Il giorno del ritorno sarà piuttosto lungo, dato che, aviopirlata per aviopirlata, decido di provare Vistara
prima che chiuda, compagnia di cui si è detto sempre un gran bene - grazie anche all'investimento della celeberrima Singapore Airlines. Però Vistara non vola diretta a Delhi, ma con scalo a Mumbai, allungando i tempi di quelle circa 4 ore o giù di lì
Chiamo l'ultimo Uber della vacanza e trovo un crash test dummy come guidatore, a giudicare dallo stato dell'auto; mi faccio il segno della croce in un verso e nell'altro, leggo la sura del viaggiatore e stringo forte la statuetta di Vishnu, che è meglio abbondare. Il traffico sembra comprendere la situazione e le altre auto lasciano ampio spazio di manovra al nostro, più per tema della propria incolumità che della mia, probabilmente.
Miracolosamente, si arriva in aeroporto vivi e vegeti, e neppure lo stile di guida del Kimi Raikkonen del Rajasthan riesce a ridestare i problemi gastrointestinali di qualche giorno prima.
L'aeroporto di Jaipur è un casino. E non è che sia piccolo, soprattutto paragonato ai volumi di traffico, quindi è proprio un problema organizzativo, aumentato dall'avere arrivi e partenza nella stessa area, senza divisione (il ritiro bagagli è landside, non airside come nella maggior parte degli aeroporti).
Mi metto in coda al check-in Vistara e la meccanica cadenza anglo-indiana mi accoglie con un "Welcome Sir where do you fly today". Delhi via Mumbai, dico, e poggio la valigia sulla bilancia. Ovviamente è sovrappeso, e aspetto solo di sapere l'extra costo. La tizia, di una lentezza esasperante ma con una certa capacità di proporre idee brillanti, mi dice che l'extra baggage fee è 1100 rupie, ma che l'upgrade in Y+ tra Jaipur e Mumbai è 2000 rupie, quindi di fatto l'upgrade mi costerebbe, nella situazione in fattispecie, solo 900 rupie, perché tanto il bagaglio extra lo dovrei pagare comunque. Arguto! In pratica, stiamo comunque parlando di meno di 20€, meno di quello che costa selezionare il posto sulla maggior parte delle compagnie europee... ciliegina sulla torta: mi chiede di mandare un feedback positivo sul suo lavoro e mi lascia l'indirizzo email per farlo, prima di rovinare tutto chiedendo se volessi spedire la valigia fino a Delhi o ritirarla a Mumbai. Ma sei fuori?! Mi accerto ventincinque volte che abbia capito che voglio la valigia a Delhi e rimango con un paté d'animo (cit.) fino al ritiro bagagli all'Indira Gandhi. E per fortuna che non ho chiesto se potessi fare il check-thru completo fino a Milano, con doppia connessione!
Al controllo di sicurezza mancano i vassoi; si forma quindi un marasma di persone che neppure
il Monolite al Vigeland Park. C'è da dire, però, che essendo tutti ansiosi di passare il controllo, la fila si smaltisce abbastanza velocemente, al netto dei soliti furbi che saltano la coda.
Il mio gate è al piano terra, mentre i negozi sono al piano superiore, ma dato che avanzo un po' di tempo, faccio un giro per vedere cosa offre il terminal, tra un mini-blackout e l'altro. Si parte subito col botto, con lo stallo del cartomante che per solo 300 rupie ti legge il futuro.
Dall'altra parte della piazza centrale, ci sono i ristoranti. L'aeroporto, va detto, non è brutto anche perché è una costruzione abbastanza recente.
Niente catene internazionali, niente Victoria's Secret, niente hub. Arriva il nostro avione, nel frattempo la griglia di partenza della FormulaCarrozzina prende forma, con sei
WCHC/WCHS/WCHR (o, come venivano chiamati affettuosamente in una compagnia aerea in cui ho lavorato: cionco, semicionco e rambo) pronte a sgommare in rampa.
Le porte di uscita sul tarmac sono operate a mano, nel senso che deve venire quello che sembra un addetto dell'esercito o equivalente forza militare o quel che è, in uniforme, ad aprire l'enorme lucchetto che chiude il catenaccio che serra la maniglie. Tutto si può dire, tranne che l'India non sia un paese pittoresco.
Tratta: Jaipur (JAI) >>> Mumbai Chhatrapati Shivaji Maharaj International (BOM)
Volo: UK 562
Aereo: Airbus A320-251N (320
neo)
Marche: VT-TQO
Età: 0.8 anni
Posto: 6F
Sched/Actual: 1420-1630 // 1440-1603
Durata volo: 1h 23′
Gate: 1A
Dal terminal al velivolo c'è lo stesso frigorifero con le ruote dell'andata; per salire sull'aereo niente scalette - qui credo siano abituati a decine di sedie a rotelle per volo - ma una specie di rampa mobile che viene appoggiata all'aereo come se fosse un scaletta.
A differenza di Indigo, qui gli scurini non sono chiusi. La cabina ha un elegantissimo mix borgogna / ocra / testa di moro (sono andato dall'armocromista per i nomi corretti) e le assistenti di volo sono molto sorridenti e proattive. La prima impressione, che poi è quel che conta, è davvero eccellente.
La cabina di premium economy ha un pelo di pitch in più rispetto alla economy standard. Sugli aerei configurati per i voli nazionali non sono previsti i PTV, ma l'intrattenimento è disponibile tramite il proprio dispositivo mobile, e il sedile ha un piccolo supporto per telefonini/tablet (la parte grigio scuro sotto le riviste di bordo), e presa USB per ricaricarli.
Stacchiamo e decolliamo verso ovest.
Entriamo subito in uno spesso strato nuvoloso, per fortuna senza turbolenze troppo aggressive. Sopra, lo scenario è questo:
Sfoglio la rivista di bordo, che è fatta piuttosto bene - non è un catalogo Postal Market, per capirci.
Circa trenta minuti dopo il decollo portano i menu e il pranzo.
Avrei preso volentieri il paneer, ma l'avevano già finito. Il pollo era davvero piccante. Stranamente, non offrono altro da bere oltre alla bottiglietta d'acqua già sul vassoio. Posate in metallo.
Il volo è tranquillo fino alla discesa verso Mumbai, dove accade credo la cosa più straordinaria mai vista in volo: appena c'è l'annuncio che tra poco atterreremo, tutti quelli intorno a me, da soli, iniziano ad alzare scurini, raddrizzare sedili, chiudere tavolini, una specie di riflesso pavloviano; mai visto nulla del genere.
Il paesaggio, tra una nube e l'altra, è davvero spettacolare.
Credo che sia uno degli avvicinamenti più belli mai fatti. Mumbai è piuttosto compatta, costretta com'è dall'essere su un'isola; con l'espansione sulla terraferma (Navi Mumbai) e tutti i piccoli insediamenti nel centinaio di km che forma l'agglomerato urbano, il paesaggio offre un sacco di spunti - quando visto dall'alto.
Questi sembravano dei vecchi sbancamenti reclamati dalla natura. Sembra essere
qui su Googlemaps, ma non ci sono informazioni e la visuale dal satellite sembra poco aggiornata.
La stazione di Koparkhairane, sulla Trans-harbour line della ferrovia suburbana di Mumbai. Koparkahirane è un quartiere di Navi Mumbai, una città pianificata.
La baia di Thane, che divide l'India continentale dall'isola di Salsette, alla cui estremità meridionale sorge Mumbai.
Damodar Park, ormai in corto finale.
La follia dell'urbanizzazione indiana. Qui appena a nord della stazione della metro di Jagruti Nagar.
Asalpha (la stazione è tagliata, sulla sinistra - si vede il tetto). I grattacieli/palazzoni sulla parte destra sono parte di un quartiere di lusso, lo
Amrit Shatki, nel quartiere di Chandivali, in un mare di lamiere, molte probabilmente contenenti ethernit.
Case meno di lusso, a ridosso dell'aeroporto. BOM chiaramente non ha spazio per espandersi. Capodichino al confronto è in mezzo al deserto!
Noi arriviamo, lui riparte. Uno dei cinque voli al giorno che Emirates effettua tra Mumbai e Dubai (più l'altra dozzina di altre compagnie).
Pensavo che tutti i 747 di Air India fossero lattine ormai...
Rulliamo verso il terminal, con due sorprese - Yemenia (che non pensavo volasse del tutto, vista la situazione del paese) e Rwandair.
Sbarchiamo ad un dito. Sorpresa! L'aeroporto di Mumbai è bellissimo.
Dal mio gate al successivo c'è mezzo aeroporto di mezzo, ma è come visitare un museo di arte contemporanea - the
Heartbeat of New India. In effetti,
è un museo, considerando che vi sono circa 5000 diversi artefatti inseriti nelle installazioni murali che percorrono tutto il terminal 2.
Poi, se compariamo i bagni dell'aeroporto di Mumbai con quelli degli aeroporti di SEA... ma no, non facciamolo per carità divina.
La passeggiata per il terminal è assai piacevole. Questa installazione, per esempio, è secondo me geniale - la mappa di Mumbai e dintorni fatta con e-waste riciclati, raccolti nella megalopoli.
Il mio gate è al piano inferiore, dove si trovano una fontana e altre installazioni. Un pochino mi è sembrato di tornare all'Expo 2015.
Cambiano il gate due o tre volte, mentre sui monitor continua ad apparire unicamente il gate 45A1 (che è sbagliato), limortacci di chi si è inventato una numerazione così idiota. Non funziona il sistema di annunci, peraltro, per cui gli addetti si sgolano per chiamare i passeggeri - dato che sono già lì, in pratica imbarco sul primo bus mentre i due poveri disgraziati vanno in giro per i gate al piano terra a raccattare passeggeri uno alla volta... cosa che ci fa accumulare un po' di ritardo.
Considerando che devo ritirare il bagaglio e fare il check-in del volo di rientro in Europa, non ne sono troppo contento, ma ho un margine davvero abbondante - il volo per Monaco parte all'1:10 del mattino, quindi con un'ora di ritardo sono ampiamente nei tempi.
Tratta: Mumbai-Chhatrapati Shivaji Maharaj International (BOM) >>> Delhi Indira Gandhi International (DEL)
Volo: UK 938
Aereo: Airbus A321-253NX (321
neo)
Marche: VT-TVJ
Età: 0.4 anni
Posto: 9F
Sched/Actual: 1910-2055 // 1950-2129
Durata volo: 1h 39′
Gate: 45C2
L'imbarco è ancora una volta ai remoti, ma l'aereo è uno di quelli configurati per i voli internazionali, quindi ha il PTV ad ogni sedile. È anche il mio primo 321neo
cabin flex.
C'è anche la C dedicata, per la gioia di farfallina.
Io invece, che sono barbon, vado dritto dritto al mio posto non premium. Lo spazio è chiaramente inferiore al volo precedente, ma comunque migliore che la maggior parte delle compagnie europee legacy. Sì British Airways, sto guardando proprio te!
Un po' di condensa ce l'abbiamo?
[video]
Il fantastico team di bordo passa per distribuire gli auricolari - che sono di fattura infinitamente migliore qualsiasi altra schifezza vista su qualsiasi altra compagnia. Non che siano un granché, ma sono disegnati per chiudere il condotto uditivo e nella confezione si trovano i gommini di varie dimensioni. In un ambiente rumoroso come l'aereo, sono una manna.
Stacchiamo e iniziamo il pushback. Volo full, per quel che ho visto. La safety video contiene spezzoni di yoga

il comandante annuncia circa 10 minuti di ritardo causa ATC. Sblocchiamo effettivamente alle 19.29, ma col traffico serale, decolleremo dopo solo altri 10 minuti.
Mentre continuamo l'imbarco, faccio un po' di spotting. Che contrasto tra la baraccopoli che è sorta attorno all'aeroporto (e che
ha impedito di costruire il terminal come originariamente previsto - non è stato possibile abbattere il quartiere) e gli aerei che atterrano.
Decolliamo, ormai col tramonto andato bello che andato.
Mi dedico all'IFE, nello specifico al vecchio ma sempre divertente Ocean's Twelve, che ci sta giusto giusto nell'ora e mezza del volo. Lo schermo ha ottima risoluzione, anche se non è enorme.
Dopo circa 40 minuti servono la cena. Non c'è menu in economy, e la scelta è unica, purtroppo sempre troppo piccante per i miei gusti; il dolce in compenso era spaziale, una specie di crumble cake con una specie di panna cotta al mango sopra, o qualcosa del genere.
Venti minuti prima dell'atterraggio, le assistenti di volo distribuiscono un piccolo omaggio.
Ci siamo quasi.
Atterraggio.
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Rulliamo fino al T3 - arrivare al T2 avrebbe fatto perdere un bel po' di tempo, quindi per fortuna.
Sbarco tramite jetbridge, sempre apprezzato in questi climi. Per fortuna il bagaglio arriva ragionevolmente in fretta (circa 20 minuti). Esco dall'area sterile e risalgo verso il terminal - c'è una specie di scorciatoia dagli arrivi direttamente alle partenze (a Delhi occorre passare per il primo security check, in teoria, fuori dall'aeromobile) tutto interno al T3, ma landside. Alla scala mobile per salire, ci sono un paio di militari che controllano le carte d'imbarco, ma hanno problemi con la mia (che ho già fatto online) - dopo cinque minuti di controlli, mi lasciano passare, anche se non scansionano il barcode.
Il check-in del volo per Monaco è già aperto, ed è un girone dantesco, e sono circa 3 ore prima della partenza, quindi vuol dire che c'è gente già in coda da un pezzo. Non vedo perché essere sorpreso, con solo 3 postazioni per il bag drop e 2 per il check-in di economy. Alla fine ci impiego 40 minuti.
Il controllo passaporti è velocissimo, lo stesso non si può dire che controllo di sicurezza, incasinato, lento e gestito piuttosto male, con le solite code che non sono code. Inoltre pare le lenti della digitale non siano un oggetto gradito, visto che non solo le vogliono fuori dallo zaino, ma una volta passate ai raggi x vogliono pure vederle fuori dalle loro custodie e con i tappi svitati...
Dall'altra parte dei controlli c'è un collega che è casualmente sul mio stesso volo per Monaco - lui proseguirà per Vancouver (con un transito di tipo 8 ore a Monaco...). Siamo entrambi prenotati in Y+, e avendo solo zainetti come bagagli a mano, decidiamo di andare da Starbucks e arrivare al gate praticamente all'ultimo, che tanto di spazio in cappelliera dovrebbe essercene a volontà e siamo al massimo ad un "excuse me" dal nostro posto. Botta di culo, perché quando arriviamo una delle addette apre un'altra coda per la zona 3 e ci sposta lì, facendoci saltare quasi metà di quella a cui ci eravamo aggiunti.
Tratta: Delhi-Indira Gandhi International (DEL) >>> Munich (MUC)
Volo: LH 763
Aereo: Airbus 350-941
Marche: D-AIVB
Età: 5.0 anni
Posto: 12A
Sched/Actual: 0110-0555 // 0129-0552
Durata volo: 7h 53′
Gate: 11
La cabina di Y+ è separata dalla J dal galley, e dalla Y da una tendina. Il prodotto mi sembra buono, il sedile è comodo anche se il legrest e il supporto per i piedi non sembra che siano stati disegnati per funzionare insieme - la rispettiva lunghezza e altezza non permette di creare uno supporto continuo.
Al posto c'è già il cuscino, la copertina e un amenity kit basico.
Mentre completiamo l'imbarco, portano anche da bere. Prendo un succo d'arancia e con menta sminuzzata, ottimo abbinamento!
Sblocchiamo e pushbackiamo. Che bella, l'ala del 350.
Decollo. Il 359 è davvero silenzioso.
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Mi dedico all'IFE - che accetta normalissime cuffie con jack da 3.5". Guardo D&D - pensavo molto molto peggio, onestamente, invece va via piuttosto liscio. Le cuffiette Lufthansa non le provo/apro, visto che posso usare le mie; le consegnano comunque dopo il decollo, insieme ad un piccolo pacchettino di pretzel (ma senza drink) e i menu.
La cena viene servita dopo circa un'ora dal decollo, secondo me davvero troppo troppo tardi per un volo che parte quasi alle 2 del mattino. La ragazza che lavora sul mio corridoio è davvero molto in gamba, e non si fa prendere alla sprovvista quando chiedo un ginger ale insieme alla cena. Tra l'altro non si scompone quando passo dal tedesco (che ormai per me è un vago ricordo) all'inglese nel mezzo della breve interazione - non me ne rendo neppure conto ma lo registro quando mi risponde in inglese. Che roba strana le lingue straniere. Ad ogni modo, prendo il pollo - BASTA cibo indiano! - buono, non una suola da scarpe. La torta sembrava una fabbrica di carie, invero devo dire che non era neppure troppo dolce o stucchevole.
Finita cena e film, tiro giù il sedile e dormicchio, maluccio, circa tre ore. Quando stavo quasi per addormentarmi, accendono le luci perché sta iniziando il servizio colazione; siamo più o meno sopra Bucarest, quindi circa due ore prima dell'atterraggio.
Scelgo (se mai ci fossero dubbi) l'opzione occidentale. A me la colazione è parsa assai più ricca della cena ma non un granché come qualità, al contrario della cena. Da bere prendo un succo di mela e un succo di mango (mai visto il mango su nessuna compagnia a parte Qatar), e un tè; peccato che non fosse tè nero, ma una specie di masala chai, per di più senza latte.
Sfoglio assonnato l'IFE fino all'atterraggio, una notturna e piovosa Monaco di Baviera. Andiamo diretto al jetbridge.
Il 2023 è l'anno in cui le compagnie hanno fatto profitti record stringendo artificialmente l'offerta, che ha portato a prezzi da capogiro. Ne consegue che gli usuali cinque o sei voli al giorno tra Monaco e Milano sono solo tre o quattro. Quindi c'è il problema di passare il tempo fino alla partenza del mio volo. Il mio collega ha l'accesso Priority Pass e mi invita, solo che la lounge PP extra-Schengen è solo al T1; è una menata andare dal T2 al T1, ma considerando che il mio transito è cinque ore e il suo otto, vale la menata. Si fa tutto airside - c'è un bus che connette i due terminal airside senza uscire dall'extra Schengen, quindi evitando controllo passaporti e sicurezza.
La saletta è praticamente vuota (non credo siano molti gli extra Schengen al T1 al mattino, e non è affatto male. Ci sono anche degli spazi laterali con altre sedute.
Sano cibo tedesco.
Circa un'ora e mezza prima del decollo, saluto il collega e torno al T2 sempre tramite lo shuttle bus.
Giro turistico incluso:
Un Md80! Non pensavo ce ne fossero ancora in Europa.
Il volo parte dai gate K, quindi, dopo il controllo passaporti & sicurezza, c'è pure da prendere il trenino.
Il volo è già in ritardo sui monitor di 20 minuti, e così sarà fino alla partenza. Il volo è in overbooking, e cercano i volontari. Parteciperei volentieri ma sono cotto e il giorno dopo lavoro, quindi preferisco evitare un altro paio di ore di attesa...
op. by
Tratta: Munich (MUC) >>> Milan-Malpensa (MXP)
Volo: LH 1854
Aereo: Embraer 195LR
Marche: I-ADJT
Età: 10.4 anni
Posto: 27F
Sched/Actual: 1055-1200 // 1122-1214
Durata volo: 52'
Gate: K18
Che dire che non si sia già detto di Air Dolomiti? La cabina degli Embraer è tra le più comode, pitch decente, l'aereo è confortevole a parte qualche piccolo problema con l'aria condizionata (o si suda o si trema), e il personale sempre gentile.
Mi approprio del mio sedile. La vicina arriverà poco dopo.
Sono mezzo assonnato, e la pioggia che tamburella sulla fusoliera mi concilia non poco il sonno.
Stacchiamo e decolliamo decisi verso est, sopra le campagne bavaresi chiaramente invisibili dall'interno di una nuvola continua che ci accompagna per tutto il volo. Niente Alpi oggi, come si vede bene appena arrivati alla quota di crociera.
In qualche modo, c'è il tempo per distribuire una bottiglietta d'acqua affetta da greenwashing e un biscottino.
Già in discesa, Abbiategrasso in virata, il
castello visconteo appena distinguibile nella foschia.
Milano fa compagnia a Monaco in quanto a meteo.
Sbarco, attesa bagagli nella norma (ovvero terribile). Mi rendo conto che il biscottino Air Dolomiti ce l'ho ancora in tasca
S50 e via a casa pronto per tornare a lavoro il giorno dopo.
Grazie per aver letto fin qui!
DaV