Thread ITA Airways Autunno 2022


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sevs17

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Articolo interessante di Panorama. Trovo interessante la descrizione sulla grandezza del gruppo Lufthansa e gli interessi tedeschi nelle infrastrutture.

POLITICA
November 02 2022

La vicenda Ita può sbloccare tutta l'aviazione nazionale

Sergio Barlocchetti

Le cose migliori che il Governo Meloni potrebbe fare per risolvere la questione della vendita di Ita Airways a nuovi proprietari privati sarebbero tre: non politicizzarla, mettere a capo della compagnia un manager aeronautico con grande esperienza, magari pescato sul complesso mercato americano, varare provvedimenti nazionali che favoriscano l'impresa aeronautica. La prima sarebbe una mossa di rottura con il passato, la seconda un miracolo di buon senso, la terza rivoluzionaria perché favorirebbe la comparsa di nuovi vettori laddove c'è lo spazio per riprenderci il nostro mercato. Come dimostra il recente decollo di Aeroitalia, una nuova realtà, ma lo stop di altre due compagnie che avevano in programma di partire entro la fine dell'anno.

In Ita, tolte le deleghe ad Alfredo Altavilla, ora Fabio Lazzerini deve mostrare i numeri a chi intende perfezionare la trattativa, mentre in una nota del 31 ottobre il ministero dell’Economia ha comunicato che sono cessati gli obblighi di esclusiva concessi dal 31 agosto al fondo Certares, Air France-Klm e Delta e che ora proseguiranno i colloqui per poter definire un accordo per cedere il controllo del vettore, o al gruppo citato, oppure, in virtù dello stop all'esclusiva, a chi si era fatto avanti prima, ovvero la tricolore Msc insieme con la tedesca Lufthansa. Dal punto di vista industriale ci sono vantaggi e svantaggi in entrambe le opportunità, anche se con Certares, seppur i soldi prospettati sarebbero stati di più (350 milioni per oltre il 50% e poi altri 650 per un piano di sviluppo e ricapitalizzazione), non è ancora molto chiaro quale potrebbe essere la strategia per non sacrificare le potenzialità italiane nei voli a lungo raggio, specialmente verso il Sud America, e come far sopravvivere un vettore nel suo mercato nazionale dove ha una quota di mercato marginale. Viceversa, la grande Delta Airlines potrebbe usare Ita per moltiplicare le destinazioni verso Est e verso Sud, ma dovrebbe fare i conti con le strategie franco-olandesi, non certo disposte a subire contraccolpi. Il governo Meloni ha però davanti agli occhi la dimostrazione che il personale Alitalia era sì tanto, ma in fondo non così sovra pagato come si voleva far credere: seppure non sia stato applicato al personale navigante Ita il contratto nazionale esistente, seppure siano state ridotte le cifre – con preferenza di molti comandanti nello scegliere due anni di cassa integrazione al 90% - e si sia messa mano alla flotta (giusto, erano aeroplani vecchi e la pandemia ha offerto il momento giusto, con i costruttori fermi), i conti vanno sempre male. Il neo ministro degli Esteri Antonio Tajani, tra i più europeisti tra i membri del Governo, e quindi certamente non contrario all'offerta da parte di Msc e Lufthansa, è stato chiaro: “Serve una compagnia aerea italiana che abbia un piano industriale, che non sia venduta soltanto per interesse economico.” Il problema è però proprio la grandezza di Lufthansa in Europa: il vettore tedesco già domina i mercati austriaco, svizzero, belga ed è già nel mercato italiano con Air Dolomiti, controllando in tutto 17 società. Inoltre i tedeschi hanno una posizione dominante nella gestione degli aeroporti del Mediterraneo, soprattutto in Grecia. E pur dichiarandosi interessati a una “vera privatizzazione di Ita Airways”, porterebbero una rivoluzione turbolenta perché Lufthansa è vettore membro del sistema Star Alliance (26 vettori tra i quali United Airlines, Air Canada, Scandinavian, Air China, Air India, Air New Zealand, All Nippon Airways, Asiana, eccetera), e non di Skyteam, quello ereditato da Alitalia con AirFrance-Klm, Delta, Korean e Aeromexico), ma con i francesi che non vedono proprio in modo ottimistico il nostro mercato, dominato dalle low-cost irlandesi e inglesi. E per fare gli interessi italiani, lo sappiamo, ci sono rotte che non possiamo delegare come Giappone, India, Australia, Argentina e Brasile soltanto sul lungo raggio. Ci sarà un rilancio di AirFrance-Klm, probabilmente, ma perché, invece, non rendere più fertile il nostro cielo?

Meno, invece, dovrebbe preoccuparci l'impatto sul nostro sistema aeroportuale, perché di capacità per incrementare i collegamenti ne abbiamo parecchia e non soltanto a Fiumicino, Linate e Malpensa: Venezia, Parma, Cuneo, Brescia, Verona, Perugia, e verso sud fino alle isole.

Fonte: https://www.panorama.it/amp/vendita-ita-cordata-governo-meloni-2658586052
 
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Cesare.Caldi

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ITA Airways: unico Terminal all’Aeroporto di Roma Fiumicino per tutte le operazioni di check-in Corto – medio – lungo raggio

ITA Airways trasferisce le operazioni di accettazione e i controlli di sicurezza di tutti i voli intercontinentali in partenza da Roma Fiumicino al Terminal 1 dello scalo romano, operazioni finora effettuate presso il Terminal 3.

Le attività di check-in della Compagnia per tutte le destinazioni, sia nazionali che internazionali e intercontinentali, saranno così concentrate in un unico terminal. Inoltre, tutti i passeggeri diretti verso destinazioni Nord America usufruiranno di varchi di sicurezza dedicati incluso un passaggio Fast Track per i clienti di Business Class o Top tiers Volare e SkyTeam.

I nostri Clienti avranno a disposizione un numero di banchi dedicati esclusivamente alle destinazioni intercontinentali che includono una serie di prodotti personalizzati.

Il trasferimento delle operazioni dal Terminal 3 al Terminal 1 garantisce a tutti i passeggeri di ITA Airways una riduzione dei tempi di attesa per l’espletamento delle formalità di accettazione e per i controlli di sicurezza.

Il nuovo assetto contribuisce al miglioramento dell’esperienza aeroportuale.

Questa attività rientra nella strategia della Compagnia di Bandiera di porre al centro del proprio business il cliente, creando dei servizi sempre più efficaci volti a soddisfare le esigenze dei passeggeri.
 

East End Ave

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ITA Airways: unico Terminal all’Aeroporto di Roma Fiumicino per tutte le operazioni di check-in Corto – medio – lungo raggio

ITA Airways trasferisce le operazioni di accettazione e i controlli di sicurezza di tutti i voli intercontinentali in partenza da Roma Fiumicino al Terminal 1 dello scalo romano, operazioni finora effettuate presso il Terminal 3.

Le attività di check-in della Compagnia per tutte le destinazioni, sia nazionali che internazionali e intercontinentali, saranno così concentrate in un unico terminal. Inoltre, tutti i passeggeri diretti verso destinazioni Nord America usufruiranno di varchi di sicurezza dedicati incluso un passaggio Fast Track per i clienti di Business Class o Top tiers Volare e SkyTeam.

I nostri Clienti avranno a disposizione un numero di banchi dedicati esclusivamente alle destinazioni intercontinentali che includono una serie di prodotti personalizzati.

Il trasferimento delle operazioni dal Terminal 3 al Terminal 1 garantisce a tutti i passeggeri di ITA Airways una riduzione dei tempi di attesa per l’espletamento delle formalità di accettazione e per i controlli di sicurezza.

Il nuovo assetto contribuisce al miglioramento dell’esperienza aeroportuale.

Questa attività rientra nella strategia della Compagnia di Bandiera di porre al centro del proprio business il cliente, creando dei servizi sempre più efficaci volti a soddisfare le esigenze dei passeggeri.
Mi piace: una compagnia in un solo terminal, molto bene.
Non mi piace: la fuffa inutile di queste veline. La "riduzione dei tempi d'attesa per l'espletamento delle formalita' d'accettazione e per i controlli di sicurezza" , che cavolo significa?!?!? Il check-in chiede lo stesso tempo al T3 e al T1, i controlli sicurezza al T3 sono spesso assai piu' rapidi che al T1, la camminata dal T1 ai gates E e' piu' lunga di quella attuale.
 

SierraEcho

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Ho perso il conto di quante volte abbiano fanno avanti e indietro con l’accettazione INC tra T1 e T3 negli ultimi anni.

Sicuramente l’ultima volta fu in era EY quando rifecero tutta la facciata del T1 pieno di stickers col font pentagrammato, per poi tornare al T3 prima ancora dell’ennesimo fallimento.

Ci sorprenderà mai con qualcosa di veramente nuovo questa società?
 

East End Ave

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Va anche detto che quelle code scorrono molto velocemente. Io non ci ho mai messo più di 15' ad arrivare ai varchi
Ero lì, alcuni sono passati dopo circa 30’ mentre alla Family Line si montavano teatrini clamorosi per cui con un bambino passavano in 10 dichiarandosi tutti parenti.
Si tenga conto che dal T1 partono tutti i domestici e gli Schengen, di tante compagnie, non solo AZ!
 

Dancrane

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Qualcuno ne sa qualcosa di piu'?
E' una non notizia: sono "normali" trasporti di merci, li fanno un po' tutte le compagnie, con tutte le misure di sicurezza del caso. E non sono mancati i furti, per essere. Credo che la notizia vera sia che qualcuno sia intervenuto sul sito specializzato per fare cancellare il thread, verosimilmente per ragioni di sicurezza.


 

sevs17

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Come vari forumisti hanno predetto gli occhi delle compagnie aeree "predatrici" si stanno allontanando da ITA Airways e vanno verso TAP.


Tuttavia da notare che Air France-KLM, vista l'esperienza negativa con CAI è sempre stata più favorevole ad accordo commerciale mettendo DL e Certares in prima fila.

Nel mercato iberico, con la sempre più probabile uscita di Air Europa dallo Sky Team, rimane contendibile solo con TAP e sarebbe una perdita per entrambe le alleanze in questione.

Ita Airways, nuovo ostacolo alla privatizzazione: Air France guarda a Tap Portugal
Leonard Berberi - Ieri 20:06

Uno dei principali ostacoli della privatizzazione di Ita Airways si chiama Tap, compagnia aerea simile a quella italiana, basata in Portogallo e in questo 2022 con risultati economici migliori. Per questo, nelle ultime settimane, Air France ha spostato le sue attenzioni da Roma a Lisbona, lasciando al fondo statunitense Certares la gestione della difficile partita con Msc-Lufthansa per la conquista del vettore di bandiera del nostro Paese. Quattro fonti italiane, francesi e portoghesi confermano al Corriere che è proprio il vettore transalpino (in gruppo con l’olandese Klm) a essere in pole position per l’acquisto di una quota importante di Tap superando — per ora — Lufthansa. Grazie anche al filo diretto tra i vertici delle due aziende, gli amministratori delegati Ben Smith (Air France-Klm) e Christine Ourmières-Widener (Tap) che in Air France ha lavorato per diversi anni.

I due dossier

Dal quartier generale del gruppo Lufthansa dicono al Corriere che non commentano le voci di un loro interessamento a Tap. Lo stesso, a settembre, facevano filtrare anche da Air France. Ma in quei giorni, ricostruiscono le fonti, il dossier portoghese era all’esame dell’ad Ben Smith. Che, pochi giorni fa, ha confermato agli analisti di guardare attentamente al vettore di Lisbona. «Tap potrebbe essere un’opzione per noi per avere una presenza più ampia nella penisola iberica», ha detto Smith. Aggiungendo che il gruppo franco-olandese «si impegnerà sicuramente» se e quando il governo lusitano sarà pronto a vendere l’aviolinea locale. Pochi anni fa Air France-Klm ha tentato di impossessarsi della compagnia spagnola Air Europa, ma poi la gara l’ha vinta Iag, holding di British Airways, Iberia, Vueling, Aer Lingus.

Le strategie

Per il governo italiano l’«appettibilità» di Tap può diventare un problema per le sorti di Ita Airways. A fronte di una ridotta disponibilità finanziaria delle compagnie europee per operazioni di consolidamento nel settore il rischio è che le attenzioni vengano concentrate soltanto sui vettori che garantiscono un ritorno sull’investimento in tempi rapidi. Per questo i conti di Tap e di Ita sono stati «valutati attentamente» sia da Ben Smith, sia da Carsten Spohr, amministratore delegato del gruppo Lufthansa. A inizio ottobre — proseguono le fonti — Smith ha dato il segnale di puntare su Tap mentre studiava i dati sensibili di Ita attraverso Certares e Delta Air Lines, entrambi autorizzati ad accedere alla data room della compagnia tricolore. E non è escluso che quella francese sia una strategia parallela: da un lato fa comprare Ita a Certares, dall’altro rileva direttamente Tap lasciando Lufthansa a bocca asciutta.

Il confronto

I numeri fatti vedere a Smith per ora mostrano un vantaggio per Tap su diversi fronti, sostiene chi ha avuto modo di partecipare alle discussioni. Nel trimestre estivo 2022 (luglio-settembre) il vettore portoghese — che è comunque in un periodo di ristrutturazione concordata con la Commissione europea — ha registrato un Ebit positivo per 141,1 milioni di euro. Insomma è tornata a fare soldi: i profitti netti, infatti, ammontano a 111 milioni. I dati di Ita — svelano al Corriere fonti francesi — sono leggermente negativi, con un Ebit che oscilla tra i -30 e -35 milioni di euro nello stesso trimestre, in conseguenza anche del rincaro del cherosene che pesa per quasi il 40% delle spese operative.


Il terzo trimestre

Nel messaggio che l’ad di Ita Fabio Lazzerini ha mandato pochi giorni fa a tutti i dipendenti si legge che «nel terzo trimestre abbiamo registrato ricavi in linea con il budget nonostante un’attività inferiore del 12%». «In particolare sulle rotte intercontinentali abbiamo prodotto ricavi del 22% superiori al budget». Il ricavo medio, poi, è stato «da record nel terzo trimestre su tutti i settori di rete: +17,7% sull’intercontinentale, +16% sull’internazionale e +6% sulle rotte domestiche rispetto al budget». Sul fronte cargo le entrate tra gennaio e settembre sono state «superiori al budget», mentre sul lato charter i ricavi dei primi nove mesi segnano «+35% rispetto al budget».

I bilanci

Da Parigi fanno notare anche che a fronte dello stesso numero di voli effettuati — 30.840 per Ita, 31.112 per Tap — la compagnia italiana ha realizzato nel terzo trimestre di quest’anno circa 600 milioni di euro di ricavi, mentre l’azienda portoghese ha chiuso il periodo luglio-agosto 2022 con quasi 1,12 miliardi di euro, riuscendo a vendere l’87% dei sedili di ogni volo (in media). Nella lettera interna l’ad di Ita ha scritto che nel terzo trimestre la società ha toccato un tasso di riempimento «dell’81,8% con il record storico dell’87,7% sulle rotte intercontinentali». I passeggeri trasportati, invece, ammontano a 3,35 milioni nel trimestre per Ita e 4,3 milioni per Tap. Chi ha avuto modo di parlare negli ultimi giorni con l’ad di Air France-Klm sottolinea che la preda più ambita per loro ora è a Lisbona, non a Roma.

La posizione geografica

L’interesse per Tap non è solo dovuto ai conti, spiegano da Parigi. La sua posizione geografica consente di usare gli aerei a corridoio singolo — più piccoli e meno dispendiosi — per collegare l’Europa con il Nord America anche con le destinazioni dove la domanda non è robusta, mentre l’accesso è facilitato, rispetto a Ita, con il Sud America (in particolare il Brasile) e gran parte dell’Africa, mercato redditizio per Air France (e Klm). Air France-Klm sarebbe in pole su Lufthansa anche perché — raccontano le fonti transalpine e tedesche — a Francoforte si stanno concentrando di più sul dossier Ita Airways.

La gara riaperta

Non è chiaro se la riapertura pochi giorni fa della gara da parte del ministero dell’Economia porterà a un’offerta rivista da parte di Msc e Lufthansa, i due componenti della cordata che il 31 agosto scorso è stata sconfitta da Certares (in partnership commerciale con Air France-Klm e Delta) la cui proposta è stata giudicata dai tecnici del Tesoro più soddisfacente. Di certo il ministro Giancarlo Giorgetti vuole essere sicuro di individuare la migliore soluzione per la compagnia aerea italiana, una che sia soddisfacente soprattutto dal punto di vista industriale, non soltanto finanziario. Ecco perché in assenza di un partner industriale disposto a investire direttamente in Ita a Certares non è stato prorogato il periodo di esclusiva per le trattative.

I cieli europei

Il 2023 potrebbe rivelarsi l’anno di un maggiore consolidamento dei cieli europei, dinamica che negli Usa è in continua evoluzione e vede già ora pochi vettori spartirsi la maggior parte del mercato. I tre gruppi principali — Iag, Lufthansa, Air France-Klm — assieme mettono in vendita circa il 30% dei posti per il 2022 sul mercato europeo (tra voli interni e intercontinentali), meno della metà di American Airlines, Delta Air Lines, United Airlines, Southwest che sono attorno al 79%. Allo stesso tempo i grandi agglomerati europei se la devono vedere, nel segmento interno, con le corazzate low cost Ryanair, easyJet, Wizz Air.

Fonte: Ita Airways, nuovo ostacolo alla privatizzazione: Air France guarda a Tap Portugal (msn.com)
 
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Cesare.Caldi

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Genova - LIMJ
Considerando che in altri post si parlava di una limitazine operativa di -100 posti vendibili che unito all allungamento dei tempi e dei costi dovuti al divieto di sorvolo della Russia, su questa rotta si rischia un suicidio economico
Il personale dedito alla pianificazione e alla gestione operativa (dai manager ai quadri) non ci avrà sicuramente pensato. Perché non li contatti e spieghi come rendere remunerativa la rotta, invece di tenerlo solo per noi?
 

East End Ave

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Considerando che in altri post si parlava di una limitazine operativa di -100 posti vendibili che unito all allungamento dei tempi e dei costi dovuti al divieto di sorvolo della Russia, su questa rotta si rischia un suicidio economico
Potenzialmente dipende sempre a quanto li vendi…ma dubito fortemente ci sia qui da noi un mercato che consenta di vendere 100 biglietti a non meno di 1500/2000 euro l’uno…per non dire del cargo!
 

leerit

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Angela Zoppo sull'edizione di MF di oggi scrive al fondo del suo articolo dedicato a Ita Airways che "secondo le stime, quelle cosiddette peggiorative che non includono un recupero pieno del traffico post covid, Ita dovrebbe riportare un risultato operativo negativo per 286 milioni di euro".
 
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