Thread Malpensa e Linate da febbraio 2014


Stato
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Luca82

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2 Dicembre 2012
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26 luglio presumo :) per quanto riguarda l'adesione, non ti so dire; per quanto riguarda la politica di FR è la stessa di U2 (mi è già capitato), però la riprotezione potrebbe non essere il giorno stesso ma anche il giorno dopo
Ti ringrazio. La cosa migliore comunque sarebbe la revoca dello sciopero o la precettazione per motivi di "ordine pubblico" (troppi vacanzieri in partenza). :)
 

AZ209

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24 Ottobre 2006
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Londra.
Ecorivoluzione su Malpensa

La Cassazione condanna il Ministero: paghi otto milioni a chi subì danni ambientali. Introdotto l'indennizzo da esprorprio a favore di chi patisce gli effetti degli scfarichi degli aerei

Malpensa - Il ministero dei Trasporti dovrà pagare, la Sea no. La Corte di Cassazione, con la sentenza 15223depositata l’altro giorno a Roma, chiude dopo sette anni di battaglie giudiziarie lo scontro tra Umberto Quintavalle e Malpensa.
La sentenza Quintavalle fu il primo caso di riconoscimento giuridico di danno ambientale causato dal sorvolo degli aerei.
Nel 2008 il Tribunale civile di Milano stabili che i responsabili dell’inquinamento da idrocarburi nella tenuta della famiglia del noto imprenditore milanese (la cosiddetta Cascina Tre Pini, duecentodieci ettari di bosco conosciuti come Brughiera del Dosso, al confine tra Somma e Vizzola) fossero il Ministero dei Trasporti e Sea, obbligandoli a pagare una multa pari a 5 milioni di euro diventati 8 in Appello.
Ora, al terzo e ultimo grado di giudizio, c’è un nuovo colpo di scena. Gli ermellini, infatti, respingono il ricorsodel Ministero e accolgono invece quello della società che gestisce l'aeroporto e che da sempre si è difesa sostenendo di non essere lei a decidere rotte e aerei in transito.
Secondo la Cassazione, dunque, l'ampliamento di Malpensa ha comportato immissioni oltre la sogliaconsentita che hanno danneggiato i duecentoettari della Brughiera del Dosso.

La storia è nota e risale all’apertura di Malpensa 2000, quando l’imprenditore milanese cominciò a notare una strana moria di alberi, di migliaia di piante che fu costretto ad abbattere. Le perizie svolte dai tecnici di parte constatarono una presenza sopra la norma di ossidi di azoto e di idrocarburi policiclici aromatici, più noti con la sigla Ipa, sostanze derivanti da combustioni incomplete di idrocarburi e vero e proprio veleno per lavegetazione. Da qui partì la battaglia legale, terminata ora in Cassazione. Per i giudici della terza sezione - si legge nella sentenza pubblicata sul Sole 24 ore - il proprietario dell'area ha di fatto subito una espropriazione larvata dei suoi beni immobili.

Il Ministero, in fase dibattimentale, aveva chiesto l'applicazione di una legge più favorevole per alzare la soglia di tollerabilità degli scarichi degli aerei, ma per i giudici la disciplina da applicare è il decreto ministeriale del 31 ottobre 1997 che fissa per le zone esterne all'aeroporto, come nel caso esaminato, valori limite delle sorgenti sonore più bassi di quelli previsti per le aree dell'intorno aeroportuale. I valori, insomma, decrescono con il progredire della distanza, a maggior ragione se si tiene in considerazione la particolare protezione di cui gode l'area danneggiata, classificata come sito di interesse comunitario nell'ambito del programma Rete Natura 2000. Ma è il conto degli 8 milioni quello che farà certamente discutere: secondo i giudici, infatti, va considerata anche la svalutazione degli immobili. E’ come se si trattasse di un esproprio virtuale che va dunque indennizzato a tutela del privato che conserva un bene "menomato" in seguito all'esecuzione di un'opera pubblica. In parole ancora più semplici, la Cassazione stabilisce un nuovo principio, ovvero il diritto all'indennizzo per espropriazione per chi subisce le immissioni dannose degli aerei. Un principio destinato a sollevare un polverone in brughiera. E non solo.

http://www.prealpina.it/notizie/gallarate-malpensa/2014/7/5/ecorivoluzione-su-malpensa/3393369/55/
 

Farfallina

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23 Marzo 2009
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MXP pericolosa per la salute... bene ora possiamo chiuderlo e i problemi di fare chiarezza sul sistema aeroportuale lombardo sono risolti... :D
 

freeair

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7 Novembre 2005
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.
MXP pericolosa per la salute... bene ora possiamo chiuderlo e i problemi di fare chiarezza sul sistema aeroportuale lombardo sono risolti... :D
sarebbe interessante sapere nel mondo quanti aeroporti andrebbero chiusi....
è ovviamente anche questa una italianata.
 

AZ209

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24 Ottobre 2006
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Londra.
Due punti salienti (tra i tanti) di questo articolo:

  • Altro punto al centro del braccio di ferro tra confederali e Cub: il taglio del monte ore dei permessi sindacali.
​ed anche


  • "visto che il fine della nuova società è il pareggio di bilancio, chiediamo che in caso di attivo quei soldi tornino ai lavoratori."

Ora si capiscono le vere motivazioni dei sindacalisti.
Andassero a casa a pedate.
 

robygun

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27 Gennaio 2013
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MXP pericolosa per la salute... bene ora possiamo chiuderlo e i problemi di fare chiarezza sul sistema aeroportuale lombardo sono risolti... :D
Ma come non lo sai??!!??

Se fai decollare un aereo da LIN e atterrare a MXP questo da quando stacca i freni a circa la verticale di Rho butta margherite dagli scarichi, da Rho a Legnano scarichi normali e da Legnano a MXP un mix di uranio arricchito, antrace ed ebola....
 
F

flyboy

Guest
Ma come non lo sai??!!??

Se fai decollare un aereo da LIN e atterrare a MXP questo da quando stacca i freni a circa la verticale di Rho butta margherite dagli scarichi, da Rho a Legnano scarichi normali e da Legnano a MXP un mix di uranio arricchito, antrace ed ebola....
Farfallina era ironica :)! Metti anche tu la faccina, altrimenti qualcuno ti prende sul serio :):):)!
 

OrianteBGY

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9 Dicembre 2010
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Non so se sia già stata riportata la notizia ma Easyjet ha messo in vendita i voli sulla MXP-MUC per questo autunno.
 

AZ209

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Londra.
Bresso, «guerra» dei cieli
Aerei a terra per ordine di Linate


Le reazioni del club: «Abbiamo speso 40 mila euro in impianti anti-incendio, si tratta di pretesti»

C’è un nuovo capitolo in quella che è stata definita la guerra per la conquista dell’aeroporto di Bresso. Dal 2 luglio nessuno aereo può più volare, proprio nel mese in cui gli atterraggi e i decolli sono più numerosi e influiscono sulle casse dello scalo.
In seguito a una denuncia il nuovo direttore di Linate (Monica Piccirillo, che ha competenza anche su Bresso) ha emesso un Notam (un avviso) per interdire l’attività volatoria a «tempo indeterminato». Alla base del provvedimento ci dovrebbero essere delle irregolarità del servizio anti-incendio. I soci dell’Aeroclub Milano (il più vecchio d’Italia, 1926) non la pensano ovviamente così.
Solo tre aerei sono riusciti a «scappare» a Linate e altri tre se ne sono andati, prima della chiusura forzata, a Valbrembo. Cinquanta quelli «imprigionati» a terra. Anche sul provvedimento i soci dell’aeroclub hanno qualcosa da dire: «Su richiesta dell’Enac abbiamo acquistato un mezzo anti-incendio del valore di circa 40 mila euro e abbiamo in servizio sette pompieri certificati. La chiusura è un pretesto, un provvedimento che sembra celare altre motivazioni e altri mandanti». Altra conseguenza inquietante del provvedimento, lo stop al decollo anche per l’elicottero del 118: è probabile che il mezzo di soccorso sia spostato a Linate, malgrado i corridoi di uscita siano più stretti e i tempi di attesa per levarsi in volo, se in contemporanea dovesse decollare un aereo, potrebbero dilatarsi. La guerra a Bresso era esplosa nel giugno 2012. Da una parte il consigliere dell’Enac, Andrea Corte («Farò fallire questo Aeroclub«), dall’altra 7 consiglieri regolarmente eletti ma decaduti per il commissariamento. Nell’aprile 2013 il secondo capitolo: 5 aerei gravemente danneggiati in un hangar. Digos e carabinieri stanno ancora indagando.

http://milano.corriere.it/notizie/c...te-180f4aea-069e-11e4-892c-55b032fa482c.shtml
 

Edoardo

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Sea, inchiesta Ue per aiuti di stato a Airport Handling


La Commissione Ue ha aperto un'inchiesta approfondita per esaminare se l'iniezione di capitale di 25 milioni di euro da parte di Sea (di proprietà pubblica) a favore della sussidiaria Airport Handling è in linea con le regole degli aiuti di Stato. L'inchiesta formale dà la possibilità alle terze parti di intervenire nel caso con commenti e non pregiudica le conclusioni dell'Antitrust.


http://www.ilsole24ore.com/art/noti...o-airport-handling-120903.shtml?uuid=ABHkd4YB
 

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Bresso, «guerra» dei cieli
Aerei a terra per ordine di Linate


Le reazioni del club: «Abbiamo speso 40 mila euro in impianti anti-incendio, si tratta di pretesti»

C’è un nuovo capitolo in quella che è stata definita la guerra per la conquista dell’aeroporto di Bresso. Dal 2 luglio nessuno aereo può più volare, proprio nel mese in cui gli atterraggi e i decolli sono più numerosi e influiscono sulle casse dello scalo.
In seguito a una denuncia il nuovo direttore di Linate (Monica Piccirillo, che ha competenza anche su Bresso) ha emesso un Notam (un avviso) per interdire l’attività volatoria a «tempo indeterminato». Alla base del provvedimento ci dovrebbero essere delle irregolarità del servizio anti-incendio. I soci dell’Aeroclub Milano (il più vecchio d’Italia, 1926) non la pensano ovviamente così.
Solo tre aerei sono riusciti a «scappare» a Linate e altri tre se ne sono andati, prima della chiusura forzata, a Valbrembo. Cinquanta quelli «imprigionati» a terra. Anche sul provvedimento i soci dell’aeroclub hanno qualcosa da dire: «Su richiesta dell’Enac abbiamo acquistato un mezzo anti-incendio del valore di circa 40 mila euro e abbiamo in servizio sette pompieri certificati. La chiusura è un pretesto, un provvedimento che sembra celare altre motivazioni e altri mandanti». Altra conseguenza inquietante del provvedimento, lo stop al decollo anche per l’elicottero del 118: è probabile che il mezzo di soccorso sia spostato a Linate, malgrado i corridoi di uscita siano più stretti e i tempi di attesa per levarsi in volo, se in contemporanea dovesse decollare un aereo, potrebbero dilatarsi. La guerra a Bresso era esplosa nel giugno 2012. Da una parte il consigliere dell’Enac, Andrea Corte («Farò fallire questo Aeroclub«), dall’altra 7 consiglieri regolarmente eletti ma decaduti per il commissariamento. Nell’aprile 2013 il secondo capitolo: 5 aerei gravemente danneggiati in un hangar. Digos e carabinieri stanno ancora indagando.

http://milano.corriere.it/notizie/c...te-180f4aea-069e-11e4-892c-55b032fa482c.shtml
Manco a Oppido Mamertina succede quel che succede a Bresso, Padania.
 

DusCgn

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Sea ancora nel mirino di Bruxelles

La Commissione europea vuole capire se la creazione di Airport Handling sia stato un espendiente per evitare la maximulta da 450 milioni


La Commissione europea ha aperto un’indagine sui 25 milioni immessi da Sea nel capitale di Airport Handling, nata il 1° luglio scorso dopo la liquidazione di Sea Handling.
Bruxelles vuole capire se la Sea abbia cercato, creando la nuova società, di eludere le leggi sugli aiuti di Stato dopo che, a fine 2012, la Commissione aveva ordinato il rimborso dei 360 milioni di euro di sovvenzioni considerate illegali che da Sea erano finiti nelle casse di Sea Handling (una cifra – riferisce il Corriere - che con gli interessi si traduce in una maximulta da 450 milioni).
I sindacati, preoccupati per i 2200 lavoratori coinvolti, hanno chiesto alla Sea di proseguire nell'operazione.


GV
 

AZ209

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Londra.
Sea e la stangata dall’Europa
Spunta la denuncia dei concorrenti italiani


Milano, 11 luglio 2014 -Dietro al caso Sea Handling (SeaH) si sta consumando anche una guerra di potere interna agli aeroporti milanesi, alle società che vi operano e alle associazioni di rappresentanza delle stesse. Non è solo la Commissione Europea a esigere che i servizi di terra, negli scali di Linate e Malpensa, siano gestiti da operatori che rispettino la condotta prescritta dalle norme comunitarie a tutela della libera concorrenza. Contro Airport Handling, da mercoledì al centro di un’indagine di Bruxelles per presunti aiuti di Stato, si è infatti espressa anche una delle associazioni di categoria del settore:Assohandlers. Nata nel 2006, Assohandlers riunisce la maggior parte delle società che garantiscono i servizi di terra negli scali italiani. «Il Giorno» è venuto in possesso di una lettera inviata proprio da Assohandlers anche, tra gli altri, alla «Direzione generale della concorrenza» e alla «Cancelleria aiuti di Stato» della Commissione Europea.

La missiva ha come oggetto: «Aiuti di Stato Decisione Ue Sea Handling». Ed è datata: «Fiumicino, 26 giugno 2014». Assohandlers chiede un incontro ai destinatari e, pur lamentando la mancanza di informazioni sulle modalità del processo di transito da SeaH ad Airport Handling, fa sapere di riservarsi di intraprendere «ogni azione a tutela dei nostri associati» perché «risulterebbe tuttora in essere una evidente commistione commerciale, operativa e finanziaria tra Gestore (Sea ndr) e Handler (Airport Handling ndr), posta in totale violazione delle prescrizioni comunitarie richiamate» all’inizio della stessa missiva. È azzardato affermare che sia stata questa lettera a indurre la Commissione ad aprire la seconda indagine sull’Handling. Del resto, era preventivabile che il piano di Governo, Comune e Sea potesse non incontrare il favore di Bruxelles. E il tempo intercorso tra l’invio della missiva e l’apertura dell’indagine sembra troppo risicato per vedere nella prima la causa della seconda.

Vale però la pena fissare alcuni aspetti. A firmare la lettera è il presidente di Assohandlers, Simone Marini, già dirigente dell’italiana «Ata Handling» e di Aviapartners, multinazionale belga. Entrambe le società sono concorrenti dell’Handling di Sea sia a Linate sia a Malpensa, nelle ultime settimane hanno sottratto ad Airport Handling almeno tre contratti con altrettante compagnie aeree. Non è tutto. Avia si batte da tempo contro la frammentazione del settore dell’handling e, altro aspetto, secondo i beninformati sarebbe stata invece Ata a presentare il ricorso alla Commissione Europea dal quale è scaturita la sanzione a Sea Handling. Oltre alla guerra per i contratti, che è legittimo avvenga nel rispetto delle norme europee, dietro alla missiva ci sarebbero anche logiche politiche, di rappresentanza. Sea è socia di Assoaereo e non di Assohandlers, dove sarebbe invece entrata Airport Handling. Col risultato, però, di provocare, visto il prevalente numero di dipendenti, uno scossone nelle governance della stessa associazione, oggi vicina ad Avia e Ata, e di consentire a Sea di stare, tramite la controllata, in entrambe le associazioni di categoria.


http://www.ilgiorno.it/varese/sea-handling-1.37424
 

pello

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SEA ritira il masterplan di MXP

Malpensa choc: SEA cambia le carte

Ritirato il masterplan di Malpensa: proprio così. Formalmente lo ritira Enac, l’Ente nazionale per l’aviazione civile, ma è ovviamente Sea a ritenere che siano cambiate le condizioni esterne per poter condurre in porto investimenti da 1,3 miliardi di euro che, a quanto pare, non sono considerati più possibili. Tutto da rifare. Lo sviluppo di Malpensa si ferma.

La società di gestione aeroportuale dovrà provvedere a un altro masterplan, documento d’obbligo per ogni aeroporto anche in virtù del contratto di programma con Enac per stabilire le tariffe aeroportuali, ossia quanto devono pagare le compagnie aeree per usufruire di quel determinato scalo. Tariffe che possono aumentare a fronte di investimenti effettuati dal gestore.

Il nuovo piano industriale sarà, molto probabilmente, più circostanziato, da adattare a esigenze mutate nel frattempo. Siamo, infatti, ben lontani da quando si diceva che nel 2014 sarebbe stata realizzata la terza pista e nel 2020 ci sarebbe stato un nuovo terminal in mezzo alle piste. Il masterplan per traghettare lo scalo della brughiera a 50milioni di passeggeri e 1,4 milioni di tonnellate di merci all’anno dovrà aspettare: anzi, forse non sarà neanche mai realizzato.

Nel documento, approvato da Regione Lombardia, ma non dalla commissione valutazione d’impatto ambientale del ministero dell’Ambiente, c’erano diversi progetti: tra questi la terza pista e un parco logistico da 4 milioni di metri quadrati di area demaniale, con una stazione ferroviaria per la movimentazione delle merci. Intenzioni che verranno cestinate.

«Credo che la sentenza della Cassazione, con la condanna definitiva del ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture che dovrà risarcire con 8 milioni di euro Umberto Quintavalle per disastro ambientale, abbia pesato sul ritiro del masterplan», commenta Claudio Montagnoli, sindaco di Arsago Seprio, Comune del Cuv.

La Cassazione ha, infatti, riconosciuto il disastro ambientale, ecologico e acustico, causato dal sorvolo a bassa quota degli aerei in decollo da Malpensa su una vasta area di oltre 400 ettari, la cosiddetta Brughiera del Dosso, tra Somma Lombardo e Vizzola Ticino.

Si afferma così il principio che un’opera pubblica può dare origine a emissioni dannose permanenti e, in quanto tali, indennizzabili. Un principio che non potrà che indurre a una maggiore attenzione nell’approvazione di piani aeroportuali di sviluppo, soprattutto se ricadono in aree naturali protette.

«Occorre un ridimensionamento delle mire espansionistiche di Malpensa e una programmazione sul futuro di questo aeroporto», chiude Montagnoli. Ma lo scenario si fa sempre più fosco.

http://www.laprovinciadivarese.it/stories/Cronaca/malpensa-choc-sea-cambia-le-carte_1067647_11/
 
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