Thread Aeroporto di Rimini


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pippen

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11 Giugno 2011
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A questo punto si potrebbe pensare tra i soci delle aziende operative nel settore aviation i cinesi o qualcun altro di quella zona, i russi potrebbero secondo me rientrare dalla finestra e halcombe per le attività collaterali. a breve entro ottobre devono per forza dire i nomi da cui si potranno trarre conclusioni positive o negative sulla faccenda.
 

Marco Rimini

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24 Maggio 2013
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Rimini
Manuel Spadazzi di Il Resto del Carlino Rimini: Maggioli: «Le imprese di Confindustria
dietro alla vittoria di Air Riminum» / Il presidente: «Sono già quattro, ma potrebbero diventare una decina»
Le mani degli industriali riminesi sul ‘Fellini’. Dietro alla cordata Air Riminum, che si è aggiudicata via provvisoria) la gestione dell’aeroporto, non c’è soltanto il gruppo di società messo in piedi da Laura Fincato, ex vicepresidente di Save, la società che controlla gli aeroporti di Venezia, Verona e Treviso. Anche Confindustria ha lavorato per la cordata, facendo incontrare la Fincato e gli altri rappresentanti della cordata con alcuni degli industriali riminesi interessati all’operazione. «I quattro imprenditori che hanno deciso di sostenere la cordata di Air Riminum sono nostri associati. E molto probabilmente, a loro si aggiungeranno altri nostri associati: almeno altri 4 o 5, per arrivare così a una decina di imprenditori», rivela ora il presidente di Unindustria, Paolo Maggioli. Che, fino a ieri, aveva mantenuto il massimo riserbo «vista la delicata fase di aggiudicazione del bando». «
Ci sono stati più incontri — spiega ora Maggioli — prima e dopo la scadenza del bando. Non possiamo, non è giusto, svelare i nomi degli imprenditori in questa fase, ma si tratta di operatori solidi che hanno forti interessi nell’attività aeroportuale». Quasi tutti gli interessati sono anche tra i creditori di Aeradria. Non c’è, tra i riminesi della cordata di Air Riminum, l’impresa Pesaresi, anche se Maria Cristina Pesaresi (che è stata vicepresidente di Aeradria per pochi mesi) è stata uno dei ‘facilitatori’ degli incontri con gli industriali. Neanche Maurizio Focchi, ex presidente di Confindustria Rimini, fa parte della compagine. I quattro imprenditori che hanno già dato l’adesione alla cordata, e che finanzieranno Air Riminum con un milione dei sei previsti dalla cordata per i primi investimenti sul ‘Fellini’, sono tutti riminesi che hanno già avuto a che fare con l’aeroporto, e che hanno l’interesse a sviluppare lo scalo anche per le loro attività. La compagine, ribadisce Maggioli, «potrebbe allargarsi presto anche ad altri». (...)
 

pippen

Bannato
11 Giugno 2011
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alcuni dicono 2 (quelli locali) di 10 soci complessivi, adesso maggioli dice che quelli locali sono 4, mah, piu' sono e peggio è.
 

Marco Rimini

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24 Maggio 2013
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Rimini
AirRiminum vola sotto traccia
Il presidente di Ambromobiliare Alberto Franceschini, consulente della cordata vincente che gestirà l'aeroporto

rimini Ma chi c’è dietro questa cordata AirRiminum che, a sorpresa, ha vinto la gara per gestire l’aeroporto di Rimini? Qual è il fil rouge che lega questa cordata con il tentativo di salvare Aeradria dal fallimento? Non svela le carte, ma chiarisce i contorni di quest’operazione Alberto Francheschini, presidente di Ambromobiliare spa, merchant bank e società di consulenza che assiste la cordata.”I nomi sono top secret - spiega - e per una precisa scelta. Tra i 10 soci coinvolti nell’operazione ce ne sono due riminesi, uno in partiocolare molto in vista. Per loro è stata una scelta netta e chiara. Vogliono restare sotto traccia finchè non sarà ufficiale l’aggiudicazione definitiva”.Non è una strategia molto trasparente, ammetterà...C’è un Piano importante e strategico per un territorio, si vince una gara, ma non si sa chi siano i soci...”E’ una scelta. E d’altronde non è la prima volta e non sarà neanche l’ultima che un’operazione d’impresa viene fatta in questo modo. Noi avevamo proposto anche la formula della fiduciaria, ma questo avrebbe alimentato ulteriori sospetti. Tutto sarà chiaro e trasparente al momento opportuno”.Ma almeno Enac sa chi sono i soci di questa cordata? Ad oggi la AirRiminum non è altro che una scatola vuota, controllata a sua volta da società di consulenza...”No, a Enac abbiamo solo fatto un’informativa verbale, ma neppure Enac sa ufficialmente la lista degli investitori. Ovviamente la faremo appena ci sarà l’assegnazione ufficiale con il Cda Enac del 22 ottobre”.Ieri abbiamo dato conto di un evidente fil rouge che lega questa cordata al tentativo di salvare Aeradria, quando si costruì il gruppo per tentare la strada del concordato preventivo, poi naufragata con il fallimento. E voi anche all’epoca eravanti i consulenti.“Sì e rivendiamo quel tentativo, che avrebbe portato ad immettere denaro utile a pagare integralmente i creditori privilegiati e parzialmente tutti gli altri, convertendo anche parte dei crediti in azioni. Tutto finì col fallimento, ma quella fase ci portò a interlocuire con tecnici e dirigenti di alto livello, che costruirono un piano di fattibilità che ora è servito alla nuova cordata”.Vuol dire dunque che l’attuale direttore generale Paolo Trapani è l’uomo da cui la nuova cordata ripartirà?”Sì, questa è l’intenzione”.E’ però paradossale, proprio riguardo ai creditori della vecchia Aeradria, che ora questa cordata abbia vinto mettendo zero euro in busta, mentre i russi che avevano offerto 3,010 mln di euro sono arrivati terzi. Certo dipende da come era strutturato il bando Enac e i relativi punteggi, non da voi. Però ammetterà che qualcosa non torna.”Non entro certo nel merito delle valutazioni di Enac. Posso solo dire che il nostro Piano è solido e ambizioso. Vale oltre 50 mln di euro per la durata della concessione trentennale e prevede un versamento iniziale di capitale da oltre 9 mln di euro”.Può confermare che il presidente della futura società, una volta noti gli investitori, sarà Laura Fincato, ex parlamentare e vicepresidente di SaVe, cioè la società che gestisce l’aeroporto di Venezia?“Sì, al 99% sarà così”.Dunque sinergia con il Polo del Nord Est? “Vedremo, spetterà ai soci decidere alleanze e strategie. Non ci sono comunque tra i soci di AirRiminum azionisti della SaVe. La Società valutò nei mesi scorsi il dossier, ma poi si concentrarono sull’acquisizione del “Catullo”, l’aeroporto di Verona”.Si tratta comunque di imprenditori del settore? “Quelli non riminesi sono già attivi nel settore dei servizi aeroportuali”.E il misterioso e plurindagato Fiorini di cui parla L’Espresso?“Non c’entra assolutamente nulla. E va precisato che anche Leonardo Corbucci, che collabora con noi, ha avuto solo il ruolo di costituire la società-veicolo iniziale, ma non farà parte dell’operazione”.Si guarderà all’Estremo Oriente, come mercato-passeggeri su cui puntare?”Non c’è dubbio. Non solo Russia e Balcani, ma soprattutto Cina e India. Ovviamente ciò che conta è poi stringere rapporti solidi e duratori con i tour operator e compagnie aeree per entrare in quei mercati. Ma l’intenzione è questa”.Si vocifera che la cordata “americana” di Halcombe dell’Aviacom, che ora gestirà Forlì e che per Rimini è arrivata seconda dietro a voi, vi abbia già contattati per stringere un’alleanza. “Escludo per ora fusioni o alleanze societarie. Posso confermare però che abbiamo ricevuto una lettera di felicitazioni da mister Halcombe”.C’è chi dice che gli americani che gestiranno Forlì vedessero con timore lo sbarco dei russi a Rimini, con lui ora potreste collaborare?”Non faremo certo concorrenza sul traffico merci, a noi interessa quello passeggeri e dunque non escludo ci possano essere collaborazioni con Forlì”.E punterete anche sull’area shopping e duty free?
“Non c’è dubbio. Rimini dovrà diventare uno scalo rilevante. Ma è presto per parlarne. Ora aspettiamo l’aggiudicazione ufficiale, poi tutto sarà più chiaro”.
 

AZ209

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Londra.
Ma almeno Enac sa chi sono i soci di questa cordata? Ad oggi la AirRiminum non è altro che una scatola vuota, controllata a sua volta da società di consulenza...
"No, a Enac abbiamo solo fatto un’informativa verbale, ma neppure Enac sa ufficialmente la lista degli investitori."

Si guarderà all’Estremo Oriente, come mercato-passeggeri su cui puntare?
”Non c’è dubbio. Non solo Russia e Balcani, ma soprattutto Cina e India. Ovviamente ciò che conta è poi stringere rapporti solidi e duratori con i tour operator e compagnie aeree per entrare in quei mercati. Ma l’intenzione è questa”.
Un bel quadro non c'e' che dire.
 

Marco Rimini

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24 Maggio 2013
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Rimini
Non ci sta, ma non crede che un ricorso potrebbe cambiare l’esito del bando vinto dalla cordata ‘Air Riminum’ per la gestione provvisoria dell’aeroporto Fellini di Rimini ‘perché in questa aggiudicazione ci sono cose che vanno ben oltre le carte’. Così il manager di Novaport Italia Andrea Delvecchio, intervistato da Icaro tv.
La Novaport Italia, una delle quattro cordate societarie che ha partecipato al bando, ha depositato stamattina la richiesta di accesso agli atti per verificare il rispetto dei requisiti previsti.

C’è ancora riserbo su chi ci sia dietro la cordata ‘Air Riminum’ vincitrice del bando di gestione dell’aeroporto Fellini ma, col passare delle ore si cominciano a scoprire le carte. L’ultimo toto-nomi annovera tra gli imprenditori riminesi coinvolti, Simone Badioli vicepresidente di Confindustria Rimini e amministratore delegato di Aeffe, e Raffaele Ciuffoli, della riccionese ItalCamel, tour operator che opera su scala nazionale e proprietario di due hotel a Rimini (Sporting e Ambasciatori), secondo quanto riportato in serata dal sito Rimini 2.0.
Già confermati i nomi dei ‘forestieri': la società è amministrata dal commercialista romano Leonardo Corbucci e che Laura Fincato, presidente del Comitato Expo Venezia ed ex parlamentare PD, che sarebbe destinata alla presidenza.
Smentita la presenza dell’ex direttore finanziario dell’ENI Florio Fiorini, personaggio dal passato controverso per alcune vicende giudiziarie, anche se potrebbe (il condizionale è d’obbligo) essere presente tramite una società gestita dai due figli.
Airiminum ha ottenuto 85 punti su 85. Soltanto terza, con 49 punti, la Novaport Italia, che invece sembrava la favorita. Andrea Delvecchio: come l’avete presa?
‘Con molta amarezza. Eravamo molto convinti di vincere perché, noi siamo l’unica azienda tra le partecipanti al bando che fa questo lavoro (di gestione degli aeroporti) siamo il 50 esimo gruppo più importante del mondo, pensavamo di essere capaci di fare un piano industriale. Di conseguenza anche i dati che avevamo inserito nella nostra proposta (investimento di 41 milioni di euro, sviluppo fino ad arrivare a 3 milioni di passeggeri ndr), per noi erano una garanzia. Le ricordo, per esempio, che all’aeroporto di Novosibirsk abbiamo speso 600 milioni di dollari, perciò non abbiamo certo problemi di liquidità.
Come è possibile, visti questi presupposti, che voi siate arrivati soltanto terzi e che Air Riminum abbia totalizzato 85 punti su 85?
Questo bisognerebbe chiederlo alla commissione di ENAC. In 25 anni che faccio gare in tutto il mondo, non ho mai visto una cosa del genere.
Un altro ‘pasticcio’ all’italiana?
È meglio che non mi esprima.
Farete ricorso?
Come sempre ci comporteremo rispettando la legge. Abbiamo fatto richiesta di accesso agli atti. Andremo a vedere la carte e, se troveremo qualche irregolarità presenteremo ricorso, ma non credo che le carte diranno più di tanto. Erano previsti 85 punti con un criterio completamente soggettivo. Non hanno guardato gli elementi sostanziali contenuti nelle proposte. Lei pensi che noi siamo stati gli unici a riconoscere oltre tre milioni di euro per i vecchi creditori e, nonostante ciò, siamo arrivati terzi. Nel resto del mondo non succede così. Questo è uno dei motivi per i quali non arrivano investimenti dall’estero. Pensavo di aver portato a Rimini un grande gruppo che poteva ottenere un grande risultato e poi, invece, le cose vanno in questo modo quantomeno ‘strano’. Sono abbastanza sfiduciato.
Secondo me è una sconfitta per tutto il territorio, purtroppo la dovremo scontare sulla nostra pelle negli anni futuri. Dico purtroppo, perché io vivo qui.
Prenderà l’aereo da Rimini?
(ride) non credo, non ci sono voli. E forse ce ne saranno sempre di meno. Comunque, in bocca al lupo a chi ha vinto.

Lucia Renati
 

belumosi

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Ho come l'impressione che la politica locale si sia ricomprata lo scalo attraverso interposte persone "amiche".
 

Marco Rimini

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24 Maggio 2013
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Rimini
Mister X sta a Venezia
I retroscena della cordata AirRiminum che Enac ha scelto per la gestione del "Fellini"

RIMINIChi c’è dietro la cordata AirRiminum che ha vinto la classificata stilata da Enac per aggiudicarsi la gestione dell’aeroporto di Rimini? E’ uno dei tormentoni che fa parlare di più in Riviera in questi giorni. E gli stessi rappresentanti della cordata, mantenendo il più stretto riserbo sugli investitori, non fanno che alimentare le più fantasiose ricostruzioni. O quelle di comodo. Ora emergono nuovi retroscena, che portano a ricostruire con più certezza il contesto entro cui nasce e si muove l’operazione AirRimunm. Non vi è solo il fil rouge con il tentativo effettuato nel corso del 2013 di salvare la vecchia Aeradria dal fallimento, evidente e anzi rivendicato dagli stessi consulenti di Ambromobiliare nella intervista al suo presidente Alberto Franceschini di martedì scorso. Il vero legame è con l’aeroporto di Venezia, il nucleo duro dei soci di SaVe, la potente società di gestione che dal capoluogo veneto si è ormai diramata fino a Verona e Brescia, per costituire quel che viene chiamato il Polo del Nord-Est dei cieli. Un colosso che punta a gestire 15 milioni di passeggeri, con una leadership nel ricco mercato del turismo russo e più in generale dall’Est Europa. E il vero motivo per cui si sta facendo dura, anzi durissima la battaglia con i russi della Novaport, cordata sconfitta a sorpresa nella gara di Enac, nasce proprio da qui. Ai “veneti” della SaVe, che vogliono mantenere la leadership e anzi svilupparla in quei mercati, non piaceva affatto la discesa in campo dei russi di Novaport, pronti a sbarcare in Italia con la gestione dell’aeroporto di Rimini. Per questo si è costruita la cordata di AirRiminum, saldando anche alcuni interessi (oltre che le competenze professionali e tecniche) maturate durante il tentativo che nel 2013 i creditori della vecchia Aeradria fecero per tentare di salvarla, ma che poi naufragò con la decisione del tribunale di dichiararne il fallimento. In quel tentativo, oltre alla banca d’affari Ambromobiliare del presidente Franceschini in qualità di advisor, furono coinvolti anche alcuni imprenditori locali, tra cui appunto Simone Badioli del gruppo d’abbigliamento Aeffe e Raffaele Ciuffoli, patron di Italcamel, uno dei tour operator più attivi in Italia sul mercato russo. Ora entrambi vengono tirati in ballo come i possibili “mister x” della cordata AirRiminum, i riminesi pronti a investire nell’operazione-aeroporto. In realtà entrambi smentiscono, anche seccamente. Si dicono disponibili eventualmente a fare una piccola parte solo successivamente, a cose fatte, ma di non essere certamente i “registi” di quest’operazione. Che in effetti ha ben poco di riminese, a quanto ci risulta. I veri registi sarebbero infatti a Venezia e ruotano intorno alla figura di Enrico Marchi, azionista di riferimento del gruppo che, oltre a registrare nel 2012 quasi 32 mln di utile netto gestendo gli aeroporti di Venezia e Treviso con 12 mln di passeggeri, ha appena acquisito, dopo Padova, anche il 35% del “Catullo” di Verona e dello scalo di Brescia (Montichiari), controlla Centostazioni Spa e Airest Srl, specializzata in ristorazione e servizi in aeroporti e stazioni (tra gli altri, gestisce il marchio Ristop). I nuovi soci “forti” di AirRiminum fanno riferimento a questo gruppo e cercheranno di aggregare anche alcuni imprenditori riminesi, ma in posizione marginale. Obiettivo: aggregare Rimini al Polo del Nord Est ed evitare che i russi di Novaport arrivino in Italia e, dalla “porta” di Rimini, si accaparrino quote importanti del ricco mercato della vacanza da e verso l’Est. Il fatto che Laura Fincato ex parlamentare Pd oltre che ex vicepresidente di SaVe, sia già stata di fatto designata come futura presidente di AirRiminum, vale più di cento smentite. Si punta certo a coinvolgere i riminesi, ma cervello e portafoglio dell’operazione staranno saldamente a Venezia
 

Marco Rimini

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24 Maggio 2013
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Rimini
RIMINI. «Punto a chiudere la mia attività in aeroporto entro il 31 ottobre». Il curatore fallimentare Renato Santini ha le idee chiare e non ha intenzione di prolungare oltre il suo incarico nello scalo di Miramare.

Santini, chiederà la proroga dell’esercizio provvisorio?

«Sto facendo tutto il possibile perché il passaggio di consegne avvenga entro fine mese. Fermo restando che la situazione è in divenire e che ad oggi con me non si è fatto vivo nessuno».

Il tribunale dice che la proroga la deve chiedere lei e che non lo ha ancora fatto?

«La proroga potrebbe chiederla anche il comitato dei creditori ma tutto è legato a ciò che vuole fare la nuova cordata. Malgrado l’aggiudicazione sia ancora parziale, un accordo si può trovare. Spero che AirRiminum si metta in contatto con me, perché oggi, obiettivamente, non saprei neppure con chi parlare».

E se non lo fanno?

«Da parte mia c’è la massima volontà di risolvere la situazione. Però è noto che nei mesi invernali l’aeroporto lavora in perdita e se lo scalo vuole rimanere in pista, qualcuno il conto lo deve pagare. Le masse dei creditori non possono farsi carico delle spese dell’aeroporto».

I tempi sono molto stretti...

«In realtà il bando Enac scadeva il 9 giugno, ma si sono accumulati ritardi e l’aggiudicazione è slittata di un mese e mezzo. Se fosse avvenuta entro luglio, ci sarebbero stati molti giorni in più. Ma i disguidi tecnici possono capitare».

Ha notizie di AirRiminum?

«Sono ansioso di conoscerli, purtroppo non li ho mai visti: neppure prima del bando per ottenere la documentazione. Ho parlato con tutti tranne che con loro. Aspetto fiducioso, che si possa gestire insieme il passaggio di testimone«.

Quale sarà il futuro dei lavoratori?

«Dal punto di vista economico per i lavoratori non cambia nulla, perché sono coperti dalla cassa integrazione sia che l’aeroporto resti aperto o che chiuda. Al di là della busta paga, però, la vera preoccupazione è quanti di loro saranno confermati dalla nuova società. Anche in tal caso, un colloquio con la cordata vincitrice sarebbe fondamentale. Cosa dobbiamo fare? I dipendenti vanno messi tutti in mobilità e poi riassunti. Ci sono tanti aspetti operativi, pratici e giuridici, che andrebbero gestiti insieme».

AirRiminum sarà obbligata a trattare con lei per i beni di Aeradria?

«Purtroppo no. Non c’è alcuna imposizione di legge, dunque non hanno obblighi. Noi siamo proprietari di scalette, attrezzature, beni immateriali e rapporti commerciali, ma le infrastrutture, la pista e tutto il resto, ora è in mano a chi ha vinto il bando. E’ difficile pensare che non vi sia un passaggio di consegne. Io a chi li do tutti i beni mobili inventariati, che comunque valgono dei soldi? Se AirRiminum diventasse proprietaria del compendio aziendale e rilevasse in qualche modo il personale che ci lavora, sarebbe molto più facile ottenere la certificazione necessaria per guidare il Fellini, perché così verrebbe garantita la continuità dell’aeroporto».

Dunque il nocciolo non è tanto l’offerta economica...

«Il problema è l’oggetto, cioè l’azienda. AirRiminum presentando un’offerta per sedie e scrivanie, si assicurerebbe soprattutto il passaggio dell’attività che favorisce la certificazione. Per un aeroporto la continuità dei voli è un asset fondamentale».

E se la cordata non offrisse nulla per i beni di Aeradria?

«Se dovessero partire da zero, la chiusura dello scalo diventerebbe molto più probabile. Anche l’Enac dovrebbe azzerare tutto e verificare di nuovo le procedure. E per farlo l’Ente si prende tre mesi di tempo».

Che cosa succederà?

«Io sono qui, pronto a fornire la massima collaborazione. Il mio obiettivo è mantenere l’aeroporto aperto, chiuderlo non mi diverte affatto. I tempi per effettuare un rapido cambio di gestione ci sono e spero che la questione si possa gestire il più in fretta possibile. Ma più il tempo passa e peggio è».
 

Marco Rimini

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Ma va?!

SAVE si tira fuori dalla partita dell’aeroporto di Rimini. Il nome della società di gestione dell’aeroporto Marco Polo di Venezia era stato affiancato alla cordata che ha ottenuto l’aggiudicazione provvisoria della gestione dello scalo riminese, cordata che al momento non ha lasciato trapelare molti particolari sulla propria identià.

Ma la SAVE smentisce in una nota “ogni coinvolgimento diretto oindiretto di qualsiasi sorta nell’operazione che riguarda l’assegnazione della gestione dell’aeroporto di Rimini alla societa’ AirRiminum. SAVE ribadisce con fermezza che non ci sono mai stati contatti con AirRiminum e i suoi rappresentanti”.

Maurizio Ceccarini
 

Shogun

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18 Novembre 2010
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Ma insomma, cos'è questa storia? Qual'è lo scopo di tutto questo mistero sui nomi degli investitori? E come ha fatto quella cordata ad ottenere 85 punti su 85? Mi sembra tutto molto strano (e oscuro)...
 

pippen

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11 Giugno 2011
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..…”la partita più imminente (e importante) per il 'Fellini' si giocherà domani in tribunale. C' è da stabilire se l' aeroporto può andare avanti oltre il 31 ottobre, data in cui termina l'
esercizio provvisorio concesso dal tribunale, o se invece deve chiudere i battenti. La prosecuzione dell'attività dell' aeroporto, scrivono i giudici nel convocare l' udienza con i creditori, «alla luce della fisiologica diminuzione del traffico nella stagione autunnale, e della mancanza di concrete prospettive di un miglior realizzo dei beni aziendali, appare non più funzionale al soddisfacimento dell' interesse dei creditori». Saranno ascoltati, nell' udienza di domani, sia il curatore Renato Santini che i cinque membri del comitato dei creditori (tra cui il rappresentante dei lavoratori).

Se venisse decisa la chiusura al 31 ottobre, a quel punto il 'Fellini' potrebbe restare aperto solo con un provvedimento di Enac, con una gestione provvisoria, o attraverso un accordo tra curatore, creditori e Air Riminum, che ha tutto l'interesse a garantire i voli in attesa di prendere la gestione dello scalo”….

Fonte: Manuel Spadazzi il Resto del Carlino
 

Marco Rimini

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24 Maggio 2013
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A eroporto, tutti vogliono la proroga. Ma chi paga?
In Tribunale anche il presidio dei lavoratori: "Chiudere sarebbe un disastro, serve uno sforzo economico. La nuova cordata? Non sappiamo chi siano..."

RIMINIOre decisive per conoscere il futuro dello scalo riminese. Si avvicina la fatidica data del 31 ottobre, con la scadenza dell’esercizio provvisorio in mano al Curatore Santini dopo il crac Aeradria. E la cordata vincente AirRiminum, che ancora non si è materializzata ufficialmente con gli investitori, attende per il 22 ottobre l’aggiudicazione provvisoria da Enac. I tempi della nuova gestione, come più volte ricordato, non saranno brevi. E dunque resta il bivio: cosa succederà dopo il 31 ottobre? Chi pagherà per permettere che lo scalo continui a funzionare. Il Tribunale e il Curatore hanno già ribadito di esser disposti a concedere una proroga, ma si attende che Enac e la cordata vincitrice facciano un passo per mettere soldi e faccia in questa fase di passaggio. Entro lunedì il quadro sarà più chiaro. Intanto perchè oggi in Tribunale ci sarà l’udienza per valutare la proroga, alla presenza del Curatore e del Comitato dei creditori. Ma soprattutto perchè per lunedì Enac ha invitato a Roma la Prefettura di Rimini, la Società “Fallimento Aeradria s.p.a.” (cioè la Curatela rappresentata da Renato Santini) e la Società “Airiminum 2014 s.r.l.” (la cordata vincitrice in via provvisoria). “Obiettivo della riunione - fa sapere Enac - è quello di illustrare le varie fasi del procedimento finalizzato ad affidare in concessione la gestione totale dell’Aeroporto di Rimini e la tempistica ad esse correlata. Al centro dell’attenzione anche gli adempimenti che dovrà assolvere a tale scopo il soggetto attualmente individuato come affidatario provvisorio di tale gestione. Nell’incontro verrà evidenziato l’interesse delle diverse componenti del territorio alla continuità operativa dell’aeroporto”.
La Prefettura fa poi sapere che “n tale scenario di impegno globale per il rilancio economico e sociale del territorio sarà a breve convocata una nuova seduta della Sezione Sviluppo Economico e Attività produttive, nell’ambito della Conferenza Permanente nel cui contesto, come si ricorderà, è stata avviata in uno spirito di totale collaborazione istituzionale - una riflessione che ha portato all’adozione di alcune iniziative a garanzia dell’attività dello scalo aereo riminese. Iniziative che unitamente alla proroga dell’esercizio provvisorio- hanno sostenuto la piena operatività dello scalo”, per intenderci, la cosiddetta “colletta” che consentì, con i circa 400mila euro raccolti dagli imprenditori, tra cui il Gros, di continuare a volare durante l’estate.

E’ da escludere però che ora il Tribunale autorizzi una proroga “al buio”, non essendoci nè i tempi e neppure le condizioni per approntare un’altra colletta quando si sa già chi sarà il futuro gestore (o almeno, visto com’è stato concepito il bando, sarebbe meglio dire che si sa il “nome” della cordata e poco altro).
Gli scenari sono dunque sostanzialmente due: AirRiminum, con le garanzie di Enac, non volendo per ora materializzare investitori e strategie, materializza almeno un po’ di soldi per evitare la chiusura di uno scalo che da qui a qualche mese (a meno di sorprese) andrà a gestire; in caso contrario dovrà essere Enac stessa a “commissariare” in qualche modo lo scalo, prendendosene cura per qualche mese.

La preoccupazione sale anche per i lavoratori ex Aeradria. E i sindacati dichiarano: “Non si può nemmeno pensare ad una chiusura, sarebbe una catastrofe, non solo per i lavoratori ma, come abbiamo sempre sostenuto, per l'intero territorio. Gli sforzi fatti dai lavoratori anche oggi in cassa integrazione per ridurre al minimo i costi di gestione in questo periodo di minor attività volativa e fatti anche da tutti coloro che hanno sostenuto che l'Aeroporto è una infrastruttura fondamentale per Rimini, non devono andare persi. Bisogna che l'esercizio provvisorio venga prorogato, ora più che mai, considerato che siamo anche in presenza di un fatto nuovo, un nuovo gestore che si è aggiudicato il punteggio pieno nel bando Enac. Dopo tanto tempo trascorso ad inseguire date, ora che siamo in dirittura d’arrivo non si possono buttare via tutti i sacrifici fatti. L’obiettivo è non chiudere. Non potendo imputare le cause di questo disastro a chi tuttora spera in una ripresa, chiediamo alla politica, al territorio, alla nuova gestione (che ancora non sappiamo chi sia e che vorremmo incontrare) uno sforzo anche economico per non interrompere l’attività. C’è una infrastruttura fondamentale da salvare, qual è l’Aeroporto, con tutti i suoi 78 lavoratori”. E annunciano per oggi un presidio davanti al Tribunale dalle ore 9.30 alle 12.00

http://www.nqnews.it
 

Marco Rimini

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AEROPORTO. A RISCHIO LA PROROGA DELL’ESERCIZIO PROVVISORIO

Il Tribunale che, questa mattina in seduta collegiale, ha incontrato il curatore fallimentare del Fellini Renato Santini e il comitato dei creditori si è riservato la decisione sulla possibilità di proroga dell’esercizio provvisorio, in scadenza il 31 ottobre.

Al momento, ai termini di legge, non ci sarebbero le condizioni per il prolungamento. A pesare il fatto che, a fronte di quattro offerte arrivate all’Enac per la gestione, non ce ne è stata nessuna per i beni di Aeradria, la cui vendita sarebbe servita per pagare i creditori. A questo punto si attende la riunione di lunedì a Roma, in cui ci saranno anche i rappresentanti di AirRiminum per vedere se si possono trovare nuove strade di immediato coinvolgimento.

Il curatore Santini ha riepilogato quanto fatto fino ad ora, spiegando che, secondo le previsioni, anche l’eventuale gestione in proroga andrebbe in perdita, visto che si va incontro al periodo invernale.

A presidiare l’ingresso del Tribunale c’erano alcuni lavoratori dello scalo (78 in totale), attualmente in cassa integrazione.

“Se ci sarà bisogno di fare altri sacrifici i lavoratori li faranno – aveva spiegato in mattinata Ornella Giacomini della Filt Cgil alla trasmissione Tempo Reale di Icaro Tv – Sono disponibili anche a fare cassa integrazione a zero ore purché il Fellini non chiuda e si traghetti la situazione per tre o quattro mesi dando la possibilità al nuovo gestore di poter prendere in mano uno scalo vivo e attivo. Perché prendere un aeroporto chiuso è come prendere un’attività senza avviamento commerciale.”

Proprio un paio di giorni fa i sindacati avevano incontrato il curatore Santini. “Spogliandosi della sua veste ufficiale – ricordava la Giacomini – Santini ci aveva detto che anche secondo lui il Fellini non avrebbe dovuto chiudere.”

Per consentire l’esercizio provvisorio fino al 31 dicembre servirebbero 500mila euro. “Credo che, se questa è la cifra, categorie ed enti del territorio sarebbero disposti a fare un ulteriore sforzo per salvaguardare una infrastruttura fondamentale”, conclude la rappresentante della Filt Cgil
 

Marco Rimini

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http://www.newsrimini.it/2014/10/ae...valutare-tutte-proposte-per-evitare-chiusura/

Tutti d’accordo sulla necessità di mantenere aperto il Fellini anche dopo il 31 ottobre, data di scadenza dell’esercizio provvisorio. Sul “come” si attendono proposte. E il tempo stringe.

Questo è emerso oggi nella riunione convocata a Roma dall’Enac per fare il punto della situazione sullo scalo riminese. Presenti il Direttore Centrale Sviluppo Economico dell’ENAC Fabio Marchiandi, il Prefetto di Rimini Claudio Palomba, Leonardo Corbucci l’Amministratore di AirRiminum, società che ha avuto l’aggiudicazione provvisoria del Fellini, e il curatore fallimentare di Aeradria Renato Santini. Tutti i soggetti, spiega una nota dell’Enac, “hanno convenuto sull’opportunità di individuare delle iniziative, ognuno per la propria area di competenza, per garantire il corretto funzionamento dello scalo, possibilmente senza interruzioni di operatività”.

L’Ente assicura la massima attenzione nel valutare le proposte che arriveranno. L’obiettivo è garantire la prosecuzione delle attività aeroportuali, in termini di regolarità, efficienza e sicurezza, “sia nell’interesse generale del settore – scrive Enac – sia per evitare disagi ai cittadini e al territorio”.

Il Prefetto Palomba parla di segnali positivi ma con alcuni aspetti ancora da approfondire.
Per garantire l’operatività del Fellini per gli ultimi due mesi dell’anno, come noto, servirebbero meno di 500mila euro. Chiudere, anche solo per poco, vorrebbe dire per il nuovo gestore cominciare praticamente da zero.

Andrea Polazzi
 

Marco Rimini

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Rimini
Rimini. Chiusura aeroporto Fellini: AirRiminum pronta a pagare. Corriere Romagnadi Michele Macina - pubblicato martedì 14 ottobre 2014 alle 05:06
Corriere Romagna: Incontro all’Enac. Santini aspettava i soldi ma anche l’offerta per i beni di Aeradria: il prefetto lo incontrerà per “mediare”. Proroga del Tribunale, domani la “sentenza” / Chiusura Fellini, AirRiminum paga i conti / La cordata pronta a versare 400mila euro per due mesi in attesa della gestione
RIMINI. E’ una corsa contro il tempo: nelle prossime 48 ore il giallo sulla “morte” temporanea dell’aeroporto dovrebbe trovare la soluzione. Entro questo lasso di tempo si concluderà l’incontro romano iniziato ieri all’Enac, dove ad AirRiminum, cordata in procinto di gestire lo scalo, è stato chiesto di mettere una mano sul cuore ma soprattutto l’altra sul portafoglio per fare “vivere”il Fellini per due mesi, in attese delle concessioni.
(...) La cifra che servirebbe per non chiudere lo scalo in via temporanea, con tutti gli effetti collaterali connessi a cominciare dal rischio perdita dei vettori per la Russia, si aggira attorno ai 180mila euro al mese. Con poco meno di 400mila euro, insomma, il pericolo sarebbe scampato. L’ulteriore problema è che Santini si attende un’offerta anche per rilevare i beni di Aeradria. Ecco perché le “trattati ve” si sono direzionate proprio verso la ricerca dei soldi e non solo che, a questo giro, potrebbe essere soddisfatta proprio da AirRiminum, come è stato confermato in via informale al termine dell’incontro. (...)
 
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