Thread ITA Airways: LH presenta l’offerta per quota di minoranza


Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.

SierraEcho

Utente Registrato
11 Marzo 2012
779
206
FCO - LIRF
Le divise nuove, il repaint degli aeromobili, la
ristampa e modifica di tutto il materiale brandizzato sia a terra che in volo, creazione di nuovo programma fedeltà, campagne pubblicitarie varie.
Lungi da me spezzare lance a favore però bisogna ammettere che questa farsa di discontinuità ha avuto un certo costo.
 
  • Like
Reactions: edogdm

Farfallina

Utente Registrato
23 Marzo 2009
16,729
1,670
Ricordo male o 24 è esattamente il numero di WB che aveva Alitalia quando ha raggiunto il suo massimo di flotta lungo raggio? (Epoca 777, MD11, 767)

Il network era pseudo decente mi pare con due destinazioni in India, due in Giappone, 6 negli Stati Uniti più 1 in Canada, quelle di adesso in America del Sud più Caracas, Lagos/Accra e Dakar in Africa e mi sembra Dubai nel medio oriente (IKA era operata da NB).

Insomma non era malissimo come network soprattutto considerando che molti voli erano da due hubs.
AZ ha raggiunto 26 WB come massimo nel periodo EY fino alla chiusura.
ITA aveva in previsione 25 WB, 8 A359 e 17 A339. Più dovrebbe esserci almeno una decina di A321XLR configurati con C dedicata in mio onore.
Interessante sarebbe se tenessero almeno 6-7 A332 per portare la flotta di WB intorno a 30 macchine e con gli A321 arrivare a circa il 40% di macchine per il medio-lungo raggio.
 

Farfallina

Utente Registrato
23 Marzo 2009
16,729
1,670
Le divise nuove, il repaint degli aeromobili, la
ristampa e modifica di tutto il materiale brandizzato sia a terra che in volo, creazione di nuovo programma fedeltà, campagne pubblicitarie varie.
Lungi da me spezzare lance a favore però bisogna ammettere che questa farsa di discontinuità ha avuto un certo costo.
Il giochino dell'acquisto del brand Alitalia e il re-brand è costo almeno 200-250 milioni di €.
 

East End Ave

Utente Registrato
13 Agosto 2013
8,440
3,341
su e giu' sull'atlantico...
Perdonatemi ma quali “costi di start up”? ITA s’e trovata tutto pronto, e una compagnia ripulita dai debiti a spese nostre.
Mi hai anticipato di poco; strutture, aerei, personale, tecnologia, impianti, certificazioni.
Un po’ di scartoffie e qualche marca da bollo tutt’al più.
Se invece FL intende livrea, divise etc allora certo, costi -inutili?- di start-up.
 

s4lv0z

Utente Registrato
11 Dicembre 2017
863
272
Perdonatemi ma quali “costi di start up”? ITA s’e trovata tutto pronto, e una compagnia ripulita dai debiti a spese nostre.
Io sono portato ad associare il termine statup all'innovazione... In realtà se acquisisci un ramo d'azienda che esercita un'attività tutt'altro che innovativa e con un piano industriale decisamente datato... non so se puoi definirti "innovativo" e probabilmente neanche "start up"...
In Italia lo status di start-up è un alibi per spese extra e legittimare fallimenti nonché un requisito per agevolazioni varie...



Inviato dal mio SM-G975F utilizzando Tapatalk
 
  • Like
Reactions: magick

magick

Utente Registrato
5 Maggio 2016
1,091
490
Io sono portato ad associare il termine statup all'innovazione... In realtà se acquisisci un ramo d'azienda che esercita un'attività tutt'altro che innovativa e con un piano industriale decisamente datato... non so se puoi definirti "innovativo" e probabilmente neanche "start up"...
In Italia lo status di start-up è un alibi per spese extra e legittimare fallimenti nonché un requisito per agevolazioni varie...



Inviato dal mio SM-G975F utilizzando Tapatalk
La definizione di startup più accreditata è "nuova impresa a carattere fortemente innovativo, alla ricerca di un modello di business scalabile e ripetibile". Nel caso di ITA il termine è spesso usato in modo improprio, si riferisce alla "fase" di startup come nascita di una nuova impresa e serve solo a giustificare le perdite per un certo numero di anni di esercizio.
 
Ultima modifica:

leerit

Utente Registrato
3 Settembre 2019
1,637
445
Un passo alla volta verso l’accordo. Chi lavora alle trattative tra il Tesoro e Lufthansa cerca di tutelare il dossier Ita Airways da interferenze «esterne» o di parte fino all’ultimo giorno. Nemmeno il prezzo viene considerato un problema, anche se la cifra che la compagnia tedesca dovrà versare nelle casse dell’azienda italiana per avere il 40% verrà fuori da un calcolo che dovrà considerare diverse variabili. E dovrà risultare non troppo alta (per il board di Lufthansa) e non troppo bassa (per il nostro esecutivo).


Numeri e accordi
A Palazzo Chigi si ragiona nell’ordine di 300 milioni di euro — che includono anche il «premio» relativo all’importanza dei cieli italiani — come cifra soddisfacente. Lufthansa, filtra da ambienti governativi, avrebbe fatto capire che per loro sono più importanti le «garanzie» messe nero su bianco nel contratto di vendita e nei patti parasociali. A Francoforte seguono sempre con molta attenzione quello che accade nel nostro Paese e vorrebbero evitare di finire in mezzo a dinamiche che nulla hanno a che fare con la normale gestione aziendale.

Le potenzialità
Per questo se quelle condizioni saranno giudicate «buone» — tradotto: se sarà loro consentito di lavorare senza interferenze — per i tedeschi il prezzo virtualmente può essere qualunque. Del resto il colosso dei cieli — che gestisce nel suo portafoglio di vettori anche Swiss, Austrian Airlines, Brussels Airlines, Eurowings e Air Dolomiti — è convinto di portare Ita in utile in tempi brevi.


 
  • Like
Reactions: 777Aeromexico

BGW

Moderatore
Utente Registrato
30 Marzo 2008
3,363
460
CMN
vorrebbero evitare di finire in mezzo a dinamiche che nulla hanno a che fare con la normale gestione aziendale.

Difficile pensare che la politica faccia un passo indietro sulle diverse questioni (slot LIN, lungo raggio a MXP, cross-country, solo per citarne un paio)
 
  • Like
Reactions: East End Ave

East End Ave

Utente Registrato
13 Agosto 2013
8,440
3,341
su e giu' sull'atlantico...
Numeri e accordi
A Palazzo Chigi si ragiona nell’ordine di 300 milioni di euro — che includono anche il «premio» relativo all’importanza dei cieli italiani — come cifra soddisfacente. Lufthansa, filtra da ambienti governativi, avrebbe fatto capire che per loro sono più importanti le «garanzie» messe nero su bianco nel contratto di vendita e nei patti parasociali. A Francoforte seguono sempre con molta attenzione quello che accade nel nostro Paese e vorrebbero evitare di finire in mezzo a dinamiche che nulla hanno a che fare con la normale gestione aziendale.
Nel mentre Giorgia e Giorgetti han creato il "Ministero dell'Italico Cielo" ?
Vabbe', panzane giornalistiche a parte, LHG considera il prezzo un di cui del quale tener conto fino a un certo punto; come gia' detto potrebbero offrire l'euro simbolico o anche 'sti benedetti 300M, ma appunto la cosa piu;' importante (per la gente seria) e' il valore dei termini contrattuali, verba volant scripta manent.
 

Lucab2000

Utente Registrato
1 Novembre 2022
296
137
Belgrado entra nel network di ITA AIRWAYS

ITA Airways dal primo giugno opererà su una nuova destinazione da Roma Fiumicino, ovvero Belgrado.


ITA Airways aveva chiesto, nei giorni scorsi, slot per operare nella capitale serba, adesso dal sito dell’aeroporto di BEG sembra che alla nostra compagnia aerea di bandiera siano stati affidati gli slot con questa programmazione:

FrequenzaOperato daOperato fino alOrario arrivo a BEGOrario partenza da BEG
12-45671/6/202330/7/202310.5011.40
123456731/7/202328/10/202310.5011.40
Orario riassuntivo
La vendita sui canali ITA potrebbe iniziare a giorni se non a ore data la vicinanza dell’inizio della rotta.

Ricordiamo che attualmente ITA opera già su Belgrado con codeshare tramite Air Serbia.



 

belumosi

Socio AIAC 2025
Utente Registrato
10 Dicembre 2007
15,042
3,395
Ferrovie: A Fiumicino nuovo servizio di banco check-in per chi arriva con le Frecce

Categoria: Treni reali
Pubblicato: 05 Aprile 2023
Trenitalia ITA Airways

Novità per chi arriva in aereo a Roma.

È operativo, in via sperimentale, il nuovo servizio di banco check-in presso la stazione ferroviaria dell’aeroporto di Fiumicino, che permetterà ai passeggeri in arrivo con un biglietto Alta Velocità di Trenitalia in prosecuzione con i voli del network internazionale ed intercontinentale operati da ITA Airways, di consegnare il bagaglio direttamente presso la stazione dell’aeroporto, per poi ritirarlo presso la destinazione finale.

Il banco check-in dedicato sarà aperto tutti i giorni dalle 7 alle 19 anche in modalità “Drop-Off” per chi ha effettuato l’accettazione online.

Sono esclusi i passeggeri diretti negli USA e in Israele che, per espressa richiesta delle Autorità dei Paesi di destinazione, dovranno effettuare l’accettazione presso i banchi nel terminal di partenza.

 

belumosi

Socio AIAC 2025
Utente Registrato
10 Dicembre 2007
15,042
3,395
In realtà il prodotto è più completo.

A Roma Fiumicino ora c’è FCO Connect. Mobilità integrata tra Trenitalia, Aeroporti di Roma e ITA Airways

ITA Airways verso una mobilità integrata e sostenibile in collaborazione con Aeroporti di Roma e Trenitalia

ITA Airways verso una mobilità sempre più integrata e sostenibile in collaborazione con Aeroporti di Roma e Trenitalia che, insieme, hanno sviluppato un nuovo prodotto “treno + aereo” che consente ai passeggeri di semplificare la propria esperienza di viaggio combinando la tratta ferroviaria e quella aerea con un biglietto combinato e un check – in già in stazione presso i banchi dedicati nella stazione ferroviaria dell’Aeroporto Leonardo da Vinci di Fiumicino. Da oggi, grazie alla tecnologia Accesrail, è infatti possibile acquistare le tratte aeree e ferroviarie in un’unica transazione e connettere le principali città italiane servite dall’Alta Velocità di Frecciarossa con lo scalo Aeroportuale di Fiumicino passando comodamente dal treno all’aereo e viceversa.

Inoltre, da oggi, grazie alla collaborazione con Aeroporti di Roma, è presente presso la stazione ferroviaria dell’Aeroporto di Fiumicino anche un banco Check-in ITA Airways dedicato a chi raggiunge l’aeroporto in treno a bordo di un Frecciarossa, o con un Leonardo Express in congiunzione con un treno Alta Velocità fino a Roma Termini, per proseguire il proprio viaggio verso una destinazione internazionale o intercontinentale ITA Airways. I partner, in seguito a questa fase di avvio, presenteranno ufficialmente il prodotto a fine aprile.

 

Farfallina

Utente Registrato
23 Marzo 2009
16,729
1,670
In realtà il prodotto è più completo.

A Roma Fiumicino ora c’è FCO Connect. Mobilità integrata tra Trenitalia, Aeroporti di Roma e ITA Airways

ITA Airways verso una mobilità integrata e sostenibile in collaborazione con Aeroporti di Roma e Trenitalia

ITA Airways verso una mobilità sempre più integrata e sostenibile in collaborazione con Aeroporti di Roma e Trenitalia che, insieme, hanno sviluppato un nuovo prodotto “treno + aereo” che consente ai passeggeri di semplificare la propria esperienza di viaggio combinando la tratta ferroviaria e quella aerea con un biglietto combinato e un check – in già in stazione presso i banchi dedicati nella stazione ferroviaria dell’Aeroporto Leonardo da Vinci di Fiumicino. Da oggi, grazie alla tecnologia Accesrail, è infatti possibile acquistare le tratte aeree e ferroviarie in un’unica transazione e connettere le principali città italiane servite dall’Alta Velocità di Frecciarossa con lo scalo Aeroportuale di Fiumicino passando comodamente dal treno all’aereo e viceversa.

Inoltre, da oggi, grazie alla collaborazione con Aeroporti di Roma, è presente presso la stazione ferroviaria dell’Aeroporto di Fiumicino anche un banco Check-in ITA Airways dedicato a chi raggiunge l’aeroporto in treno a bordo di un Frecciarossa, o con un Leonardo Express in congiunzione con un treno Alta Velocità fino a Roma Termini, per proseguire il proprio viaggio verso una destinazione internazionale o intercontinentale ITA Airways. I partner, in seguito a questa fase di avvio, presenteranno ufficialmente il prodotto a fine aprile.

Quante volte ne abbiamo parlato, costo minimo e utilità maggiore del costo. Certo, lo step successivo con poco impegno in più sarebbe il check-in in treno (direi fattibile nel prossimo futuro) con etichettatura del bagaglio in treno (va fornito di etichettatrice il capotreno).
Il Drop off in treno risparmierebbe lo scarico del bagaglio ma richiederebbe un costo di personale e bauliere che le Frecce non hanno a disposizione, mentre in stazione non sarebbe fattibile per numeri un minimo significativi (pochi bagagli potrebbe essere gestiti con i portabagagli che vediamo sempre più raramente) a meno di dotare le Frecce che fanno servizio aeroportuale di contenitori similari a quelli degli aerei e portelloni di carico.
Comunque già ridurre quasi a zero il tempo di check-in e drop-off del bagaglio arrivando a FCO con il bagaglio etichettato da posizionare sul nastro/nastri (se il servizio funziona) drop-off tipo transiti Usa vuol dire accorciare di almeno 1h le connessioni via treno rendendo competitivo un servizio fino a 2h-3h di percorrenza del treno rispetto al volo feed.
 

belumosi

Socio AIAC 2025
Utente Registrato
10 Dicembre 2007
15,042
3,395
  • Like
Reactions: Alitalia Fan

SierraEcho

Utente Registrato
11 Marzo 2012
779
206
FCO - LIRF
Cioè tutta sta manfrina perché, anziché fare 100mt in più negli appositi bridge sopraelevati che collegano la stazione al terminal, si può lasciare il bagaglio appena sceso dal treno? Ho capito bene?

La questione dell’intermodalità treno/aereo è molto interessante se si può lasciare il bagaglio a Termini etichettato fino a destinazione, ma il resto mi sembra alquanto inutile e non degno di tutti questi comunicati.
 

Stefanopv

Utente Registrato
12 Marzo 2010
1,970
226
Roma-Pavia
Questa è la pagina dedicata sul sito di ITA con tutti i dettagli.

Interessante la possibilità di utilizzare il treno anche tra vari aeroporti europei e le località dei rispettivi stati (o all'interno del Benelux per quanto riguarda AMS e BRU).
Questo è l'elenco delle stazioni.
Curioso che non sia stata inclusa la Germania nei vari elenchi di stazioni
 
  • Like
Reactions: enryb

FLRprt

Utente Registrato
17 Novembre 2009
782
619
Quante volte ne abbiamo parlato, costo minimo e utilità maggiore del costo. Certo, lo step successivo con poco impegno in più sarebbe il check-in in treno (direi fattibile nel prossimo futuro) con etichettatura del bagaglio in treno (va fornito di etichettatrice il capotreno).
Il Drop off in treno risparmierebbe lo scarico del bagaglio ma richiederebbe un costo di personale e bauliere che le Frecce non hanno a disposizione, mentre in stazione non sarebbe fattibile per numeri un minimo significativi (pochi bagagli potrebbe essere gestiti con i portabagagli che vediamo sempre più raramente) a meno di dotare le Frecce che fanno servizio aeroportuale di contenitori similari a quelli degli aerei e portelloni di carico.
Comunque già ridurre quasi a zero il tempo di check-in e drop-off del bagaglio arrivando a FCO con il bagaglio etichettato da posizionare sul nastro/nastri (se il servizio funziona) drop-off tipo transiti Usa vuol dire accorciare di almeno 1h le connessioni via treno rendendo competitivo un servizio fino a 2h-3h di percorrenza del treno rispetto al volo feed.
Check-in a bordo treno affidato al capotreno con stampante per baggage tag ed etichettatura delle valige a bordo treno mi sembra un ottimo esempio di fantaaviazione + fantaferrovia. Incubo avioferroviario, roba da peperonata e bagna caoda di mezzanotte annaffiato da vino cancarone in quantità!

C’era una volta una stazione ferroviaria con 2 -diconsi due, mica uno- check-in. Non durò molto. A Firenze Santa Maria Novella nella sala reale al binario sedici c’era il check-in dei voli di superficie Firenze Santa Maria Novella – Fiumicino Aeroporto istradati no-stop via Roma Tiburtina Roma Ostiense. Dal lato opposto della stazione, nell’estremità del corpo di fabbricato tra i binari 2 e 5, c'era il banco distaccato di check-in dell’aeroporto di Pisa. Dai binari tre e quattro -quelli più corti- arrivavano e partivano i servizi Firenze Santa Maria Novella – Pisa Aeroporto con fermate ad Empoli e Pisa Centrale.

Il servizio non era particolarmente semplice, e richiedeva materiale dedicato.

Firenze – Roma
Le allora Ferrovie dello Stato avevano allestito dei convogli dedicati di Ale601 e rimorchiate, ridipinte con la livrea Landor, colori inclusi: bianco con fascia verde sotto i finestrini, fascia grigia all’altezza del pavimento, sulle testate una specie di baffo grigio simmetrico che scende dall’alto fino a metà dei finestrini di testata. In pratica, l’opposto della colorazione standard dei mezzi, che erano dipinti in verde magnolia e grigio nebbia. A metà fiancata, la striscia verse si interrompeva lasciando spazio alla scritta “Alitalia” nella consueta grafia verde e rossa con la gamba destra della A verticale. Erano state scelte motrici della seconda serie, che potevano raggiungere i 200 km/h, più rimorchiate. La composizione era Ale601 + le481 + le601 + Ale601: coloro che masticano di ferrovia diranno: quindi 228 posti in totale. Invece no: i mezzi avevano subito degli adattamenti importanti. Le elettromotrici di estremità avevano perso un modulo da 6 posti, al cui posto era stato sistemato un vero e proprio galley. La rimorchiata le601 anch’essa aveva perso un modulo di sei posti, sempre sostituito da un galley, inoltre era stato ricavato un posto per carrozzella ed attrezzata una ritirata. La rimorchiata le481, nata originariamente con 48 posti e scomparto bagagli con portelloni esterni per il carico e lo scarico, aveva visto la riduzione a 24 posti con ampliamento dello scompartimento bagagli. Nel servizio ordinario (Freccia della Laguna, Peloritano) le valige grandi venivano consegnate a terra a fianco del treno, inserite in contenitori aperti -piattaforme con ruote e due pareti laterali- caricati a bordo con carrelli elevatori a forche; la procedura era stata mantenuta, con una variante, per i voli di superficie. I posti a disposizione erano quindi 54+24+52+54 = 184 + 1 handicap. Non era stato eseguito alcun cambio di marcatura dei mezzi, come era solito per le Ferrovie dello Stato se venivano variati i posti. Non sono sicuro, ma mi pare di ricordare che i sedili fossero stati rifoderati (velluto grigio o verde). Pitch dei sedili: moduli da 185 cm per due posti affacciati, quello standard dei mezzi originari. Erano stati allestiti sette convogli identici, che operavano anche la tratta Napoli Mergellina – Fiumicino Aeroporto.
Le ferrovie dello stato si occupavano della trazione e della manutenzione dei mezzi, particolarmente curata, come era anche curata la marcia dei treni che erano equiparati ai TEE interni, allora la più alta categoria di priorità; per il servizio a bordo provvedeva l’Alitalia. Il servizio veniva venduto come tratta aerea, erano ammessi passeggeri origine Firenze con prosecuzione oltre Fiumicino o provenienti da altri scali con destinazione Firenze. Entrati nel Salone Reale si trovavano i banchi di check-in veri e propri con banco a rulli per i bagagli: veniva eseguita l’accettazione dei passeggeri e l’emissione delle carte di imbarco, ovviamente anche per le tratte di prosecuzione da FCO; i bagagli venivano pesati ed etichettati, quindi inseriti nel contenitori e caricati a bordo. Non c’era un gate di imbarco pax, si saliva a bordo occupando il posto assegnato. A Fiumicino i contenitori venivano presi in consegna dagli addetti all’handling per essere portati al BHS di aeroporto mentre i pax raggiungevano a piedi il terminal. In arrivo i bagagli andavano sdoganati a FCO, quindi riaffidati ad Alitalia per il carico sui contenitori, il trasporto a bordo treno e riconsegnati a Santa Maria Novella sotto bordo treno.

Firenze – Pisa
Anche per il servizio con Pisa erano stati allestiti convogli ad hoc, ma con minori interventi. Venivano usate composizioni con locomotiva E646 navetta (livrea crema con bande arancio e viola), 5 vetture per media distanza con vestiboli centrali e una semipilota media distanza con vestiboli centrali sempre con la stessa livrea. Poi erano state utilizzate la media distanza con vestiboli di estremità e semipilota in livrea grigio e rossa. Gli adattamenti erano stati concentrati sulla semipilota, che ha vicino alla cabina di guida uno scomparto per i bagagli: era stata prevista la possibilità di piombare i portelloni di accesso e la porta di passaggio al vestibolo, nonché di isolare il primo vestibolo di accesso per i viaggiatori inibendo l’apertura delle porte e bloccando la porta di accesso dal comparto viaggiatori. Le composizioni dovevano viaggiare con la locomotiva in testa in partenza da Santa Maria Novella e la semipilota in coda.
I viaggiatori entravano lato binario 5 nel locale dedicato, anche questo allestito con banchi di check in gestiti dal personale dell’aeroporto Galilei: la tratta Firenze-Pisa e viceversa però era una normale tratta ferroviaria con biglietto standard; infatti il treno era accessibile anche per viaggiatori ordinari. Una volta fatta l’accettazione ed etichettati i bagagli i viaggiatori salivano sul treno; i bagagli venivano caricati lato binario 2 su carrelli sotto sorveglianza da personale dell’aeroporto e portati nello scomparto bagagli della semipilota, che veniva piombato. Il capotreno doveva seguire norme particolari nel caso in cui fosse stato necessario accedere, per motivi di servizio, al locale bagagli ed al primo vestibolo della semipilota. L’avere la semipilota in coda, in partenza da Firenze, permetteva di ridurre il percorso tra locale di carico e vagone; inoltre non c’era necessità accedere alla cabina di guida, in coda al treno, da parte dei macchinisti che guidavano dalla locomotiva. All’arrivo a Pisa il capotreno spiombava il bagagliaio e gli addetti dell’aeeroporto prendevano in carico le valige per l’imbarco mentre i passeggeri andavano alle partenze. Al ritorno, il locale bagagli era liberamente usufruibile dai viaggiatori che desideravano non avere nello scompartimento valige ingombranti, che facevano dogana allo sbarco a Pisa.
Erano previste -salvo errore- sette od otto coppie di treni al giorno: da Firenze, la prima in prima mattinata e l’ultima verso le sei di sera; da Pisa, la prima verso le nove e l’ultima alle dieci, quindi con orari tarati con arrivi e partenze del Galilei. Anzi non era raro il caso che il capotreno si recasse in aerostazione per informarsi della regolarità degli arrivi dei voli e ritardasse anche la partenza dell’ultima corsa in caso di ritardo in arrivo dell’ultimo volo della sera! I treni, soprannominati “canapone” -dal nomignolo di Leopoldo II di Lorena, ultimo Granduca di Toscana ante unità d’Italia-, avevano un orario ad hoc, con fermate solo ad Empoli e Pisa Centrale: la soppressione delle fermate di Firenze Rifredi e Pontedera aveva consentito il guadagno di tempo per avere una percorrenza Firenze-Pisa aeroporto di 60’; va anche detto che il traffico sulla linea, già consistente, era inferiore a quello di oggi.

Vero che oggi con il self check-in le cose sono cambiate. E proprio perché c’è il self check-in non si capisce perché fare il check-in in stazione o in treno. Sembra improponibile ora prendere in carico le valige nella stazione di partenza, così come veniva fatto negli esempi. Ma non capisco l’utilità di affibbiare al capotreno il compito di stampare e magari anche applicare le etichette bagaglio: tanto poi bisogna passare da un qualche banco o dispositivo di drop-off: fatto il check-in on line, arrivando al drop-off il tempo di stampa ed applicazione delle etichette bagaglio è quello meno significativo. Ed utilizzare gli LD3 mi sembra una follia. Si tratta di costi di attrezzature e personale, e la parola “costi” è qualcosa da evitare più della peste, oggi. I portabagagli in stazione è da mo’ che sono scomparsi … come i carrelli che vendevano i cestini da viaggio (Bologna Centrale: lasagne e pollo arrosto. Me li ricordo di quando avevo cinque anni …). La connessione di un ora si può fare, a patto di aver già fatto i controlli di sicurezza. Sono quelli che mi costringono oggi ad arrivare prima in aeroporto, non è il tempo che perdo a fare drop-off del bagaglio se ho già fatto il check-in on line.
Benvenuta la possibilità di avere in un colpo solo biglietto aereo e tratta ferroviaria da e per l’aeroporto, senza doversi sbattezzare con siti ed app multiple. Mi sembra che Swiss fa già qualcosa del genere nella vicina Elvezia; più saranno le compagnie e meglio sarà. Benissimo un banco di check-in e drop off alle stazioni aeroportuali (peraltro a Zurigo Parigi CDG Francoforte Amsterdam Oslo Stoccolma smonti dal treno e vai al check-in, e rizzati). Ma se non rendiamo comodo arrivare col treno in aeroporto non si va da nessuna parte. Tutto il resto sono inutili esercizi di autoerotismo mentale.Ale601 Alitalia.jpg
 
Ultima modifica:

enryb

Utente Registrato
22 Dicembre 2010
207
61
Milano
Quando ha aperto "Malpensa 2000" il Malpensa Express aveva una "carrozza" in livrea Alitalia e ricordo che c'erano cartelli nella biglietteria dedicata di Cadorna in cui sostenevano che si potesse fare il check-in lì. Ero bambino, appassionato più di treni che di aerei, non l'ho mai provato; non so se stampassero solo le carte d'imbarco o se permettessero anche di imbarcare il bagaglio. Ricordo però, con una certa nostalgia, che con un biglietto AZ da o per Malpensa veniva consegnato un biglietto del treno gratuito. In tempi più recenti, diciamo una decina di anni fa, ho notato che alla stazione di Mosca Paveleckij con un supplemento permettevano di spedire la valigia già in stazione (non so se con tutte le compagnie, lì partiva l'Aeroexpress per DME), quindi evidentemete è una cosa che tecnicamente è possibile
 
Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.