[TR] Transoxiana


13900

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La cameriera del vostro tavolo.
Che cameriera?

Capolavoro.

DaV
Grazie! :)

Che meraviglia!!
Grazie ancora!

Non permettetevi di finire qui l’OT, maledetti!

Era da tempo che non ridevo così.
13900 è il nuovo Fabio Volo di AC!
Felicissimo di saperlo, soprattutto se potrò fiocinare tardone come se non ci fosse un domani.

L'unica cosa che capisco di calcio e' che la palla e' rotonda. Racconto molto divertente.
il giuoco del calcio è bellissimo Silvano! grazie comunque :)

troppo ridere questa parte del viaggio. certo potevi cimentarti a torello con la squadra :)
Non sono tesserabile, purtroppo :(

Bellissimo. E con la partita avete raggiunto il climax. Grandissimi.
Grazie mille, troppo gentile!




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:)

Più sobrio di un Vigor Lamezia - Vibonese.
Va detto, c'era una certa educazione. L'idea che mi sono fatto è che avessero tutti una discreta ca*a della polizia; le due-tre volte che il brigadiere s'è presentato, tutti sono diventati degli agnellini. E tutti gli ultras hanno identificazione fotografica, tipo badge, appesa al collo. Quindi si, di sicuro ci sono più cattive maniere nello stadio della Vigor.

Per la prima volta, dopo secoli, ho sentito la necessità di guardare gli highlights. Avete insegnato agli astanti qualche coro su Juve merda, vero?

DaV
Tutti. Juve, Napoli, Bilan, Mike Bongiorno... non è rimasto indenne nessuno. Tranne il Toro.

Fantastico tr, finora tra i migliori in assoluto, per me.
E quanti aerei!
Il dubbio che mi pongo è che siano troppi, che dici?

13900 il nuovo Pizzul!
E il pallone si spegne a borrrrdocampo!

Bellissimo, la telecronaca della partita è la "perla" finale di un TR tra i migliori che ho avuto il piacere di leggere: BRAVISSIMI!!!!
Grazie lollomz!

Con gli highlights dell'incontro di calcio credo si sia raggiunto un livello stratosferico, veramente senza parole.
Grandissimo TR.

ciao
Marco
Grazie mille Marco :)

Unico nel suo genere, e non solo per la destinazione!
Servili e umilissimi ringraziamenti, signor console.
 

13900

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26 Aprile 2012
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[OT, ultima parte - Tashkent]

Mi aspettavo di trovare Tashkent di mio gusto, così come mi erano piaciute Yerevan e Almaty, che con la capitale uzbeka condividono l'imprinting sovietico, ma se devo essere sincero così non è stato, o almeno non del tutto. I motivi possono essere molteplici, ma direi che quello principale è che non mi piace il modo con cui l'Uzbekistan sta evolvendo la sua eredità ex-sovietica.




Mi spiego meglio. Tutte le ex-repubbliche sovietiche che ho visitato si stanno reinventando, costruendosi un'identità nazionale dopo che, per decenni, non ne avevano avuta una, o non potevano esprimerla al meglio. Per Georgia e Armenia la faccenda è abbastanza facile, avendone avuta una - millenaria, per giunta - precedente; per gli -Stan, invece, la faccenda è complicata. O non esistevano, prima dell'URSS, o avevano confini diversi, o nomi diversi. Così s'è creata una corsa all'antenato che ha risvolti tragicomici, con paesi tipo il Kyrgyzstan che deve ricorrere a una specie di eroe-scrittore mitologico come suo padre putativo, Manas (immaginatevi l'Italia a scegliersi un ibrido Virgilio-Giulio Cesare) o quei poveri cristi del Tajikistan, che scelgono Somoni malgrado fosse nato in Uzbekistan e sia interrato a Bukhara.

In questo bailamme, l'Uzbekistan è quello che è tutto sommato caduto in piedi, avendo il buon vecchio Tamerlano.



Però tutto il corollario artistico è, come dire... pacchiano. Faccio un esempio; piazza dell'Indipendenza, dove una volta c'era il Lenin più grosso del mondo. Va bene levarlo, ma sostituirlo con un globo dorato con l'Uzbekistan in rilievo, e una specie di pergola in acciaio riflettente con tre cicogne sopra? Non lo so, sono cose che fanno storcere la bocca in un ristorante in semiperiferia di Istanbul che cerca di darsi un tono ricercato, non nella capitale di un paese.








Ci sono, però, ancora delle delizie per l’ammiratore dell’architettura del tempo che fu, e i grandi vialoni alberati sono sempre una garanzia.

Come per Almaty, anche qui una grande mano al redesign della zona è stata data dal solito terremoto, anche se l’effetto collaterale sono state le decine di migliaia di morti che questo ha causato. Questo memoriale, fortunatamente non ancora bruttato da qualche trovata di cattivo gusto, ne ricorda le vittime:

Il bazaar Chorsu è un altro bell’esempio di architettura, un pantheon dedicato alla carnazza, al formaggiazzo, alla più completa ignoranza di qualsivoglia norma d’igiene e allo scugnizzismo.




Pure la metro, malgrado l’odore di cantina che ha in comune con quella di Yerevan, ha le sue vette. Peccato che Dancrane si faccia pescare a fare le foto.




E l’hotel Uzbekistan rimane un caposaldo di antipatia, un distillato di ostilità sovietico anche dopo tutti questi anni.




Il giorno dopo il compleanno di Tamerlano, i cui fiori vengono distribuiti (o arrubbati) alle (o dalle) giovani donzelle di Tashkent (vedi sotto)…


[/center]

… è il momento di lasciare questa città, e questo paese. Non prima, però, di postare qualche ultima foto, senza troppo commentario, di momenti di Tashkent. Per arrivare in aeroporto c’è tempo, e quella parte di storia la racconto domani.

















 

13900

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[Parte V – TAS-LHR. Il vero secondo volo peggiore della mia vita]

Il ritorno, così come l’andata, avviene su direttrici diverse. Dancrane volerà a Roma, e di lì a Meeelano, mentre io prenderò il diretto per Londra. Il suo volo parte un’oretta prima del mio, e per fortuna non alle 5 AM come sembra la norma da queste parti; per cui, dopo una mattinata di relax, abbandoniamo la nostra stamberga e facciamo ritorno al Tashkent International il quale, sorpresa delle sorprese, è persino dotato di un’Arrivals lounge.


Il check-in per il volo di Roma è abbastanza incasinato, tra pugili che ci mettono una ventina di minuti a testa e una coppia di fanciulle che decide di ricostruire i rispettivi bagagli esattamente davanti al banco. L’addetto si spazientisce e chiama Dancrane lo stesso; in quel momento arriva anche il suo vicino di pianerottolo – o forse un amico della squadra di tressette, chi lo sa, che gli chiede d’imbarcarlo per il volo per Parigi, e vuoi non essere gentile? Mancano solo le capre e uno con un tamburello.


Il mio check-in apre poco dopo, e sono il primissimo a farlo. Purtroppo, la carta d’imbarco segna seq. 60 o giù di lì il che vuol dire, come all’andata, transiti. E volo probabilmente pieno. Infatti i controlli di sicurezza rivelano un truppone di persone in transito, inclusi alcuni che avevo visto all’andata. Mi domandavo perché chi volesse volare il martedì della settimana dopo Pasqua, e la risposta è “tutti”.

TAS airside fa pena. Al di là dell’infrastruttura ai limiti, ci sono gli annunci più rumorosi del mondo, sedici per 4 voli, tutti fumano nelle latrine, i bar accettano solo som – che cerchiamo di disfarci con celerità – e in generale sembra che tutti siano al lavoro lì come alternativa alla detenzione.


Il panorama offre la vista dell’intera flotta di Dreamliner di questa incredibile, meravigliosa compagnia:


il lavoro ferve:


nel frattempo Wilmer passa col tratùr per portare il tubo del concimatore all’altro campo di bietole.


Ci consoliamo con un’ultima uzCarlsberg, poi è il momento per Gian di andarsene. Lo guardo con somma invidia mentre il suo volo, caricata a malapena una cinquantina di persone, apre e chiude con buon anticipo.
C’è pure una lounge.


Nel frattempo, il mio volo dovrebbe partire alle 16.20, imbarco ore 15.50. Verso le 15.45, senza fretta, mi piazzo nei paraggi del corridoio da cui si dovrebbe, teoricamente, accedere al gate. Tutti gli altri hanno avuto la medesima idea. Una compagnia di 200 anime si mette più o meno in coda tra bambini che piangono, grida, telefoni e in generale casino. Stessa tipologia di clientela dell’andata, e volo verosimilmente pieno. Gioia e tripudio.

Passa il tempo, si fanno le 15.50, le 16.00, le 16.10, le 16.15, le 16.20… niente. Alla fine, alle 16.30, arrivano tre addette, aprono la porta e scendono, continuando bellamente a chiacchierare. La porta rimane aperta; che si fa? Che non si fa? Le seguiamo.

Si forma una coda davanti al gate, e anche li un bel capannello di persone – le tre addette, quello in divisa mimetica, quello in divisa da poliziotto, quello in divisa blu – discutono di teoria delle stringhe e quantum gravity. Sto leggendo il libro di Rovelli e mi domando se offrire un’opinione, ma decido di evitare. Ad un certo punto, dopo tanto conversare, si ricordano che è ora di imbarcare e decidono – letteralmente – di prenderci a spintoni per farci andare giù per la jetty il più velocemente possibile. Questo è uno dei motivi per cui le compagnie aeree non dovrebbero essere di Stato.

Comunque sia, gli interni sono quelli nuovi…




Peccato che il pitch sia dia-bo-li-co. Pure peggio di quello con gl’interni vecchi. E vorrei ben vedere, caricano 270 cristiani su questo aereo; per fare una comparazione, i 763 JAL domestici, ad alta densità, ne portano quasi una ventina di meno. Sono letteralmente incastrato nel sedile.


Bill Bryson aveva una teoria in base alla quale lui era costretto, per sempre, a passare del tempo assieme agli esseri umani più cretini del circondario. La mia teoria – sempre verificata! – è che se il volo è lungo o scomodo avrò il vicino di posto più grosso possibile. Per fare un esempio, su un volo pieno solo di pigmei, il mio vicino sarà Shaquille O’Neal. La teoria – dovrei chiamarla assioma, dai – non tradisce nemmeno stavolta. Arriva un gruppone di turisti del Lancashire di origine bengalese, che occupa l’intera cabina posteriore dell’aereo; io non so quanta Ovomaltina gli abbiano dato da bambini, ma il più nano è alto come me, 1,85. E ovviamente il mio vicino è quello due metri per 130 kg. Ottimo.

Per grazia del Signore alla fine decolliamo. Ecco Tashkent in tutto il suo splendore.




Noterete i finestrini luridi. Ricordandomi del consiglio del buon I-DAVE, prima dell’arrivo degli Harlem Globetrotters avevo usato le mie salviette umide, le mitiche Boots (£1 a pacco, profumo cetriolo, mica pizza & fichi) per pulire il vetro. Peccato che il problema sia l’esterno; il 767 è letteralmente coperto di fango e polvere, che in crociera si cristalizzeranno in un bel pastrocchio che renderà fotografare impossibile. Non so quanto importi, visto che il primo messaggio della gentile donzella di servizio sarà un perentorio ”No photo no video!”. Anche lei, come le colleghe all’andata, ha l’aria di trovare il suo lavoro veramente eccitante e soddisfacente.

Il volo è uno schifo. Al di là dello spazio, l’IFE contiene solo commedie sovietiche o uzbeke, e l’atmosfera a bordo è quella del bus scolastico in gita, quando la prima bottiglia di vodka marca Selex è già stata svuotata e si pianifica la razzia all’Autogrill (tutta roba sentita dire, mai fatta, ero un bravo ragazzo io! …), se non fosse che i dirimpettai sono tutti musulmani. Comunque ci sono grida, strepiti, urla, gente che si parla dalla fila 30 alla 46, uomini che ci provano con qualsiasi donna a disposizione a prescindere da età, status coniugale e numero di operazioni per la ricostruzione dell’anca. Il mio stupore viene intercettato dal dirimpettaio, al quale dico ”Credevo foste religiosi.” “Si ma anche a noi piace la f*ga” è la risposta.

L’unica distrazione, e motivo principale per avere il finestrino, è il mar d’Aral. Non pensavo che l’avrei rivisto, e invece eccolo qui.

O meglio. La mappa dice che siamo qui, sulla spiaggia.

Ma se guardo fuori…




Nulla. Nulla di nulla. Credevo che qualcosa, col disgelo, si vedesse, nell’ex Mare orientale, e invece… niente. La dimensione del danno derivante dall’incuria sovietica, e dal menefreghismo uzbeko, è devastante.

Poi, però.. ecco una visione che mi fa sorridere. Vi chiedo veramente scusa per le foto, sono penose, ma ci tenevo a metterle. Vi ricordate del mio TR dell’anno scorso, quello del North Aral sea? Eccolo, è lì. La riva a nord è dove sono stato, è bello rivederlo. Si intravede anche la diga di Kokaral. Ancora, mi scuso per le foto.













Salutato l’Aral, il viaggio continua. Il cibo arriva salutato dalla signorina al carrello che procede abbaiando ”Muslim? Muslim?”, suppongo per trovare gli special meal. Divertentissimo il siparietto quando lo chiede anche ai Sikh col turbante e la barbazza, ma pazienza. Confermo di non esserlo, e ricevo quanto segue. Il mio vicino, lui invero musulmano, riceve qualcosa che è esattamente lo stesso. Ho studiato dalle suore e quindi mangio senza troppi problemi, ma il gusto è pari all’attrattività del piatto.


Sistemato il ‘cibo’, non resta altro da fare se non aspettare, e sopportare. La Russia meridionale è ancora in modalità invernale, col Volga completamente congelato:




Dopodiché il cielo si rannuvola, e rimane così fino all’arrivo. Siamo al T4, per cui taxiing eterno fino al terminal, con tutti in piedi in corridoio. Esco ripromettendomi di non salire mai più a bordo e mi trovo quasi a riabbracciare la Piccadilly Line sulla tratta verso casa.

Qui finisce la mia versione degli eventi, spero che Dancrane aggiungerà la sua; da parte mia, grazie mille per aver letto tutto ‘sto pippone, spero che vi sia piaciuto quanto a me. Tolti gli aerei, è stato un viaggio fantastico. Grazie anche a Dancrane per essere venuto e avermi sopportato, da solo sarebbe stato molto meno divertente.

Come disse Enrico la Talpa,

That’s all, bifolks!
 

MalboroLi

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Usciamo, raggiungo un nuovo piccolo, personalissimo record nella contrattazione tassinaristica (da $20 a $2) e, in men che non si dica, siamo in hotel. A presto per un poco di OT su Tashkent e poi il durissimo, almeno per me, volo del ritorno.
un TR eccezionale, senza se e senza ma.....ma io avrei saputo fare di meglio :D
 

Dancrane

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Chiudo anche i miei modesti contributi con piccole aggiunte qua e là.
Non avendo competenze calcistiche (l'ultima volta che sono stato in uno stadio il portiere della nazionale era ancora Zenga, tanto vi basti a capire quanto ami andarci, allo stadio), aggiungo solo la foto del prestigioso impianto



e, giusto per chiarire che "non è sport da signorine", il maschio pubblico di supporters (s'è vista una, ed una sola, donna tra il pubblico!)



Il gol dei nostri



Di Tashkent, non avendo pregresse esperienze di altri stati dell'ex impero, non posso dire molto. Posso, tuttavia, fare un paragone con le altre due città, che hanno certamente molta più personalità e più storia millenaria da mostrare rispetto alla capitale uzbeka. Nella quale si ammira praticamente la sola architettura e si respira quell'aria di sano comunismo dei tempi che furono, con qualche intrusione capitalista qua e là









L'omaggio agli sconfitti





La chiesa ortodossa





Per quanto vero che sia stato abbondantemente cazziato per avere osato fare una fotografia in metropolitana (ma proprio una di numero, eh!)





questo non mi ha impedito di documentare la tecnologia in generale delle stazioni e dei treni





e della fermata di Kosmonavtlar, che da sola meritava, appunto, la cazziata







Nikolai Bascov, purtroppo, ce lo siamo perso







Per chiudere, il rientro: il mezzo è esattamente il 757 dell'andata, anche se a questo giro mi sono preso l'ultimissima fila disponibile (poi diventata la penultima, visto che era libera). Memore del volo di andata, mi sono astenuto dal fare fotografie all'interno... cioè, inavvertitamente qualcosa è sfuggito



Mandato l'sms di commiato a 13900, credo abbia volato su questo "coso"



Si va. Anche in questo caso, assistenti ancora in piedi (anche se nel galley e non in corridoio), e rumore della cintura che si allacciava praticamente alla rotazione









A differenza del biellese, il mio avione non è dotato di IFE né di airsciò, pertanto non sono in grado di dirvi cosa diavolo fosse questo



mentre sono in grado di documentare il servizio, che parte una buona oretta dopo il decollo. Si attacca con l'aperitivo, uguale a quello dell'andata. A questo giro avrò cura di centellinare il bicchiere di coca cola



A seguire, arriva la prestigiosa e raffinata confezione di sbobba



che solo per voi vado prontamente ad immortalare nel suo contenuto



La parte calda è la medesima di quella di 13900, nel senso che l'officina meccanica nella quale hanno fritto il pollo e la carrozzeria ove è stato bollito il riso sono le medesime. Anche l'olio Castrol usato per friggere è lo stesso



La cottura di quello che doveva essere pollo non mi è stata chiesta, quindi chiedo perdono al Console se, a differenza sua, non posso esprimere giudizi sulle capacità del cuoco di bordo



Sopravvissuto al pranzo, attacco a fare qualche foto al panorama e... sorpresa! L'assistente di volo mi fa presente che è vietato fotografare! Ma come, le dico: non sto facendo foto all'aereo, sto riprendendo in panorama! Lo so, ma è vietato lo stesso.

Echeduepalle, va bene, non ne faccio più (per i prossimi 2 minuti)







Siamo sul Mar Caspio (a naso)



Un po' di incroci: il 380 di EK ci passa fortunatamente dietro



Il triplo, sempre di EK, di fianco



Qua non so dove siamo



Un'ora e mezza prima dell'arrivo, la colazione. Panino al formaggio identico a quello dell'andata, unica cosa buona del viaggio



Siamo ormai in avvicinamento a FCO: gli ultimi due scatti (pessimi, schifosi, lo so) prima dell'atterraggio





Termina qua il viaggio, in un posto che mi ha sorpreso molto per la quantità di cose viste, per l'ospitalità delle persone, per il divertimento e per la compagnia di 13900, grande organizzatore, grande guida, e grande tifoso del Toro come me, cosa che ha aiutato molto allo stadio!
 

Viking

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Speechless sotto ogni punto di vista. Una parola è poca e 2 son troppe. Fab 13900 superlativo, anima nobile e curiosa a volte d’altri tempi. Un Lawrence d’Arabia dei giorni nostri, complimenti. Che dire di Gp? Penso uno dei migliori shooting di sempre assieme al TR della Groenlandia. Ti sei guadagnato una birra, offro io.


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Cataplomosifone

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Ragazzi che TR!
La narrazione di Fabrizio della partita di calcio mi ha fatto venire i crampi allo stomaco dalle risate!
STUPENDO!
 

ALESSIO78

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Uzbekistan Airways inguardabile, scandalosa e da bannare nei cieli europei. Poche foto a bordo. Bukhara e Samarakanda da sogno. Grazie
 

Greco

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Molto ben scritto, bravi! Nella penultima foto si vede un pezzo della pista dell’ex aeroporto di Centocelle
 

BGW

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Bello, ben fotografato e ancora meglio raccontato!

La cottura di quello che doveva essere pollo non mi è stata chiesta, quindi chiedo perdono al Console se, a differenza sua, non posso esprimere giudizi sulle capacità del cuoco di bordo
Mi*chia che schifettoso... quel pollo pareva buono e al posto tuo l'avrei mangiato!
 

13900

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Life-changing, mettetelo in cima a tutto come sticky insieme al Cipro by Nicola.

Fandabidozi, complimenti dal vivo a seguire ;)

G
Life-changing è stato anche il sedile del ritorno! Grazie mille :)

Bello, epico dall'inizio alla fine!
Grazie ancora Silvano!

Stupendo, complimenti ragazzi, vi invidio...
Grazie, ma non invidiarci! l'Uzbekistan è là, e sai quale compagnia non prendere.

un TR eccezionale, senza se e senza ma.....ma io avrei saputo fare di meglio :D
Vabbè, tu sei il gran visir del barbonismo, io sono un umile padawan!

Termina qua il viaggio, in un posto che mi ha sorpreso molto per la quantità di cose viste, per l'ospitalità delle persone, per il divertimento e per la compagnia di 13900, grande organizzatore, grande guida, e grande tifoso del Toro come me, cosa che ha aiutato molto allo stadio!
Grazie a te GP!

Bellissimo il racconto, bellissime le foto, complimenti!

PS: Forza Toro
Bravo Stefano!

Speechless sotto ogni punto di vista. Una parola è poca e 2 son troppe. Fab 13900 superlativo, anima nobile e curiosa a volte d’altri tempi. Un Lawrence d’Arabia dei giorni nostri, complimenti. Che dire di Gp? Penso uno dei migliori shooting di sempre assieme al TR della Groenlandia. Ti sei guadagnato una birra, offro io.


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Grazie Viking, troppo gentile. Però non capisco perché l'alcol se lo becca solo DC!

Ragazzi che TR!
La narrazione di Fabrizio della partita di calcio mi ha fatto venire i crampi allo stomaco dalle risate!
STUPENDO!
Grazie termosifone :)

Uzbekistan Airways inguardabile, scandalosa e da bannare nei cieli europei. Poche foto a bordo. Bukhara e Samarakanda da sogno. Grazie
Mi spiace per le poche foto.

Molto ben scritto, bravi! Nella penultima foto si vede un pezzo della pista dell’ex aeroporto di Centocelle
Allora a Centocelle c'è di più dei Centocelle Nightmare!

Bello, ben fotografato e ancora meglio raccontato!



Mi*chia che schifettoso... quel pollo pareva buono e al posto tuo l'avrei mangiato!
Guarda, sfondi una porta aperta. Farlo mangiare era un'impresa.:D

Bravissimi! Grazie ancora per averlo condiviso.
Grazie a te per aver letto!
 

Keegan

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Complimenti ad entrambi per aver scelto questa meta insolita e avercela fatta conoscere. La partita di campionato è stata la ciliegina sulla torta, raccontata meglio di 90 minuto. Bravi!
 

Dancrane

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...Poche foto a bordo. ...
:dubbio: Mi pare che il materiale ci sia (sedili, safety, pitch, cesso, servizio e quant'altro), per tutti i 4 avioni utilizzati (come detto, il mio era lo stesso mezzo all'andata ed al ritorno). Purtroppo la regola rigida di non fare fotografie non consentiva di fare il bello e cattivo tempo, quindi è stato fatto il possibile.