Il caso del disservizio occorso alla Sig.ra Satta, prontamente denunciato dai sindacati, meriterebbe un esame approfondito.
Si premetta cha alla Sig.ra Fiamma Satta, come lei stessa scrive sul suo blog, dal "1993 le è stata diagnosticata la Sclerosi Multipla e, da allora, la sua qualità di vita è andata via via peggiorando." E questo deve indurre ad una riflessione attenta e rispettosa soprattutto per lo stato di salute dell'autrice.
Ciò detto, tuttavia, quanto dalla stessa Sig.ra Satta riportato sul suo blog in un certo qual modo tende a non attribuire particolari colpe all'equipaggio del volo in questione.
Ecco il testo:
L’ORRENDO VOLO “MERIDIANA” VERSO COEFORE/EUMENIDI
di Fiamma Satta
Venerdì 6 giugno sono volata al Teatro Greco di Siracusa per assistere a Coefore/Eumenidi dall’Orestea di Eschilo per la regia di Daniele Salvo con Francesco Scianna-Oreste, Elisabetta Pozzi-Clitemnestra, Piera Degli Esposti-Atena, Ugo Pagliai-Apollo, Paola Gassman-Pizia, Francesca Ciocchetti-Elettra. Uno spettacolo e una cornice emozionanti.
Arte, cultura e bellezza possono consolare da arrabbiature e umiliazioni?
Durante il volo Meridiana Roma/Fiumicino-Catania delle 16.50 sono stata accolta da un personale di bordo non propriamente all’altezza, privo del buon senso, competenza e intelligenza necessari per accogliere persone in difficoltà. In particolare, un’assistente di volo molto sicura di sé mi faceva notare una norma Enac-Ente Nazionale Aviazione Civile (da modificare al più presto) che prevede il ‘finestrino’ per i disabili, altrimenti “d’intralcio in caso di emergenza” (ha detto proprio così!) e pretendeva così di farmi spostare in una fila a ben 3 posti fino al ‘finestrino’. La signorina non valutava che l’aereo non era al completo, non valutava che io avevo il posto già assegnato al ‘corridoio’ e non valutava le mie oggettive difficoltà a compiere simile faticosissimo spostamento. Così ho dovuto insistere ed arrabbiarmi come una Erinni per rimanere seduta al mio posto.
Come se non bastasse, durante l’orrendo volo un’altra hostess, dalla scompigliatissima chioma color carota, si è recata alla toilette e ne è uscita tirandosi su la lampo dei pantaloni. Una sciatteria comportamentale che si è evidenziata in uscita dall’aereo: le ho chiesto di poter parlare con il comandante per avere lumi sulla norma ‘finestrino’ e mi ha liquidato dicendomi che il comandante non parlava italiano, ridacchiando con una collega della mia richiesta…
Io non volerò mai più Meridiana, è certo, ma mi chiedo perché non istruiscano dei basilari corsi per insegnare al personale di bordo che non tutte le disabilità sono uguali, che ogni persona merita massimo rispetto e che bisogna considerare volta per volta le singole esigenze, soprattutto quelle di chi è in difficoltà?
In ogni caso, mi sono informata per saperne di più di questa oscena norma-finestrino. Esiste. L’Ing. Giuseppe Daniele Carabba, responsabile dei Diritti dei Passeggeri e Direttore Centrale Coordinamento Aereoporti, è stato molto gentile e mi ha delucidato sull’argomento. Il posto riservato ai disabili in aereo è previsto vicino al finestrino e mai vicino alle uscite di emergenza.
Le disposizioni ENAC prevedono infatti, in accordo con le Compagnie, che in caso di emergenza si debbano salvare più persone possibili. E poichè i disabili rallenterebbero le operazioni, devono essere necessariamente aiutati/salvati per ultimi. Evviva! Beati gli ultimi?
Ma non si era sempre detto “prima le donne e i bambini“? A quale categoria apparteniamo, dunque, noi persone in difficoltà? Nemmeno a quella dei più indifesi? Mi sembra inquietante tutto questo. Non sarebbe forse più onesto, proibire direttamente i viaggi aerei ai disabili? Comunque, la normativa Enac va senz’altro modificata. Secondo me, in aereo chi ha difficoltà motoria deve sedere nella prima fila dove avrebbe più agio negli spostamenti e nei movimenti. Sapere di essere salvata per ultima in caso di emergenza è già di per sè demoralizzante, pretenderei almeno considerazione, agio e rispetto nel viaggio in buona sorte.
Essere portatrice e testimone di arroganza, disattenzioni e inciviltà è un peso che sono in grado di portare anche grazie a spettacoli come Coefore/Eumenidi di Daniele Salvo che quella sera mi ha riconciliato con il mondo. E mai potrò dimenticare l’entrata in scena di Piera Degli Esposti-Atena giunta a porre fine a odio e vendette, a sancire la nascita dello Stato di Diritto e a trasformare le Erinni in Eumenidi.
Questione n. 1, l'assegnazione del posto a un disabile. La Sig.ra Satta denuncia l'incoerenza/assurdità dell norma, attribuendone tuttavia la colpa all'equipaggio. Lei stessa comunica di aver riferito come l'ENAC le abbia confermato la correttezza della procedura, scagionando in tal modo l'equipaggio del volo. Circa i modi in cui tale norma è stata comunicata, invece, è difficile poter giudicare non potendo ascoltare la controparte.Il fatto che, alla fine, le abbiano consentito di restare al posto preassegnato, tuttavia, indurrebbe a ritenere che non si trattava di orchi insensibili. Anzi, hanno contravvenuto alla normativa pur di accontentare la passeggera.
Il commento "personale di bordo non propriamente all’altezza, privo del buon senso, competenza e intelligenza necessari per accogliere persone in difficoltà" è infine alquanto irrispettoso. Soprattutto alla luce di quanto accaduto.
Questione n. 2, il comportamento della seconda hostess, la scompigliatissima roscia che va al cesso. In questo caso ho trovato veramente di cattivo gusto il commento della Sig.ra Satta. Sembra astio gratuito. Un particolare è tuttavia interessante. Sia la prima hostess, sia questa, sembrano parlare italiano. Il comunicato del Komintern parlava invece di un solo membro dell'equipaggio in grado di farsi comprendere nella nostra lingua.
Questione n. 3, risatine finali. Difficile giudicare, anche in questo caso, in assenza della controparte. E, nuovamente, si ha a mio avviso l'impressione di un astio generalizzato.
Con tutto il rispetto per la disabilità della Sig.ra Satta, quindi, non mi sembra onestamente di ravvisare mancanze da parte dell'equipaggio, soprattutto sul fronte delle procedure. Difficile giudicare sul comportamento, poi, essendo alquanto soggettiva la percezione dello stesso, e mancando totalmente una controparte o dei testimoni. E ravvisandosi nell'autrice stessa non certo la migliore predisposizione.
La cosa più vergognosa di questo episodio non riguarda invece la Sig.ra Satta, ma i membri del Komintern che hanno denunciato il "gravissimo episodio". Fossa accaduta la stessa situazione ad un equipaggio IG, come ben sappiamo, sarebbero partite difese a spada tratta della collega, unite a sperticati appelli per l'incolumità del personale di volo esposto al rischio di aggressioni da parte dei passeggeri.
La sintesi di tutto, poi, è riassumibile nel solito marchio "100% Made in Sardinia".