[TR POLEMICO] Ospite Alitalia MXP - JFK - MXP


cizzo

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23 Marzo 2016
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Evito di continuare a ripetermi per il baby meal.

Per l'imbarco, sei sicuro la gente in coda non fosse del volo per FCO che partive (credo) un paio d'ore prima del tuo?
Non saprei proprio; ricordo che all'ingresso dei percorsi delimitati che portano ai banchi c'erano due cartelli uno per Milano e uno per Roma ed entrambi portavano nello stesso percorso
Non è stato assolutamente un problema visto che di tempo ne avevo in abbondanza
 

ENRICO747

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26 Luglio 2012
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Cosa di preciso?

Contestualizza, precisa, e argomenta please. Le critiche vanno sempre fatte, ma vanno fatte bene.


Aggiungo:
- l'IFE non funzionante mi è capitato con AF;
- personale di volo che servito il pranzo è sparito dalla circolazione, soprattutto con le americane;
- la scatola dell'IFE che LX monta sui 340 è ben peggiore di quella di AZ del 330;
- altro?
Quindi visto che capita con altre compagnie non e' piu' un disservizio ma ordinaria amministrazione?
Curioso come modo di vedere le cose....
 

cizzo

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23 Marzo 2016
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A parte la questione poggiatesta e direi anche le 4 ore di anticipo per il check-in, mi pare che cizzo non abbia detto niente di particolarmente insensato
Perdonami
La "questione poggiatesta" è così insensata?
te lo chiedo senza nessuna polemica ma solo per capire
 

aless

Moderatore
12 Settembre 2006
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A scanso di equivoci ci tengo a fare una precisazione: si può e si deve criticare AZ come qualunque altra compagnia, ma almeno qui su questo forum, le critiche devono seguire determinati standard.

cizzo ha voluto fare un TR esplicitamente polemico - e ci sta! - ma che si è secondo me rivelato lacunoso su alcuni punti che ho evidenziato. I miei interventi sono dunque rivolti non a difendere Alitalia, ma ad evitare che questa pagine finiscano per assomigliare a quei siti spazzatura linkati in precedenza.


cizzo, non la prendere come un'accusa, ma se lamenti il fatto che a te non sia stato permesso il check-in al contrario di altri, senza sapere però se quegli altri stessero imbarcando il tuo stesso volo, secondo è come se stessi sparando nel mucchio. Stesso dicasi per la questione poggiatesta. Per l'IFE, invece, a mio avviso i 330 continuano ad offrire tra gli allestimenti più comodi disponibili sul mercato italiano dei voli diretti.

La mancata colazione, un po' di distrazione dell'equipaggio, e il pasto speciale, sono invece dei punti validi, ma forse un po' sproporzionati rispetto ad un TR "incazzato" come il tuo.


Tutto ciò, sia ben chiaro, lo dico in amicizia. :)
 

Paolì

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Perdonami
La "questione poggiatesta" è così insensata?
te lo chiedo senza nessuna polemica ma solo per capire
Beh, Non mi sembra una cosa particolarmente fastidiosa avere un pogiatesta (che quasi non vedi neanche durante il volo) del colore sbagliato, è una piccolezza che solo chi ha veramente l'occhio per il design o la perfezione nota, a meno che non sia rovinato o assente, del poggiatesta poco importa no? Ad esempio sul mio ultimo volo AZ (CTA-PSA, A320) i poggiatesta avevano i loghi Air One, ma non è cambiata minimamente la mia esperienza di viaggio
 

aless

Moderatore
12 Settembre 2006
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Perdonami
La "questione poggiatesta" è così insensata?
te lo chiedo senza nessuna polemica ma solo per capire
Secondo il mio personalissimo giudizio: sì. AZ sta operando un cambiamento di identità visiva che investe loghi, livrea, interni, e presto divise.

Tu invece hai scritto:

Mi chiedo e vi chiedo:
E’ una scelta consapevole per ricordare a tutti che è Emirates che comanda oppure la Corporate Identity prevede che si possano usare colori a caso che nulla hanno a che vedere con il brand?
Tralasciando la confusione Emirates/Etihad, non si tratta di colori a caso, bensì dei nuovi colori ufficiali della compagnia. Prima c'era il verde, ma adesso quel colore non c'è più.
 

aless

Moderatore
12 Settembre 2006
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Quindi visto che capita con altre compagnie non e' piu' un disservizio ma ordinaria amministrazione?
Curioso come modo di vedere le cose....
Ti incuriosisci facilmente: il messaggio che hai quotato era una risposta a chi diceva che quelle cose succedono solo con AZ.
 

cizzo

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23 Marzo 2016
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A scanso di equivoci ci tengo a fare una precisazione: si può e si deve criticare AZ come qualunque altra compagnia, ma almeno qui su questo forum, le critiche devono seguire determinati standard.

cizzo ha voluto fare un TR esplicitamente polemico - e ci sta! - ma che si è secondo me rivelato lacunoso su alcuni punti che ho evidenziato. I miei interventi sono dunque rivolti non a difendere Alitalia, ma ad evitare che questa pagine finiscano per assomigliare a quei siti spazzatura linkati in precedenza.


cizzo, non la prendere come un'accusa, ma se lamenti il fatto che a te non sia stato permesso il check-in al contrario di altri, senza sapere però se quegli altri stessero imbarcando il tuo stesso volo, secondo è come se stessi sparando nel mucchio. Stesso dicasi per la questione poggiatesta. Per l'IFE, invece, a mio avviso i 330 continuano ad offrire tra gli allestimenti più comodi disponibili sul mercato italiano dei voli diretti.

La mancata colazione, un po' di distrazione dell'equipaggio, e il pasto speciale, sono invece dei punti validi, ma forse un po' sproporzionati rispetto ad un TR "incazzato" come il tuo.


Tutto ciò, sia ben chiaro, lo dico in amicizia. :)
Ti ringrazio e non lo prendo sicuramente come un accusa
Non sono incazzato con Alitalia solo un poco deluso
tutto qua!
:cool:
 

nicolap

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Questi 3ad fanno capire due cose: che la fine del mondo è vicina; e chi stratta di un giusto progetto divino.
 

aggynomadi

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Io invece torno sul poggiatesta nuovo e duro che ha reso poco comoda e curva la mia seduta sul 777AZ JFK-FCO ...seppur ripagata con piccolo bonus di 2500 miglia.
Era proprio necessario metterli, solo per un fattore estetico, su quei sedili?
Per le richieste inevase tramite "avviso luminoso" degli AAVV io sarei andato direttamente al galley ed avrei segnalato la cosa al capo cabina invitandolo a scriverlo nel giornale di bordo insieme a tutti gli altri eventuali oggettivi problemi riscontrati.
Per voi Malpensari io su JFK non avrei alcun dubbio sul prendere EK.

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aamilan

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Io invece torno sul poggiatesta nuovo e duro che ha reso poco comoda e curva la mia seduta sul 777AZ JFK-FCO ...seppur ripagata con piccolo bonus di 2500 miglia.
Era proprio necessario metterli, solo per un fattore estetico, su quei sedili?
Per le richieste inevase tramite "avviso luminoso" degli AAVV io sarei andato direttamente al galley ed avrei segnalato la cosa al capo cabina invitandolo a scriverlo nel giornale di bordo insieme a tutti gli altri eventuali oggettivi problemi riscontrati.
Per voi Malpensari io su JFK non avrei alcun dubbio sul prendere EK.

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Il.bonus lo hai.preso per la.scomodità del.poggiatesta?
 

tiefpeck

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Per le richieste inevase tramite "avviso luminoso" degli AAVV io sarei andato direttamente al galley ed avrei segnalato la cosa al capo cabina invitandolo a scriverlo nel giornale di bordo insieme a tutti gli altri eventuali oggettivi problemi riscontrati.
A dire il vero su AF l'ho fatto: la capocabina era una povera donna che mi ha detto francamente che l'aereo era pieno di infant e persone a mobilità ridotta. Non valeva la pena infierire, ma le ho detto che secondo me il team era sotto lo standard ed il mio A/V era uno di quelli rapidissimi nell'evitare ogni forma di lavoro. Capita.

Le ho anche chiesto perchè su KE il capocabina viene sempre a darmi il benvenuto a bordo e su AF solo metà delle volte. Mi ha risposto che dipende dal fatto che ci sia tempo o no. Strano che su KE il tempo lo trovino sempre, ho risposto.

Ribadisco che tutto ciò è solo per dare testimonianza che le cose possono andare storte in molti modi. La sola cosa davvero inquietante è quella del cane, anche perchè il passeggero accanto a me era allergico. Bisogna cercare di trovare un equilibrio, la cabina di un aereo non è l'ambiente ideale per un animale.
 

goaT2

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Genova, Liguria.
A me il TR invece è piaciuto: non troppo incazzato, non sopra le righe, il racconto onesto di un'esperienza non tragica ma non indimenticabile.
Quando volo su una compagnia che si pubblicizza a 5 stelle e sexy, mi aspetto un volo indimenticabile, anche in barbon class.
E ci vuole poco a renderlo tale. Non critico AZ perchè sul lungo non l'ho mai presa, ma per esempio AF la uso spesso per la comodità dei collegamenti da dove parto io, e posso dire che si, sarà anche un luogo comune, ma gli AV che non ti sorridono nemmeno se li minacci con un UZI ci sono eccome, a dire il vero raramente ne ho incontrati di diversi. I voli che ho fatto io con loro sono sempre stati puntuali e non mi hanno mai perso il bagaglio, ma non mi sono mai sentito ne cliente ne ospite, non mi sono mai sentito benvenuto a bordo. Quando ho osato chiedere un verre d'eau, nel mio francese molto meno che impeccabile, mi sono sentito rispondere "qua?" con tono seccato, che non è esattamente, secondo i più banali dettami della cortesia, la risposta migliore da dare ad un tuo cliente. Recentemente invece ho preso LH e LX, e di nuovo, sarà un caso, saranno luoghi comuni, ma la differenza a bordo l'ho sentita eccome. Sono semplici frasi come "posso fare altro per lei?" a fare la differenza, a fare tutta la differenza. Piccoli accorgimenti, banalità, che ti fanno però pensare "cavoli ci tengono a me", come la hostess LH che, riconoscendomi come italiano, mi ha sconsigliato il piatto di pasta che avevo scelto perchè a suo dire "immangiabile per un vero italiano" con una strizzatina d'occhio.
Nel racconto di cizzo invece mi pare di non leggere nulla di tutto ciò, solo un susseguirsi di eventi non degni di nota e qualche piccolo contrattempo, tutto qua, e probabilmente questo è quello che penserà a lungo nei confronti di AZ "tutto qua", non esattamente quello che si prefigge un marketing sexy e a 5 stelle no?
 

Mattiaviation

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Viareggio
A me il TR invece è piaciuto: non troppo incazzato, non sopra le righe, il racconto onesto di un'esperienza non tragica ma non indimenticabile.
Quando volo su una compagnia che si pubblicizza a 5 stelle e sexy, mi aspetto un volo indimenticabile, anche in barbon class.
E ci vuole poco a renderlo tale. Non critico AZ perchè sul lungo non l'ho mai presa, ma per esempio AF la uso spesso per la comodità dei collegamenti da dove parto io, e posso dire che si, sarà anche un luogo comune, ma gli AV che non ti sorridono nemmeno se li minacci con un UZI ci sono eccome, a dire il vero raramente ne ho incontrati di diversi. I voli che ho fatto io con loro sono sempre stati puntuali e non mi hanno mai perso il bagaglio, ma non mi sono mai sentito ne cliente ne ospite, non mi sono mai sentito benvenuto a bordo. Quando ho osato chiedere un verre d'eau, nel mio francese molto meno che impeccabile, mi sono sentito rispondere "qua?" con tono seccato, che non è esattamente, secondo i più banali dettami della cortesia, la risposta migliore da dare ad un tuo cliente. Recentemente invece ho preso LH e LX, e di nuovo, sarà un caso, saranno luoghi comuni, ma la differenza a bordo l'ho sentita eccome. Sono semplici frasi come "posso fare altro per lei?" a fare la differenza, a fare tutta la differenza. Piccoli accorgimenti, banalità, che ti fanno però pensare "cavoli ci tengono a me", come la hostess LH che, riconoscendomi come italiano, mi ha sconsigliato il piatto di pasta che avevo scelto perchè a suo dire "immangiabile per un vero italiano" con una strizzatina d'occhio.
Nel racconto di cizzo invece mi pare di non leggere nulla di tutto ciò, solo un susseguirsi di eventi non degni di nota e qualche piccolo contrattempo, tutto qua, e probabilmente questo è quello che penserà a lungo nei confronti di AZ "tutto qua", non esattamente quello che si prefigge un marketing sexy e a 5 stelle no?
Anche a me come già detto in precedenza è piaciuto molto.
Descrittivo, foto giusto l'essenziale e ci hai fatto capire le tue esperienze.
Bravo continua così! :)
 

cizzo

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La questione poggiatesta è insensata si.
Per me non lo è affatto: Acquisteresti mai una Ferrari con il logo blu e non giallo?

Una grande azienda deve essere attenta alla sua visual identity
I colori dei nuovi poggiatesta semplicemente non c'entrano nulla con i colori di Alitalia
Se decontestualizzi il poggiatesta e lo mostri a 100 persone che non lo hanno mai visto quante ti diranno che è di Alitalia?
Dov'è rappresentata l'Italia? Dove rivedi i colori del logo?

Si trattasse del mio macellaio sotto casa potrei capire ma visto che ci saranno stati infiniti comitati decisionali, prove, provini e appalti vari mi chiedo come possa sfuggire. Certo, si tratta di una piccola cosa, ma se tanto mi da tanto...

Se invece va bene tutto facciamo i loghi, le pubblicazioni e i siti con il carattere Times New Roman e i colori come capita ma non credo sia la strada giusta per un marchio che rappresenta l'Italia in giro per il mondo!

Concludo citando il primo sito che ho trovato cercando visual identity:
l’immagine che la marca propone e comunica attraverso il complesso mondo dei segni connotativi quali il nome, il logo, il lettering, il cromatismo, elementi indispensabili per garantire riconoscibilità e affermazione.
E’ il linguaggio con cui la marca parla sia al proprio interno (dipendenti, fornitori, distributori) che al mondo esterno (consumatori, clienti, pubblico).

Essa deve riflettere i prodotti trattati, deve essere lo specchio delle promesse fatte ai clienti ed avere un’identità tale da poter confermare tali promesse e continuare così a soddisfare tali aspettative; per finire, essa deve essere simbolo della “sicurezza di una giusta scelta in un mercato confuso”.
Per sviluppare una forte identità aziendale è necessario costruire e coordinare gli asset aziendali.

Questi ultimi coinvolgono ogni elemento della comunicazione, dal momento che ogni punto di contatto tra azienda e cliente contribuisce in positivo o negativo all’immagine dell’azienda.

L’affermazione di una forte immagine aziendale passa necessariamente attraverso un discorso fatto di coerenza e continuità, che si deve esprimere e consolidare in tutte le azioni che un’azienda compie, ovvero prestando massima attenzione ai punti di contatto.

Tutte queste occasioni risultano perse, ai fini del rafforzamento dell’identità aziendale, se gli elementi che dovrebbero identificare l’azienda fossero tra loro incongruenti, come lo potrebbero essere se venissero usati marchi con colori simili ma non uguali, o caratteri tipografici diversi.
Per richiamare la marca alla mente bastano pochi elementi o stimoli visivi: piccoli segni che passando in background nella consapevolezza del consumatore, sono capaci di trasformare ogni momento anche banale e giornaliero in in occasione per fare pubblicità, per ricordare se stessi.
 

venexiano

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I colori dei nuovi poggiatesta semplicemente non c'entrano nulla con i colori di Alitalia
Se decontestualizzi il poggiatesta e lo mostri a 100 persone che non lo hanno mai visto quante ti diranno che è di Alitalia?
Dov'è rappresentata l'Italia? Dove rivedi i colori del logo?
Scusami, ma continuo a non capire. I poggiatesta vecchi erano grigi: secondo te erano più rappresentativi dell'Italia? I nuovi colori degli interni rispondono, evidentemente, a una precisa scelta aziendale. Che piaccia o no, questa è la scelta che è stata fatta, e questa è l'identità che si è voluta dare Alitalia.

Tra l'altro, in passato, su queste stesse pagine abbiamo avuto gente che si lamentava proprio per l'eccesso di grigio...
 

Farfallina

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Sui colori sorvolo... abbiamo già dato con il vecchio e caro Italo.
Sui menù speciali mi viene il dubbio che abbia beccato un bug del sito, strano non l'abbiano caricato sia all'andata che al ritorno.
Sull'IFE dovrebbe essere una regola USA a vietarne l'accessione per la prima parte del volo.
Sul check in priority l'ho fatto diverse volte in Usa anche 4 ore prima andando poi in saletta a lavorare o riposare.
Sull'aa/vv nessuna attenuante ma non è che hanno pensato ad una chiamata per errore non avendo poi richiamato l'attenzione quando passavano a spegnere il segnale?
Le scatole dell'IFE ci sono un po' con tutte, l'A332 di AZ non è peggio di tanti altri.
 

FlyKing

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Per me non lo è affatto: Acquisteresti mai una Ferrari con il logo blu e non giallo?

Una grande azienda deve essere attenta alla sua visual identity
I colori dei nuovi poggiatesta semplicemente non c'entrano nulla con i colori di Alitalia
Se decontestualizzi il poggiatesta e lo mostri a 100 persone che non lo hanno mai visto quante ti diranno che è di Alitalia?
Dov'è rappresentata l'Italia? Dove rivedi i colori del logo?

Si trattasse del mio macellaio sotto casa potrei capire ma visto che ci saranno stati infiniti comitati decisionali, prove, provini e appalti vari mi chiedo come possa sfuggire. Certo, si tratta di una piccola cosa, ma se tanto mi da tanto...

Se invece va bene tutto facciamo i loghi, le pubblicazioni e i siti con il carattere Times New Roman e i colori come capita ma non credo sia la strada giusta per un marchio che rappresenta l'Italia in giro per il mondo!

Concludo citando il primo sito che ho trovato cercando visual identity:
l’immagine che la marca propone e comunica attraverso il complesso mondo dei segni connotativi quali il nome, il logo, il lettering, il cromatismo, elementi indispensabili per garantire riconoscibilità e affermazione.
E’ il linguaggio con cui la marca parla sia al proprio interno (dipendenti, fornitori, distributori) che al mondo esterno (consumatori, clienti, pubblico).

Essa deve riflettere i prodotti trattati, deve essere lo specchio delle promesse fatte ai clienti ed avere un’identità tale da poter confermare tali promesse e continuare così a soddisfare tali aspettative; per finire, essa deve essere simbolo della “sicurezza di una giusta scelta in un mercato confuso”.
Per sviluppare una forte identità aziendale è necessario costruire e coordinare gli asset aziendali.

Questi ultimi coinvolgono ogni elemento della comunicazione, dal momento che ogni punto di contatto tra azienda e cliente contribuisce in positivo o negativo all’immagine dell’azienda.

L’affermazione di una forte immagine aziendale passa necessariamente attraverso un discorso fatto di coerenza e continuità, che si deve esprimere e consolidare in tutte le azioni che un’azienda compie, ovvero prestando massima attenzione ai punti di contatto.

Tutte queste occasioni risultano perse, ai fini del rafforzamento dell’identità aziendale, se gli elementi che dovrebbero identificare l’azienda fossero tra loro incongruenti, come lo potrebbero essere se venissero usati marchi con colori simili ma non uguali, o caratteri tipografici diversi.
Per richiamare la marca alla mente bastano pochi elementi o stimoli visivi: piccoli segni che passando in background nella consapevolezza del consumatore, sono capaci di trasformare ogni momento anche banale e giornaliero in in occasione per fare pubblicità, per ricordare se stessi.
Perdonami cizzo, senza vena polemica, ma non vedo come si possa sostenere una tesi copiando ed incollando il primo risultato di "visual identity" che ti appare su google.
Preso atto degli sfaceli fatti dalla precedente gestione, Alitalia è passata per un processo di restyling della sua brand identity, che ha ripensato completamente il marchio e tutte le aree ad esso connesse. In quest'ottica di rinnovamento, sono stati rivisti anche gli ambienti di bordo e, seguendo i più recenti trend, si è deciso di abbinare un colore caratterizzante per ogni classe di bordo: rosso per l'economy, ocra per la premium economy, nero per la business.
Gli stessi colori sono ripresi sul medio raggio, dove, vuoi per omogeneità (non puoi avere rivestimenti diversi per business ed economy con le configurazioni di bordo variabili), vuoi per non aggiungere altri colori ad una palette già "variegata", si è scelto di optare per una base nera invece che grigia.
Esplicato il perché, passiamo ad analizzare la situazione: la crociata sul colore del poggiatesta è, di fatto, inconsistente, così come gli esempi portati a suo favore; se è vero che non mi farei problemi a comprare una Ferrari con il logo blu invece che giallo in caso di restyling del brand (e chi dice il contrario può essere solo che ipocrita, perché una Ferrari la si compra per motivazioni più varie dello sfondo degli scudetti laterali), non stiamo parlando di marchio, che mantiene la bicromia verde/rossa, ma di interni. Possono non essere di gradimento a tutti, ma almeno c'è un substrato logico: una compagnia italiana deve trasmettere quella sensazione accoglienza, calore e solarità propria del suo paese, pertanto deve avere colori diversi da quelli di uno studio odontoiatrico.
La mission è stata rispettata, anche se il risultato finale non è di gusto prettamente italiano; per compensare a ciò, quei genii di Landor hanno pensato di far vicariare l'italianità del brand a centinaia di bandierine tricolori sparse per tutta la cabina (poggiatesta, tende e suppellettili vari), che fanno tano festa dell'unità e che piacciono tanto ad americani e medio orientali.
 
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