Alitalia + Ferrovie in dirittura di arrivo


Stato
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Tiennetti

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6 Novembre 2005
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Venessia
www.david.aero
Condivido i tuoi dubbi, ma poniamoci la domanda: cosa potrebbe avere AZ che possa interessare U2 al punto da lanciarsi in una offerta vincolante? Che l'interesse sia per l'intera compagnia, in qualità di socio di minoranza, agli ordini di Toninelli o similari e per di più in un contesto chiaramente avverso ad una seria ristrutturazione, mi sembra folle.
Se quanto appena scritto fosse corretto, ne dovrebbe conseguire che l'offerta di U2 non riguarda l'intera AZ, ma solo alcuni asset.
E l'unico asset di AZ che per U2 ha valore, secondo me sono gli slot di LIN. Siccome non si possono vendere tout-court, suppongo che sarebbe necessario "attaccarci" un ramo d'azienda. Poi va da se che le cifre postate sono pura supposizione, come d'altronde l'intero castello. Ma alla domanda fatta prima, non non mi sono venute in mente altre risposte.
Non posso che essere d'accordo con te, ma personalmente penso che un buon network da FCO, con un peso giusto (quindi tale da essere numeri 1 sull'aeroporto) e un network fatto per alimentare il lungo raggio, potrebbe essere interessante e soprattutto andrebbe a pestare i piedi ai concorrenti più diretti che sulle spalle di un'AZA indebolita stanno facendo i soldoni a FCO
Tutti il sistema non si incastra bene con la filosofia U2, ma la possibilità di prendersi tutto il corto/medio da FCO e fare un "worldwide" (quindi delle connessioni "poco vincolanti") qui, potrebbe essere un'idea
E' ovvio che una scommessa su LIN farebbe molta più gola, ma risolverebbe poco i problemi di AZA
Detto questo, spero che i manager siano abbastanza svegli da rischiare poco...

Comunque Gubitosi mi ha convinto molto! E' bello vedere in questo periodo di schiamazzi un manager che soppesa le parole.
Sono d'accordo, ha saputo rispondere con calma e tranquillità, e mi verrebbe da dire anche onestà, alla valanga di domande ed allusioni sconclusionate della Gabanelli

U2 non può che essere interessata a pezzi di AZ che possano migliorarne il posizionamento di U2 sul mercato italiano.
Possiamo essere stra-certi che non puntino a prendere rami operativi dell'azienda. Oltre ad ovvi elementi culturali contano fondamentali aspetti strategici: le profonde diversità di modello di business minerebbero la coerenza e la semplicità di un sistema no-nonsense, ben funzionante ed apprezzato dal mercato (investitori e passeggeri). Sarebbe un'operazione senza precedenti (tenendo a mente il tentativo ostile, fallito, di Ryanair su Aer Lingus) ed escluderei categoricamente che il board di U2 possa aver dato mandato di intraprendere iniziative pionieristiche in un affare complesso e rischioso come la gestione di AZ.
+1
Parlando di board, vorrei far notare che da poco la Country Director è andata via, al suo posto c'è il collega francese, ma solo in via temporanea.
 

I-SELV

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6 Febbraio 2012
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GOA-MXP
Caricata la Washington da maggio

AZ 618 FCO IAD 0930 1330 (1--4567)
AZ 619 IAD FCO 1615 0700 (1--4567)

A332
Probabilmente la domanda é già stata posta, ma quali rotte/frequenze degli A332 verranno ridotte per averne 5 settimanali su IAD rispetto alla S18?
O c'era disponibilità di rotazioni con macchina tenuta a terra?
O hanno scelto di ridurre la riserva di macchine a terra?
 

AZ209

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24 Ottobre 2006
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Londra.
Ieri Lundgren al WTM a Londra:

Alitalia investment would have to be 'good deal': EasyJet chief

EasyJet will only invest in Italian flag carrier Alitalia if it looks to be a "good deal" for the budget carrier, its chief executive Johan Lundgren has stressed.
Speaking at the World Travel Market in London on 5 November, Lundgren said that any investment in Alitalia would need to "make sense commercially" and that, "operationally", the UK airline must be "able to deal with it".
EasyJet submitted a revised expression of interest in the Rome-based SkyTeam member late last month, as the latest phase of the privatisation process came to an end.
Lundgren says any acquisition would need to "work for us strategically", pointing out that it is "no secret" that EasyJet is focusing on short-haul flying from primary airports.
He says the carrier will have to "wait and see" how the privatisation progresses, but adds: "If it doesn't work out, we feel very confident of our ability to be successful." FG

 

bamby69

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18 Marzo 2011
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Alitalia resumes Washington Dulles service from May 2019
Alitalia in summer 2019 season is resuming service to Washington Dulles, previously served until September 2006. From 02MAY19, Airbus A330-200 aircraft will operate Rome – Washington Dulles 5 times a week, with reservations opened on Monday 05NOV18.
AZ618 FCO0930 – 1330IAD 330 x23
AZ619 IAD1615 – 0700+1FCO 330 x23
The airline previously operated Milan Malpensa – Washington Dulles service with Boeing 767, 5 times a week.
 

East End Ave

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13 Agosto 2013
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su e giu' sull'atlantico...
Ieri Lundgren al WTM a Londra:


la Gabanelli parla di "compagnia di bandiera" e questo irrita piu' di qualcuno; EZY CEO e il resto del mondo parlano di "italian flag carrier" e va bene?
Ma perche', di fatto non e' cosi'???? Cosa ha detto di tanto banale la Gabanelli? Lo stato, il governo, l'amministrazione pubblica italiana, non sono forse ancora (e sempre forse!) i detentori del destino AZ? Piu' di bandiera di cosi'!
 

FLR86

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29 Aprile 2017
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Sono d'accordo, ha saputo rispondere con calma e tranquillità, e mi verrebbe da dire anche onestà, alla valanga di domande ed allusioni sconclusionate della Gabanelli
Anch'io. Ho visto gli ultimi 10 minuti e anche a me ha dato questa impressione. Forse perchè vedere una persona che risponde pacatamente alle domande entrando nel merito, al giorno d'oggi è cosa rara.
Detto questo anche a me la Gabanelli è sembrata un po' fuori focus sull'argomento.
 

antser

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Credo che ci voglia anche l'onestà intellettuale di capire che non sempre ciò che tocca lo stato si tramuta in carta straccia. Così come privato non vuol dire successo.

Leonardo ha utili e ricavi in costante crescita.
Eni uguale e la sua importanza è riconosciuta in tutto il mondo.
Ferrovie ha appena chiuso il miglior bilancio di sempre.
Poste Italiane è stata modernizzata e restituisce interessanti dividendi.
ST Microelectronics continua a crescere.

Per carità, ci sono ottime possibilità che AZ continui ad essere l'azienda fallimentare quale è, ma non è nemmeno così scontato.




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Se l'aviazione non e' il mio campo, i semiconduttori si, quindi qualcosa di ST la so. La quota di capitale in mano al MEF e' di meno del 14% e, soprattutto, lo stato non mette troppo becco nelle decisioni operative anche perche' ha come controparte un'altro stato mediamente piu' efficiente. E comunque ST, anche a causa degli ascendenti politici, non gioca nel settore un ruolo di primo piano, nonostante che in Italia sembri (e in effetti sia) chissa' che.
Ad ogni modo ST funziona, Alitalia no, e governi, imprenditori amici e sindacati hanno dimostrato di essere assolutamente incapaci di fare alcunche' da oltre vent'anni. Riproporre la stessa soluzione di sempre con i nomi cambiati e senza alcuna vera modifica alla struttura dell'azienda, significa che ci rivedremo qua fra qualche mese a ri-raccontarci le stesse cose. Con qualche miliardo in piu' (di soldi anche tuoi) andato in fumo.
 

AZ209

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Londra.
Alitalia, Calenda boccia la soluzione Fs; va venduta a operatore internazionale

“Penso che la soluzione Ferrovie dello Stato non stia né in cielo né in terra, anche perché le perdite di Alitalia equivalgono ai profitti di Fs, quindi stiamo costruendo un meccanismo destinato a indebolire tutte e due le compagnie, se viceversa ci sarà la Delta, si tratterà di un percorso molto interessante”. Carlo Calenda, esponente Pd ed ex ministro dello Sviluppo economico, commenta così gli ultimi passaggi della procedura di vendita della compagnia di bandiera.

Due le offerte arrivate e una manifestazione di interesse: sono rispettivamente di Fs, opzione spinta dal governo, Easyjet e dell’americana Delta Airlines. Entro il 15 dicembre andranno restituiti i 900 milioni più interessi del prestito ponte concesso dallo Stato alla compagnia, anche se si va verso una proroga della scadenza. “Al giorno delle mie dimissioni il prestito ponte era intatto – continua Calenda – però ci sono vari problemi, c’è il petrolio molto alto e con il mercato delle low cost Alitalia è troppo piccola per restare da sola, Alitalia deve essere venduta a un operatore internazionale altrimenti il rischio è di montare un’ennesima operazione di italianità che finisce per far spendere soldi agli italiani oltre ai 9 miliardi già spesi fino a oggi”.

Anche il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, commenta un eventuale ingresso di Fs in Alitalia. “Occorre un partner industriale per Alitalia e occorre avere una società efficiente nell’interesse dell’Italia e della stessa società e dei lavoratori. Fare altre operazioni che possono generare perdite, che poi pagano gli italiani, – conclude – non mi sembra che possa far parte di un presente e di un futuro dell’Italia”.
TNS
 

Nickee

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Alitalia, Calenda boccia la soluzione Fs; va venduta a operatore internazionale

“Penso che la soluzione Ferrovie dello Stato non stia né in cielo né in terra, anche perché le perdite di Alitalia equivalgono ai profitti di Fs, quindi stiamo costruendo un meccanismo destinato a indebolire tutte e due le compagnie, se viceversa ci sarà la Delta, si tratterà di un percorso molto interessante”. Carlo Calenda, esponente Pd ed ex ministro dello Sviluppo economico, commenta così gli ultimi passaggi della procedura di vendita della compagnia di bandiera.

Due le offerte arrivate e una manifestazione di interesse: sono rispettivamente di Fs, opzione spinta dal governo, Easyjet e dell’americana Delta Airlines. Entro il 15 dicembre andranno restituiti i 900 milioni più interessi del prestito ponte concesso dallo Stato alla compagnia, anche se si va verso una proroga della scadenza. “Al giorno delle mie dimissioni il prestito ponte era intatto – continua Calenda – però ci sono vari problemi, c’è il petrolio molto alto e con il mercato delle low cost Alitalia è troppo piccola per restare da sola, Alitalia deve essere venduta a un operatore internazionale altrimenti il rischio è di montare un’ennesima operazione di italianità che finisce per far spendere soldi agli italiani oltre ai 9 miliardi già spesi fino a oggi”.

Anche il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, commenta un eventuale ingresso di Fs in Alitalia. “Occorre un partner industriale per Alitalia e occorre avere una società efficiente nell’interesse dell’Italia e della stessa società e dei lavoratori. Fare altre operazioni che possono generare perdite, che poi pagano gli italiani, – conclude – non mi sembra che possa far parte di un presente e di un futuro dell’Italia”.
TNS
Avrebbe dovuto farlo quando ne aveva la possibilità.


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antser

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Avrebbe dovuto farlo quando ne aveva la possibilità.


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Viste le elezioni, l'aria che tirava e il precedente con Berlusca, sia compratori che vecchio governo erano sicuri che il nuovo non avrebbe mantenuto gli impegni presi.
Tu, d'altronde, ti fideresti?
 

Farfallina

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Cosa impedisce di farlo adesso?
Premesso che hanno già deciso per la nazionalizzazione stanno avendo una botta di culo pazzesca con l'interesse di DL. Che accettino le richieste di DL per tirarla a bordo con FS. Hanno l'esperienza con VS e sono abbastanza "pratici" per vendere qualche comparsata al giggino di turno. Però ci si dimentichi do voler continuare a parare il didietro ai propri protetti.
 

antser

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Premesso che hanno già deciso per la nazionalizzazione stanno avendo una botta di culo pazzesca con l'interesse di DL. Che accettino le richieste di DL per tirarla a bordo con FS. Hanno l'esperienza con VS e sono abbastanza "pratici" per vendere qualche comparsata al giggino di turno. Però ci si dimentichi do voler continuare a parare il didietro ai propri protetti.
Sinceramente non riesco proprio a capire perché un privato voglia infognarsi in una storia in cui deve cacciare tanti soldi e poi comanda sempre il governo italiota. Bene hanno fatto BA che sin dall'inizio ha detto che era una follia e ora LH che se ne è andata
 

Farfallina

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Sinceramente non riesco proprio a capire perché un privato voglia infognarsi in una storia in cui deve cacciare tanti soldi e poi comanda sempre il governo italiota. Bene hanno fatto BA che sin dall'inizio ha detto che era una follia e ora LH che se ne è andata
Il concetto espresso che non hai colto è che debbono lasciar fare,la stessa FS ha posto fra le condizioni la presenza di un partner industriale e che giggino e soci si rassegnino a lasciar perdere la volontà di metterci il becco. Sono disposti ad accettare regole di governance che permettano di operare quanto necessario? Bene, hai una chance di chiudere il deal, giggino vuoi metterci il becco? Allora non hai il deal e ti rimane il bubbone in mano.
 

antser

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Il concetto espresso che non hai colto è che debbono lasciar fare,la stessa FS ha posto fra le condizioni la presenza di un partner industriale e che giggino e soci si rassegnino a lasciar perdere la volontà di metterci il becco. Sono disposti ad accettare regole di governance che permettano di operare quanto necessario? Bene, hai una chance di chiudere il deal, giggino vuoi metterci il becco? Allora non hai il deal e ti rimane il bubbone in mano.
Io questo l'ho capito ma non sono affatto sicuro che l'abbia capito Giggino. Soprattutto sono certo che alla prima occasione si rimangerà la parola. Non stiamo a prenderci per fondelli, siamo un paese di voltagabbana e, in questo caso, anche di totali incompetenti
 

Nickee

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Ci vuole anche il compratore...
Se non sbaglio Calenda aveva più volte esplicitato che si era vicini alla chiusura. Senza dimenticare che è stato lui a seguire e dirigere per conto dello stato la vicenda alitalia.

D'altronde stiamo parlando di un ministro che ha dato pure ad un personaggio qualunque come Di Maio l'opportunità di fare meglio di quanto fatto da lui. Vedi Ilva.
Ora farebbe migliore figura a stare in silenzio

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nicolap

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10 Novembre 2005
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Roma
D'altronde stiamo parlando di un ministro che ha dato pure ad un personaggio qualunque come Di Maio l'opportunità di fare meglio di quanto fatto da lui. Vedi Ilva.
Diciamo che non è andata esattamente così. Calenda ha gestito l'intera trattativa e la soluzione del caso. Giggino è arrivato al momento giusto della firma, solo per una coincidenza temporale.

Calenda sta a Giggino come l'Everest ad una duna sulla spiaggia di Capocotta.
 
Stato
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