Thread Alitalia / Etihad - Parte I


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I-UDNE

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17 Agosto 2011
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Re: Thread Alitalia / Etihad

A Lupi non risulta mai nulla

non risulta un ridimensionamento di Malpensa
non risultano gli esuberi che circolano sui giornali
non risulta un'interruzione della trattativa.


Alitalia: Maroni, a Lupi non risulta rottura trattative con Etihad

17 Aprile 2014 - 12:18

(ASCA) - Roma, 17 apr 2014 - ''Ho sentito il ministro Maurizio_Lupi, a lui non risulta rottura trattative Alitalia-Etihad''. Lo afferma il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, su twitter.
Vabbè, ma anche Maroni non è che sia una fonte autorevole a cui prestare ascolto...
 

bombatutto

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Re: Thread Alitalia / Etihad

Mah... io direi che invece il piu' e' fatto. Manca solo dare una exit strategy ai sindacati che firmeranno, o hanno gia' firmato, qualche migliaio di esuberi a zero che diranno di averlo fatto solo per proteggere i posti di lavoro omettendo "i nostri". Ovvero la minaccia di ritiro degli acquirenti. Oggi sono gli arabi, ieri erano i capitani. Film gia' visto.
 

pippen

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Re: Thread Alitalia / Etihad

il discorso che gli arabi hanno paura del 7% di azioni posseduto dai francesi che quindi sono nelle condizioni di potere conoscere le strategie mi sembra una bufala; sapevano già perfettamente prima della due diligence che c'era questo aspetto; bisogna capire cosa prevede lo statuto sul tema modalità di elezione del consiglio d'amministrazione.
 

rommel

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Re: Thread Alitalia / Etihad

Sanno di avere il coltello dalla parte del manico e lo usano per avere le migliori condizioni possibili. Inoltre sono Arabi e si fidano poco delle promesse dell'Italia. Tutto qua.
 

londonfog

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Londra
Re: Thread Alitalia / Etihad

Inoltre sono Arabi e si fidano poco delle promesse dell'Italia. Tutto qua.
Prima di tutto James Hogan e' Australiano, poi credo che sia l'Italia ad essere un po' ingenua in materia di acquisizioni o fusioni. Sono poche le grandi aziende italiane (e anche di altri paesi europei) dove fusioni e acquisizioni avvengono puramente sul piano commerciale. La politica c'e' sempre in mezzo. In altri paesi ci sono piu' abituati. In questa italia piena di commissari tecnici, grandi maghi della finanza, strateghi politici, ecc. tutto dal divano di casa; a volte si assiste a comportamenti ingenui e questo quando il mondo politico lascia le cose in pace.
 

pippen

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11 Giugno 2011
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Re: Thread Alitalia / Etihad

Lupi: ''Ci risulta che la trattativa sia ancora in corso''

Roma, 17 apr. (Adnkronos/Ign) - ''Ci risulta che'' mercoledì sera ''sia arrivata una lettera di Etihad che pone alcune condizioni alle quali gli azionisti privati dovranno dare delle risposte''. A riferirlo in Senato è stato il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Maurizio Lupi, in merito alla trattativa tra Alitalia ed Etihad.

''Ci risulta che la trattativa sia ancora in corso'' e che Alitalia ''stia prontamente rispondendo alle puntuali osservazioni inviate da Etihad'' ha poi evidenziato il ministro parlando con i giornalisti a margine del question time al Senato.
Fonti vicine al dossier in precedenza avevano riferito all'Adnkronos che la trattativa si è di fatto interrotta mercoledì. Non è ancora chiaro, si spiegava, se si tratti di una rottura definitiva o temporanea.
Il cda di Etihad aveva dato il proprio via libera alla lettera d'intenti anche se con riserva ma, poi, vi sarebbe stata una frenata da parte dell'emiro Mohammed Bin Zayed Al Nahyan.
Bocche cucite da Air France-Klm. ''Non facciamo alcun commento'', ha detto all'Adnkronos un portavoce del gruppo franco-olandese, che attualmente detiene circa il 7% del capitale sociale della compagnia
http://www.adnkronos.com/IGN/News/E...compagnia-risponde-a-Etihad_321449830823.html
 

pippen

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Re: Thread Alitalia / Etihad

io penso che il governo farà a meno di 400 milioni di f35 (rispetto al preventivato di quest'anno).
 

panick

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16 Febbraio 2009
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Re: Thread Alitalia / Etihad

Alitalia, stop a trattativa con Etihad: “No garanzie politiche ed economiche”
La notizia diffusa dal Messaggero: "Gli Emiri insoddisfatti, mancano garanzie economico-politiche". Nelle ultime settimane il ministro Lupi ha più volte dato per imminente l'annuncio dell'alleanza


Il matrimonio rischia di saltare: Etihad potrebbe non acquistare quote (si parlava del 40-45% per un investimento di 500 milioni di euro) di Alitalia. La notizia, riportata da il Messaggero, è arrivata proprio in dirittura d’arrivo di un accordo che avrebbe permesso al vettore italiano di trovare quel socio a lungo cercato e che, nelle speranze del governo, avrebbe permesso alla compagnia nazionale di uscire dalla crisi. Una sorpresa negativa, insomma: come se il promesso sposo non si presentasse sull’altare il giorno delle nozze. Stando a quanto riportato dal quotidiano romano, il vettore di Abu Dhabi avrebbe messo nero su bianco che non ci sono – almeno per il momento – le condizioni tecniche e quelle politiche per far decollare l’alleanza. Tradotto: le richieste degli emiri non sono state esaudite né dagli azionisti di Alitalia, né dal governo Renzi, con quest’ultimo che non avrebbe offerto il necessario supporto politico all’operazione. Quest’ultimo particolare, inoltre, stona visibilmente con quanto fatto trapelare negli ultimi tempi dall’esecutivo. Da sottolineare in particolare come nei mesi scorsi il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi avesse dato quasi per certo il buon esito della trattativa con gli arabi. Un ottimismo che, se la notizia riportata da il Messaggero fosse confermata (al momento non ci sono commenti ufficiali), suonerebbe come la classica beffa dopo un lungo corteggiamento.

Ritornando ai motivi del niet arabo, i vertici di Etihad non avrebbero avuto risposte positive né sulle rotte da Linate, né tantomeno sui collegamenti con l’Alta velocità per l’hub di Fiumicino. Stesso discorso, sempre secondo il giornale di Caltagirone, per quanto riguarda le limitazione dei benefici delle low cost. Non solo. Risposte insoddisfacenti dall’Italia anche sugli esuberi (gli arabi volevano tagliare 3 mila posti di lavoro) sull’abbattimento del debiti da parte delle banche. Un no su tutta la linea, quindi, proprio nel giorno in cui a Fiumicino si attendeva l’arrivo della lettera d’intenti condizionata di Etihad. Una missiva che a quanto pare non arriverà. E se arriverà non conterrà buone notizie né per Alitalia, né soprattutto per il governo di Matteo Renzi. Che da oggi si troverà sul tavolo una complicatissima gatta da pelare. Da Palazzo Chigi, tuttavia, continua a filtrare un certo ottimismo: per il governo, infatti, i nodi non sarebbero irrisolvibili, il che farebbe pensare non ad una rottura definitiva, bensì a una frenata della trattativa. Magari per far pressione sui sindacati e cercare di ammorbidire la loro posizione sugli esuberi.

http://www.ilfattoquotidiano.it/201...sono-garanzie-politiche-ed-economiche/955314/
ma non avete capito ? è solo una balla per differire l'annuncio dell'accordo a dopo le elezioni europee del 25 maggio, un differimento di 40 giorni, quando si è capito che i tagli, che saranno fatti, e la questione Malpensa, che sarà non ridmensionata ma concentrata sul cargo e mantenuta per i passeggeri a quello che è e cioè un p2p medio, avrebbero dato l'assist per la seconda campagna elettorale di strumentalizzazioni dopo quella che fece Berlusconi con Air France
 

DusCgn

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Re: Thread Alitalia / Etihad

Alitalia: Etihad pone condizioni per accordo. Lupi ottimista
17 Aprile 2014 - 18:54

(ASCA) - Roma, 17 apr 2014 - Si allungano i tempi per arrivare a un accordo tra Alitalia ed Etihad per l'ingresso della compagnia emiratina nel capitale del vettore italiano. Se per oggi era attesa la lettera di intenti della compagnia del Golfo, da Abu Dabhi e' invece arrivata al quartier generale dell'Alitalia una lettera con delle condizioni precise da soddisfare prima della presentazione dell'offerta da parte degli emiri. Ad annunciarlo e' stato il ministro dei Trasporti e Infrastrutture, Maurizio Lupi, in un question time al Senato dopo che questa mattina indiscrezioni di stampa davano le trattative per sospese dicendosi ottimista e spiegando che l'Alitalia sta rispondendo alle richieste di Etihad. ''Ci risulta che oggi anzi ieri sera sia arrivata una lettera di Etihad con delle condizioni - ha detto il ministro -. Sono condizioni a cui Alitalia deve dare una risposta. Ci risulta che la trattativa sia ancora in corso. Poi vedremo l'esito rispetto a questo chiarimento. Mi risulta che l'Alitalia stia prontamente rispondendo alle puntuali osservazioni inviate da Hogan (amministratore delegato di Etihad ndr). Noi continuiamo a sostenere che l'eventuale alleanza con Etihad e' strategica e complementare e che possa funzionare, ma vogliamo entriamo nell'accordo. Lo faremo per quello che e' di competenza del Governo per le questioni che riguardano il piano industriale, lo sviluppo strategico e il piano occupazionale''. Sulle condizioni, il ministro ha respinto le indiscrezioni che stanno circolando in questi giorni, in particolare sull'esistenza di eventuali 3 mila esuberi e sulla penalizzazione di Malpensa che dovrebbe essere rifocalizzata sul cargo. ''Ci sono aspetti della trattativa in cui il Governo non puo' e non deve entrare. Se abbiamo a cuore il futuro dell'Alitalia io credo non si debbano inseguire le indiscrezioni - ha spiegato il ministro . I 3 mila esuberi non mi risultano e il Governo ha sottolineato come Malpensa e Fiumicino siano fondamentali e strategici e il Piano deve prevedere uno sviluppo in particolare sull'internazionale. La settimana scorsa Hogan ha presentato le linee generali del Piano prima al presidente del Consiglio e poi a me e non prevedeva una penalizzazione di Malpensa''. L'obiettivo del Governo, ha aggiunto il ministro, ''e' quello di andare fino in fondo, perche' Etihad per noi e' il primo interlocutore. Poi vedremo l'esito rispetto a questo chiarimento, ma l'accordo con Etihad e' visto da noi come positivo perche' complementare al disegno strategico'' di riportare l'Alitalia al centro del mercato mondiale. ''Se le risposte dell'Alitalia convinceranno Etihad - ha concluso Lupi -, si arrivera' rapidamente alla lettera di intenti. Siamo veramente alla fase finale e poi ognuno fara' la sua parte. Io sono sempre stato ottimista sull'accordo, anche se i privati sono privati''. sen/
 

DusCgn

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Re: Thread Alitalia / Etihad

Alitalia-Etihad, il pallino è in mano alle banche. Alternativa? Il fallimento

di Andrea Giuricin | 17 aprile 2014

Non ci sono conferme ufficiali, ma la trattativa tra Alitalia ed Etihad potrebbe essere ad un punto di stallo. Un articolo de Il Messaggero indica che la trattativa sia arrivata ad un punto morto, ma questo potrebbe essere in realtà una voce messa in giro ad “arte” per cercare di aumentare la pressione. Ma la pressione nei confronti di chi? Indubbiamente sul governo, sulle banche e sui sindacati. La trattativa è complicata e come si va ripetendo da tempo le condizioni imposte dalla compagnia medio-orientale sono dure.

Sono condizioni dure, ma non dissimili da quelle richieste a settembre scorso, prima della ricapitalizzazione della compagnia italiana, da parte di AirFrance-Klm. Il punto interrogativo è il perché ad aprile si sia ancora alla non conclusione di una partita a scacchi nel panorama mondiale dell’aviazione civile, che ha visto lo Stato italiano come attore non protagonista importante. Ma cosa vuole Etihad? I punti di scontro principale sono tre: un taglio ulteriore del personale, una rinegoziazione del debito con le banche, una liberalizzazione degli slot sullo scalo milanese di Linate.

Per quanto riguarda il personale bisogna dire che Alitalia ha già effettuato diversi tagli ed i costi sono molto competitivi rispetto ai concorrenti europei come AirFrance-Klm e Lufthansa. Non con le compagnie low cost, con le quali tuttavia è impossibile competere sui costi. I problemi principali del vettore italiano sono invece la mancanza di investimenti da parte degli azionisti negli anni passati e al contempo una flotta sbilanciata sul corto-medio raggio. Questi errori derivanti dal Piano Fenice potevano essere colmati da investimenti in una flotta a lungo raggio con almeno tre miliardi di euro d’investimento. Ma “i capitani coraggiosi” non sono stati così coraggiosi.

Etihad ha la possibilità di portare diversi voli a lungo raggio e questo potrebbe in futuro aiutare a sviluppare il sistema di network hub and spoke su Roma Fiumicino. Il governo potrebbe intervenire con l’errore di pensare di aiutare la trattativa pensando di dare “condizioni speciali” ai lavoratori in esubero. Errore già fatto nel 2008 con la cassa integrazione speciale di 7 anni ai lavoratori a carico dei contribuenti (e poi si parla di spending review). I sindacati sarebbero sicuramente d’accordo, ma sarebbe l’ennesimo carico di spesa pubblica inutile per le casse statali.

Il secondo punto, però, è quello chiave nella trattativa. Alitalia non solo non ha più un valore azionario, ma ha un debito molto pesante. Le principali banche italiane, con Intesa e Unicredit che sono anche azioniste della compagnia, vantano dei crediti per circa 1 miliardo di euro nei confronti del vettore italiano ed Etihad pretende un taglio del debito. Esattamente la stessa condizione richiesta da AirFrance – Klm nel settembre dello scorso anno ed è importante ricordarlo. Il taglio è necessario per fare ripartire l’azienda, ma le banche non vogliono perderci troppi soldi. Una lotta durissima che rimane sottotraccia, ma dalla quale dipende l’esito della trattativa.

L’ultimo punto è la liberalizzazione di Linate. Lo scalo ha una limitazione a 18 movimenti orari per una legge dello Stato. Tale limitazione deriva dal Decreto Bersani bis di quasi 15 anni fa che serviva a fare decollare l’alleanza tra Klm e Alitalia. Si parla del secolo scorso e nel frattempo la vecchia Alitalia non esiste più e Klm si è alleata con Air France da ormai un decennio. Limitare Linate serviva a creare una struttura di hub and spoke su Malpensa a favore di quell’alleanza del secolo scorso. Infatti, pochi lo sanno, un hub esiste solo se c’è una compagnia di riferimento sullo scalo che abbia aerei a lungo raggio. Nessuna compagnia europea (di fatto solo le europee possono sviluppare un hub and spoke in Europa per limiti di legge) ha la capacità finanziaria di investire almeno 4-5 miliardi di euro per creare un sistema di hub and spoke su Malpensa. Ed Alitalia ha solo il 7 per cento del traffico su Malpensa, contro circa il 40 per cento di Easyjet.

Al netto delle sterili polemiche bisogna dire agli italiani e ai lombardi che Alitalia ha abbandonato Malpensa oltre 6 anni fa. Liberalizzare Linate non toglierebbe traffico a Malpensa, ma lo creerebbe probabilmente nell’area milanese poiché lo scalo è molto attrattivo. Il governo sembrava spingere in questa direzione nel weekend e sembrava dunque un chiaro appoggio alla trattativa. Se la trattativa s’interrompesse, quali sono le possibili soluzioni per Alitalia? In primo luogo il fallimento. Anche i soldi dell’ultima ricapitalizzazione sono stati già bruciati anche per pagare le vecchie “fatture”. Sarebbe uno schiaffo al governo, oltretutto in piena campagna elettorale, che si è molto espresso a favore dell’accordo. Ma un altro schiaffo molto grande andrebbe a Roma Fiumicino, che senza Alitalia subirebbe un forte ridimensionamento. Anche per questo motivo Etihad ha sempre puntato sotto traccia al controllo di una parte dello scalo romano. Il contribuente italiano in questo caso di fallimento potrebbe perdere i soldi investiti da Poste Italiane. Una fiche da 75 milioni di euro che si è rivelata essere uno spreco di denaro pubblico, come preventivato. Una partita a scacchi, che comunque finisca, vedrebbe i cittadini essere gli unici grandi perdenti.

@AndreaGiuricin

http://www.ilfattoquotidiano.it/201...alle-banche-alternativa-il-fallimento/955633/
 

shenzen airlines

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Re: Thread Alitalia / Etihad

sarà, ma tra tutti i giornali quello che secondo me è andato più vicino alla realtà è il tanto disprezzato dagospia.....l'unico che su è ricordato che esistono ancora i francesi, e che certamente in questo periodo non stanno a dormire....
 

micky87

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Re: Thread Alitalia / Etihad

Liberalizzare Linate non toglierebbe traffico a Malpensa, ma lo creerebbe probabilmente nell’area milanese poiché lo scalo è molto attrattivo. Il governo sembrava spingere in questa direzione nel weekend e sembrava dunque un chiaro appoggio alla trattativa.
Certo sarebbe proprio un toccasana per Malpensa una liberalizzazione di Linate...al netto il sistema milanese avrebbe solo da perderci in una liberalizzazione di quell'aeroporto che doveva essere chiuso 15 anni fa, altro che da guadagnarci!
 

sevs17

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Re: Thread Alitalia / Etihad

Certo sarebbe proprio un toccasana per Malpensa una liberalizzazione di Linate...al netto il sistema milanese avrebbe solo da perderci in una liberalizzazione di quell'aeroporto che doveva essere chiuso 15 anni fa, altro che da guadagnarci!
Appunto! Solo tenendo aperto LIN da quando c'è stato il de hubbing vi è stato lo spostamento di svariate compagnie aeree verso LIN (AF-KL in quasi toto ma anche LH e BA ce l'hanno messa tutta). A certe ore della giornata il terminal 1 di MXP sembra un aeroporto abbandonato. A liberalizzare LIN si ammazzata MXP definitivamente (in particolare il terminal 1).
 

DusCgn

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Re: Thread Alitalia / Etihad

L'ultimatum di Etihad all'Alitalia
Paolo Stefanato - Ven, 18/04/2014 - 07:30


La trattativa tra Alitalia ed Etihad è entrata in una fase di turbolenza, anche se ieri sera si è appreso che la società ha convocato il cda per martedì prossimo. Mentre il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi ha garantito che «si va avanti». Non una rottura, dunque, come poteva sembrare ieri dopo alcune indiscrezioni; ma la compagnia araba, che ha posto a Roma una lista di condizioni alle quali non ha ancora ottenuto risposte soddisfacenti, ora ha messo qualche ultimatum. Lupi ha assicurato che Alitalia sta lavorando alle questioni scritte di Etihad, e che dopo le risposte arriverà la lettera d'intenti. Ha aggiunto che si tratta di una questione tra privati. Si è confermato ottimista sull'esito finale, e ha ammesso che «qualcuno sta lavorando contro Alitalia» senza smentire che questo soggetto possa essere Air France.
Le intenzioni sono serie: per Etihad una partecipazione in Alitalia (e, magari, nell'hub di Fiumicino) è una svolta per la strategia di sviluppo in Europa. Per Alitalia si tratta dell'ultima occasione di salvezza e di rilancio prima di un nuovo fallimento; le casse appena rifinanziate e la buona stagione alle porte non rendono il collasso imminente, ma guardando al medio-lungo periodo Etihad sembra l'unica soluzione oggi possibile.
Eppure l'allungamento dei tempi, i silenzi di Alitalia, i rinvii del cda non sono buoni segnali; inoltre la politica rischia forse di disturbare, piuttosto che di facilitare l'operazione. Lupi - che è anche capolista del Nord Ovest alle europee per il Ncd, e che quindi è personalmente interessato ad apparire - una cosa importante che starebbe nelle mani sue e del governo non l'ha (ancora) fatta: un decreto che liberalizzi il traffico di Linate, una delle più ferme richieste «di sistema» di Etihad. Ieri Lupi ha solo ribadito che il piano prevede anche lo sviluppo di Malpensa.
A parte comunque i nodi ancora irrisolti - oltre a Linate, i principali riguardano l'occupazione e la ristrutturazione del debito verso le banche - c'è anche una questione di vil denaro. Gli arabi ne possiedono a profusione, ma non amano sprecarlo. Così stanno attentamente valutando le compatibilità economiche dell'operazione. Nel dicembre scorso, in sede di aumento di capitale, la compagnia è stata valorizzata meno di 400 milioni (le Poste sono entrate con il 20% circa versando 75 milioni). È legittimo che gli arabi facciano due conti; se - come si è ipotizzato spesso in questo periodo - Etihad potrebbe acquistare il 40% del capitale versando 300 milioni, Alitalia in questa fase verrebbe valorizzata il doppio. A che titolo? Solo perché il compratore è ricco? Inoltre, se la situazione di cassa di Alitalia non è, a oggi, compromessa, ci si chiede quali siano i conti della compagnia, se stiano migliorando o peggiorando; dato questo non ininfluente in una trattativa. Va osservato che Alitalia non ha ancora diffuso nè i numeri dell'intero esercizio 2013 nè quelli relativi al primo trimestre del 2014. L'ultimo dato ufficiale è riferito ai primi nove mesi del 2013, periodo nel quale la perdita era stata di 162 milioni. Gli esuberi restano sempre un elemento di precodizione all'accordo. Etihad vuole entrare in una compagnia più piccola e già ristrutturata; i 1.900 tagli trattati con sistemi di solidarietà non bastano, potrebbero servirne mille di più e soprattutto con strumenti più radicali. Il sindacato aspetta un piano. Finora il ministro Lupi ha solo gettato acqua sul fuoco ripetendo che non ci saranno ulteriori esuberi. Anche ieri ha ripetuto: «Non mi risultano».


http://www.ilgiornale.it/news/economia/lultimatum-etihad-allalitalia-1011899.html
 
Stato
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