Francia precipita Airbus A320 GermanWings


airbusfamilydriver

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6 Febbraio 2006
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.
Il video voleva solo far vedere che la porta a martellate non va giù.
La "non standard" non funziona, se non sbaglio, se chi è in cockpit insiste con il lock.
sta parlando di un'altra cosa che non è proprio una procedura ma piuttosto una protezione del sistema,diciamo una last call,inventarsi una procedura per salvarsi la vita,non facile da praticare
 

Frecciarossa

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19 Febbraio 2009
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Vicenda incredibile e drammatica, sono vicino alle vittime. La vita a volte è veramente crudele e fa capire che una diabolica mente umana può comunque mettere in crisi qualsiasi sistema di sicurezza.

Ciò detto il CEO di LH avrebbe fatto bene a tacere oggi, mi sembra che negli ultimi giorni ogni volta che la compagnia ha proferito parola abbia fatto più gaffe che altro.

Una verità però l'ha detta: LH ha uno dei sistemi di selezione dei piloti più tosto (e costoso) dell'industry, in quell'attività spendono ben oltre la media della concorrenza. Si sono scottati su un punto che loro consideravano un'eccellenza. Non so se e cosa andranno a modificare nelle loro procedure di selezione e training oltre che nelle procedure onboard, ma immagino che non possa non accadere qualcosa.
 

esseciphoto

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22 Ottobre 2014
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VCE
Una mia lettera aperta al primo ufficiale del volo 4U 9525:

Senza alcun tipo di stima e rispetto,

Adriano.
Buonasera,
scrivo il mio primo messaggio in questo forum, allo scopo di ringraziare Adriano per aver espresso con le sue accorate parole il contrastante sentimento che credo alberghi in molti di noi appassionati di aviazione durante questi oscuri momenti.

Assieme a lui, voglio anche ringraziare quanti si sono adoperati in questo lungo thread (moderatori e contributori) per mantenere forma e contenuti ad un livello di eccellenza.

Mi ero ripromesso di non tornare a discutere questo thread ora che la questione e' (gia') purtroppo chiara, chiedendo definitivo rispetto per le vittime e proponendo di continuare un eventuale confronto su tecnicismi e teorie varie su appositi thread separati.

[...]

Ma per favore, smettiamola con questi isterismi e non deprimiamo questo triste e (per l'eccezionalita' dell'evento) unico thread , straordinariamente ben moderato, con ipotesi confuse dettate da inutile panico, probabilmente amplificato dalla miriade di scempiaggini dette dai media in questi giorni!
A proposito di giornalismo scellerato, pare che non siamo i soli ad avere questo problema: vi segnalo questo interessante articolo in lingua inglese in cui Eric “Cap’n Aux” Auxier definisce l'atteggiamento dei media obsessive over-speculation about plane crashes.

http://airwaysnews.com/blog/2015/03/26/op-ed-responsible-journalism-and-the-air-crash-du-jour/

Giusto per dare un parametro di riferimento in merito alla sicurezza degli aeromobili, cito poche righe:

"While the latest evidence for Germanwings 9525 points toward pilot suicide, even if this accident did prove to be a design flaw of the Airbus itself, the safety record still ranks the A320 family (A318-A321) in the top five safest airline models of all time.

Odds of dying in an A320: 1 in 792 million flights.

Lifetime odds of dying in any airplane: 1 in 11 million.
Lifetime odds of dying in a car: 1 in 77."


Non credo serva aggiungere altro, se non ancora una volta un pensiero alle vittime.
simone
 
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GIULPRO

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20 Dicembre 2010
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Milano
Una mia lettera aperta al primo ufficiale del volo 4U 9525:

Vorrei poter spegnere la mente, allontanarla dalla tranquilla ed affollata cabina del volo 4U 9525 trasformata in una fossa comune. Vorrei cercare di non pensare ai colleghi dietro quella porta del flight deck consapevoli di essere stati condannati a morte.. Vorrei non pensare al cuore che batte, alle lacrime, al panico, ai passeggeri che ti chiedono aiuto, all'impotenza, all'impossibilità di non poter mandare l'ultimo messaggio, all'impossibilità di chiedere aiuto, di scendere. Vorrei poter non pensare al peso enorme dell'uniforme sui corpi dei miei colleghi quando tutti si aspettavano qualcosa da loro in quei momenti ma non c'era più nulla da fare. Vorrei poter non pensare alla vista delle montagne più alte dell'aereo sul quale stai volando. Ma non ci riesco.

Vorrei capire cosa abbia spinto te, un mio coetaneo che svolge il lavoro dei suoi sogni nel fiore della giovinezza, ad impostare sull'autopilota una discesa verso la morte certa. Con che coraggio ignori i colpi sulla porta, le urla del Comandante, le lacrime di passeggeri e colleghe? Con quale diritto tu vuoi portarti dietro 149 innocenti? Colleghi coi quali magari hai riso e scherzato poco prima durante il turn around, neonati che dormono sul petto delle mamme, studenti di liceo... Tu chi sei per arrogarti il diritto di negare la vita a qualche altro essere umano? Quale miserabile persona dovrai essere stata nella tua inutile vita per fare un gesto così ignobile, schifoso, spaventoso? Il suicidio non è un gesto che mi sento di condannare perché ognuno ha i propri mostri interiori ed ognuno dev'essere libero di decidere come e se farla finita... Ma dev'essere una cosa intima, personale, ai limiti del segreto.

Non ho parole di perdono per te, non ne avrò MAI, perché sugli aerei ci lavoro anche io e so perfettamente che tra colleghi ci sono sempre reciproco rispetto e reciproca protezione dato che il nostro ambiente di lavoro è pericoloso più di altri: siamo tutti formati - anche e soprattutto moralmente, o almeno dovremmo esserlo - per lavorare in team supervisionando il lavoro altrui per evitare situazioni di pericolo, dovute da disattenzioni o stanchezza, che poi possono portare a situazioni catastrofiche. È una regola scritta e non scritta che tutti indistintamente accettiamo e facciamo nostra anche nella vita quotidiana fuori dal lavoro. Tra colleghi c'è fiducia. Nelle tue mani e nei tuoi gesti c'era la fiducia di colleghi e passeggeri.

Questo non è un lavoro ma uno stile di vita e gesti come questo fanno capire che alcuni non sono pronti, non lo capiscono, non lo abbracciano. Tu forse non lo eri. E la cosa più meschina che tu persona ignobile possa aver mai lasciato in eredità a chiunque ti conosceva è il senso di colpa: immagina i tuoi genitori che peso avranno per sempre. Immagina la tua ragazza, i tuoi compagni di scuola, il tuo migliore amico. Hai condannato ad una morte spirituale ed emotiva anche loro.

Sono davvero senza parole. Ho il nodo in gola, gli occhi spenti, sono pieno di rabbia e di rancore grazie a te ma il tuo gesto non mi farà smettere di amare il mio lavoro.


Senza alcun tipo di stima e rispetto,

Adriano, assistente di volo Ryanair*


* per dovere di cronaca, visto che ci si poneva il dubbio, in Ryanair la procedura prevede che all'uscita di un pilota dal flight deck subentri immediatamente un assistente di volo.
Scritta magistralmente, emotivamente condivisibilissima, emozionante, ineccepibile.
Purtroppo, l'anello debole di questa storiaccia, a mio parere, e' l'esser noi costretti ad usare la "nostra" sana logica, mente, anima per metabolizzare il comportamento di un poveraccio al quale evidentemente son molto piu' che saltate tutte le rotelle della logica, della mente, dell'anima, anche nella freddissima azione finale e fatale.
Ovvio che se fossimo di fronte a persona sana, avremmo dovuto seppellirla nel cratere di un vulcano attivo, ma sfortunatissimamente cosi' non e'.
Attenzione non cerco sieri, vaccini o placebi per l'orrore e condivido in pieno il sentimento di Alitalia Fan ma sinceramente provo solo pieta' per la prima vittima di tanto strazio, non scuso nessuno e mi metto nei panni dei familiari tutti (dei suoi due volte).
Constato solo come la mente umana sia capace di essere cosi' meravigliosa o cosi' terribile.
Giuliano (ex J.A.L.)
 

Cekky

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Alitalia Fan, per quanto possa valere, hai tutto il mio rispetto e la mia stima.
 

Pisano

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Pisa
Una mia lettera aperta al primo ufficiale del volo 4U 9525:

Vorrei poter spegnere la mente, allontanarla dalla tranquilla ed affollata cabina del volo 4U 9525 trasformata in una fossa comune. Vorrei cercare di non pensare ai colleghi dietro quella porta del flight deck consapevoli di essere stati condannati a morte.. Vorrei non pensare al cuore che batte, alle lacrime, al panico, ai passeggeri che ti chiedono aiuto, all'impotenza, all'impossibilità di non poter mandare l'ultimo messaggio, all'impossibilità di chiedere aiuto, di scendere. Vorrei poter non pensare al peso enorme dell'uniforme sui corpi dei miei colleghi quando tutti si aspettavano qualcosa da loro in quei momenti ma non c'era più nulla da fare. Vorrei poter non pensare alla vista delle montagne più alte dell'aereo sul quale stai volando. Ma non ci riesco.

Vorrei capire cosa abbia spinto te, un mio coetaneo che svolge il lavoro dei suoi sogni nel fiore della giovinezza, ad impostare sull'autopilota una discesa verso la morte certa. Con che coraggio ignori i colpi sulla porta, le urla del Comandante, le lacrime di passeggeri e colleghe? Con quale diritto tu vuoi portarti dietro 149 innocenti? Colleghi coi quali magari hai riso e scherzato poco prima durante il turn around, neonati che dormono sul petto delle mamme, studenti di liceo... Tu chi sei per arrogarti il diritto di negare la vita a qualche altro essere umano? Quale miserabile persona dovrai essere stata nella tua inutile vita per fare un gesto così ignobile, schifoso, spaventoso? Il suicidio non è un gesto che mi sento di condannare perché ognuno ha i propri mostri interiori ed ognuno dev'essere libero di decidere come e se farla finita... Ma dev'essere una cosa intima, personale, ai limiti del segreto.

Non ho parole di perdono per te, non ne avrò MAI, perché sugli aerei ci lavoro anche io e so perfettamente che tra colleghi ci sono sempre reciproco rispetto e reciproca protezione dato che il nostro ambiente di lavoro è pericoloso più di altri: siamo tutti formati - anche e soprattutto moralmente, o almeno dovremmo esserlo - per lavorare in team supervisionando il lavoro altrui per evitare situazioni di pericolo, dovute da disattenzioni o stanchezza, che poi possono portare a situazioni catastrofiche. È una regola scritta e non scritta che tutti indistintamente accettiamo e facciamo nostra anche nella vita quotidiana fuori dal lavoro. Tra colleghi c'è fiducia. Nelle tue mani e nei tuoi gesti c'era la fiducia di colleghi e passeggeri.

Questo non è un lavoro ma uno stile di vita e gesti come questo fanno capire che alcuni non sono pronti, non lo capiscono, non lo abbracciano. Tu forse non lo eri. E la cosa più meschina che tu persona ignobile possa aver mai lasciato in eredità a chiunque ti conosceva è il senso di colpa: immagina i tuoi genitori che peso avranno per sempre. Immagina la tua ragazza, i tuoi compagni di scuola, il tuo migliore amico. Hai condannato ad una morte spirituale ed emotiva anche loro.

Sono davvero senza parole. Ho il nodo in gola, gli occhi spenti, sono pieno di rabbia e di rancore grazie a te ma il tuo gesto non mi farà smettere di amare il mio lavoro.


Senza alcun tipo di stima e rispetto,

Adriano, assistente di volo Ryanair*


* per dovere di cronaca, visto che ci si poneva il dubbio, in Ryanair la procedura prevede che all'uscita di un pilota dal flight deck subentri immediatamente un assistente di volo.
Emozionante. La pubblico su FACEBOOK.
Tiz
 

MrMav

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Una mia lettera aperta al primo ufficiale del volo 4U 9525:

Vorrei poter spegnere la mente, allontanarla dalla tranquilla ed affollata cabina del volo 4U 9525 trasformata in una fossa comune. Vorrei cercare di non pensare ai colleghi dietro quella porta del flight deck consapevoli di essere stati condannati a morte.. Vorrei non pensare al cuore che batte, alle lacrime, al panico, ai passeggeri che ti chiedono aiuto, all'impotenza, all'impossibilità di non poter mandare l'ultimo messaggio, all'impossibilità di chiedere aiuto, di scendere. Vorrei poter non pensare al peso enorme dell'uniforme sui corpi dei miei colleghi quando tutti si aspettavano qualcosa da loro in quei momenti ma non c'era più nulla da fare. Vorrei poter non pensare alla vista delle montagne più alte dell'aereo sul quale stai volando. Ma non ci riesco.

Vorrei capire cosa abbia spinto te, un mio coetaneo che svolge il lavoro dei suoi sogni nel fiore della giovinezza, ad impostare sull'autopilota una discesa verso la morte certa. Con che coraggio ignori i colpi sulla porta, le urla del Comandante, le lacrime di passeggeri e colleghe? Con quale diritto tu vuoi portarti dietro 149 innocenti? Colleghi coi quali magari hai riso e scherzato poco prima durante il turn around, neonati che dormono sul petto delle mamme, studenti di liceo... Tu chi sei per arrogarti il diritto di negare la vita a qualche altro essere umano? Quale miserabile persona dovrai essere stata nella tua inutile vita per fare un gesto così ignobile, schifoso, spaventoso? Il suicidio non è un gesto che mi sento di condannare perché ognuno ha i propri mostri interiori ed ognuno dev'essere libero di decidere come e se farla finita... Ma dev'essere una cosa intima, personale, ai limiti del segreto.

Non ho parole di perdono per te, non ne avrò MAI, perché sugli aerei ci lavoro anche io e so perfettamente che tra colleghi ci sono sempre reciproco rispetto e reciproca protezione dato che il nostro ambiente di lavoro è pericoloso più di altri: siamo tutti formati - anche e soprattutto moralmente, o almeno dovremmo esserlo - per lavorare in team supervisionando il lavoro altrui per evitare situazioni di pericolo, dovute da disattenzioni o stanchezza, che poi possono portare a situazioni catastrofiche. È una regola scritta e non scritta che tutti indistintamente accettiamo e facciamo nostra anche nella vita quotidiana fuori dal lavoro. Tra colleghi c'è fiducia. Nelle tue mani e nei tuoi gesti c'era la fiducia di colleghi e passeggeri.

Questo non è un lavoro ma uno stile di vita e gesti come questo fanno capire che alcuni non sono pronti, non lo capiscono, non lo abbracciano. Tu forse non lo eri. E la cosa più meschina che tu persona ignobile possa aver mai lasciato in eredità a chiunque ti conosceva è il senso di colpa: immagina i tuoi genitori che peso avranno per sempre. Immagina la tua ragazza, i tuoi compagni di scuola, il tuo migliore amico. Hai condannato ad una morte spirituale ed emotiva anche loro.

Sono davvero senza parole. Ho il nodo in gola, gli occhi spenti, sono pieno di rabbia e di rancore grazie a te ma il tuo gesto non mi farà smettere di amare il mio lavoro.


Senza alcun tipo di stima e rispetto,

Adriano, assistente di volo Ryanair*


* per dovere di cronaca, visto che ci si poneva il dubbio, in Ryanair la procedura prevede che all'uscita di un pilota dal flight deck subentri immediatamente un assistente di volo.
Meravigliosa Adriano! Giuro che già dal quarto rigo, anche se non so il perchè, ho iniziato a pensare in parallelo a "Se questo è un uomo " di Primo Levi , perchè come lui hai avuto il bisogno irrinunciabile di raccontare agli altri, di fare gli altri partecipi
« Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no. »
Il parallelo mi è venuto leggendo e recependo la tua sofferenza, la tua impotenza, nel raccontare e nel ricordare cosa abbiano provato in quei minuti interminabili la crew e I passeggeri del 4U9525. È come se tu li ricordassi con affetto, come se fossero stati I TUOI stessi compagni....e poi il tuo pensiero per il co-pilota,cosí freddo,cosí impotente, ma cosí perentorio. Si vede che hai sofferto, si vede che hai avuto il cuore straziato.

Davvero una bellissima lettera!
 
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kenadams

Moderatore
13 Agosto 2007
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NYC
Una mia lettera aperta al primo ufficiale del volo 4U 9525:

Vorrei poter spegnere la mente, allontanarla dalla tranquilla ed affollata cabina del volo 4U 9525 trasformata in una fossa comune. Vorrei cercare di non pensare ai colleghi dietro quella porta del flight deck consapevoli di essere stati condannati a morte.. Vorrei non pensare al cuore che batte, alle lacrime, al panico, ai passeggeri che ti chiedono aiuto, all'impotenza, all'impossibilità di non poter mandare l'ultimo messaggio, all'impossibilità di chiedere aiuto, di scendere. Vorrei poter non pensare al peso enorme dell'uniforme sui corpi dei miei colleghi quando tutti si aspettavano qualcosa da loro in quei momenti ma non c'era più nulla da fare. Vorrei poter non pensare alla vista delle montagne più alte dell'aereo sul quale stai volando. Ma non ci riesco.

Vorrei capire cosa abbia spinto te, un mio coetaneo che svolge il lavoro dei suoi sogni nel fiore della giovinezza, ad impostare sull'autopilota una discesa verso la morte certa. Con che coraggio ignori i colpi sulla porta, le urla del Comandante, le lacrime di passeggeri e colleghe? Con quale diritto tu vuoi portarti dietro 149 innocenti? Colleghi coi quali magari hai riso e scherzato poco prima durante il turn around, neonati che dormono sul petto delle mamme, studenti di liceo... Tu chi sei per arrogarti il diritto di negare la vita a qualche altro essere umano? Quale miserabile persona dovrai essere stata nella tua inutile vita per fare un gesto così ignobile, schifoso, spaventoso? Il suicidio non è un gesto che mi sento di condannare perché ognuno ha i propri mostri interiori ed ognuno dev'essere libero di decidere come e se farla finita... Ma dev'essere una cosa intima, personale, ai limiti del segreto.

Non ho parole di perdono per te, non ne avrò MAI, perché sugli aerei ci lavoro anche io e so perfettamente che tra colleghi ci sono sempre reciproco rispetto e reciproca protezione dato che il nostro ambiente di lavoro è pericoloso più di altri: siamo tutti formati - anche e soprattutto moralmente, o almeno dovremmo esserlo - per lavorare in team supervisionando il lavoro altrui per evitare situazioni di pericolo, dovute da disattenzioni o stanchezza, che poi possono portare a situazioni catastrofiche. È una regola scritta e non scritta che tutti indistintamente accettiamo e facciamo nostra anche nella vita quotidiana fuori dal lavoro. Tra colleghi c'è fiducia. Nelle tue mani e nei tuoi gesti c'era la fiducia di colleghi e passeggeri.

Questo non è un lavoro ma uno stile di vita e gesti come questo fanno capire che alcuni non sono pronti, non lo capiscono, non lo abbracciano. Tu forse non lo eri. E la cosa più meschina che tu persona ignobile possa aver mai lasciato in eredità a chiunque ti conosceva è il senso di colpa: immagina i tuoi genitori che peso avranno per sempre. Immagina la tua ragazza, i tuoi compagni di scuola, il tuo migliore amico. Hai condannato ad una morte spirituale ed emotiva anche loro.

Sono davvero senza parole. Ho il nodo in gola, gli occhi spenti, sono pieno di rabbia e di rancore grazie a te ma il tuo gesto non mi farà smettere di amare il mio lavoro.


Senza alcun tipo di stima e rispetto,

Adriano, assistente di volo Ryanair*


* per dovere di cronaca, visto che ci si poneva il dubbio, in Ryanair la procedura prevede che all'uscita di un pilota dal flight deck subentri immediatamente un assistente di volo.
Comprendo lo sfogo, ma non lo condivido. Se dovesse essere confermata l'ipotesi del suicidio del copilota, credo che sarebbe doveroso e necessario rimarcare come un atto del genere sia verosimilmente dovuto a psicosi - a una patologia, a uno squilibrio chimico nel cervello. L'infermità mentale deve essere trattata come tale: un'infermità al pari di un infarto o un ictus. È inutile, altrimenti, invocare (come hanno fatto in molti) controlli e verifiche psicologiche, se poi li si intende solo come sistemi di identificazione e isolamento di una minaccia anziché come meccanismi di diagnosi e cura.
 

EI-MAW

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25 Dicembre 2007
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Purtroppo, l'anello debole di questa storiaccia, a mio parere, e' l'esser noi costretti ad usare la "nostra" sana logica, mente, anima per metabolizzare il comportamento di un poveraccio al quale evidentemente son molto piu' che saltate tutte le rotelle della logica, della mente, dell'anima, anche nella freddissima azione finale e fatale.
Ovvio che se fossimo di fronte a persona sana, avremmo dovuto seppellirla nel cratere di un vulcano attivo, ma sfortunatissimamente cosi' non e'.
Attenzione non cerco sieri, vaccini o placebi per l'orrore e condivido in pieno il sentimento di Alitalia Fan ma sinceramente provo solo pieta' per la prima vittima di tanto strazio, non scuso nessuno e mi metto nei panni dei familiari tutti (dei suoi due volte).
Constato solo come la mente umana sia capace di essere cosi' meravigliosa o cosi' terribile.
Giuliano (ex J.A.L.)
Mi ero ripromesso di non intervenire in questo thread essendo troppo coinvolto emotivamente, ma non posso che farlo per quotare questo messaggio è condividerlo. Nonostante abbia versato litri di lacrime in questi giorni al lavoro, sostenuto moralmente cari amici in LH devastati dal dolore, aver cercato di essere sereno in cabina quando i Pax erano visibilmente più nervosi e io stesso una volta sul Jump ho iniziato a pormi domande che in 10 anni non mi sono mai posto, serve solo silenzio. Strazio interiore e silenzio di rispetto. Anche per colui che è stato la prima vittima di sé stesso, per il quale non ho potuto altro che provare profonda pietà e compassione, anche se ha, purtroppo, segnato indelebilmente la storia dell'aviazione commerciale in questo modo così terribile e fino a ieri quasi (perché non è ahimè la prima volta) inimmaginabile. Se è vero che era colto da depressione e se mai avete conosciuto qualcuno che lo fosse, forse potete capire cosa intendo esprimere. Mi rendo conto da solo che se la situazione fosse disgiunta da quest'ambito e un "pazzo" fosse entrato in un centro commerciale e avesse portato a morte con sé altre 150 persone molto probabilmente sarei meno tenero e molto più arrabbiato. Ma non ci riesco. Sono solo vuoto, incredulo di essere anche vittima della stessa Sicurezza Volo alla quale tanto teniamo per proteggerci dai pericoli, quando il pericolo sta dentro di noi e non lo possiamo vedere.
Un abbraccio a tutte le persone coinvolte in questo incidente. E a tutti i colleghi per i quali è davvero provante stare in volo in questi giorni.

Torno nel mio silenzio.

Matt
 

enrico

Amministratore AC
Staff Forum
30 Gennaio 2008
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Rapallo, Liguria.
Comprendo lo sfogo, ma non lo condivido. Se dovesse essere confermata l'ipotesi del suicidio del copilota, credo che sarebbe doveroso e necessario rimarcare come un atto del genere sia verosimilmente dovuto a psicosi - a una patologia, a uno squilibrio chimico nel cervello. L'infermità mentale deve essere trattata come tale: un'infermità al pari di un infarto o un ictus. È inutile, altrimenti, invocare (come hanno fatto in molti) controlli e verifiche psicologiche, se poi li si intende solo come sistemi di identificazione e isolamento di una minaccia anziché come meccanismi di diagnosi e cura.
Concordo con kenadams.
Sforzarsi di applicare paradigmi logici e razionali ad un atto del generele è impossibile.
 

indaco1

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30 Settembre 2007
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538
.
Gli aerei saranno pilotati sempre piu' dalle macchine e sempre meno dagli uomini.

Questo episodio non potra' che accelerare il processo.
 

NoEmptyElse

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1 Giugno 2014
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BS
Concordo con kenadams.
Sforzarsi di applicare paradigmi logici e razionali ad un atto del generele è impossibile.
Non posso che essere d'accordo. La cosa che mi fa male, passata la sventola legata al fatto in se, è che delle persone che invece dovrebbero essere nel pieno possesso delle loro capacità (i giornalisti e quindi i politici), scrivono delle cose che sono inaccettabili a differenza del possibile problema del F/O.
La speranza è che i media si dimentichino alla svelta della vicenda, prima che per fare qualche intervista gloriosa a Porta a Porta qualche fenomeno della legge si inventi qualche soluzione "intelligente".
 

NoEmptyElse

Utente Registrato
1 Giugno 2014
450
5
BS
Gli aerei saranno pilotati sempre piu' dalle macchine e sempre meno dagli uomini.

Questo episodio non potra' che accelerare il processo.
Mi scrivi per cortesia la logica da seguire da parte della macchina per reagire a tutte le possibili avarie, condizioni straordinarie ed ordinarie, in comunicazione o meno con altri velivoli ed enti di controllo? Perchè forse ti sfugge, ma una macchina esegue percorsi precisi che devono prevedere tutte le possibili deviazioni se vuoi applicarle.
Ti sto chiedendo una cosa semplice, l'algoritmo per risolvere per passi definiti tutti i problemi di aviazione, navigazione e comunicazione. Quando hai finito manda un pm, conosco chi sarebbe interessato ad acquistarlo.
Ad oggi molti sistemi automatizzano l'automatizzabile, dopo di che ci sono tanti casi in cui il sistema sai cosa fa? Emette un chime e , dice "gentile pilota, ti rendo il controllo della macchina perchè sono in una situazione che tu, a differenza mia, sai gestire".
Non stiamo parlando del trenino di Gardaland, sperare nelle magnifiche sorti e progressive della tecnologia vuol dire non averne proprio idea, ed è lo spettacolo che i media ci stanno fornendo.
 

Alitalia Fan

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Ringrazio i molti che hanno apprezzato i miei pensieri scritti in libertà e ringrazio anche chi vede la cosa in maniera diversa come l'immenso kenadams. Il mio intento è semplicemente condividere - senza imporli - i miei pensieri qui dentro come faccio da tanti anni e ben vengano pareri discordanti. Il forum è soprattutto questo.

Buon week end a tutti.
 

player069

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25 Dicembre 2014
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TRN
Mi ero ripromesso di non intervenire in questo thread essendo troppo coinvolto emotivamente, ma non posso che farlo per quotare questo messaggio è condividerlo. Nonostante abbia versato litri di lacrime in questi giorni al lavoro, sostenuto moralmente cari amici in LH devastati dal dolore, aver cercato di essere sereno in cabina quando i Pax erano visibilmente più nervosi e io stesso una volta sul Jump ho iniziato a pormi domande che in 10 anni non mi sono mai posto, serve solo silenzio. Strazio interiore e silenzio di rispetto. Anche per colui che è stato la prima vittima di sé stesso, per il quale non ho potuto altro che provare profonda pietà e compassione, anche se ha, purtroppo, segnato indelebilmente la storia dell'aviazione commerciale in questo modo così terribile e fino a ieri quasi (perché non è ahimè la prima volta) inimmaginabile. Se è vero che era colto da depressione e se mai avete conosciuto qualcuno che lo fosse, forse potete capire cosa intendo esprimere. Mi rendo conto da solo che se la situazione fosse disgiunta da quest'ambito e un "pazzo" fosse entrato in un centro commerciale e avesse portato a morte con sé altre 150 persone molto probabilmente sarei meno tenero e molto più arrabbiato. Ma non ci riesco. Sono solo vuoto, incredulo di essere anche vittima della stessa Sicurezza Volo alla quale tanto teniamo per proteggerci dai pericoli, quando il pericolo sta dentro di noi e non lo possiamo vedere.
Un abbraccio a tutte le persone coinvolte in questo incidente. E a tutti i colleghi per i quali è davvero provante stare in volo in questi giorni.

Torno nel mio silenzio.

Matt
assolutamente condivisibile
 

Fotomomo

Utente Registrato
26 Marzo 2015
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Ieri mi sono iscritto e ho pubblicato il mio primo messaggio alle 23 circa in questo thread dopo essermelo letto per intero.
Stamattina vedo che è stato cancellato e sinceramente non capisco. Eppure ciò che avevo scritto non era ne uno spam, ne un argomento OT. Ed in effetti ciò che ho scritto è stato detto in maniera differente anche da altri utenti dopo di me. Il primo che ricordo è quello di indaco1:

Gli aerei saranno pilotati sempre piu' dalle macchine e sempre meno dagli uomini.

Questo episodio non potra' che accelerare il processo.


Bah. Mi è passata la voglia di frequentarvi, perchè avete chiuso la bocca ad una persona che entrava in casa vostra per la prima volta e in punta di piedi.
Grazie lo stesso.
 

kenadams

Moderatore
13 Agosto 2007
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Ieri mi sono iscritto e ho pubblicato il mio primo messaggio alle 23 circa in questo thread dopo essermelo letto per intero.
Stamattina vedo che è stato cancellato e sinceramente non capisco. Eppure ciò che avevo scritto non era ne uno spam, ne un argomento OT. Ed in effetti ciò che ho scritto è stato detto in maniera differente anche da altri utenti dopo di me. Il primo che ricordo è quello di indaco1:

Gli aerei saranno pilotati sempre piu' dalle macchine e sempre meno dagli uomini.

Questo episodio non potra' che accelerare il processo.


Bah. Mi è passata la voglia di frequentarvi, perchè avete chiuso la bocca ad una persona che entrava in casa vostra per la prima volta e in punta di piedi.
Grazie lo stesso.
Non so cosa tu avessi scritto ieri, ma il messaggio che cito qua sopra non è conforme al regolamento. Cosa ti costava chiedere chiarimenti in privato a un moderatore, come prescritto dal regolamento?
 

londonfog

Moderatore
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@AlitaliaFan, EI-MAW

Io sono stato in cabina per pochi anni tanto tempo fa. Una delle cose che ricordo di piu' del mio addestramento e' l'enfasi che mettevano sulla mia responsabilita' nei confronti dei passeggeri. Il concetto di 'avere la vita di tante persone nelle mie mani' mi veniva inculcato nel cervello tutti i giorni, il piu' spesso possibile. Capisco e condivido i sentimenti che avete espresso cosi' bene. Un grosso abbraccio a tutti.

Un ex-pilota