Tiennetti
Utente Registrato
Non posso che essere d'accordo con te, ma personalmente penso che un buon network da FCO, con un peso giusto (quindi tale da essere numeri 1 sull'aeroporto) e un network fatto per alimentare il lungo raggio, potrebbe essere interessante e soprattutto andrebbe a pestare i piedi ai concorrenti più diretti che sulle spalle di un'AZA indebolita stanno facendo i soldoni a FCOCondivido i tuoi dubbi, ma poniamoci la domanda: cosa potrebbe avere AZ che possa interessare U2 al punto da lanciarsi in una offerta vincolante? Che l'interesse sia per l'intera compagnia, in qualità di socio di minoranza, agli ordini di Toninelli o similari e per di più in un contesto chiaramente avverso ad una seria ristrutturazione, mi sembra folle.
Se quanto appena scritto fosse corretto, ne dovrebbe conseguire che l'offerta di U2 non riguarda l'intera AZ, ma solo alcuni asset.
E l'unico asset di AZ che per U2 ha valore, secondo me sono gli slot di LIN. Siccome non si possono vendere tout-court, suppongo che sarebbe necessario "attaccarci" un ramo d'azienda. Poi va da se che le cifre postate sono pura supposizione, come d'altronde l'intero castello. Ma alla domanda fatta prima, non non mi sono venute in mente altre risposte.
Tutti il sistema non si incastra bene con la filosofia U2, ma la possibilità di prendersi tutto il corto/medio da FCO e fare un "worldwide" (quindi delle connessioni "poco vincolanti") qui, potrebbe essere un'idea
E' ovvio che una scommessa su LIN farebbe molta più gola, ma risolverebbe poco i problemi di AZA
Detto questo, spero che i manager siano abbastanza svegli da rischiare poco...
Sono d'accordo, ha saputo rispondere con calma e tranquillità, e mi verrebbe da dire anche onestà, alla valanga di domande ed allusioni sconclusionate della GabanelliComunque Gubitosi mi ha convinto molto! E' bello vedere in questo periodo di schiamazzi un manager che soppesa le parole.
+1U2 non può che essere interessata a pezzi di AZ che possano migliorarne il posizionamento di U2 sul mercato italiano.
Possiamo essere stra-certi che non puntino a prendere rami operativi dell'azienda. Oltre ad ovvi elementi culturali contano fondamentali aspetti strategici: le profonde diversità di modello di business minerebbero la coerenza e la semplicità di un sistema no-nonsense, ben funzionante ed apprezzato dal mercato (investitori e passeggeri). Sarebbe un'operazione senza precedenti (tenendo a mente il tentativo ostile, fallito, di Ryanair su Aer Lingus) ed escluderei categoricamente che il board di U2 possa aver dato mandato di intraprendere iniziative pionieristiche in un affare complesso e rischioso come la gestione di AZ.
Parlando di board, vorrei far notare che da poco la Country Director è andata via, al suo posto c'è il collega francese, ma solo in via temporanea.