atlantique
Utente Registrato
- 4 Ottobre 2008
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Ma dai....chi lo avrebbe mai detto?Metto tutto l'articolo per completezza
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Per loro, anzi, si tratterebbe soltanto di un salvataggio temporaneo.
Ma dai....chi lo avrebbe mai detto?Metto tutto l'articolo per completezza
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Per loro, anzi, si tratterebbe soltanto di un salvataggio temporaneo.
Si scusa, la forza dell’abitudine....@Betha23, non sono 100K ma 100M.
@uncomfortable, vero, una serata al night 100M per DL, ma ti ricordo che la compagnia risponde agli azionisti anche per buttare eventualmente nel cesso una fiche di questa entità , che insomma, alla fine, son sempre soldi.
Allora, non potendosi permettere di buttarli letteralmente tanto per, DL vede in questi 100M un’opportunità; che sia per tenere AZ sotto l’ombrello ST, che sia per gli slot o che sia per qualche nuova rotta USA o ancora per la JV, hanno la necessità di imporre la governance, sapendo benissimo che in assenza della stessa saranno perennemente ostaggio della politica e dei classici giochetti italici.
A me torna.
Leggo con piacere che questa cosa non torna anche a qualcuno che ne sa più di me. Normale lamentarsi sempre a priori. Ma se le rotte atlantiche sono una miniera d'oro non è meglio correre con Sky Team senza JV?Dopo essersi lamentati della JV che metteva i bastoni fra le ruote all'apertura di nuove rotte per il Nord America (che pare siano la miniera d'oro di AZ). adesso circolano lamentele perche' AZ verrebbe esclusa dalla JV?
In pratica una minaccia: o ci rinnovate la concessione o addio Alitalia...da Repubblica:
Atlantia minaccia di tirarsi indietro dal consorzio che dovrebbe salvare Alitalia. Repubblica ha potuto visionare la lettera inviata al governo in cui la società dei Benetton parla di un parere negativo da parte dei suoi advisors, ma soprattutto, della necessità di tener conto del benessere di tutto il gruppo. Quindi, di quello di Autostrade, su cui pende la minaccia di revoca delle concessioni confermata ancora nei giorni scorsi dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che ne ha parlato a Genova martedì. E del ministro degli Esteri Luigi Di Maio, secondo cui anche il Pd sarebbe d'accordo.
"Nonostante l'indubbio e significativo impatto che il mancato rilancio di Alitalia potrebbe avere sulla controllata Aeroporti di Roma - scrive Atlantia - per la suddetta data (il 15 ottobre, ndr) non sarà per noi possibile aderire all'auspicato consorzio che formulerebbe l'eventuale offerta formale stanti, tra l'altro, le rilevantissime tematiche di contesto tuttora non risolte".
E continua: "L'analisi del piano industriale Alitalia consente infatti, a nostro meditato avviso, al più un rischioso salvataggio con esiti limitati nel tempo ed è ben lungi da costituire una piattaforma di rilancio della compagnia aerea".
Infine, il paragrafo più importante della lettera, che dimostra quanto l'intera operazione sia a questo punto a rischio: il direttore generale Giancarlo Guenzi e il presidente Fabio Cerchiai mettono nero su bianco il legame inestricabile tra il salvataggio di Alitalia e le concessioni ad Autostrade. "Il permanere di una situazione di incertezza in merito ad Autostrade per l'Italia - scrivono - o ancor più l'avvio di un provvedimento di caducazione di cui si legge sugli organi di stampa, non consentirebbero infatti alla scrivente società - per evidente senso di responsabilità riconducibile sia alle risorse finanziarie necessarie che alla tutela degli interessi dei nostri circa 40mila azionisti italiani ed esteri, dei circa 31mila dipendenti del gruppo e di tutti gli stakeholders - di impegnarsi in un'operazione onerosa di complessa gestione ed elevato rischio, come dimostrato da due precedenti piani di ristrutturazione falliti ai quali pure abbiamo partecipato".
Così, a poco più di dieci giorni dalla scadenza dei termini per la presentazione delle offerte vincolanti, uno dei principali attori del salvataggio di Alitalia potrebbe tirarsi indietro. Una grana non da poco per il governo Conte bis.
Secondo me non l'hai proprio capita benissimo... Atlantia ha deciso di investire in Alitalia per cercare un rilancio passando da nuovi aerei e rotte, questi di Delta si sono invece messi in testa che è meglio chiudere mezze rotte atlantiche di AZ, mettere a terra aerei e comandare con un 10% (ma quando mai il socio con il 10%, qualunque sia la sua grandezza comanda un'azienda quando vi sono altri soci con il 30/40%? Boh...). In più, tra le incertezze per le concessioni autostradali dovrebbero impegnarsi in un'operazione a condizioni di un altro che sarebbe solo uno svantaggio.Ma va??
Questi di Atlantia hanno ragionato così "Beh a Delta i soldi ce li hanno, visto che hanno voglia di spendere. Che sgancino un po' di più, così abbiamo più fondi con cui giocare".
Preferiscono ignorare che LATAM è una compagnia solida che fa utili, Alitalia è alla canna del gas ma soprattutto è sempre soggetta a pesantissime interferenze politiche: Delta non vuole investire cifre serie perchè poi altrimenti ci deve rimanere attaccata. Questi 100 milioni e rotti sono l'equivalente di una serata al night per Delta, possono tranquillamente permettersi di perderli e giocarsi questa partita con la spregiudicatezza di chi sa che se si gioca bene la mano si può riuscire a ottenere qualcosa di succoso (una bella fetta del mercato transatlantico di Alitalia), e nella peggiore delle ipotesi chi si è visto si è visto.
Posso capire che questo atteggiamento dia fastidio a chi invece ci mette faccia e portafoglio nell'affare, ma purtroppo per Alitalia di partner commerciali in giro se ne vedono pochi: se queste sono le condizioni che vuole imporre Delta, e se non ci sono altri che possono prendere il suo posto, non c'è molto da fare.
Nota personale: se c'è una cosa che mi fa infuriare sono quelli che cercano di gestire le trattative come se fossero in una situazione di vantaggio quando in realtà non hanno nessuna leva a cui appoggiarsi. Esattamente come sta facendo Atlantia ora.
Una cosa è correre soli e una cosa è correre in JV. Il punto sono gli accordi di distribuzione all'interno della JV. E' evidente l'importanza degli accordi, come non è una novità che i francesi vogliano difendere la propria fetta di torta.Leggo con piacere che questa cosa non torna anche a qualcuno che ne sa più di me. Normale lamentarsi sempre a priori. Ma se le rotte atlantiche sono una miniera d'oro non è meglio correre con Sky Team senza JV?
Oppure serve una miniera di diamanti per compensare perdite in altre aree dove si vuol continuare a perdere? O semplicemente una scusa per creare confusione?
Un'altra cosa che mi chiedo leggendo che manca l'accordo sulle questioni fondamentali... esattamente cosa hanno fatto in mesi di negoziazione?
C'è un errore di fondo, LH non ha grande interesse per la parte basata a FCO, è interessata agli slot a LIN e poco altro, comunque a condizioni super low cost.Secondo me non l'hai proprio capita benissimo... Atlantia ha deciso di investire in Alitalia per cercare un rilancio passando da nuovi aerei e rotte, questi di Delta si sono invece messi in testa che è meglio chiudere mezze rotte atlantiche di AZ, mettere a terra aerei e comandare con un 10% (ma quando mai il socio con il 10%, qualunque sia la sua grandezza comanda un'azienda quando vi sono altri soci con il 30/40%? Boh...). In più, tra le incertezze per le concessioni autostradali dovrebbero impegnarsi in un'operazione a condizioni di un altro che sarebbe solo uno svantaggio.
La questione poi è molto semplice, Atlantia non entra, LH si compra AZ, la tengono in vita e Atlantia è felice per le rotte che vengono tenute aperte da FCO. Delta invece perde un socio Skyteam, una buona fetta di mercato italiano (poco importante, immagino...) ed è bella felice con Latam e compagnia. Scenario plausibile, ma che nessuno ha interesse a perseguire.
Quindi, francamente, non capisco la colpa di Atlantia che anziché andare di piano "tira a campare" ha almeno proposto l'idea di un rilancio che non passi per aerei con 20 anni di età e riduzione di flotta, ma per qualcosa di più a lungo termine e con una prospettiva di lungo termine. Deve essere la moda pluriennale di sperare nel fallimento AZ.
Atlantia non è scema, di tutti e tre è quella che rischia di più, sia perché se l’operazione Alitalia non va a buon fine perde l’investimento, sia perché se salta AZ perde la principale compagnia del suo aeroporto, sia perché come dice Farfallina una volta firmato dell’operazione Autostrade non si interesserà più nessuno.Quindi le opzioni per Atlantia sono 1)uscire, oppure 2)entrare proprio perché costretta e senza un briciolo di interesse. Un'accozzaglia (ennesima) di soggetti a cui non interessa nulla. Comunque vada sarà un disastro.
Tu la vedi da parte Atlantia, io da parte Delta.Secondo me non l'hai proprio capita benissimo... Atlantia ha deciso di investire in Alitalia per cercare un rilancio passando da nuovi aerei e rotte, questi di Delta si sono invece messi in testa che è meglio chiudere mezze rotte atlantiche di AZ, mettere a terra aerei e comandare con un 10% (ma quando mai il socio con il 10%, qualunque sia la sua grandezza comanda un'azienda quando vi sono altri soci con il 30/40%? Boh...). In più, tra le incertezze per le concessioni autostradali dovrebbero impegnarsi in un'operazione a condizioni di un altro che sarebbe solo uno svantaggio.
La questione poi è molto semplice, Atlantia non entra, LH si compra AZ, la tengono in vita e Atlantia è felice per le rotte che vengono tenute aperte da FCO. Delta invece perde un socio Skyteam, una buona fetta di mercato italiano (poco importante, immagino...) ed è bella felice con Latam e compagnia. Scenario plausibile, ma che nessuno ha interesse a perseguire.
Quindi, francamente, non capisco la colpa di Atlantia che anziché andare di piano "tira a campare" ha almeno proposto l'idea di un rilancio che non passi per aerei con 20 anni di età e riduzione di flotta, ma per qualcosa di più a lungo termine e con una prospettiva di lungo termine. Deve essere la moda pluriennale di sperare nel fallimento AZ.
Verissimo, intendo dire, alcune rotte profittevoli verso gli USA verrebbero comunque tenute aperte, senza rischi per Atlantia, se non alcuni movimenti in meno.C'è un errore di fondo, LH non ha grande interesse per la parte basata a FCO, è interessata agli slot a LIN e poco altro, comunque a condizioni super low cost.
Ma se Delta è appunto il socio fondamentale non si impegna per il 10%, visto che stiamo parlando di creare una newco non un acquisto in borsa per arrivare al 10%. Tra l'altro, appunto, di un colosso aeronautico che 50 milioni se li fa in regali di Natale ai dipendenti.Tu la vedi da parte Atlantia, io da parte Delta.
Quando mai un socio al 10% comanda? Quando è il partner industriale che è fondamentale per tirare avanti la baracca dal momento che gli altri non sanno nemmeno da che parte si comincia a fare funzionare una linea aerea, e quando non c'è nessun altro disposto a giocare quel ruolo.
Chiaro che Delta faccia i suoi interessi e non quelli di Alitalia, e che i soldi sul tavolo siano pochi per un rilancio in grande stile. È per questo che facevo notare come Delta stia giocando la partita in maniera molto spregiudicata sapendo di poter tirare molto la corda, anche perché è consapevole che Alitalia è un investimento ad alto rischio.
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