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Max737

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O magari il calo di redditività è stato scontato dal mercato prima dell'annuncio ufficiale.
Un mio professore diceva che le borse quotano "umori", ovvero aspettative, e quando il dato reale esce, gli operatori hanno già fatto il loro lavoro.
In effetti, se si guardano le quotazioni, un trend discendente nelle ultime due o tre settimane si nota abbastanza chiaramente.
 

belumosi

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Dopo gli ottimi risultati del 2015 e quelli un po' meno buoni del 2016, siamo di fronte ad una ulteriore contrazione nel 2017.
Il risultato operativi sono stati rispettivamente (M£): 686, 495, 408.
Stesso trend per l'EBIT (%): 14.6, 10.6, 8.1
Il netto del 2017 è stato di appena 305 M£, pari al 6% del revenue. E questo nonostante i costi del carburante in calo di 52 M£ rispetto allo scorso anno.
Al momento nulla di allarmante, ma i margini in decisa contrazione meritano attenzione.
 
Ultima modifica:

13900

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Al momento nulla di allarmante, ma i margini in decisa contrazione meritano attenzione.
Vero, ma come? Da un lato è innegabile che EZY abbia perso un po' di forza motrice (se mi chiedi oggi quale sia il suo obiettivo strategico in Europa non te lo saprei dire), però va anche detto che è difficile poter alzare gli yields su un mercato che oramai si aspetta di pagare il meno possibile, sempre.

Evidentemente si aspettavano di peggio, e qualcuno è corso a ricoprirsi
O magari il calo di redditività è stato scontato dal mercato prima dell'annuncio ufficiale.
Un mio professore diceva che le borse quotano "umori", ovvero aspettative, e quando il dato reale esce, gli operatori hanno già fatto il loro lavoro.
In effetti, se si guardano le quotazioni, un trend discendente nelle ultime due o tre settimane si nota abbastanza chiaramente.
Ma no, sono io che sono capra. :D
 

belumosi

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Vero, ma come? Da un lato è innegabile che EZY abbia perso un po' di forza motrice (se mi chiedi oggi quale sia il suo obiettivo strategico in Europa non te lo saprei dire), però va anche detto che è difficile poter alzare gli yields su un mercato che oramai si aspetta di pagare il meno possibile, sempre.
Mi sembra che il problema sia la crescita dei costi (fuel escluso), aumentati nell'ultimo anno di ben 516 M£, a fronte di un aumento del revenue di 378 M£.
U2, come tante altre compagnie, si sta avvicinando ad una soglia di sostenibilità sempre più dipendente dal roseo contesto attuale, fatto di crescita economica e prezzo del petrolio basso.
Al primo shock del mercato, con un aumento del petrolio o con una crisi che diradi i pax, saranno in tanti a finire nei guai. Perchè dovranno scegliere se mantenere le quote rimettendoci dei soldi, o ridimensionarsi per seguire il mercato mantenendo un minimo di redditività.
Ma per ora godiamocela. :)
 

OneShot

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Paris
Eppure, a detta di qualcuno che ci capisce più di me in economia a Luton, se il prezzo del petrolio dovesse schizzare (non lieve aumento), si farebbero fuori molti piccoli competitors che sottraggono mercato e abbassano gli yields ed una iniziale sofferenza potrebbe trasformarsi in una ventata di respiro sui margini. Questo sono almeno tre anni che lo dicono.
 

belumosi

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Eppure, a detta di qualcuno che ci capisce più di me in economia a Luton, se il prezzo del petrolio dovesse schizzare (non lieve aumento), si farebbero fuori molti piccoli competitors che sottraggono mercato e abbassano gli yields ed una iniziale sofferenza potrebbe trasformarsi in una ventata di respiro sui margini. Questo sono almeno tre anni che lo dicono.
Non credo siano le piccole compagnie ad abbassare gli yield, in quanto non godono delle economie di scala tipiche delle grandi aziende. Questo ovviamente a parità di modello di business.
 

13900

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Mi sembra che il problema sia la crescita dei costi (fuel escluso), aumentati nell'ultimo anno di ben 516 M£, a fronte di un aumento del revenue di 378 M£.
U2, come tante altre compagnie, si sta avvicinando ad una soglia di sostenibilità sempre più dipendente dal roseo contesto attuale, fatto di crescita economica e prezzo del petrolio basso.
Al primo shock del mercato, con un aumento del petrolio o con una crisi che diradi i pax, saranno in tanti a finire nei guai. Perchè dovranno scegliere se mantenere le quote rimettendoci dei soldi, o ridimensionarsi per seguire il mercato mantenendo un minimo di redditività.
Ma per ora godiamocela. :)
Bisogna vedere quanto, di questo aumento, e' inputabile al crollo della sterlina. -10% in un anno si fa sentire, soprattutto per chi, come EZY, fa tutto in GBP e deve per forza comprare all'estero, in euro o dollaro.

Eppure, a detta di qualcuno che ci capisce più di me in economia a Luton, se il prezzo del petrolio dovesse schizzare (non lieve aumento), si farebbero fuori molti piccoli competitors che sottraggono mercato e abbassano gli yields ed una iniziale sofferenza potrebbe trasformarsi in una ventata di respiro sui margini. Questo sono almeno tre anni che lo dicono.
Quoto.

Non credo siano le piccole compagnie ad abbassare gli yield, in quanto non godono delle economie di scala tipiche delle grandi aziende. Questo ovviamente a parità di modello di business.
La "piccola compagnia" cui tutti fanno riferimento in questo caso e' Norwegian... che sta effettivamente drogando il mercato.
 

belumosi

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Bisogna vedere quanto, di questo aumento, e' inputabile al crollo della sterlina. -10% in un anno si fa sentire, soprattutto per chi, come EZY, fa tutto in GBP e deve per forza comprare all'estero, in euro o dollaro.
Giusto. Il cambio ha pesato per 101 M£.

La "piccola compagnia" cui tutti fanno riferimento in questo caso e' Norwegian... che sta effettivamente drogando il mercato.
Norwegian ha i conti borderline. In caso di acque increspate, sarebbe tra le prime a rischiare di affondare.
 

belumosi

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Stai a vedere che alla fine anche anche stavolta ha ragione MOL e Norwegian non passa l'inverno...
 

dirk

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12 Settembre 2008
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Di sicuro è una strategia rischiosa la loro, la crescita che hanno in mente con quel tipo di aerei può funzionare in un mercato in forte crescita. Con gli yield in caduta e la concorrenza delle Major di mezza europa che stanno creando compagnie long range low cost, i rischi sono molti. L'indebitamenti che hanno è importante, c'è chi dice insostenibile.
 

Max737

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7 Febbraio 2017
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Sul sole 24 ore di oggi articolo su easyjet nel quale hanno intervistato Frances Ouseley


La compagnia chiude il bilancio 2017 con utile a 408 milioni di sterline nonostante l’effetto cambi - Passeggeri a quota 80,2 milioni
EasyJet, traffico record
In un anno tormentato per le compagnie aeree, dalle cancellazioni dei voli di Ryanair, ai commissariamenti di Air Berlin e Alitalia, al fallimento di Monarch Air, la compagnia britannica easyJet archivia un anno all’insegna della crescita: i ricavi salgono dell’8,1% a 5,047 miliardi di sterline e l’utile pre-tasse si attesa a 408 milioni di sterline, «nonostante un impatto negativo dai tassi di cambio pari a 101 milioni di sterline», in calo del 17,3% rispetto all'anno precedente. Per il Ceo Carolyn McCall, che lascerà la compagnia alla fine di novembre, quella di ieri è stata l’ultima presentazione agli analisti, chiudendo l’esperienza aeronautica nei migliore dei modi con un numero dei passeggeri record a 80,2 milioni, in crescita del 9,7% rispetto all’anno precedente e una capacità cresciuta dell’8,5% a 86,7 milioni di posti. Il dividendo previsto per gli azionisti è di 40,9 pence per azione, «in linea con l’aumento del pay out ratio al 50% dei profitti dopo le tasse». Ad aiutare la compagnia le contingenze del mercato a cominciare dalle cancellazioni di Ryanair che hanno ridotto la capacità offerta facendo salire i prezzi dei biglietti. McCall ha affermato che avendo focalizzato la compagnia sulla riduzione dei costi «ci siamo trovati in una posizione di vantaggio quando ci sono stati i casi di fallimento delle altre compagnie aeree». Ieri le azioni alla City di Londra sono salite del 3,7 per cento. «È il settimo anno consecutivo di risultati estremamente solidi», ha commentato il direttore easyJet per l’Italia Frances Ouseley. Proprio in Italia «il mercato si presenta particolarmente positivo, con una domanda in ripresa come dimostrano le prenotazioni per la prima metà dell’anno oltre i livelli dello scorso anno». Il buon andamento del mercato italiano permette di «continuare ad investire a tassi superiori alla media», ha detto Ouseley. «In quest’ultimo anno fiscale siamo cresciuti come investimenti dell’8%», ha precisato. In Italia EasyJet è «la terza compagnia, i passeggeri sono cresciuti del 10% con un fattore di riempimento del 93%, ciò vuol dire che i nostri aeroplani sono sostanzialmente sempre pieni», ha proseguito il direttore EasyJet per l'Italia, spiegando poi che «Malpensa è il nostro principale aeroporto in Italia» ed «è anche la seconda base più grande di EasyJet in tutta Europa». Allo scalo milanese la compagnia britannica conta 22 aeroplani, impiega 850 persone e trasporta oltre 7,5 milioni di passeggeri, ha illustrato Ouseley, mentre «in tutta Italia abbiamo trasportato 17 milioni di persone nell’ultimo anno»