L'immobilismo non paga, mai.
Sono anni che la diatriba Linate-Malpensa appassiona i forum di aviazione, la politica cittadina e i viaggiatori, eppure tutto è rimasto tale e quale al pre-Malpensa 2000; stati spesi centinaia di milioni di soldi pubblici per finanziare un'opera, ad oggi deserta (non contenti, volevano fare una nuova pista e un nuovo terminal, giacche la gente non si potesse sentire a suo agio in quella calca che di solito popola il T1), che poteva avere un respiro molto più ampio, ancor di più se l'accordo con KLM fosse andato a buon fine: bastava chiudere l'altro scalo cittadino.
Non piu tardi di un anno fa lo studio Ambrosioli evidenziava la palese conflittualità dei due scali e si ipotizzava che una chiusura del "sitiairport" potesse essere la panacea di tutti i mali dello scalo bustocco, soffocato com'era dall'assenza di collegamenti a medio raggio che potessero alimentare quelli di lungo (belin, ma dai?); tutti i benpensanti di milano e buona parte della politica milanese di entrambe le parti ad annuire ed ad ammorbare i giornali dicendo che fosse, in effetti, una soluzione ideale. Tempo tre giorni, tutto nel dimenticatoio, fino a quando escono indiscrezioni che la moribonda AZ possa sfruttare il valore di ciò che ha in mano per tentare di ridare un po' di respiro ai conti: giammai!
Quella di oggi, ovvero la scelta di ri-puntare su LIN a discapito di MXP è solo l'apoteosi di questo inesorabile processo che prima ha dissanguato AZ (che comunque ha le sue colpe e pagava la sua "oculata" gestione pubblica), poi LH e tutti quello che hanno tentato di avvicinarvisi, U2 esclusa, che ha saputo cogliere la splendida occasione di un aeroporto nel quale in pochi volano per scelta.
In conclusione, il danno per MXP non si compie adesso con la possibilità di un 4Xdaily destinazione Abu Dhabi, ma si tratta solo del (triste) epilogo di una situazione che dura da almeno 15 anni, di cui tutti si sono riempiti la bocca e della quale nessuno si è adoperato per, quantomeno, arginare.