Coronavirus: riflessi sul mondo dell’aviazione


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belumosi

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10 Dicembre 2007
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Cerchiamo di quantificare il problema rispetto alla normale influenza.

Nella stagione invernale 2018/2019, i casi di influenza in Italia sono stati quantificati in 8.104.000 casi.

http://www.salute.gov.it/portale/temi/documenti/epidemiologica/Influnet_2019_17.pdf

L'ISS quantifica in meno dell'uno per mille i decessi dovuti all'influenza stagionale.

https://www.iss.it/?p=4952

Per cui è probabile che nella stagione 2018/2019 nel peggiore dei casi siano morte circa 8.000 persone.

In questo momento la pagina di Wikipedia che tiene il conto di contagiati e vittime del coronavirus, cita a livello globale 79.572 contagiati e 2.629 decessi, con un tasso di mortalità del 3.3%. Quindi rispetto alla normale influenza, il nuovo virus è almeno 33 volte più letale.

https://en.wikipedia.org/wiki/Template:2019–20_coronavirus_outbreak_data

Se ipotizziamo una capacità di contagio del Covid 19 analoga a quella dell'influenza stagionale in un contesto di diffusione incontrollata, la matematica ci dice che nella stagione 2018/2019 degli oltre 8M di ammalati, circa 267.000 sarebbero morti.
 

SierraEcho

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11 Marzo 2012
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FCO - LIRF
Non credo sia così immediato perché penso influisca in parte anche il background culturale/sistema sanitario del paese preso in analisi.
Magari in Iran potremmo trovare un tasso di mortalità del 5% e in Italia ipoteticamente ce la potremmo cavare con un 1% per via di un migliore accesso a medicine o una sanità pubblica più efficiente...

Oltretutto con tutta l'attenzione che si sta concentrando su questo virus non penso (spero) possa raggiungere la stessa estensione di una banale incontrollata influenza...
 

lucavr

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13 Marzo 2019
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Continuiamo a sbrodolarci circa la grande efficienza della nostra sanità pubblica, "tra le migliori al mondo, forse la migliore". Per ora di certo c'è solo l'incompetenza dei due ospedali in Lombardia e Veneto, che hanno contribuito in modo decisivo alla diffusione del virus, permettendo in entrambi i casi per moltissimi giorni ai pazienti 1, che pure erano andati in in ospedale, di diffondere il contagio.

Ora aggiungiamo la gestione dell'isolamento all'italiana e questa volta, giustamente, tutto il paese pagherà con gli interessi la cronica assenza di senso civico.

https://www.repubblica.it/cronaca/2...oliamo_i_blocchi_per_sopravvivere_-249506911/

"Luigi Toselli, contadino di Codogno, esce dalla zona rossa poco dopo le 9 di mattina. Per strade secondarie raggiunge Taccagna e Cascina Vinzaschina e va a fare la spesa a Lodi. A centinaia, dall’epicentro italiano del coronavirus, lo seguono su auto e furgoni."

A centinaia.
 

bamby69

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18 Marzo 2011
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Kuwait Airways suspends reservation for selected routes from late-Feb 2020

Kuwait Airways in the last few days closed reservation for service to Iran, Iraq, Thailand and Italy, due to latest Covid-19 development in each country. As of 0200GMT 25FEB20, the airline temporary closed reservation for Thailand and Italy for the next few days, while flights to Iran is closed until late-October for the time being.
Reservation closed 21FEB20 – 24OCT20
Kuwait City – Mashhad 2 weekly
Kuwait City – Tehran Imam Khomeini 3 weekly

Reservation closed 25FEB20 – 05MAR20
Kuwait City – Bangkok 7 weekly
Kuwait City – Milan Malpensa 4 weekly
Kuwait City – Rome 4 weekly
Reservation closed 04MAR20 – 28MAR20
Kuwait City – Najaf 2 weekly (No schedules listed on/after 29MAR20)
 

edag75

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1 Aprile 2016
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Padova
Potrebbero esserci effetti strutturali.

La mia azienda, come molte altre, gia' sperimentava lo smart working prima, ho la sensazione che questa cosa dara' una notevole spinta alle tecnologie di telelavoro, presenza remota e smaterializzazione in generale. Le tecnologie in parte gia' c'erano serviva qualcosa per dare una spinta all'accettazione sociale della cosa. Che sia pandemia, polveri sottili, maltempo e alluvioni, costo degli immobili, costo e qualita' della vita, delocalizzazione ci sono un sacco di motivi per fare le cose da remoto e i tempi sono maturi.

A bocce ferme la gente si spostera' e volera' di meno per lavoro.
Assolutamente d'accordo con te. Con tutti i vantaggi (a prescindere dall' "emergenza" in corso) che questo nuovo approccio potrebbe comportare. Semplificando molto: meno pendolarismo giornaliero dalle periferie verso i grandi centri urbani = meno auto che circolano = minore inquinamento, ecc.

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East End Ave

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13 Agosto 2013
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3,231
su e giu' sull'atlantico...
Cerchiamo di quantificare il problema rispetto alla normale influenza.

Nella stagione invernale 2018/2019, i casi di influenza in Italia sono stati quantificati in 8.104.000 casi.

http://www.salute.gov.it/portale/temi/documenti/epidemiologica/Influnet_2019_17.pdf

L'ISS quantifica in meno dell'uno per mille i decessi dovuti all'influenza stagionale.

https://www.iss.it/?p=4952

Per cui è probabile che nella stagione 2018/2019 nel peggiore dei casi siano morte circa 8.000 persone.

In questo momento la pagina di Wikipedia che tiene il conto di contagiati e vittime del coronavirus, cita a livello globale 79.572 contagiati e 2.629 decessi, con un tasso di mortalità del 3.3%. Quindi rispetto alla normale influenza, il nuovo virus è almeno 33 volte più letale.

https://en.wikipedia.org/wiki/Template:2019–20_coronavirus_outbreak_data

Se ipotizziamo una capacità di contagio del Covid 19 analoga a quella dell'influenza stagionale in un contesto di diffusione incontrollata, la matematica ci dice che nella stagione 2018/2019 degli oltre 8M di ammalati, circa 267.000 sarebbero morti.
Stavolta non ti seguo, amico belumosi; se come scritto da più parti i controlli in altri paesi sono blandi se non nulli, il numero dei contagiati dal COVID19 potrebbe essere clamorosamente superiore ma non lo conosciamo, proprio perché la sintomatologia è praticamente identica ad una normale influenza, salvo nella minore percentuale che evolve in crisi respiratorie acute.
Quindi quel 33 volte di più rispetto ai contagiati è al momento del tutto aleatorio, non credi?
 

maclover

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6 Ottobre 2006
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Potrebbero esserci effetti strutturali.

La mia azienda, come molte altre, gia' sperimentava lo smart working prima, ho la sensazione che questa cosa dara' una notevole spinta alle tecnologie di telelavoro, presenza remota e smaterializzazione in generale. Le tecnologie in parte gia' c'erano serviva qualcosa per dare una spinta all'accettazione sociale della cosa. Che sia pandemia, polveri sottili, maltempo e alluvioni, costo degli immobili, costo e qualita' della vita, delocalizzazione ci sono un sacco di motivi per fare le cose da remoto e i tempi sono maturi.

A bocce ferme la gente si spostera' e volera' di meno per lavoro.
Assolutamente d'accordo con te. Con tutti i vantaggi (a prescindere dall' "emergenza" in corso) che questo nuovo approccio potrebbe comportare. Semplificando molto: meno pendolarismo giornaliero dalle periferie verso i grandi centri urbani = meno auto che circolano = minore inquinamento, ecc.
Non sono così convinto.
Lo smart working - concesso a pioggia e totale - ha mostrato tutti i suoi limiti, ovvero chi batteva la fiacca in ufficio, continua a battere la fiacca, ancora di più, a casa.
Funzionano molto bene le sperimentazioni, dove lo smart working viene visto quasi come un bonus e come tale trattato.

Per il futuro, si continuerà a volare tanto quanto ora, anzi di più: tutta una serie di ruoli di business non funzionano "in remoto". Se devi stringere un accordo, mantenere la relazione con il cliente/partner, fare vendita o post-sale support il fattore umano è ancora determinante e non c'è tele-lavoro che tenga.
 

belumosi

Socio AIAC
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10 Dicembre 2007
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Stavolta non ti seguo, amico belumosi; se come scritto da più parti i controlli in altri paesi sono blandi se non nulli, il numero dei contagiati dal COVID19 potrebbe essere clamorosamente superiore ma non lo conosciamo, proprio perché la sintomatologia è praticamente identica ad una normale influenza, salvo nella minore percentuale che evolve in crisi respiratorie acute.
Quindi quel 33 volte di più rispetto ai contagiati è al momento del tutto aleatorio, non credi?
Malati e decessi sono quasi interamente in Cina, dove credo proprio che i controlli ci siano eccome.
E in Cina la mortalità è del 3.4%.
Se altrove i controlli non li fanno, probabilmente presto arriverà loro un conto molto salato.
Poi chiaramente la mia è un'analisi alquanto grossolana, ma volevo stabilire un ordine di grandezza del problema.
 

Marilson

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16 Marzo 2007
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London, UK
ho avuto una pessima esperienza con il customer service di Expedia. Air France ha pubblicato un aggiornamento il 20 Febbraio e il mio volo rientrava tra quelli per i quali poteva essere chiesto il rimborso. Expedia continuava a riferire al comunicato di inizio febbraio dove si parlava di rimborso di voli fino al 31 Marzo. Ho chiesto di parlare con un manager, che per tutta risposta mi ha chiuso il telefono in faccia. Dopo altre 3 chiamate e dopo aver parlato direttamente con Air France, hanno finalmente autorizzzato il rimborso totale per il mio volo su PVG del 10 Aprile.
 

njko98

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25 Aprile 2016
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Roma
Anche noi in FR stessa procedura di Az, si chiede al passeggero se è stato a contatto con persone infette e/o in Cina negli ultimi 14 giorni, in caso di risposta positiva si dirotta a FCO o MXP.

Molta gente ha paura a viaggiare, ieri in media ci sono stati una 30/40ina di no-show per ogni volo che ho fatto, con un picco di 50 no show sul BCN-BLQ di ieri sera.

Sulle tratte dall'Italia verso l'estero ho notato che buona parte dei pax indossano mascherine (che prontamente vengono abbassate e/o tolte per farsi i selfie NDR), mentre nei voli di ritorno verso l'Italia quasi nessuno era con mascherine.
 

tommysound

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19 Settembre 2007
115
0
Cremona, Lombardia.
www.tommasopenna.com
Re: La polmonite cinese: riflessi sul mondo dell’aviazione

Buongiorno,

Chiedo supporto ai frequent travellers del forum.
Io domani mi dovrei recare in Estonia per 2 gg. (LIN-FRA-TLL)
Risiedo in uno dei comuni della "zona gialla".

Al momento non mi risultano restrizioni di viaggi all'interno dell' EU, è corretto?
Sto tenendo monitorato il sito dell'EU (europa.eu) è la fonte giusta da monitorare?

Grazie e buona giornata
 

Marilson

Utente Registrato
16 Marzo 2007
1,892
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London, UK
Re: La polmonite cinese: riflessi sul mondo dell’aviazione

Buongiorno,

Chiedo supporto ai frequent travellers del forum.
Io domani mi dovrei recare in Estonia per 2 gg. (LIN-FRA-TLL)
Risiedo in uno dei comuni della "zona gialla".

Al momento non mi risultano restrizioni di viaggi all'interno dell' EU, è corretto?
Sto tenendo monitorato il sito dell'EU (europa.eu) è la fonte giusta da monitorare?

Grazie e buona giornata
non c'e' nessuna direttiva a livello centrale, putroppo ogni paese fa come gli pare (alla faccia dell'unione ..). Devi andare sul sito del ministero degli esteri estone e vedere se ci sono disposizioni specifiche su passeggeri provenienti da Lombardia o Veneto.
 

indaco1

Utente Registrato
30 Settembre 2007
3,809
484
.
Non sono così convinto.
..
Per il futuro, si continuerà a volare tanto quanto ora, anzi di più: tutta una serie di ruoli di business non funzionano "in remoto".
Probabilmente l'internazionalizzazione e l'aumento delle relazioni produrra' una crescita dei volumi che compensera' ampiamente gli eventuali viaggi/spostamenti a cui si rinuncia sostituendoli con altre forme di comunicazione.

Pero' la grandissima parte del valore aggiunto del lavoro e' dovuto a fattori immateriali. Perfino in un'automobile il costo industriale "fisico" e' una parte limitata del valore totale.

I fattori che finora hanno impedito una maggiore diffusione di lavoro e relazioni a distanza sono tecnici (e questi vanno a ridursi con il tempo) e, soprattutto, culturali... come il fattore umano che citi.

Ecco, un test massivo imposto dagli eventi sia a lavoratori che ad aziende in questi giorni non potra' non modificare le abitudini e far si che chi non li ha si doti degli strumenti e degli accorgimenti per poter operare piu' efficacemente a distanza. Un po' come una offerta speciale sul telelavoro per lanciare il prodotto o un esercitazione per imparare a farlo.

Sarebbe meglio trovare meccanismi per misurare il cazzeggio sia che questo avvenga dopo aver timbrato il cartellino ed essendo fisicamente presente, sia dopo la login alla vpn aziendale.

Poi ovviamente di motivi per viaggiare ce ne sono molti altri non sostituibili, che magari potrebbero essere ulteriormente trainati da una maggiore internazionalizzazione.

Lo so che su questo forum c'e' molta gente che attraversa un oceano solo per poter dare una stretta di mano di persona.
 

paolo15

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21 Giugno 2015
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Venerdì dovrei volare per LHR, da LIN, ed abito nel bresciano. Secondo voi, corro il rischio che non mi facciano sbarcare e mi rispediscano al mittente o, peggio, mi impongano la quarantena?
 

speedbird100

Utente Registrato
13 Febbraio 2020
306
183
Proprio in virtù di questa novità ho posto la domanda. La cosa migliore che possa fare mi sa che è attendere venerdì stesso, avrò tempo fino alle 16 per cancellare la prenotazione in hotel.
Tu fai parte della categoria 2 no? Quindi se non hai sintomi non ci dovrebbero essere problemi (ad oggi)
Controlli comunque non ne fanno, è tutto lasciato ai singoli
 

enrico

Amministratore AC
Staff Forum
30 Gennaio 2008
15,649
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Rapallo, Liguria.
Dal sito Ryanair:

Covid 19
25 feb 2020 • 11:24
Italiano:

Al momento tutti i voli Ryanair stanno operando come da programma. Seguiremo tutte le direttive per la salute pubblica che vengono emesse.

English:

At present all Ryanair flights are operating as normal. We will follow all public health instructions that are issued.
 

paolo15

Utente Registrato
21 Giugno 2015
141
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Tu fai parte della categoria 2 no? Quindi se non hai sintomi non ci dovrebbero essere problemi (ad oggi)
Controlli comunque non ne fanno, è tutto lasciato ai singoli
Esattamente, categoria 2 (Brescia). Mi interessava sapere se appunto facessero controlli particolari. Grazie per l'informazione intanto, vedremo l'evolversi nei prossimi giorni.
 

13900

Utente Registrato
26 Aprile 2012
10,294
8,137
Io sono stato in Italia venerdi. Da ieri HR al lavoro deve decidere se devo stare a casa 2 settimane o no; oggi hanno detto, nella stessa mail, “stai a casa in ogni caso, ma solo se hai sintomi”.

Boh.
 
Stato
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