Francia precipita Airbus A320 GermanWings


airbusfamilydriver

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6 Febbraio 2006
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.
e poi se non sbaglio la modalità bloccata si sblocca dopo "x" tempo da quando armata, riattivando il codice che può essere inserito da fuori.
Ovvio che però se chi è dentro è cosciente e vuole deliberatamente non far entrare nessuna la continua a tenere bloccata.
bravissimo ma quello dentro può inibirlo N infinite volte,infatti dopo 5 minuti il codice deve essere reinserito,riparte un chime in cockpit che dura 30 secondi,nei quali il pilota all'interno può inibire di nuovo,è un ciclo senza fine,pensato per evitare che la minaccia entri all'interno del cockpit,non per una minaccia che è già all'interno del cockpit
 

lorenzocrew

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7 Novembre 2005
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Mantova
un terzo pilota a bordo avrebbe dei costi improponibili, penso che sarà uno degli AV a occuparsene. Probabilmente ci saranno training in questo senso. Segnalo inoltre che una delle poche compagnie europee che adottava questa strategia (AV al posto del pilota in caso si assentasse) sembra essere Ryanair.
non so sei sia già stato specificato che anche in Alitalia, dopo l'11 settembre, questa pratica era adottata. non ricordo (non so) se e quando sia stato abbassato il livello di guardia e sospesa la procedura.
 

Alitalia Fan

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5 Novembre 2005
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Abu Dhabi
Una mia lettera aperta al primo ufficiale del volo 4U 9525:

Vorrei poter spegnere la mente, allontanarla dalla tranquilla ed affollata cabina del volo 4U 9525 trasformata in una fossa comune. Vorrei cercare di non pensare ai colleghi dietro quella porta del flight deck consapevoli di essere stati condannati a morte.. Vorrei non pensare al cuore che batte, alle lacrime, al panico, ai passeggeri che ti chiedono aiuto, all'impotenza, all'impossibilità di non poter mandare l'ultimo messaggio, all'impossibilità di chiedere aiuto, di scendere. Vorrei poter non pensare al peso enorme dell'uniforme sui corpi dei miei colleghi quando tutti si aspettavano qualcosa da loro in quei momenti ma non c'era più nulla da fare. Vorrei poter non pensare alla vista delle montagne più alte dell'aereo sul quale stai volando. Ma non ci riesco.

Vorrei capire cosa abbia spinto te, un mio coetaneo che svolge il lavoro dei suoi sogni nel fiore della giovinezza, ad impostare sull'autopilota una discesa verso la morte certa. Con che coraggio ignori i colpi sulla porta, le urla del Comandante, le lacrime di passeggeri e colleghe? Con quale diritto tu vuoi portarti dietro 149 innocenti? Colleghi coi quali magari hai riso e scherzato poco prima durante il turn around, neonati che dormono sul petto delle mamme, studenti di liceo... Tu chi sei per arrogarti il diritto di negare la vita a qualche altro essere umano? Quale miserabile persona dovrai essere stata nella tua inutile vita per fare un gesto così ignobile, schifoso, spaventoso? Il suicidio non è un gesto che mi sento di condannare perché ognuno ha i propri mostri interiori ed ognuno dev'essere libero di decidere come e se farla finita... Ma dev'essere una cosa intima, personale, ai limiti del segreto.

Non ho parole di perdono per te, non ne avrò MAI, perché sugli aerei ci lavoro anche io e so perfettamente che tra colleghi ci sono sempre reciproco rispetto e reciproca protezione dato che il nostro ambiente di lavoro è pericoloso più di altri: siamo tutti formati - anche e soprattutto moralmente, o almeno dovremmo esserlo - per lavorare in team supervisionando il lavoro altrui per evitare situazioni di pericolo, dovute da disattenzioni o stanchezza, che poi possono portare a situazioni catastrofiche. È una regola scritta e non scritta che tutti indistintamente accettiamo e facciamo nostra anche nella vita quotidiana fuori dal lavoro. Tra colleghi c'è fiducia. Nelle tue mani e nei tuoi gesti c'era la fiducia di colleghi e passeggeri.

Questo non è un lavoro ma uno stile di vita e gesti come questo fanno capire che alcuni non sono pronti, non lo capiscono, non lo abbracciano. Tu forse non lo eri. E la cosa più meschina che tu persona ignobile possa aver mai lasciato in eredità a chiunque ti conosceva è il senso di colpa: immagina i tuoi genitori che peso avranno per sempre. Immagina la tua ragazza, i tuoi compagni di scuola, il tuo migliore amico. Hai condannato ad una morte spirituale ed emotiva anche loro.

Sono davvero senza parole. Ho il nodo in gola, gli occhi spenti, sono pieno di rabbia e di rancore grazie a te ma il tuo gesto non mi farà smettere di amare il mio lavoro.


Senza alcun tipo di stima e rispetto,

Adriano, assistente di volo Ryanair*


* per dovere di cronaca, visto che ci si poneva il dubbio, in Ryanair la procedura prevede che all'uscita di un pilota dal flight deck subentri immediatamente un assistente di volo.
 

galleygirl

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29 Gennaio 2006
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MXP.
Ci sono altri due metodi per aprire la porta del 320. In caso di power failure o decompressione esplosiva. mymistake, quale attueresti delle due in volo a 38mila piedi?
 

ulisse82

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19 Novembre 2012
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Una mia lettera aperta al primo ufficiale del volo 4U 9525:

Vorrei poter spegnere la mente, allontanarla dalla tranquilla ed affollata cabina del volo 4U 9525 trasformata in una fossa comune. Vorrei cercare di non pensare ai colleghi dietro quella porta del flight deck consapevoli di essere stati condannati a morte.. Vorrei non pensare al cuore che batte, alle lacrime, al panico, ai passeggeri che ti chiedono aiuto, all'impotenza, all'impossibilità di non poter mandare l'ultimo messaggio, all'impossibilità di chiedere aiuto, di scendere. Vorrei poter non pensare al peso enorme dell'uniforme sui corpi dei miei colleghi quando tutti si aspettavano qualcosa da loro in quei momenti ma non c'era più nulla da fare. Vorrei poter non pensare alla vista delle montagne più alte dell'aereo sul quale stai volando. Ma non ci riesco.

Vorrei capire cosa abbia spinto te, un mio coetaneo che svolge il lavoro dei suoi sogni nel fiore della giovinezza, ad impostare sull'autopilota una discesa verso la morte certa. Con che coraggio ignori i colpi sulla porta, le urla del Comandante, le lacrime di passeggeri e colleghe? Con quale diritto tu vuoi portarti dietro 149 innocenti? Colleghi coi quali magari hai riso e scherzato poco prima durante il turn around, neonati che dormono sul petto delle mamme, studenti di liceo... Tu chi sei per arrogarti il diritto di negare la vita a qualche altro essere umano? Quale miserabile persona dovrai essere stata nella tua inutile vita per fare un gesto così ignobile, schifoso, spaventoso? Il suicidio non è un gesto che mi sento di condannare perché ognuno ha i propri mostri interiori ed ognuno dev'essere libero di decidere come e se farla finita... Ma dev'essere una cosa intima, personale, ai limiti del segreto.

Non ho parole di perdono per te, non ne avrò MAI, perché sugli aerei ci lavoro anche io e so perfettamente che tra colleghi ci sono sempre reciproco rispetto e reciproca protezione dato che il nostro ambiente di lavoro è pericoloso più di altri: siamo tutti formati - anche e soprattutto moralmente, o almeno dovremmo esserlo - per lavorare in team supervisionando il lavoro altrui per evitare situazioni di pericolo, dovute da disattenzioni o stanchezza, che poi possono portare a situazioni catastrofiche. È una regola scritta e non scritta che tutti indistintamente accettiamo e facciamo nostra anche nella vita quotidiana fuori dal lavoro. Tra colleghi c'è fiducia. Nelle tue mani e nei tuoi gesti c'era la fiducia di colleghi e passeggeri.

Questo non è un lavoro ma uno stile di vita e gesti come questo fanno capire che alcuni non sono pronti, non lo capiscono, non lo abbracciano. Tu forse non lo eri. E la cosa più meschina che tu persona ignobile possa aver mai lasciato in eredità a chiunque ti conosceva è il senso di colpa: immagina i tuoi genitori che peso avranno per sempre. Immagina la tua ragazza, i tuoi compagni di scuola, il tuo migliore amico. Hai condannato ad una morte spirituale ed emotiva anche loro.

Sono davvero senza parole. Ho il nodo in gola, gli occhi spenti, sono pieno di rabbia e di rancore grazie a te ma il tuo gesto non mi farà smettere di amare il mio lavoro.


Senza alcun tipo di stima e rispetto,

Adriano, assistente di volo Ryanair*


* per dovere di cronaca, visto che ci si poneva il dubbio, in Ryanair la procedura prevede che all'uscita di un pilota dal flight deck subentri immediatamente un assistente di volo.
Chapeau
 

GIULPRO

Utente Registrato
20 Dicembre 2010
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Milano
Certo che fa rabbrividire il tutto.
Pensare che le porte blindate sono state introdotte per evitare dirottamenti ed aumentare la sicurezza mi da ancor più un senso di impotenza.
R.I.P.
Bravissimo!
Lo sto pensando dall'inizio.
Qeste 150 persone che hanno perso la vita vano messe in conto a chi ha iniziato l'eta' nera dell'aviazione per tenere in scacco il mondo.
 

mymistake

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17 Luglio 2013
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Ci sono altri due metodi per aprire la porta del 320. In caso di power failure o decompressione esplosiva. mymistake, quale attueresti delle due in volo a 38mila piedi?
Ciao Galleygirl, ho già risposto in privato, ti chiedo di non andare oltre... i gremlins sono sempre online
 

mauro.

Bannato
26 Maggio 2010
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non so sei sia già stato specificato che anche in Alitalia, dopo l'11 settembre, questa pratica era adottata. non ricordo (non so) se e quando sia stato abbassato il livello di guardia e sospesa la procedura.
Mi risulta che sul Lungo la procedura non sia mai stata sospesa e sia rimasta in vigore, sul Medio credo che il tempo sia tiranno e quindi sia stata sospesa.
 

mauro.

Bannato
26 Maggio 2010
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Ciao Mauro,

senza prendersela con la porta ci sono almeno due modi per aprirla.......

-Una è la procedura di emergenza descritta nei numerosi post precedenti
-L'altra è veramente una procedura non standard..... Ma se è vero che un pilota era in cockpit (incapacitato o meno) e l'altro fuori col dubbio di una situazione anomala, bisognava applicarla.........Certo 10 minuti per decidere di (non scrivo per i malintenzionati ma un pilota sà) possono essere stati pochi....
Il video voleva solo far vedere che la porta a martellate non va giù.
La "non standard" non funziona, se non sbaglio, se chi è in cockpit insiste con il lock.