitalia possa farne uno senza esuberi". Il ministro Lupi ha comunque assicurato che la priorità del Governo è la difesa dei posti di lavoro.


"Gli interessi del Governo su Alitalia sono molto semplici: il piano industriale con continuità aziendale, investimenti da parte di privati e la difesa dell'occupazione", ha detto Lupi, che resta "convinto" che Air France aderirà. Da Parigi, tuttavia, arrivano notizie poco confortanti. Il piano, secondo quanto riporta Les Echos, non piace ad Air France-Klm, che da tempo ripete ai soci italiani le proprie "rigide" condizioni: "Il Piano è stato migliorato ma non sufficientemente - spiegano fonti del gruppo franco-olandese al quotidiano online - Le previsioni finanziare e di traffico su cui si basa ci sembrano irrealistiche. Il ritorno all'equilibrio alla data prevista da Alitalia ci sembra inarrivabile". Per questo, sempre secondo Les Echos, Air France-Klm avrebbe deciso di non partecipare all'aumento di capitale.



Intanto, a quasi un mese dall'inizio dell'operazione, l'aumento di capitale da 300 milioni ha raccolto adesioni per 71 milioni (Intesa SanPaolo 26 milioni, Atlantia 26 milioni, Immsi 13 milioni e Maccagnani 6 milioni), cui vanno aggiunti altri 65 milioni versati da Intesa Sanpaolo e Unicredit (a valere sulla loro garanzia di 100 milioni), per un totale di 136 milioni. Ma con i 75 milioni di Poste (il ministro Lupi ha ribadito oggi che l'impegno della società è garantito, con o senza Air France), verrebbe superata la soglia minima di 240 milioni da raggiungere per considerare valido l'aumento. Se Air France non partecipasse all'aumento, diluirebbe la propria quota (25%) sotto il 10% (secondo Credit Suisse al 6%). Ma non è escluso, vista la situazione, che il cda di domani possa anche decidere di estendere i termini per la sottoscrizione, concedendo così ai francesi un altro po' di tempo per decidere sull'adesione.

International Business Time
 
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Seaking

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Re: SVILUPPI SITUAZIONE AZ : CDA 13.11.2013

Per cortesia, cerchiamo di mantenere la discussione sui fatti, man mano che questi emergono dalle agenzie di stampa.

Evitiamo OT o inutili divagazioni.
 

atlantique

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Re: Air France boccia il nuovo piano industriale Alitalia

Si profila l'ipotesi di una proroga di 7-10 giorni del termine per aderire all'aumento di capitale di Alitalia.
Immagino che non abbiano trovato la fila di acquirenti pronti,quando hanno aperto la porta.
Il numero di 22,per quanto attiene agli aeromobili,già da qualche tempo.
 

ilcavalieredeltempo

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20 Luglio 2007
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Re: SVILUPPI SITUAZIONE AZ : CDA 13.11.2013

Alitalia: Aeroflot resta in campo ma compagnia non commenta
Fonti, serve serio disegno industriale e finanziario
(ANSA) - MOSCA, 13 NOV - ''No comment'': cosi' Irina
Dannenberg, portavoce di Aeroflot, risponde su un possibile
interesse della compagnia di bandiera russa per Alitalia. Un
mese fa Aeroflot aveva negato qualsiasi interesse per l'acquisto
di quote azionarie di Alitalia ma, secondo quanto apprende
dall'ANSA da fonti del settore, la compagnia di bandiera russa
resta invece interessata a diventare partner di Alitalia ma solo
sulla base di un serio disegno industriale e finanziario,
ritenendo la compagnia italiana complementare al proprio
mercato.(ANSA).
 

falco108

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Re: SVILUPPI SITUAZIONE AZ : CDA 13.11.2013

++ Alitalia: verso proroga decina giorni termine aumento ++
Fonti, decisione attesa da cda di questa sera
(ANSA) - ROMA, 13 NOV - Il cda di Alitalia dovrebbe decidere
questa sera, secondo quanto si apprende, di far slittare di una
decina di giorni il termine (fissato a domani) per l'adesione
all'aumento di capitale. Questo per dare più tempo ai soci, in
particolare Air France-Klm, e attendere l'Assemblea di Poste che
dovrebbe riunirsi il 20 novembre. (ANSA)
 

Paolo_61

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Re: SVILUPPI SITUAZIONE AZ : CDA 13.11.2013

interessante, anche se "fonti del settore e' decisamente inaffidabile", comunque interessante
Interessante anche il "no comment" di Aeroflot, di per sé una conferma che in effetti ci stanno pensando (non è dato di sapere quanto seriamente).
 

sevs17

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Re: SVILUPPI SITUAZIONE AZ : CDA 13.11.2013

Significa tutto e significa niente, molte aziende hanno come politica quella di non fare commenti su certi temi (a prescindere che ci siano trattative o meno).
 

kenyaprince

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20 Giugno 2008
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Re: SVILUPPI SITUAZIONE AZ : CDA 13.11.2013

Significa tutto e significa niente, molte aziende hanno come politica quella di non fare commenti su certi temi (a prescindere che ci siano trattative o meno).
concordo con te, anche se faccio notare che nel passato si è passati (almeno per EY) a "Non c'è niente di vero" a "no comment". Poi che non significhi niente è assolutamente plausibile. Anzi ci sta nel gioco di tenere sempre le porte aperte.
 

Paolo_61

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Re: SVILUPPI SITUAZIONE AZ : CDA 13.11.2013

concordo con te, anche se faccio notare che nel passato si è passati (almeno per EY) a "Non c'è niente di vero" a "no comment". Poi che non significhi niente è assolutamente plausibile. Anzi ci sta nel gioco di tenere sempre le porte aperte.
Quoto in toto. In un mondo in cui tutti parlano con tutti, anche le sfumature hanno (o possono avere) un significato. Stesso cambio di risposta anche da parte dei russi.
 

kenyaprince

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VCE-TSF
Re: SVILUPPI SITUAZIONE AZ : CDA 13.11.2013

EY , SU ed eventuali altri pretendenti hanno tutto l'interesse a non manifestare troppo interesse anche qualora ci fosse qualcosa di più concreto se non altro per poter avere comunque il coltello dalla parte del manico in una fase successiva.
Rimanendo a ragionare su queste 2 ultime possibili ipotesi mi sembra che
entrambe le compagnie (EY e SU) potrebbero essere interessate ad AZ per le rotte che vanno verso le americhe dall'Europa, i network sono complementari. Particolarmente "suggeristiva" poi potrebbe essere la soluzione Aeroflot che m'immagino potrebbe anche portare a sinergie con Alenia (leggasi SuperJet 100 e allestimenti a VCE)
Staremo a vedere .
 

FlyKing

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Re: SVILUPPI SITUAZIONE AZ : CDA 13.11.2013

Particolarmente "suggeristiva" poi potrebbe essere la soluzione Aeroflot che m'immagino potrebbe anche portare a sinergie con Alenia (leggasi SuperJet 100)
Spero vivamente di no.
Non me ne vogliate, è un'azienda italiana che porta lavoro e indotto nel nord est del paese e basterebbe questo per apprezzarla, ma propone un prodotto non competitivo e, per molti versi, superato e il mercato lo ha ampiamente decretato come flop; di scelte politiche in materia di flotta AZ è piena, mi auguro che non si ripeta nulla di ciò.
 
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flyboy

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Re: SVILUPPI SITUAZIONE AZ : CDA 13.11.2013

EY , SU ed eventuali altri pretendenti hanno tutto l'interesse a non manifestare troppo interesse anche qualora ci fosse qualcosa di più concreto se non altro per poter avere comunque il coltello dalla parte del manico in una fase successiva.
Rimanendo a ragionare su queste 2 ultime possibili ipotesi mi sembra che
entrambe le compagnie (EY e SU) potrebbero essere interessate ad AZ per le rotte che vanno verso le americhe dall'Europa, i network sono complementari. Particolarmente "suggeristiva" poi potrebbe essere la soluzione Aeroflot che m'immagino potrebbe anche portare a sinergie con Alenia (leggasi SuperJet 100 e allestimenti a VCE)
Staremo a vedere .
Quoto tutto, anche se al momento non esiste alcuna concreta trattativa, e ciò sarebbe confermato dal fatto che AF avrebbe altri 10 gg per aderire, in base a quanto pubblicato oggi.
Mi aspetto che altri 10 gg passeranno invano, e poi auspico che le reti diplomatiche che sono state lanciate diano luogo ad un reale tentativo di trovare una possibile alternativa.
Tentare è lecito e necessario. Ovviamente io sono per EY.
 

freeair

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.
Re: SVILUPPI SITUAZIONE AZ : CDA 13.11.2013

Probabilmente sono tutti in attesa di un piano industriale, di riduzioni del personale alla quale tutti (sindacati e ministeri) si oppongono e via dicendo.
Con la situazione che si sta delineando non penso nessuno sia disposto a mettere un euro.
Avranno dettato tutti delle condizioni e tempo 10 giorni qualcuno dovra dare risposte concrete.
 

AZ620

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Re: SVILUPPI SITUAZIONE AZ : CDA 13.11.2013

EY , SU ed eventuali altri pretendenti hanno tutto l'interesse a non manifestare troppo interesse anche qualora ci fosse qualcosa di più concreto se non altro per poter avere comunque il coltello dalla parte del manico in una fase successiva.
Rimanendo a ragionare su queste 2 ultime possibili ipotesi mi sembra che
entrambe le compagnie (EY e SU) potrebbero essere interessate ad AZ per le rotte che vanno verso le americhe dall'Europa, i network sono complementari. Particolarmente "suggeristiva" poi potrebbe essere la soluzione Aeroflot che m'immagino potrebbe anche portare a sinergie con Alenia (leggasi SuperJet 100 e allestimenti a VCE)
Staremo a vedere .
temo che SuperJet debba cavarsela senza la forte sponsorship di Aeroflot... in ogni caso non vedo, nel caso di Aeroflot, enormi sinergie di network con AZ
 

Paxromana

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Re: SVILUPPI SITUAZIONE AZ : CDA 13.11.2013

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Alitalia, in perfetto orario col destino
13 November, 2013 at 11:34


L’Italia è il paese dell’eterno ritorno, o meglio della eterna zombizzazione. Di persone, movimenti politici, dibattiti “culturali” ed aziende decotte, da pubbliche e da (fintamente) private. Non serviva la sfera di cristallo per intuire come sarebbe finita con Alitalia, ed infatti è già stato tutto scritto e detto. La società ha tutte le carte perdenti di questa partita, e malgrado ciò il suo “tutore” politico, il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi, continua a balbettare frasi che farebbero tenerezza se non fossero la premessa ed il presagio di un nuovo massacro dei contribuenti italiani. Perché è davvero tutto già scritto.

Abbiamo Air France che non intende partecipare alla ricapitalizzazione, perché non vede quell’intervento di ristrutturazione sanguinosa che solo potrà tentare di tenere in vita una linea aerea che è semplicemente nell’universo sbagliato al momento sbagliato. Air France vuole una pesantissima (e fatalmente necessaria) ristrutturazione del debito, di quelle che ne abbattono il valore nominale di una percentuale da mettere le vertigini. Le banche finanziatrici di Alitalia resistono all’idea, mentre dovrebbero prendere coscienza che la partita è persa. In realtà, sperano in un qualche intervento del governo che ne tuteli il credito, mettendo tutto sul groppone di contribuenti italiani.

Poi c’è l’ineffabile Maurizio Lupi, l’uomo che lanciava ultimatum ad Air France e che ancora oggi ostenta sicurezza di poter fare a meno dei francesi, e che qualche vettore salterà fuori, prima o poi. Non deve sembrare vero, a Lupi ed ai suoi colleghi divorziati dalla realtà, che un paese come l’Italia debba rassegnarsi a vedere fallire la “propria” linea aerea. Arriveranno i russi, gli arabi, i cinesi, i marziani. E intanto nessuno all’orizzonte, nella Fortezza Bastiani di un paese che ormai soffre di allucinazioni. Ah, a proposito: un vero peccato che il tenace Lupi non tenti di mobilitare nell’impresa i suoi confratelli di Comunione e Liberazione: sarebbe stato un bell’atto di fede nel paese, ed un monumento volante alla leggendaria sussidiarietà, quella che da noi significa soldi pubblici ad alcuni fortunati privati.

Intanto, mentre aspettiamo che Air France (di cui non abbiamo alcun bisogno, sia chiaro, signora mia) torni a più miti consigli in questo universo rovesciato, e dopo che il piano stand alone dell’a.d. di Alitalia, Gabriele Del Torchio, pare essere stato già impallinato dai sindacati e dallo stesso Lupi (oltre dal ministro del sottosviluppo economico, Flavio Zanonato, che esprime preoccupazioni che in altri contesti meno rintronati dai talk show televisivi gli sarebbero valsi un nutrito lancio di ortaggi), pare sempre più probabile un rinvio della deadline sulla scadenza dell’aumento di capitale. Che è già “garantito e coperto”, come si affretta a comunicare al popolo il nuovo neo-politico di sistema Corrado Passera. E’ davvero buffo, però: va tutto benissimo, siamo un paese fortissimo eppure ci sta arrivando tutto in testa. Scommettiamo un caffè (cit.), dottor Passera?

A questo punto, riflettori puntati sul super boiardo di Stato, Massimo Sarmi. Che, come da noi già ipotizzato, dovrà decidere se rispondere “obbedisco” a quella che rischia di essere la prossima richiesta governativa: aumentare l’impegno di Poste Italiane nell’operazione-Alitalia per sostituire Air France. Tanto le sinergie ci sono eccome, e poi che sarà mai per una realtà che ogni anno fa 500-600 milioni di investimento, giusto? Ministro Saccomanni, lei che controlla Poste Italiane, abbia un moto di dignità: metta la parola fine a questa farsa, prima che sia troppo tardi.

P.S. Col passare dei giorni cresce la tentazione e la suggestione di mettere post come questo nella categoria “Adotta un neurone“. Chissà che vorrà dire…
 
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