Il volo diretto per New York farà scalo in Costa Azzurra
Fra un mese pronto lo studio sui flussi di traffico
PAOLO GRISERI
Partenza da Torino, scalo in Costa Azzurra, arrivo a New York. Il volo diretto con la metropoli statunitense sembra uscire dal libro dei sogni per diventare, almeno, un oggetto serio di studio. La proposta, lanciata mesi fa dal manager di Gm Mike Arcamone, sta interessando enti locali e istituzioni Usa proprio mentre la fusione tra Alitalia e Air France sembra aprire nuove prospettive per lo scalo torinese.
All´inizio dell´anno Arcamone aveva incontrato il sindaco Chiamparino e il presidente di Sagat Maurizio Montagnese. L´idea del collegamento diretto con gli Stati Uniti aveva interessato i vertici dell´aeroporto torinese che avevano messo a disposizione gli studi dei loro uffici commerciali. Più recentemente Arcamone ha incontrato il segretario della camera di commercio Guido Bolatto e il direttore di Unioncamere, Massimo De Andreis.
Ambedue avevano accettato di affidare al Centro per l´internazionalizzazione della Camera di Commercio uno studio sui potenziali flussi di traffico dal Piemonte verso gli Stati Uniti e viceversa. Lo studio sarà pronto entro la metà di aprile e sarà successivamente messo a disposizione delle istituzioni torinesi e dell´ambasciata americana a Roma. Quando, nelle scorse settimane, Arcamone aveva lanciato per primo l´idea di un volo diretto Torino-New York, l´Alitalia aveva contattato il manager per avere maggiori dettagli sull´iniziativa.
A sua volta la Gm ha fatto un po´ di conti. Le spese per i viaggi intercontinentali dei suoi manager torinesi sono di oltre 500 mila euro all´anno ai quali si devono aggiungere 200.000 euro per le spese alberghiere a Francoforte, dove è obbligatorio lo scalo per chi arriva da Detroit e vuole proseguire per Torino.
Le ipotesi di collegamento tra Caselle e gli Stati Uniti potrebbero essere diverse. Oltre al volo diretto con cadenza bi o tri settimanale, si potrebbe effettuare un volo con scalo a Nizza. La capitale della Costa Azzurra è già oggi collegata con New York ma ha difficoltà a riempire gli aerei. L´aggiunta dei clienti torinesi e piemontesi servirebbe ad abbassare i costi. Un´alternativa potrebbe venire da Bologna, città naturalmente alleata con Torino per via delle partecipazioni incrociate tra la Sagat e la società di gestione dell´aeroporto emiliano. Anche in questo caso lo stesso aereo potrebbe collegare Bologna-Torino-New York e viceversa. Ieri Alitalia ha reso noto che, in virtù della fusione con Air Fance aumenteranno i collegamenti di Torino con gli hub europei per i voli intercontinentali. In realtà già oggi la città è collegata con i grandi aeroporti internazionali. (La Repubblica - Torino)
CIAO
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Fra un mese pronto lo studio sui flussi di traffico
PAOLO GRISERI
Partenza da Torino, scalo in Costa Azzurra, arrivo a New York. Il volo diretto con la metropoli statunitense sembra uscire dal libro dei sogni per diventare, almeno, un oggetto serio di studio. La proposta, lanciata mesi fa dal manager di Gm Mike Arcamone, sta interessando enti locali e istituzioni Usa proprio mentre la fusione tra Alitalia e Air France sembra aprire nuove prospettive per lo scalo torinese.
All´inizio dell´anno Arcamone aveva incontrato il sindaco Chiamparino e il presidente di Sagat Maurizio Montagnese. L´idea del collegamento diretto con gli Stati Uniti aveva interessato i vertici dell´aeroporto torinese che avevano messo a disposizione gli studi dei loro uffici commerciali. Più recentemente Arcamone ha incontrato il segretario della camera di commercio Guido Bolatto e il direttore di Unioncamere, Massimo De Andreis.
Ambedue avevano accettato di affidare al Centro per l´internazionalizzazione della Camera di Commercio uno studio sui potenziali flussi di traffico dal Piemonte verso gli Stati Uniti e viceversa. Lo studio sarà pronto entro la metà di aprile e sarà successivamente messo a disposizione delle istituzioni torinesi e dell´ambasciata americana a Roma. Quando, nelle scorse settimane, Arcamone aveva lanciato per primo l´idea di un volo diretto Torino-New York, l´Alitalia aveva contattato il manager per avere maggiori dettagli sull´iniziativa.
A sua volta la Gm ha fatto un po´ di conti. Le spese per i viaggi intercontinentali dei suoi manager torinesi sono di oltre 500 mila euro all´anno ai quali si devono aggiungere 200.000 euro per le spese alberghiere a Francoforte, dove è obbligatorio lo scalo per chi arriva da Detroit e vuole proseguire per Torino.
Le ipotesi di collegamento tra Caselle e gli Stati Uniti potrebbero essere diverse. Oltre al volo diretto con cadenza bi o tri settimanale, si potrebbe effettuare un volo con scalo a Nizza. La capitale della Costa Azzurra è già oggi collegata con New York ma ha difficoltà a riempire gli aerei. L´aggiunta dei clienti torinesi e piemontesi servirebbe ad abbassare i costi. Un´alternativa potrebbe venire da Bologna, città naturalmente alleata con Torino per via delle partecipazioni incrociate tra la Sagat e la società di gestione dell´aeroporto emiliano. Anche in questo caso lo stesso aereo potrebbe collegare Bologna-Torino-New York e viceversa. Ieri Alitalia ha reso noto che, in virtù della fusione con Air Fance aumenteranno i collegamenti di Torino con gli hub europei per i voli intercontinentali. In realtà già oggi la città è collegata con i grandi aeroporti internazionali. (La Repubblica - Torino)
CIAO
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