dario abbece
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...beh si facciano dare una partita "bbbuona" da beppe signori.....hanno più probabilità di guadagnare qualcosa!I fondi di private equity hanno le casse che straboccano di liquidità al momento.
...beh si facciano dare una partita "bbbuona" da beppe signori.....hanno più probabilità di guadagnare qualcosa!I fondi di private equity hanno le casse che straboccano di liquidità al momento.
Insomma, quello che aveva raccomandato Sabelli, che disse che i soci italiani di AZ potevano aspirare ad avere circa il 15% della nuova holding ed essere il 2° socio dopo il governo francese.Alitalia, integrazione con Air France-Klm, sede Parigi - stampa
mercoledì 8 giugno 2011 09:31
ROMA, 8 giugno (Reuters) - Una integrazione sotto il controllo di una superholding con sede a Parigi tra Air France (AIRF.PA: Quotazione), Klm e Alitalia sarebbe allo studio e ci sarebbe la disponibilità dei soci del vettore italiano.
Lo scrive il Messaggero secondo il quale Alitalia, controllata da un gruppo di imprenditori italiani e partecipata al 25% circa dal vettore francese, sta valutando di affidare già un mandato di advisor finanziario a Leonardo & Co per l'operazione.
Secondo il quotidiano, di questa operazione sarebbe stato informato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta in un incontro a Palazzo Chigi.
L'operazione verrebbe attuata con una fusione tramite offerta di scambio tra Alitalia e Air France e la successiva creazione di una holding quotata a Parigi, sotto la quale verrebbero scorporate le attività operative delle compagnie.
L'obiettivo, secondo il giornale, è arrivare a deliberare le operazioni per l'integrazione entro la fine di quest'anno.
Alitalia non ha fatto commenti.
Lo scorso novembre il presidente di Alitalia, Roberto Colaninno, non aveva escluso l'ipotesi di una fusione con Air France.
L'AD Rocco Sabelli ha rivelato lo scorso anno che nel 2013, quando la cordata italiana chiamata a raccolta da Silvio Berlusconi per tutelare l'italianità di Alitalia potrà vendere le proprie quote, le sarà raccomandato di fondersi con Air France-Klm.
Alitalia ha chiuso il 2010 con una perdita operativa di circa 100 milioni contro i 274 milioni persi nel 2009.
Fai i conti senza l' oste, non ti puoi aspettare che i soci italiani vogliano restare nella superhoding in eterno e nemmeno IntesaSanpaolo. Sarebbe una soluzione di facciata per mostrare che c' è un peso italiano al momento dell' aggregazione, ma pian piano gli Italiani venderebbero, soprattutto se Silvio non fosse più al Governo. Nel lungo periodo resterebbe forse solo Colaninno insieme ai Benetton, perché titolari FCO.Insomma, quello che aveva raccomandato Sabelli, che disse che i soci italiani di AZ potevano aspirare ad avere circa il 15% della nuova holding ed essere il 2° socio dopo il governo francese.
Se una holding guadagna, non capisco la necessità di lasciarla...Fai i conti senza l' oste, non ti puoi aspettare che i soci italiani vogliano restare nella superhoding in eterno e nemmeno IntesaSanpaolo. Sarebbe una soluzione di facciata per mostrare che c' è un peso italiano al momento dell' aggregazione, ma pian piano gli Italiani venderebbero, soprattutto se Silvio non fosse più al Governo. Nel lungo periodo resterebbe forse solo Colaninno insieme ai Benetton, perché titolari FCO.
Tutto è possibile, ma sicuramente sarebbe una soluzione migliore che vendere baracca e burattini direttamente a francesi o come speravano altri per questione di hub ai tedeschi.Fai i conti senza l' oste, non ti puoi aspettare che i soci italiani vogliano restare nella superhoding in eterno e nemmeno IntesaSanpaolo. Sarebbe una soluzione di facciata per mostrare che c' è un peso italiano al momento dell' aggregazione, ma pian piano gli Italiani venderebbero, soprattutto se Silvio non fosse più al Governo. Nel lungo periodo resterebbe forse solo Colaninno insieme ai Benetton, perché titolari FCO.
Discorso però che vede sempre i francesi come il lupo cattivo...Già adesso che i soci italiani hanno il 75% di AZ in molte decisioni decide AF, figuriamoci quanto conteranno quando avranno il 15%...
Probabilmente anche meno.Già adesso che i soci italiani hanno il 75% di AZ in molte decisioni decide AF, figuriamoci quanto conteranno quando avranno il 15%...
Io non so di preciso quali siano i loro piani...certo è che tra vendere AZ e farsi un po' di contante o entrare come azionista di rilievo in un gruppo AF-KLM-AZ, mi sembra che non ci sia troppo da ragionare!Tutto è possibile, ma sicuramente sarebbe una soluzione migliore che vendere baracca e burattini direttamente a francesi o come speravano altri per questione di hub ai tedeschi.
Personalmente ritengo che il lavoro di Sabelli per convincere i capitani coraggiosi a entrare in una nuova holding uniti in un patto di sindacato possa aver portato buoni frutti e ti spiego anche il motivo:
I capitani hanno messo una fiche o poco più in AZ, sono cifre che non gli cambiano la vita nè il futuro delle loro aziende principali.
Una volta giunti in una holding con AF-KLM e se come penso seguiranno il consiglio di Sabelli e ci entreranno uniti e con patti fra di loro per rilevare le quote in prelazione, la vendita della fiche perderà interesse perchè non sarebbero cifre importanti ed entrando in una holding che controlla uno dei principali gruppi mondiali secondo me avranno interesse a ricevere a fine anno i dividendi del minimo investimento fatto e a tenere la partecipazione anche solo per una questione di immagine.
Quella era una fusione quasi alla pari e gli olandesi hanno otteunuto una clausula di moratoria di 7 anni per mantenere il numero di WB e voli LR basati ad AMS. Dubito che AZ avrà un potere contrattuale simile e riuscirà ad ottenere lo stesso.Stanno riproponendo con AZ quanto hanno fatto con KLM anni fa, i francesi non hanno nessun interesse a perdere soldi per fare i dispettucci.
A parte la proporzione solo leggermente diversa per quello che riguarda i WB fra AZ e KLM.Discorso però che vede sempre i francesi come il lupo cattivo...
Stanno riproponendo con AZ quanto hanno fatto con KLM anni fa
Il modus operandi è lo stesso, le richieste e la forza contrattuale saranno giocoforza diverse vista la diversità di AZ e KLM.Quella era una fusione quasi alla pari e gli olandesi hanno otteunuto una clausula di moratoria di 7 anni per mantenere il numero di WB e voli LR basati ad AMS. Dubito che AZ avrà un potere contrattuale simile e riuscirà ad ottenere lo stesso.
Il risultato è lo stesso. E' solamente un modo per propagandare un inesistente potere decisionale in capo ai soci italiani nella futura holding.Un conto è una fusione altro è una acquisizione pura e semplice.
IMO, porrebbe tanti e tali problemi legali (si veda ad esempio il rapporto tra la maggioranza del capitale posseduto da investitori domestici e i diritti di traffico) da considerarla infattibile nel prossimo futuro.O la famosa holding, con dentro pure Delta, che gestirebbe tutte le compagnie
Si diceva qualcosa di simile con Borsa Italiana e LSE: sappiamo come è andata a finire. Del resto, sarebbe sufficiente scorrere la lista dei principali azionisti di Alitalia per comprendere come molti di loro non abbiano alcun interesse, nel lungo termine, a stare nella futura holding.Insomma, quello che aveva raccomandato Sabelli, che disse che i soci italiani di AZ potevano aspirare ad avere circa il 15% della nuova holding ed essere il 2° socio dopo il governo francese.
Perché è uno dei settori in cui si guadagna meno.Se una holding guadagna, non capisco la necessità di lasciarla...
Anche tu però fai i conti senza l'oste.Fai i conti senza l' oste, non ti puoi aspettare che i soci italiani vogliano restare nella superhoding in eterno e nemmeno IntesaSanpaolo. Sarebbe una soluzione di facciata per mostrare che c' è un peso italiano al momento dell' aggregazione, ma pian piano gli Italiani venderebbero, soprattutto se Silvio non fosse più al Governo. Nel lungo periodo resterebbe forse solo Colaninno insieme ai Benetton, perché titolari FCO.
Nemmeno lontanamente.Il risultato è lo stesso. E' solamente un modo per propagandare un inesistente potere decisionale in capo ai soci italiani nella futura holding....
Avevo in mente proprio quell' esempio.Si diceva qualcosa di simile con Borsa Italiana e LSE: sappiamo come è andata a finire. Del resto, sarebbe sufficiente scorrere la lista dei principali azionisti di Alitalia per comprendere come molti di loro non abbiano alcun interesse, nel lungo termine, a stare nella futura holding.
Ah già, per suggellare il processo di privatizzazione.Dimentichi, e dimenticate, di tenere conto di un nome... CdP ovvero Cassa depositi e Prestiti.
Scommettiamo che entra la CdP?
Sei proprio sicuro che con la C.DD.PP riesci a salvare l' italianità?Nel nostro caso specifico se c'è da salvare l'italianità di AZ di lunghissimo periodo non si può fare affidamento sulle strategie e le aspettative di privati quali Fire, Benetton, IntesaSanPaolo ecc ecc che non hanno nulla da spartite col mondo aeronautico; mi aspetto dunque l'ingresso della CdP nella nuova holding.
Lasciamo perdere le finalità del controllo dei gasdotti dalla Russia...La CdP è già presente in diverse aziende come l'Enel, nella STMicroelectronics (jv paritetica italo-francese), sta comprando da Eni il gasdotto TAG per salvaguardarne l'italianità e quindi la sicurezza degli approviggionamenti del gas proveniente dalla Russia.
Grazie a dio si è evitato questo pastrocchio. In che cosa consisteva l' utilità dell' italianità di Parmalat? E appunto l' italianità di Alitalia in che cosa dovrebbe consistere, per non essere fine a se stessa?Ultimamente è stata cambiata la mission per entrare e/o promuovere fondi per entrare nell'azionariato di aziende considerato di interesse nazionale, e fra queste stava per entrarci la Parmalat.