Alitalia, Ferrovie sceglie Atlantia come “quarto socio”


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leerit

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Il Messaggero racconta oggi che Atlantia sta andando alla rottura con il ministero dello Sviluppo per Alitalia e minaccia di lasciare se non si chiude l’accordo con gli americani di Delta:
In una lettera inviata ieri a Stefano Patuanelli, secondo quanto ricostruito da Il Messaggero presso fonti di via Veneto, il dg Giancarlo Guenzi avrebbe sollecitato il ministro del Mise a scendere in campo, per il suo ruolo istituzionale, e smuovere le acque intervenendo sulla compagnia aerea Usa che, al tavolo negoziale dove c’è anche Fs, fa orecchie da mercante rispetto alla necessità di rivedere il piano.

Insomma, a meno di due settimane dal termine ultimo per presentare l’offerta definitiva e il contratto (15 ottobre), senza che sia possibile ottenere una sesta proroga per l’indisponibilità dei commissari di fronte alla cassa in discesa continua,il gruppo autostradale gioca l’ultima carta. Sono ore improvvisamente divenute cruciali. Oggi in tarda mattinata sarebbe in programma una riunione a Roma tra Enrico Laghi, Stefano Paleari, Daniele Discepolo con Mediobanca, presso la sede di quest’ultima che è l’advisor di Ferrovie.
Un incontro organizzato in gran segreto ieri sera e al quale dovrebbero partecipare i top manager dei soci italiani. Poi, sempre oggi alle 18, sarebbe in calendario una riunione in call fra i rappresentanti di Ferrovie, Atlantia, Delta, alla presenza degli advisor finanziari, industriali e legali per proseguire la trattativa sul piano. Ma dalle intelligence dei consulenti sarebbe stata intercettata l’intenzione della compagnia americana di non scoprire le carte, come sollecitano Fs e Atlantia rispetto all’integrazione del business plan che va ad impattare sull’alleanza Blue Sky dalla quale, allo stato, Alitalia è fuori mentre Delta, Air France, Virgin Atlantic hanno il ruolo paritetico di partner.

La società americana continua a tergiversare e i giorni passano senza ci sia un avvicinamento alla condivisione dell’intera operazione. In più dai contatti fra i legali emerge che sulla governance Delta è irremovibile dalla posizione che le “azioni si pesano e non si contano”: pretende poteri di veto su materie gestionali e straordinarie, in assemblea e cda della Newco, compresa la decisione su futuri aumenti di capitale.

https://www.nextquotidiano.it/alitalia-ultimatum-di-atlantia/
 

East End Ave

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su e giu' sull'atlantico...
@Betha23, non sono 100K ma 100M.

@uncomfortable, vero, una serata al night 100M per DL, ma ti ricordo che la compagnia risponde agli azionisti anche per buttare eventualmente nel cesso una fiche di questa entità , che insomma, alla fine, son sempre soldi.

Allora, non potendosi permettere di buttarli letteralmente tanto per, DL vede in questi 100M un’opportunità; che sia per tenere AZ sotto l’ombrello ST, che sia per gli slot o che sia per qualche nuova rotta USA o ancora per la JV, hanno la necessità di imporre la governance, sapendo benissimo che in assenza della stessa saranno perennemente ostaggio della politica e dei classici giochetti italici.
A me torna.
 

Betha23

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@Betha23, non sono 100K ma 100M.

@uncomfortable, vero, una serata al night 100M per DL, ma ti ricordo che la compagnia risponde agli azionisti anche per buttare eventualmente nel cesso una fiche di questa entità , che insomma, alla fine, son sempre soldi.

Allora, non potendosi permettere di buttarli letteralmente tanto per, DL vede in questi 100M un’opportunità; che sia per tenere AZ sotto l’ombrello ST, che sia per gli slot o che sia per qualche nuova rotta USA o ancora per la JV, hanno la necessità di imporre la governance, sapendo benissimo che in assenza della stessa saranno perennemente ostaggio della politica e dei classici giochetti italici.
A me torna.
Si scusa, la forza dell’abitudine....
 

londonfog

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Londra
Dopo essersi lamentati della JV che metteva i bastoni fra le ruote all'apertura di nuove rotte per il Nord America (che pare siano la miniera d'oro di AZ). adesso circolano lamentele perche' AZ verrebbe esclusa dalla JV?
 

East End Ave

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su e giu' sull'atlantico...
Barbieri scrive adesso sul corriere che DL salirebbe al 12% con altri 20 milioni (!), si spinge perche' salgano al 15%...come se questo pugno di milioni in piu' fosse la soluzione; vuoi le poltrone? caccia altri 20/50 milioni, che qui ci accontentiamo pure delle briciole...
Solto, vergognoso teatrino, un deja vu' che ha fatto allontanare gia' molti nel passato, ma no, noi ci proviamo sempre a mungere qualcuno col cappello in mano...
 

robin

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15 Settembre 2015
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da Repubblica:
Atlantia minaccia di tirarsi indietro dal consorzio che dovrebbe salvare Alitalia. Repubblica ha potuto visionare la lettera inviata al governo in cui la società dei Benetton parla di un parere negativo da parte dei suoi advisors, ma soprattutto, della necessità di tener conto del benessere di tutto il gruppo. Quindi, di quello di Autostrade, su cui pende la minaccia di revoca delle concessioni confermata ancora nei giorni scorsi dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che ne ha parlato a Genova martedì. E del ministro degli Esteri Luigi Di Maio, secondo cui anche il Pd sarebbe d'accordo.

"Nonostante l'indubbio e significativo impatto che il mancato rilancio di Alitalia potrebbe avere sulla controllata Aeroporti di Roma - scrive Atlantia - per la suddetta data (il 15 ottobre, ndr) non sarà per noi possibile aderire all'auspicato consorzio che formulerebbe l'eventuale offerta formale stanti, tra l'altro, le rilevantissime tematiche di contesto tuttora non risolte".


E continua: "L'analisi del piano industriale Alitalia consente infatti, a nostro meditato avviso, al più un rischioso salvataggio con esiti limitati nel tempo ed è ben lungi da costituire una piattaforma di rilancio della compagnia aerea".

Infine, il paragrafo più importante della lettera, che dimostra quanto l'intera operazione sia a questo punto a rischio: il direttore generale Giancarlo Guenzi e il presidente Fabio Cerchiai mettono nero su bianco il legame inestricabile tra il salvataggio di Alitalia e le concessioni ad Autostrade. "Il permanere di una situazione di incertezza in merito ad Autostrade per l'Italia - scrivono - o ancor più l'avvio di un provvedimento di caducazione di cui si legge sugli organi di stampa, non consentirebbero infatti alla scrivente società - per evidente senso di responsabilità riconducibile sia alle risorse finanziarie necessarie che alla tutela degli interessi dei nostri circa 40mila azionisti italiani ed esteri, dei circa 31mila dipendenti del gruppo e di tutti gli stakeholders - di impegnarsi in un'operazione onerosa di complessa gestione ed elevato rischio, come dimostrato da due precedenti piani di ristrutturazione falliti ai quali pure abbiamo partecipato".

Così, a poco più di dieci giorni dalla scadenza dei termini per la presentazione delle offerte vincolanti, uno dei principali attori del salvataggio di Alitalia potrebbe tirarsi indietro. Una grana non da poco per il governo Conte bis.
 

s4lv0z

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Dopo essersi lamentati della JV che metteva i bastoni fra le ruote all'apertura di nuove rotte per il Nord America (che pare siano la miniera d'oro di AZ). adesso circolano lamentele perche' AZ verrebbe esclusa dalla JV?
Leggo con piacere che questa cosa non torna anche a qualcuno che ne sa più di me. Normale lamentarsi sempre a priori. Ma se le rotte atlantiche sono una miniera d'oro non è meglio correre con Sky Team senza JV?
Oppure serve una miniera di diamanti per compensare perdite in altre aree dove si vuol continuare a perdere? O semplicemente una scusa per creare confusione?

Un'altra cosa che mi chiedo leggendo che manca l'accordo sulle questioni fondamentali... esattamente cosa hanno fatto in mesi di negoziazione?
 

magick

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da Repubblica:
Atlantia minaccia di tirarsi indietro dal consorzio che dovrebbe salvare Alitalia. Repubblica ha potuto visionare la lettera inviata al governo in cui la società dei Benetton parla di un parere negativo da parte dei suoi advisors, ma soprattutto, della necessità di tener conto del benessere di tutto il gruppo. Quindi, di quello di Autostrade, su cui pende la minaccia di revoca delle concessioni confermata ancora nei giorni scorsi dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che ne ha parlato a Genova martedì. E del ministro degli Esteri Luigi Di Maio, secondo cui anche il Pd sarebbe d'accordo.

"Nonostante l'indubbio e significativo impatto che il mancato rilancio di Alitalia potrebbe avere sulla controllata Aeroporti di Roma - scrive Atlantia - per la suddetta data (il 15 ottobre, ndr) non sarà per noi possibile aderire all'auspicato consorzio che formulerebbe l'eventuale offerta formale stanti, tra l'altro, le rilevantissime tematiche di contesto tuttora non risolte".


E continua: "L'analisi del piano industriale Alitalia consente infatti, a nostro meditato avviso, al più un rischioso salvataggio con esiti limitati nel tempo ed è ben lungi da costituire una piattaforma di rilancio della compagnia aerea".

Infine, il paragrafo più importante della lettera, che dimostra quanto l'intera operazione sia a questo punto a rischio: il direttore generale Giancarlo Guenzi e il presidente Fabio Cerchiai mettono nero su bianco il legame inestricabile tra il salvataggio di Alitalia e le concessioni ad Autostrade. "Il permanere di una situazione di incertezza in merito ad Autostrade per l'Italia - scrivono - o ancor più l'avvio di un provvedimento di caducazione di cui si legge sugli organi di stampa, non consentirebbero infatti alla scrivente società - per evidente senso di responsabilità riconducibile sia alle risorse finanziarie necessarie che alla tutela degli interessi dei nostri circa 40mila azionisti italiani ed esteri, dei circa 31mila dipendenti del gruppo e di tutti gli stakeholders - di impegnarsi in un'operazione onerosa di complessa gestione ed elevato rischio, come dimostrato da due precedenti piani di ristrutturazione falliti ai quali pure abbiamo partecipato".

Così, a poco più di dieci giorni dalla scadenza dei termini per la presentazione delle offerte vincolanti, uno dei principali attori del salvataggio di Alitalia potrebbe tirarsi indietro. Una grana non da poco per il governo Conte bis.
In pratica una minaccia: o ci rinnovate la concessione o addio Alitalia...
 

aa/vv??

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Up in the air
Quindi le opzioni per Atlantia sono 1)uscire, oppure 2)entrare proprio perché costretta e senza un briciolo di interesse. Un'accozzaglia (ennesima) di soggetti a cui non interessa nulla. Comunque vada sarà un disastro.
 

JmLa

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Ma va??



Questi di Atlantia hanno ragionato così "Beh a Delta i soldi ce li hanno, visto che hanno voglia di spendere. Che sgancino un po' di più, così abbiamo più fondi con cui giocare".

Preferiscono ignorare che LATAM è una compagnia solida che fa utili, Alitalia è alla canna del gas ma soprattutto è sempre soggetta a pesantissime interferenze politiche: Delta non vuole investire cifre serie perchè poi altrimenti ci deve rimanere attaccata. Questi 100 milioni e rotti sono l'equivalente di una serata al night per Delta, possono tranquillamente permettersi di perderli e giocarsi questa partita con la spregiudicatezza di chi sa che se si gioca bene la mano si può riuscire a ottenere qualcosa di succoso (una bella fetta del mercato transatlantico di Alitalia), e nella peggiore delle ipotesi chi si è visto si è visto.

Posso capire che questo atteggiamento dia fastidio a chi invece ci mette faccia e portafoglio nell'affare, ma purtroppo per Alitalia di partner commerciali in giro se ne vedono pochi: se queste sono le condizioni che vuole imporre Delta, e se non ci sono altri che possono prendere il suo posto, non c'è molto da fare.

Nota personale: se c'è una cosa che mi fa infuriare sono quelli che cercano di gestire le trattative come se fossero in una situazione di vantaggio quando in realtà non hanno nessuna leva a cui appoggiarsi. Esattamente come sta facendo Atlantia ora.
Secondo me non l'hai proprio capita benissimo... Atlantia ha deciso di investire in Alitalia per cercare un rilancio passando da nuovi aerei e rotte, questi di Delta si sono invece messi in testa che è meglio chiudere mezze rotte atlantiche di AZ, mettere a terra aerei e comandare con un 10% (ma quando mai il socio con il 10%, qualunque sia la sua grandezza comanda un'azienda quando vi sono altri soci con il 30/40%? Boh...). In più, tra le incertezze per le concessioni autostradali dovrebbero impegnarsi in un'operazione a condizioni di un altro che sarebbe solo uno svantaggio.
La questione poi è molto semplice, Atlantia non entra, LH si compra AZ, la tengono in vita e Atlantia è felice per le rotte che vengono tenute aperte da FCO. Delta invece perde un socio Skyteam, una buona fetta di mercato italiano (poco importante, immagino...) ed è bella felice con Latam e compagnia. Scenario plausibile, ma che nessuno ha interesse a perseguire.
Quindi, francamente, non capisco la colpa di Atlantia che anziché andare di piano "tira a campare" ha almeno proposto l'idea di un rilancio che non passi per aerei con 20 anni di età e riduzione di flotta, ma per qualcosa di più a lungo termine e con una prospettiva di lungo termine. Deve essere la moda pluriennale di sperare nel fallimento AZ.
 

Farfallina

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Leggo con piacere che questa cosa non torna anche a qualcuno che ne sa più di me. Normale lamentarsi sempre a priori. Ma se le rotte atlantiche sono una miniera d'oro non è meglio correre con Sky Team senza JV?
Oppure serve una miniera di diamanti per compensare perdite in altre aree dove si vuol continuare a perdere? O semplicemente una scusa per creare confusione?

Un'altra cosa che mi chiedo leggendo che manca l'accordo sulle questioni fondamentali... esattamente cosa hanno fatto in mesi di negoziazione?
Una cosa è correre soli e una cosa è correre in JV. Il punto sono gli accordi di distribuzione all'interno della JV. E' evidente l'importanza degli accordi, come non è una novità che i francesi vogliano difendere la propria fetta di torta.

Atlantia inoltra ha vuole garanzie per quanto riguarda Autostrade conoscendo la tradizione italiana del appena firmato pronto gabbato. Che è poi la stessa valutazione che fanno gli americani che vorrebbero evitare di diventare i prossimi scemi del villaggio dopo olandesi, francesi ed emiri. E' evidente che gli ultimi 15 giorni sono quelli chiave per passare all'incasso e sistemare le varie questioni, dopo sappiamo benissimo che diventa una missione impossibile come visto ai giri precedenti.

Saltasse la cosa è quasi certa la liquidazione con LH, FR e U2 a cercare di prendersi il pezzo di LIN e poco altro.
 

Farfallina

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Secondo me non l'hai proprio capita benissimo... Atlantia ha deciso di investire in Alitalia per cercare un rilancio passando da nuovi aerei e rotte, questi di Delta si sono invece messi in testa che è meglio chiudere mezze rotte atlantiche di AZ, mettere a terra aerei e comandare con un 10% (ma quando mai il socio con il 10%, qualunque sia la sua grandezza comanda un'azienda quando vi sono altri soci con il 30/40%? Boh...). In più, tra le incertezze per le concessioni autostradali dovrebbero impegnarsi in un'operazione a condizioni di un altro che sarebbe solo uno svantaggio.
La questione poi è molto semplice, Atlantia non entra, LH si compra AZ, la tengono in vita e Atlantia è felice per le rotte che vengono tenute aperte da FCO. Delta invece perde un socio Skyteam, una buona fetta di mercato italiano (poco importante, immagino...) ed è bella felice con Latam e compagnia. Scenario plausibile, ma che nessuno ha interesse a perseguire.
Quindi, francamente, non capisco la colpa di Atlantia che anziché andare di piano "tira a campare" ha almeno proposto l'idea di un rilancio che non passi per aerei con 20 anni di età e riduzione di flotta, ma per qualcosa di più a lungo termine e con una prospettiva di lungo termine. Deve essere la moda pluriennale di sperare nel fallimento AZ.
C'è un errore di fondo, LH non ha grande interesse per la parte basata a FCO, è interessata agli slot a LIN e poco altro, comunque a condizioni super low cost.
 

Betha23

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Quindi le opzioni per Atlantia sono 1)uscire, oppure 2)entrare proprio perché costretta e senza un briciolo di interesse. Un'accozzaglia (ennesima) di soggetti a cui non interessa nulla. Comunque vada sarà un disastro.
Atlantia non è scema, di tutti e tre è quella che rischia di più, sia perché se l’operazione Alitalia non va a buon fine perde l’investimento, sia perché se salta AZ perde la principale compagnia del suo aeroporto, sia perché come dice Farfallina una volta firmato dell’operazione Autostrade non si interesserà più nessuno.

Quindi ha voluto mettere in chiaro tutto e subito tirando per la giacchetta il governo (vista anche l’uscita di Conte dell’altro ieri su Autostrade).
 

uncomfortable

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Secondo me non l'hai proprio capita benissimo... Atlantia ha deciso di investire in Alitalia per cercare un rilancio passando da nuovi aerei e rotte, questi di Delta si sono invece messi in testa che è meglio chiudere mezze rotte atlantiche di AZ, mettere a terra aerei e comandare con un 10% (ma quando mai il socio con il 10%, qualunque sia la sua grandezza comanda un'azienda quando vi sono altri soci con il 30/40%? Boh...). In più, tra le incertezze per le concessioni autostradali dovrebbero impegnarsi in un'operazione a condizioni di un altro che sarebbe solo uno svantaggio.
La questione poi è molto semplice, Atlantia non entra, LH si compra AZ, la tengono in vita e Atlantia è felice per le rotte che vengono tenute aperte da FCO. Delta invece perde un socio Skyteam, una buona fetta di mercato italiano (poco importante, immagino...) ed è bella felice con Latam e compagnia. Scenario plausibile, ma che nessuno ha interesse a perseguire.
Quindi, francamente, non capisco la colpa di Atlantia che anziché andare di piano "tira a campare" ha almeno proposto l'idea di un rilancio che non passi per aerei con 20 anni di età e riduzione di flotta, ma per qualcosa di più a lungo termine e con una prospettiva di lungo termine. Deve essere la moda pluriennale di sperare nel fallimento AZ.
Tu la vedi da parte Atlantia, io da parte Delta.
Quando mai un socio al 10% comanda? Quando è il partner industriale che è fondamentale per tirare avanti la baracca dal momento che gli altri non sanno nemmeno da che parte si comincia a fare funzionare una linea aerea, e quando non c'è nessun altro disposto a giocare quel ruolo.

Chiaro che Delta faccia i suoi interessi e non quelli di Alitalia, e che i soldi sul tavolo siano pochi per un rilancio in grande stile. È per questo che facevo notare come Delta stia giocando la partita in maniera molto spregiudicata sapendo di poter tirare molto la corda, anche perché è consapevole che Alitalia è un investimento ad alto rischio.

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JmLa

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C'è un errore di fondo, LH non ha grande interesse per la parte basata a FCO, è interessata agli slot a LIN e poco altro, comunque a condizioni super low cost.
Verissimo, intendo dire, alcune rotte profittevoli verso gli USA verrebbero comunque tenute aperte, senza rischi per Atlantia, se non alcuni movimenti in meno.
 

JmLa

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Tu la vedi da parte Atlantia, io da parte Delta.
Quando mai un socio al 10% comanda? Quando è il partner industriale che è fondamentale per tirare avanti la baracca dal momento che gli altri non sanno nemmeno da che parte si comincia a fare funzionare una linea aerea, e quando non c'è nessun altro disposto a giocare quel ruolo.

Chiaro che Delta faccia i suoi interessi e non quelli di Alitalia, e che i soldi sul tavolo siano pochi per un rilancio in grande stile. È per questo che facevo notare come Delta stia giocando la partita in maniera molto spregiudicata sapendo di poter tirare molto la corda, anche perché è consapevole che Alitalia è un investimento ad alto rischio.

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Ma se Delta è appunto il socio fondamentale non si impegna per il 10%, visto che stiamo parlando di creare una newco non un acquisto in borsa per arrivare al 10%. Tra l'altro, appunto, di un colosso aeronautico che 50 milioni se li fa in regali di Natale ai dipendenti.
Atlantia non ha alcun interesse a investire in un progetto perdente in partenza perché questo è. Delta investe in un progetto rischioso appunto, per poi fare in modo che questo progetto parta in condizione di svantaggio (Partner di 2° livello nella JV). Gli Italiani sono stati i soliti negli anni passati, ma qui chi rischia davvero è Atlantia. (Ci stiamo poi dimenticando dei nostri soldi a Fs). Ma poi veramente Atlantia non è in grado di far andare avanti una compagnia aerea? Una società che gestisce aeroporti, aree di servizio, autostrade, società di duty free, catering sa bene e sa anche come si gestisce una compagnia aerea. Basta con questa storia che in Italia il trasporto aereo non lo sa fare nessuno, il problema non è mai stato quello.
 

leerit

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Roma, 3 ott. (askanews) - E' in corso, nella sede romana di Mediobanca, un vertice tra i commissari straordinari dell'Alitalia, l'ad di Fs, Gianfranco Battisti e il dg di Atlantia, Giancarlo Guenzi. Secondo indiscrezioni di stampa, Atlantia avrebbe scritto una lettera in cui si direbbe pronta a sfilarsi dal progetto di rilancio della compagnia, mentre il 15 ottobre scade il termine per la presentazione di un'offerta.
 
Stato
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