AirRiminum vola sotto traccia
Il presidente di Ambromobiliare Alberto Franceschini, consulente della cordata vincente che gestirà l'aeroporto
rimini Ma chi c’è dietro questa cordata AirRiminum che, a sorpresa, ha vinto la gara per gestire l’aeroporto di Rimini? Qual è il fil rouge che lega questa cordata con il tentativo di salvare Aeradria dal fallimento? Non svela le carte, ma chiarisce i contorni di quest’operazione Alberto Francheschini, presidente di Ambromobiliare spa, merchant bank e società di consulenza che assiste la cordata.”I nomi sono top secret - spiega - e per una precisa scelta. Tra i 10 soci coinvolti nell’operazione ce ne sono due riminesi, uno in partiocolare molto in vista. Per loro è stata una scelta netta e chiara. Vogliono restare sotto traccia finchè non sarà ufficiale l’aggiudicazione definitiva”.Non è una strategia molto trasparente, ammetterà...C’è un Piano importante e strategico per un territorio, si vince una gara, ma non si sa chi siano i soci...”E’ una scelta. E d’altronde non è la prima volta e non sarà neanche l’ultima che un’operazione d’impresa viene fatta in questo modo. Noi avevamo proposto anche la formula della fiduciaria, ma questo avrebbe alimentato ulteriori sospetti. Tutto sarà chiaro e trasparente al momento opportuno”.Ma almeno Enac sa chi sono i soci di questa cordata? Ad oggi la AirRiminum non è altro che una scatola vuota, controllata a sua volta da società di consulenza...”No, a Enac abbiamo solo fatto un’informativa verbale, ma neppure Enac sa ufficialmente la lista degli investitori. Ovviamente la faremo appena ci sarà l’assegnazione ufficiale con il Cda Enac del 22 ottobre”.Ieri abbiamo dato conto di un evidente fil rouge che lega questa cordata al tentativo di salvare Aeradria, quando si costruì il gruppo per tentare la strada del concordato preventivo, poi naufragata con il fallimento. E voi anche all’epoca eravanti i consulenti.“Sì e rivendiamo quel tentativo, che avrebbe portato ad immettere denaro utile a pagare integralmente i creditori privilegiati e parzialmente tutti gli altri, convertendo anche parte dei crediti in azioni. Tutto finì col fallimento, ma quella fase ci portò a interlocuire con tecnici e dirigenti di alto livello, che costruirono un piano di fattibilità che ora è servito alla nuova cordata”.Vuol dire dunque che l’attuale direttore generale Paolo Trapani è l’uomo da cui la nuova cordata ripartirà?”Sì, questa è l’intenzione”.E’ però paradossale, proprio riguardo ai creditori della vecchia Aeradria, che ora questa cordata abbia vinto mettendo zero euro in busta, mentre i russi che avevano offerto 3,010 mln di euro sono arrivati terzi. Certo dipende da come era strutturato il bando Enac e i relativi punteggi, non da voi. Però ammetterà che qualcosa non torna.”Non entro certo nel merito delle valutazioni di Enac. Posso solo dire che il nostro Piano è solido e ambizioso. Vale oltre 50 mln di euro per la durata della concessione trentennale e prevede un versamento iniziale di capitale da oltre 9 mln di euro”.Può confermare che il presidente della futura società, una volta noti gli investitori, sarà Laura Fincato, ex parlamentare e vicepresidente di SaVe, cioè la società che gestisce l’aeroporto di Venezia?“Sì, al 99% sarà così”.Dunque sinergia con il Polo del Nord Est? “Vedremo, spetterà ai soci decidere alleanze e strategie. Non ci sono comunque tra i soci di AirRiminum azionisti della SaVe. La Società valutò nei mesi scorsi il dossier, ma poi si concentrarono sull’acquisizione del “Catullo”, l’aeroporto di Verona”.Si tratta comunque di imprenditori del settore? “Quelli non riminesi sono già attivi nel settore dei servizi aeroportuali”.E il misterioso e plurindagato Fiorini di cui parla L’Espresso?“Non c’entra assolutamente nulla. E va precisato che anche Leonardo Corbucci, che collabora con noi, ha avuto solo il ruolo di costituire la società-veicolo iniziale, ma non farà parte dell’operazione”.Si guarderà all’Estremo Oriente, come mercato-passeggeri su cui puntare?”Non c’è dubbio. Non solo Russia e Balcani, ma soprattutto Cina e India. Ovviamente ciò che conta è poi stringere rapporti solidi e duratori con i tour operator e compagnie aeree per entrare in quei mercati. Ma l’intenzione è questa”.Si vocifera che la cordata “americana” di Halcombe dell’Aviacom, che ora gestirà Forlì e che per Rimini è arrivata seconda dietro a voi, vi abbia già contattati per stringere un’alleanza. “Escludo per ora fusioni o alleanze societarie. Posso confermare però che abbiamo ricevuto una lettera di felicitazioni da mister Halcombe”.C’è chi dice che gli americani che gestiranno Forlì vedessero con timore lo sbarco dei russi a Rimini, con lui ora potreste collaborare?”Non faremo certo concorrenza sul traffico merci, a noi interessa quello passeggeri e dunque non escludo ci possano essere collaborazioni con Forlì”.E punterete anche sull’area shopping e duty free?
“Non c’è dubbio. Rimini dovrà diventare uno scalo rilevante. Ma è presto per parlarne. Ora aspettiamo l’aggiudicazione ufficiale, poi tutto sarà più chiaro”.