Re: Etihad : ci stiamo avvicinando ad Alitalia
Alitalia a caccia di soldi, tempi lunghi per Etihad
di Gianni Dragoni20 gennaio 2014
Alitalia a caccia di soldi. Mentre si allungano i tempi per la possibile alleanza con Etihad, la compagnia dei "patrioti" salvata dal governo Letta conl'intervento di Poste Italiane affronta di nuovo l'emergenza finanziaria.
Aumento di capitale assorbito dai debiti scaduti
I 300 milioni di euro del mini-aumento di capitale completato a fine anno sono stati in larghissima parte assorbiti dal pagamento dei debiti scaduti, tra cui spiccavano quelli con Aeroporti di Roma (controllata da Atlantia dei Benetton, uno dei grandi soci di Alitalia con il 7,44% che però sembra più interessato allo sviluppo di Fiumicino che alle sorti della compagnia aerea) e con l'Eni per il carburante degli aerei. Oltre a questi fondi sono arrivati 200 milioni di nuove linee di credito delle banche, guidate da Intesa Sanpaolo e Unicredit, ma questo non basta per le esigenze di cassa della compagnia, che continua a volare in rosso dopo aver chiuso il 2013 con più di 300 milioni di perdite, benché il consuntivo ufficiale non ci sia ancora.
Scarseggia la liquidità
La liquidità disponibile non consentirà di arrivare senza allarmi all'estate. Dopo la conferma nell'incarico, ottenuta una settimana fa dall'assemblea dei soci e dal nuovo cda, l'amministratore delegato di Alitalia, Gabriele Del Torchio, ha spiegato le necessità finanziarie della società: "Ci siamo rafforzati sul piano patrimoniale, ora dobbiamo farlo sotto il profilo finanziario e per questo stiamo discutendo con le banche per farci accompagnare nel piano di crescita con ulteriore apporto di liquidità".
I colloqui con gli istituti di credito, tra i quali ci sono anche banca popolare di Sondrio e Monte dei Paschi, sono ancora alle prime battute. Le banche chiedono garanzie, come hanno già fatto Intesa e soprattutto Unicredit per sottoscrivere la ricapitalizzazione e per il finanziamento immediatamente successivo. All'interno di Intesa, la banca che ha accompagnato dalla nascita la Cai dei "patrioti" chiamati da Silvio Berlusconi nel 2008, non tutte le voci del vertice erano favorevoli ad un incremento dell'esposizione verso Alitalia, avvenuta sia con un incremento dei versamenti a capitale sia con nuove linee di credito.
Confronto sindacale sui 1.900 esuberi
Tra le scadenze immediate per Del Torchio e il numero uno della compagnia, Roberto Colaninno, confermato presidente, c'è il confronto con i sindacati sul piano di risparmi che prevede 1.900 esuberi su circa 13.500 dipendenti del gruppo, con questa misura Del Torchio prevede 130 milioni di risparmi. Gli incontri con i sindacati dovrebbero riprendere questa settimana. Intanto il 17 gennaio le strutture del sindacato Usb del trasporto aereo hanno indetto "uno sciopero generale dell'intero settore per affrontare lo stato drammatico in cui si trovano tutti i lavoratori di tutte le categorie". Oltre ad Alitalia, è ancora in difficoltà Merdiana Fly, Blue Panorama è in procedura di concordato, nel fine settimana l'Enac ha sospeso la licenza alla piccola Small Planet, con decorrenza da oggi.
Incerta la partita con Abu Dhabi
Resta un rebus la trattativa tra Alitalia e i suoi principali azionisti con Etihad, indicata come un potenziale partner che potrebbe versare fino a 300 milioni circa con un nuovo aumento di capitale. La ricca compagnia di Abu Dhabi ha completato la scorsa settimana una martellante campagna di comunicazione in Europa, con la presenza fissa del suo amministratore delegato, James Hogan, a Berlino e Zurigo, ufficialmente per presentare le attività di Air Berlin e della nuova Darwin chiamata Etihad regional, in realtà per mandare messaggi all'Alitalia, alle banche e ai sindacati: "Non siamo qui per fare beneficenza", ha detto Hogan.
Le condizioni di Etihad
Etihad ha posto condizioni molto dure nel negoziato con Colaninno e soci: vuole che sia definita la trattativa sindcaale sui 1.900 esuberi annunciati da Alitalia, poi c'è il capitolo del debito, non meno spinoso. Anche Etihad, come già Air France-Klm, chiede che sia ridotto il fardello del debito. I debiti finanziari netti di Alitalia a fine settembre superavano gli 800 milioni, ma i debiti lordi toccavano i 2,5 miliardi di euro. La somma che, stando alle richieste di Etihad, dovrebbe essere ristrutturata, non si sa in che forma, si aggirerebbe sui 400-500 milioni almeno di debito. Le banche hanno detto non ad un'analoga richiesta di Air France-Klm, che per questo non ha sottoscritto la ricapitalizzazione. A Etihad Colaninno e Intesa hanno concesso di guardare nei libri contabili di Alitalia e di fare la due diligence, cioè l'analisi della situazione economico-finanziaria, cosa non concessa a Air France-Klm. Da quanto ha visto finora il vettore di Abu Dhabi non ha trovato elementi sufficienti per dire di sì ad Alitalia, malgrado le voci insistenti che, a metà dicembre, indicavano un possibile accordo di lì a pochi giorni. E saranno necessari alcuni mesi per arrivare a una risposta definitiva. Intanto la partita resta incerta. I tempi si allungano, mentre Alitalia ha bisogno urgente di soldi.
http://www.ilsole24ore.com/art/fina...tempi-lunghi-etihad-160919.shtml?uuid=ABWltwq