Alitalia, Ferrovie sceglie Atlantia come “quarto socio”


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JmLa

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Scusami ma i risultati del trasporto aereo made in Italy non mi sembrano poi cosi' incoraggianti (a parte Neos e Air Dolomiti)

Edit per aggiungere: non escludo esempi di alta professionalita' nel setore, ma i risultatati non sono proprio incoraggianti (e non parlo solo di Air Italy, Alitalia e Blu Panorama - come vedete in stretto ordine alfabetico )
Parliamo di un paese dove ci sono aeroporti periferici al limite dell'utilità che chiamano dietro compenso compagnie aeree low-cost per poter operare rotte. Non è esattamente il contesto migliore per poter gestire una compagnia. Poi, togliamo gli imprenditori che cercavano di sistemarsi i debiti con escamotages vari e abbiamo l'esito odierno.
Per Air Italy aspetterei un attimo a chiamarla fallimento, la questione Max non credo abbia aiutato molto sui conti. E poi è appena partita, vediamo se migliora a fine 2020.
 

magick

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5 Maggio 2016
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Chi lo avrebbe mai detto 2.0

Delta mette una fiche,anche piccola, per tenere Az fuori dall'orbita LH, non ha fretta, ha portato le trattative per le lunghe, quasi costringendo i futuri soci a un prendere o lasciare vista l'esiguita' della cassa.
Leggo spesso questa motivazione. Non ho le competenze per capire come stanno le cose, ma qualunque sia il motivo Delta deve procedere valutando il rapporto costi/benefici. Qui invece sembra che Delta, siccome ha molti soldi da spendere, deve darceli solo perché noi italiani siamo simpatici.
 

FlyKing

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Secondo me non l'hai proprio capita benissimo... Atlantia ha deciso di investire in Alitalia per cercare un rilancio passando da nuovi aerei e rotte, questi di Delta si sono invece messi in testa che è meglio chiudere mezze rotte atlantiche di AZ, mettere a terra aerei e comandare con un 10% (ma quando mai il socio con il 10%, qualunque sia la sua grandezza comanda un'azienda quando vi sono altri soci con il 30/40%? Boh...). In più, tra le incertezze per le concessioni autostradali dovrebbero impegnarsi in un'operazione a condizioni di un altro che sarebbe solo uno svantaggio.
La questione poi è molto semplice, Atlantia non entra, LH si compra AZ, la tengono in vita e Atlantia è felice per le rotte che vengono tenute aperte da FCO. Delta invece perde un socio Skyteam, una buona fetta di mercato italiano (poco importante, immagino...) ed è bella felice con Latam e compagnia. Scenario plausibile, ma che nessuno ha interesse a perseguire.
Quindi, francamente, non capisco la colpa di Atlantia che anziché andare di piano "tira a campare" ha almeno proposto l'idea di un rilancio che non passi per aerei con 20 anni di età e riduzione di flotta, ma per qualcosa di più a lungo termine e con una prospettiva di lungo termine. Deve essere la moda pluriennale di sperare nel fallimento AZ.
Bell’intervento, concordo
 

Ganimede

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23 Aprile 2016
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La rabbia esplode a metà pomeriggio, quando Giuseppe Conte chiede ad alcuni ministri che hanno partecipato alla riunione del Consiglio dei ministri di fermarsi a palazzo Chigi. C’è da capire quale posizione assumere dopo che Atlantia ha minacciato di ritirarsi dall’operazione di salvataggio di Alitalia, a soli dodici giorni dall’ennesima scadenza rinviata già sei volte. Nella lettera inviata al ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli, Atlantia ha tirato in ballo la revoca della concessione ad Autostrade, società che controlla. È questo il punto che manda l’esecutivo su tutte le furie. Al tavolo del governo si respira tensione. Il ragionamento è il seguente: i Benetton hanno gettato la maschera. La mossa di Atlantia genera irritazione, delusione, ma anche difficoltà perché il governo si ritrova a dover gestire ora una trattativa delicatissima. Si riparte dalla casella iniziale.

Una decisione compiuta da parte del governo sarà presa nei prossimi giorni, spiegano alcune fonti dell’esecutivo, ma fin da subito emerge la volontà di provare a tenere separata la partita del salvataggio di Alitalia da quella della revoca della concessione ad Autostrade. Almeno questo è il tentativo. Oltre Conte, al tavolo c’erano Patuanelli, Luigi Di Maio, la titolare dei Trasporti Paola De Micheli, il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri. Si proverà a insistere su questo punto. Appena due giorni fa, al cantiere del viadotto per Genova, Conte ha assicurato che non saranno fatti sconti. E poi ci sono i 5 stelle, che non possono permettersi di sobbarcarsi l’ennesima capriola dopo la giravolta che ha sdoganato l’ingresso dei Benetton nel consorzio che dovrà dare vita alla nuova Alitalia. Stefano Buffagni non le ha mandate a dire: “Non sottostiamo ai ricatti di nessuno”.

L’exit strategy del governo è però complessa perché nella missiva inviata da Atlanti al ministero dello Sviluppo economico c’è scritto chiaramente che il tema della concessione ad Autostrade non può essere ignorato. Si punta il dito contro una “situazione di incertezza” e l’avvio di un procedimento per la revoca che sia in termini di soldi da sborsare che sul fronte della tutela degli azionisti e dei dipendenti è ritenuta a questo punto “onerosa, di complessa gestione ed elevato rischio”.

Al di là degli interessi di parte, è evidente che il tema Autostrade diventa la questione da risolvere se si vuole arrivare al salvataggio di Alitalia. Che questa fosse la questione delle questioni era fino ad oggi nei sospetti del governo precedente e in quello attuale, ora è nei fatti. Fonti vicine alla società premono per sottolineare che non è in atto alcuna richiesta di scambio tra Autostrade e il salvataggio della compagnia aerea, ma l’obiettivo che si vuole perseguire è solamente quello di avere da parte del governo una parola chiara e definitiva su questo dossier. Troppo difficile, viene spiegato, portare avanti un’operazione industriale come Alitalia quando dall’esecutivo arrivano parole velenose su Autostrade.

E poi per Atlantia ci sono soprattutto le questioni industriali. Sono quelle, per la società, le questioni che contano. Nel primo pomeriggio i vertici di Atlantia hanno incontrato i commissari di Alitalia e i rappresentanti del Tesoro e di Fs. C’erano tutti i soggetti coinvolti nel consorzio che entro il 15 ottobre dovrebbe lanciare l’offerta per l’ex compagnia di bandiera. Mancava Delta, raggiunta con una call in serata. Nei prossimi giorni partirà una lettera, ancora indirizzata a Patuanelli. Dentro saranno elencate tutte le cose che secondo Atlantia devono cambiare. Serve chiarezza sul break even, che va garantito entro il quarto anno per non bruciare soldi in cassa: per farlo bisogna cambiare il piano industriale, garantendo ad Alitalia le rotte per il Nord America. Bisogna capire se Alitalia arriverà fino a febbraio, quando ci sarà il closing dell’operazione. Sarà contenuta anche la richiesta al governo di intervenire su Delta attraverso una moral suasion per convincerla a investire di più. Il salvataggio di Alitalia riparte anche da qui.

Huffington Post
Stendiamo un velo pietoso: espansione sul lungo raggio con 3 scassoplani derilitti raccattati sul mercato. E poi facciamo il toto-flotta: 787-900, ma no i 330 neo, ma il 350 invece anziché si!
Intanto chiudono Jnb, Del, Scl.
Per cambiare rifanno un pó di interni, quello é il mantra di qualsiasi gestione.
Vabbé, un anno e mezzo e riconceremo a parlare di commissariamento, prestiti ponte etc etc.
A proposito, ma non dovevano comprare Air Malta???????
 

JmLa

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Stendiamo un velo pietoso: espansione sul lungo raggio con 3 scassoplani derilitti raccattati sul mercato. E poi facciamo il toto-flotta: 787-900, ma no i 330 neo, ma il 350 invece anziché si!
Intanto chiudono Jnb, Del, Scl.
Per cambiare rifanno un pó di interni, quello é il mantra di qualsiasi gestione.
Vabbé, un anno e mezzo e riconceremo a parlare di commissariamento, prestiti ponte etc etc.
A proposito, ma non dovevano comprare Air Malta???????
Un aereo vecchio con interni fatti ad hoc non sarebbe nemmeno il peggio, ho viaggiato su 320 DL con 20 anni che fanno sembrare vecchio il neo LH. Il problema è se gli aerei che hanno comportano costi di gestione assurdi, che nemmeno un aereo nuovo di pacca, ma con minori costi di leasing, presenta. L'unica soluzione plausibile sarebbe prendere un numero tale di aerei lungo raggio per lasciare a terra i 777 arrivati a fine vita, senza parlare di qualche modello fresco di anni '90. Ovvio che se nessun socio per divergenze di interessi lo propone, inutile parlarne qui.
 

TW 843

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Salvataggio Alitalia: un nuovo gruppo è pronto ad acquisire la compagnia
Massimiliano Carrà 4 Ottobre 2019 - 17:08 4 Ottobre 2019 - 17:11 Commenti: 0

Novità sul salvataggio di Alitalia. Secondo indiscrezioni un nuovo gruppo sarebbe pronto ad acquisire la compagnia aerea e ad evitare il triumvirato composto da Ferrovie dello Stato, Atlantia e Delta Air Lines. Ques’ultima tra l’altro non vorrebbe salvare Alitalia, ma smantellarla

Un nuovo gruppo sarebbe pronto ad acquisire Alitalia, salvarla dal baratro e riportarla in auge. È questo il sunto delle indiscrezioni giunte alla redazione di Money.it.
Secondo quanto riferito, questo famoso gruppo avrebbe già presentato una richiesta di acquisto nei tempi previsti dal MISE, ossia entro il 15 ottobre.
Oltre a ciò, questo nuovo gruppo - che volutamente ha deciso di rimanere nell’anonimato - avrebbe già presentato dei documenti ufficiali che garantiscono la propria solvibilità e il pieno possesso dei capitali richiesti.
Proprio tra questi, il gruppo si farebbe completamente carico del debito di 900 milioni di euro che Alitalia ha contratto con il ministero dell’Economia dopo aver ottenuto il commissariamento. A ciò inoltre sarebbero aggiunti i mezzi finanziari adeguati per la garantire per almeno cinque anni la governance della cosiddetta “Alitalia di domani”.

Ma non finisce qui. Secondo quanto trapelato, questo gruppo, che possiamo anche chiamare “Mister X”, avrebbe già presentato un piano di sviluppo che garantirebbe: la piena occupazione, lo sviluppo del “cargo” nazionale e internazionale e nuovi collegamenti aerei.

https://www.money.it/alitalia-salvataggio-gruppo-pronto-ad-acquistare-la-compagnia-aerea
 

TapiroVolante

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TW 843; ha detto:
Salvataggio Alitalia: un nuovo gruppo è pronto ad acquisire la compagnia
Massimiliano Carrà 4 Ottobre 2019 - 17:08 4 Ottobre 2019 - 17:11 Commenti: 0
Questa sembra più una notizia da 1 Aprile che da 4 Ottobre.

Oppure, per citare una datata quanto nota pubblicità, tra i componenti della cordata "c'è anche la marmotta che fa il cioccolato"...
 

Farfallina

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Salvataggio Alitalia: un nuovo gruppo è pronto ad acquisire la compagnia
Massimiliano Carrà 4 Ottobre 2019 - 17:08 4 Ottobre 2019 - 17:11 Commenti: 0

Novità sul salvataggio di Alitalia. Secondo indiscrezioni un nuovo gruppo sarebbe pronto ad acquisire la compagnia aerea e ad evitare il triumvirato composto da Ferrovie dello Stato, Atlantia e Delta Air Lines. Ques’ultima tra l’altro non vorrebbe salvare Alitalia, ma smantellarla

Un nuovo gruppo sarebbe pronto ad acquisire Alitalia, salvarla dal baratro e riportarla in auge. È questo il sunto delle indiscrezioni giunte alla redazione di Money.it.
Secondo quanto riferito, questo famoso gruppo avrebbe già presentato una richiesta di acquisto nei tempi previsti dal MISE, ossia entro il 15 ottobre.
Oltre a ciò, questo nuovo gruppo - che volutamente ha deciso di rimanere nell’anonimato - avrebbe già presentato dei documenti ufficiali che garantiscono la propria solvibilità e il pieno possesso dei capitali richiesti.
Proprio tra questi, il gruppo si farebbe completamente carico del debito di 900 milioni di euro che Alitalia ha contratto con il ministero dell’Economia dopo aver ottenuto il commissariamento. A ciò inoltre sarebbero aggiunti i mezzi finanziari adeguati per la garantire per almeno cinque anni la governance della cosiddetta “Alitalia di domani”.

Ma non finisce qui. Secondo quanto trapelato, questo gruppo, che possiamo anche chiamare “Mister X”, avrebbe già presentato un piano di sviluppo che garantirebbe: la piena occupazione, lo sviluppo del “cargo” nazionale e internazionale e nuovi collegamenti aerei.

https://www.money.it/alitalia-salvataggio-gruppo-pronto-ad-acquistare-la-compagnia-aerea
Efromovich? Oppure direi che ci hai preso in pieno...
 

Dancrane

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...
il gruppo si farebbe completamente carico del debito di 900 milioni di euro ... inoltre sarebbero aggiunti i mezzi finanziari adeguati per la garantire per almeno cinque anni la governance della cosiddetta “Alitalia di domani”.

Ma non finisce qui. ... un piano di sviluppo che garantirebbe: la piena occupazione, lo sviluppo del “cargo” nazionale e internazionale e nuovi collegamenti aerei.

 

Nickee

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Questa è l'occasione per lasciare Alitalia al suo destino e dare la colpa ai Benetton

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magick

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5 Maggio 2016
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Ma hanno i Nokia 3310 come cellulare aziendale in Atlantia?
Vogliamo parlare della maiuscola iniziale dopo la virgola?:no:
Naahhh, son criminali ma mica scemi!
Però pensateci, hanno le risorse per portare avanti un piano di quel genere e potrebbero mettere un po' di "polverina" nelle bevande a bordo per incrementare la fidelizzazione. :cool:
Questa è l'occasione per lasciare Alitalia al suo destino e dare la colpa ai Benetton
L'ho pensato anche io, dal punto di vista comunicativo, soprattutto per i cinque stelle, è un' ottima occasione per uscirne immacolati...
 

East End Ave

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su e giu' sull'atlantico...
Il Messaggero oggi; ancora molto fumo e una nuova data per mettere i soldi sul tavolo...

Alitalia, Delta apre ad Atlantia e Patuanelli dà il via al disgelo
ECONOMIA > NEWS
Sabato 5 Ottobre 2019 di Rosario Dimito

Si apre uno spiraglio di sereno nel cielo plumbeo di Alitalia, nonostante ieri alcune dichiarazioni del premier Conte sembravano inasprire i rapporti con Atlantia. Invece un colloquio svoltosi giovedì sera tra il ministro Stefano Patuanelli e i massimi esponenti della holding del gruppo Benetton, il presidente Fabio Cerchiai e il direttore generale Giancarlo Guenzi, ha avviato il disgelo anche rispetto al nodo-concessioni sollevato dal gruppo autostradale nella lettera al Mise che aveva dato fuoco alle polveri. Sicché sullo sfondo spunta la possibilità che il consorzio formato da Fs, Atlantia e Delta, al quale si aggiungerà il Mef, possa confermare l'offerta vincolante entro il 15 ottobre, chiedendo però tempo fino a fine mese per definire il prezzo e il piano industriale.

APPROFONDIMENTI
I fatti. Ieri pomeriggio, nonostante la sera prima si era avuta una prima schiarita durante l'incontro al Mise, il premier è sembrato chiudere ad Atlantia con queste parole: «É una situazione complicata, non lo nascondiamo. Noi faremo il possibile per assicurare alla compagnia di bandiera di poter rivolare», ha detto Conte. Per il premier «non è tanto» la questione «di salvare una compagnia in sé, e quindi c'è un problema occupazionale, ma il fatto di rilanciare un asset strategico del trasporto intermodale, riguardo il turismo». Poi, più diretto entra sul nervo scoperto, il nodo-concessioni: «Non mi permetto di valutarlo, dico solo una cosa: il governo è stato molto chiaro dall'inizio, Alitalia è una questione, Autostrade e il procedimento amministrativo sulla revoca è un'altra questione, la commistione tra i due piani è inaccettabile». Parole pesanti, che sembravano contrastare con la posizione più flessibile espressa qualche settimana fa dalla ministra Paola De Micheli («Nessuna revoca ad Atlantia») e pronunciate dall'interlocutore istituzionale finora mostratosi meno ostile ad Atlantia. Nella missiva indirizzata l'altro giorno al ministro Patuanelli, il vertice della holding dei Benetton faceva riferimento, per la prima volta, alla «caducazione della concessione», come focolaio di una situazione di incertezza nociva alla stessa società. Ed ecco la conclusione del capo del governo: «Non si tratta tanto di mediare ma di fare un'operazione che vogliamo fortemente caratterizzata sul piano industriale». Insomma, un detto non detto, che non chiarisce fino in fondo la reale volontà del governo. E' evidente che questa incertezza allarmi i sindacati che perciò hanno inviato una richiesta di incontro urgente al ministro del Mise. C'è da dire che l'intervento del premier avrebbe la valenza di una sorta di copertura politica nei confronti di Luigi Di Maio e dell'ala dura dei grillini che da 14 mesi picchiano duro sulla revoca della concessione. Che è un provvedimento amministrativo già avviato, ma che ha un iter lungo il quale è possibile trovare forme di attenuazione e in qualche modo di soddisfazione reciproca. Conte ha dovuto fare la sua parte, mentre la sera prima fra Patuanelli, che è un ministro M5S, e i vertici di Atlantia la tensione è andata allentandosi. Massimo riserbo sui contenuti del colloquio, definito cordiale, durato circa un'ora, dove si sarebbe parlato di Alitalia ma anche di concessioni autostradali.

Alla lettera inviata al ministro, era allegato un documento tecnico contenente le osservazioni sulla debolezza del piano elaborato da Delta insieme a Fs. Anche questo dossier è coperto dal riserbo: ci sarebbe la comparazione fra il piano Fs-Delta e le simulazioni fatte da Atlantia dalle quali si evince che il razionale economico del business plan originario non consente di raggiungere il break-even nemmeno al quinto anno. Questo perché finora Delta si è rifiutata di apportare aggiustamenti. Da ieri pomeriggio, però, il clima sarebbe cambiato anche su questo fronte, sembra per effetto di diplomazie intervenute sulla compagnia Usa.
Così nella call di tre ore sulla jv Blue Sky e la governance, da parte degli uomini di Delta ci sarebbe stata, a sorpresa, l'apertura su una richiesta di Atlantia di prevedere un meccanismo di uscita dall'alleanza oltre alla disponibilità a valutare l'ingresso di Alitalia nella jv con un ruolo paritetico. Lunedì il negoziato riprende onde consentire a Fs di formalizzare la nascita del consorzio così come chiedono i commissari.
 
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