[TR] Transoxiana


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Disclaimer

Questo è un TR di quelli lunghi. A differenza degli ultimi postati in questo forum non ci sono lounges fighe, aeroporti di livello, lie-flat di grido, vini millesimati o piatti ricercati. Inoltre, va detto che la parte aviatoria è di gran lunga meno sviluppata di quella OT. Inoltre sarà, in tutto o in parte, un TR a quattro mani. Quindi roba da Odissea, o da Fratelli Karamazov, solo meglio.

Se siete riusciti ad arrivare fin qui, quello che posso promettervi è che sarà un reportage ricco di storia, caproni e puzza dei suddetti, storia, calcio di un certo livello e palate di ignoranza.

Ah, ultima avvertenza: è probabile la presenza di Dancrane.




Antefatto

Bene, sgomberato il campo dagli equivoci, iniziamo. Vi sarà giunta la voce, almeno visti i miei recenti TR, che m’ha preso lo sghiribizzo degli –Stan; il motivo è troppo lungo e noioso da spiegare, e dopotutto non siamo su www.forumpsichiatria.it; fattostà che, dopo Kazakhstan, Kyrgyzstan e Tajkistan il passo successivo, ça va sans dire, deve giocoforza essere l’Uzbekistan, la terra al di là dell’Oxus di alessandrina memoria (di cui il nome classico della zona, quella Transoxiana che è anche il nome del TR; quanto a voi che avete letto qualcosa di sconcio in quell’incipit trans-, vergognatevi).

Butto giù un itinerario di massima e, poi, come al solito, mi metto a cercare possibili compagni di viaggio. Ora, non so se sia io, o siano i posti, o forse una miscela dei due, ma il feedback è quantomeno negativo. ”Ho da fare”. “La mia religione me lo impedisce”. “Sono un possibile donatore di midollo, potrebbero chiamarmi in quei giorni lì”. “Ho già comprato su Amazon sei barili di Fink Brau per Pasquetta”, insomma tutti se la squagliano. Mi preparo ad un altro viaggio da solo, senonché, da WhatsApp, arriva il messaggio che non t’aspetti.

Dancrane.

”Uzbekistan? Ci sto”.



LHR-TAS. Il secondo volo peggiore della mia vita, o così pensavo.

30 marzo, venerdì santo. Il tempo è quello delle grandi occasioni (NdR: le foto fatte col telefono saranno di dimensioni ridotte causa schifìo del sensore. Spero capirete). Ancora una volta si va al T4, che è una bolgia dantesca. Si vola Uzbekistan Airways, un volo che mi aspettavo praticamente vuoto… e invece.


La tremenda realizzazione è che è il primo vero giorno delle vacanze pasquali, e che Uzbekistan ha una specie di hub per le connessioni per India – Amritsar, Delhi – e Pakistan – Lahore e via dicendo – insomma, senza scadere in bestialità, un terzo di Hounslow e Harrow è sul mio volo. Un altro terzo è qui per salutare i partenti.


Uzbekistan non consente il check-in online su nessun volo, ma riesco comunque ad arraffare un posto corridoio. Il volo, purtroppo, è pieno. Airside è ancor più un casino, anche e soprattutto per il 380 Korean in ritardo di due ore. Anche il nostro volo ha un'ora di ritardo “causa arrivo tardivo dell’aereo”. Peccato che il volo sia atterrato spaccando il minuto. Uzbekistan, lo scoprirò poi, non è Air Astana. Proprio per niente.

Comunque sia, al T4 hanno inventato un observation deck…


…peccato sia messo in posizione infamissima.

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Infine, un’ora dopo l'orario presunto di partenza, chiamano l’imbarco. Salgo a bordo del 767 ed ecco la sorpresona: niente IFE. Per sette ore di volo, sarà divertente.






Malgrado l’assenza dell’intrattenimento, c’è lo scatolone in mezzo ai piedi. Unito al pitch da pigmeo (credo che sia persino più stretto del 319 BA, ‘sto affare porta quasi 270 passeggeri!), la panca in legno e gli allestimenti da commissariato STASI, sono contento di sapere che il marchese De Sade s’è dato al design di cabine d’aereo.


L’atmosfera, però, è internazionale, sofisticata e rilassata. Le AAVV, eleganti nelle loro uniformi blu elettrico e grigio-bianco, sono tutte ex secondine del penitenziario femminile di Termez e trasudano gentilezza e voglia di fare. I concittadini diretti in India sono esaltati alla prospettiva del viaggio, come testimoniato dai cori di call bells per chiedere acqua, succhi di frutta, alcol e dai pianti dei loro bambini. Intorno a me stanno otto uzbeki, tutti addetti alle dogane di ritorno da una conferenza a Londra. Una volta sciolto il ghiaccio scoprirò che almeno tre di loro, putacaso quelli seduti di fianco e davanti a me, sono anche olimpionici di flatulenza e spüsa de cavron [cit.]. Rassicurato da questo ambiente soave e raffinato, mi sistemo per un volo di tutto relax.

Una volta in aria ecco il pluristellato servizio Uzbekistan. Prima un passaggio di bevande con incluse vodka, vino dall’aria quantomeno questionabile e analcolici, ma zero birra. I Punjabi la prendono malissimo. Sistemati i liquidi, ecco il rancio, consegnato in una pratica ed elegante scatola richiudibile di plastica. Euro Salmon per me:






Tutto sommato direi che si mangia meglio al carcere minorile di Feltham, dalle cui cucine forse proviene tutto questo ben di Dio; fattostà che, in un modo o nell’altro, qualcosa si mangia. Liberati i vuoti le luci vengono impostate sul settaggio “camera del waterboarding”; sarà la stanchezza, sarà il fatto di respirare una miscela di azoto e metano, tant’è che mi addormento e mi sveglio solo per la consegna della colazione.

Il pasto più importante della giornata è costituito da un caffè fangoso e una di quelle girelle “Delice de France” popolare in tutti quei mini-market che, assieme alle ricevitorie Paddy Power e al chiosco per i taxi costituiscono il gradino più basso della catena alimentare della High Street inglese. Tracanno il caffè, me ne pento e lascio la girella al vicino, che la guardava con occhi cupidi. Segue atterraggio e attracchiamo a ciò che gli ammerigani chiamano “finger” ma che dovrebbe chiamarsi “jetway”. Ecco qui il nostro ferro.


Complici i miei nuovi amici lo sdoganamento è rapido ed indolore e, una volta fuori, mi attende un bel sole, un’arietta fresca ma, soprattutto, una colonna portante – i maligni direbbero cariatide, ma io non sono uno di loro – di questo forum.

Dancrane.

Continua!​
 

aless

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Sento puzza di memorabilità. Anche di comunismo, ma principalmente di memorabilità.
 

londonfog

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Epico, con momenti degni di un vero film dell'orrore. Mi hai fatto passare la voglia di volare Uzbekistan Airways
 

13900

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Sento puzza di memorabilità. Anche di comunismo, ma principalmente di memorabilità.
Soprattutto puzza.

Concordo, aspetto il seguito
Tocca a Dancrane, per cui scrivete a lui!

Prospettandosi l'ennesimo epico TR, non ci resta che attendere il resto (con un grazie in anticipo) :)

G
Prego! :)

Molti qui l'avrebbero interpretata come una minaccia!
Avanti che abbiamo i pop corn pronti!
Vero, ma purtroppo la disperazione porta (anche) a questo.

Epico, con momenti degni di un vero film dell'orrore. Mi hai fatto passare la voglia di volare Uzbekistan Airways
Silvà, meglio evitarla!

Non vedo l’ora di leggere il seguito!
Curiosa la mania di visitare gli -Stan..
Gli Stan sono epici!

:roll: :roll:
:D
 

Dancrane

Amministratore AC
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Sul bus per Malpensa (chè, se deve essere il viaggio della speranza, è bene che lo sia dall'inizio), la cricca di autista e bigliettaio chiede se qualcuno debba scendere al T2: una non meglio identificata passeggera alza timidamente la mano. Arrivati al T2, all'autista urlante "Terminal tú!, madám, terminal tù!", la sciura fa sapere che scenderà al T1. L'eleganza del cocchiere, urlante ai 32 passeggeri "Ma come cazzo 'sta messa questa qua?" fa intuire che la laurea ad Oxford alla fine non l'ha presa.

Al check in non c'è nessuno, e chiedo all'addetta se fosse possibile avere un posto finestrino su una fila libera: mi dice che il volo è abbastanza vuoto (107 su 194, per gli amanti del LF), ed i due posti accanto rimarranno effettivamente vuoti, dandomi modo di potere dormire "comodamente" sdraiato sui tre sedili del mio 757. Passati abbastanza fluidamente i controlli di sicurezza, vado al mio Gate per scoprire che il volo è in ritardo. Dalla torre mi faranno sapere che il mezzo è in circling sopra Saronno, e personalmente mi auguro che i vari tutorials siano stati seguiti dal pilota.

Atterrato finalmente l'avione, sbarcati i passeggeri e rifornito il mezzo, finalmente si imbarca con oltre un'ora di ritardo, dando modo alle diverse comitive italiane di astanti turisti, ed ai pochi passeggeri uzbeki ed indiani di prendere posto sul mezzo.






A bordo, riesco appena a fare la prima foto alla mia umile dimora per le successive 8 ore, ed al welcome drink





prima di ricevere il primo cazziatone da parte dell'assistente di volo, la simpatia della quale è pari a quella delle colleghe sul volo del socio, perché è vietato fotografare! Realizzo che sarà un volo impegnativo...

Riusciamo comunque a sbloccare ed a dirigerci in testata pista per il decollo. Dopo qualche scossone, e presa un po' di quota, attacca il servizio. A differenza del volo da Londra, a noi viene servito l'aperitivo e, sorpresa!, le noccioline!



Scofano il tutto, senza sapere che la bevanda doveva essere gelosamente custodita perché non ne avrebbero servita altra durante la cena...

Cena che arriva poco dopo, nell'elegantissima confezione di plastica modello pollo di gomma fantozziano alla fermata del treno.



Opto per la pasta e la scelta, devo dire, si dimostrerà azzeccata, con degli gnocchi che spazzolo senza ritegno, buoni e più che dignitosi per essere un pasto aereo. Discutibile il pesce affumicato (che tornerà sostanzialmente indenne indietro), discreta la verdura e l'insalata, nella norma il dolce ed il corollario di prelibatezze solite







Il mezzo è datato, e si vede che ne ha passate di tutti i colori. Sedili completamente sfondati, con l'anima in metallo rigorosamente ad altezza reni, schermi a discesa che trasmetteranno film d'avanguardia e mai un minuto di mappa del tragitto, ed in generale un'aria da fine della guerra l'altro ieri. Ma essendo vietato fotografare...








La maniglia del cesso alla quale reggersi in caso di turbolenza ti fa preferire la morte certa ad una dolorosa sofferenza infettiva sicura in caso di sopravvivenza







Essendo vietato fare fotografie, decido di ronfare per un po, sino all'arrivo a... no, non Tashkent, come potete immaginare, ma ad Urgench, scalo coterminalizzato del volo da/per MXP. Nel quale, peraltro, scendono in parecchi





L'aerodromo sarà anche internazionale, ma più di un velivolo nella piazzola non ci sta, a giudicare dalle dimensioni. In ogni caso, si scaricano i bagagli, e si comincia ad avere un'idea delle infrastrutture



Un doveroso e sentito ossequio ai torristi



ed ai tutori della sicurezza, presenti in forze lungo tutto il perimetro (e sará così in tutti gli aeroporti visitati nel corso del viaggio)



prima di riprendere il nostro volo per l'ultima ora che ci separa da Tashkent



essendo già mattina, all'illuminazione da camera ardente si sostituisce quella naturale. E siccome le fotografie, ricordo, non si possono fare, proseguo con l'opera divulgativa





Nonostante la brevità della tratta, viene servito lo snack, con possibilità di accompagnamento di the o caffé: panino al formaggio buono, per la nuda cronaca



L'avvicinamento e la discesa sono impercettibili, fatto sta che siamo ormai in corto finale



Benvenuti a TAS! Ritengo che, una volta a terra, venga meno il divieto di fare fotografie, sopratutto al bendiddio dei cimeli presenti, quindi sfodero la reflex e posso finalmente ingrandire le immagini. Il terminal dei voli domestici





Spaventapasseri, voglio credere



Dopo i torristi, omaggi anche ai radaristi





E vai di cimitero degli elefanti (cit.)!



















Uzbekistan ha anche 2 787-8 in flotta: uno è questo



Arriviamo finalmente ai parcheggi del Terminal Internazionale





Verremo recapitati al terminal con bus, fortunatamente sani e salvi. Riesco a scendere tra i primi e, non avendo bagaglio da recuperare, in 20 secondi cronometrati guadagno il lasciapassare per potere uscire ed attendere 13900, che arriverà dopo una ventina di minuti. Welcome to Uzbekistan!

 
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Jambock

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Bello questo racconto "in coppia" :)

Ci sono stato a TAS un po' più di 2 mesi per lavoro (in uno di questi hangar in aeroporto...), e purtroppo non è stato possibile vedere niente oltre la città di Tashkent :(
Quanto plov ho mangiato in quei giorni :p

Non vedo l'ora di scoprire un po' di Uzbekistan insieme a voi!
 

aless

Moderatore
12 Settembre 2006
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Ah beh, le foto fatte con la reflex sono tutta un'altra cosa, meno male che l'hai tirata fuori!

Comunque reputo inaccetabile la mancanza di uno standard nel servizio di Uzbekistan.
 

Dancrane

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Credo per la verità di avere cannato la risoluzione delle fotografie... vedo di rimediare lunedì!
 

Renato

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La battuta sul circling mi è piaciuta assai :D
Molto interessante l’Asia centrale.
 

nicolap

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3AD che si preannuncia epico, sin dalle prime immagini. Sia quelle più belle, fatte da 13900 con telefonino, che quelle sgranate e fuori asse fatte da Dancrane. Mi affascinano questi TR. No, dico, un 46H come quello di 13900 non si vedeva dai tempi dei day trip di Bourne in Transnistria del Sud! E che spettacolo quelle architetture fatiscenti e tristi, quegli aerei ormai obsoleti e inutilizzati, e Dancrane, che riassume in sé sia le qualità dell'architettura che degli aerei ex sovietici.
Bello! Davvero, spero l'OT sia abbondante.