Coronavirus: riflessi sul mondo dell’aviazione


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BGW

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30 Marzo 2008
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CMN
Gli stati salveranno LH, AF, AZ e i vari vettori di bandiera. Ryanair verrà salvata dai mercati.

La crisi di Ryanair non è "industriale": se dovesse avere gravi problemi di liquidità, saranno i mercati a salvarla. E' il vettore posizionato meglio per recuperare dopo la crisi: ha un modello assolutamente compatibile con la fase recessiva dell'economia e nessuna esposizione al lungo raggio, che per un bel po' sarà un bagno di sangue.

Vediamo un po' di numeri. Dall'inizio dell'anno questa è stata la perdita di valore di alcune importanti linee aeree che riceveranno presto aiuti statali:

- United ha perso il 70% del proprio valore da inizio anno.
- American -65%
- Delta -60%
- Southwest -42%
- Lufthansa -50%
- Air France -55%

Ryanair, senza la prospettiva di aiuti, ha perso il 33%. Non è un caso. In caso di emergenza il vettore avrà accesso a credito a buon prezzo oppure potrà facilmente ricapitalizzarsi. Il brand e il modello industriale che ha il vettore sono too big to fail.
E i governi non possono neanche schifare troppo le low cost: aeroporti interi si reggono sul loro traffico. Ci sara' una lobby delle amministrazioni locali per non dare posizioni troppo dominanti ai nuovi campioni nazionali. E, grossa incognita, bisogna vedere per quanto durerà l'indulgenza dell'UE sugli aiuti di stato e la distorsione alla concorrenza.
 

kenadams

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13 Agosto 2007
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Secondo me non ha senso ragionare in termini di una situazione che non esiste più e non ritornerà.
Francamento non capisco cosa tu voglia dire. A meno che il Coronavirus appiattisca il pianeta o distrugga il capitalismo portando a una dittatura del proletariato, non vedo cosa possa cambiare in modo tanto fondamentale da alterare i principi fondamentali dell'economia basata sui consumi.
Mi ricordi certi giornalisti che all'inizio del 2009 scrivevano che l'industria automobilistica sarebbe finita: stando a certi poco lungimiranti osservatori, sarebbero dovute fallire GM, Ford, Chrysler, FIAT, Volkswagen, BMW, Mercedes, Honda, Toyota, Nissan (ecc.)... per poi evidentemente tornare tutti a spostarsi a cavallo (i ricchi) e a piedi (i poveri).

Vediamo come se la caverà nel nuovo mondo forse senza contributi dalle società aeroportuali e in cui potrà riempire solo un posto ogni tre.
Riempire un posto su tre sarà (se sarà) una misura temporanea: non è un nuovo mondo ma solo una breve fase. Nel giro di (massimo) due anni - a meno di epidemie di Covid-20, morbillo o acidità di stomaco - saremo tutti vaccinati per il Covid-19. E ben prima di due anni arriveremo a non aver bisogno di far volare gli aerei mezzi vuoti: la diffusione di test su vasta scala, la produzione in massa di maschere adatte, l'immunizzazione parziale della popolazione (ho come il sospetto che per le fasce a rischio la vaccinazione sarà approvata in anticipo rispetto alla popolazione generale) consentiranno di attenuare progressivamente le norme di distanziamento sociale, a partire certamente dagli aerei.

E' verosimile che l'eventuale imposizione di limiti di densità al carico dei passeggeri non si estenda oltre la fine del 2020. Miliardi bruciati - non c'è dubbio - ma poi inizierà un progressivo ritorno del trasporto aereo alla situazione precedente. Vediamo nel dettaglio cosa potrebbe cambiare e cosa no.
- Contributi aeroportuali: a meno di nuove regolamentazioni europee, è verosimile che gli accordi di comarketing ritornino più forti che mai. Tutte le località turistiche d'Europa dovranno ricostruire le proprie economie, rimettere al lavoro le proprie strutture aeroportuali e alberghiere. La concorrenza fra destinazioni turistiche sarà più forte che mai, e Ryanair è in pole position per avvantaggiarsi della situazione.
- Domanda di trasporto aereo passeggeri: sicuramente non si tornerà ai livelli precedenti prima di qualche anno - prima per timore e poi per le gravi condizioni economiche. Ma Ryanair è la più economica delle linee aeree (almeno come nomea): non ha voli di lungo raggio (che saranno maggiormente colpiti dalla crisi) e non dipende dal belly cargo, che per un po' potrebbe risentire del rallentamento economico generale.
- Struttura dei costi: il petrolio costerà verosimilmente meno (anche dopo la fine delle scaramucce attuali russo-saudite), gli assistenti di volo non potranno più premettersi di stare sul piede di guerra, e molti piloti se lo prenderanno in culo (sorry) con tagli salariali.

C'è poi l'ignoto - ciò che né tu né io possiamo predire.

Detto ciò, MOL ha mille possibilità e creatività da vendere.
- L'assicurazione di viaggio è il prodotto addizionale ideale da vendere per i prossimi due anni. Sono curioso di vedere cosa inventerà Ryanair per massimizzare questa particolare opportunità di guadagno.
- Non mi sorprenderei di vedere Ryanair provare a vendere un modello di biglietto in abbonamento o un carnet di biglietti: le precondizioni ci sono.
- Altro?
 

Cesare.Caldi

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Francamento non capisco cosa tu voglia dire. A meno che il Coronavirus appiattisca il pianeta o distrugga il capitalismo portando a una dittatura del proletariato, non vedo cosa possa cambiare in modo tanto fondamentale da alterare i principi fondamentali dell'economia basata sui consumi.
Mi ricordi certi giornalisti che all'inizio del 2009 scrivevano che l'industria automobilistica sarebbe finita: stando a certi poco lungimiranti osservatori, sarebbero dovute fallire GM, Ford, Chrysler, FIAT, Volkswagen, BMW, Mercedes, Honda, Toyota, Nissan (ecc.)... per poi evidentemente tornare tutti a spostarsi a cavallo (i ricchi) e a piedi (i poveri).



Riempire un posto su tre sarà (se sarà) una misura temporanea: non è un nuovo mondo ma solo una breve fase. Nel giro di (massimo) due anni - a meno di epidemie di Covid-20, morbillo o acidità di stomaco - saremo tutti vaccinati per il Covid-19. E ben prima di due anni arriveremo a non aver bisogno di far volare gli aerei mezzi vuoti: la diffusione di test su vasta scala, la produzione in massa di maschere adatte, l'immunizzazione parziale della popolazione (ho come il sospetto che per le fasce a rischio la vaccinazione sarà approvata in anticipo rispetto alla popolazione generale) consentiranno di attenuare progressivamente le norme di distanziamento sociale, a partire certamente dagli aerei.

E' verosimile che l'eventuale imposizione di limiti di densità al carico dei passeggeri non si estenda oltre la fine del 2020. Miliardi bruciati - non c'è dubbio - ma poi inizierà un progressivo ritorno del trasporto aereo alla situazione precedente. Vediamo nel dettaglio cosa potrebbe cambiare e cosa no.
- Contributi aeroportuali: a meno di nuove regolamentazioni europee, è verosimile che gli accordi di comarketing ritornino più forti che mai. Tutte le località turistiche d'Europa dovranno ricostruire le proprie economie, rimettere al lavoro le proprie strutture aeroportuali e alberghiere. La concorrenza fra destinazioni turistiche sarà più forte che mai, e Ryanair è in pole position per avvantaggiarsi della situazione.
- Domanda di trasporto aereo passeggeri: sicuramente non si tornerà ai livelli precedenti prima di qualche anno - prima per timore e poi per le gravi condizioni economiche. Ma Ryanair è la più economica delle linee aeree (almeno come nomea): non ha voli di lungo raggio (che saranno maggiormente colpiti dalla crisi) e non dipende dal belly cargo, che per un po' potrebbe risentire del rallentamento economico generale.
- Struttura dei costi: il petrolio costerà verosimilmente meno (anche dopo la fine delle scaramucce attuali russo-saudite), gli assistenti di volo non potranno più premettersi di stare sul piede di guerra, e molti piloti se lo prenderanno in culo (sorry) con tagli salariali.

C'è poi l'ignoto - ciò che né tu né io possiamo predire.

Detto ciò, MOL ha mille possibilità e creatività da vendere.
- L'assicurazione di viaggio è il prodotto addizionale ideale da vendere per i prossimi due anni. Sono curioso di vedere cosa inventerà Ryanair per massimizzare questa particolare opportunità di guadagno.
- Non mi sorprenderei di vedere Ryanair provare a vendere un modello di biglietto in abbonamento o un carnet di biglietti: le precondizioni ci sono.
- Altro?
Sono perfettamente daccordo con le tue considerazioni, aggiungo che le compagnie aeree tutte magari in sede IATA dovrebbero fare fronte comune per evitare o quanto meno ridurre al minimo i provvedimenti di distanziamento sociale a bordo. Penso che l'utilizzo delle mascherine obbligatorie (e per un tempo il piu' breve possibile) possa essere sufficiente per evitare il distanziamento a bordo che provocherebbe danni ingenti alle compagnie che lentamente tentano di risollevarsi e danni notevoli anche per i pax sotto forma di aumenti ai biglietti.
 

AZ209

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Londra.
Secondo me non ha senso ragionare in termini di una situazione che non esiste più e non ritornerà.
Vediamo come se la caverà nel nuovo mondo
I contributi ritorneranno più forti di prima grazie alla spinta di far ripartire il turismo, e la riduzione ci capacità durerà forse solo pochi mesi.
Quale sarà questo nuovo mondo di cui parli? Sono curioso.
 

Flyfan

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L’ottimismo è il sale della vita ma onestamente le compagnie low cost che dipendono per la quasi totalità dal mercato del turismo che sarà l’ultimo a ripartire dopo il macello, non fanno cargo e non prendono contributi statali, non credo che avranno le vacche grasse per almeno 1/1.5 anni, e il distanziamento su molti voli purtroppo non credo sarà un problema.
 

13900

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L’ottimismo è il sale della vita ma onestamente le compagnie low cost che dipendono per la quasi totalità dal mercato del turismo che sarà l’ultimo a ripartire dopo il macello, non fanno cargo e non prendono contributi statali, non credo che avranno le vacche grasse per almeno 1/1.5 anni, e il distanziamento su molti voli purtroppo non credo sarà un problema.
L'idea che le major fanno solo i bisnismen e Ryanair solo i saccopelisti è morta da un po'...
 

Betha23

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State tirando i dadi, tutto può succedere e la situazione è veramente difficile da prevedere.

Se le low-cost (o meglio se FR perchè non so quanto Easyjet, Wizzair, Volotea e Vueling operino con questo modello di business) prospereranno oppure se affonderanno dipende, secondo me, unicamente dalla politica che praticheranno gli stati sovrani.

Se ,vista la necessità di partecipare direttamente in tutte le più grandi compagnia di bandiera (oppure ex di bandiera), gli stati decideranno di "blindare" le politiche di sovvenzionamento delle low-cost allora i giochi si faranno molto più difficili per loro, se al contrario continuerà il libero mercato attuale (perlomeno in alcuni stati dell'UE, perchè in altri le low-cost hanno già le gambe mezze tagliate) allora potrebbero avere di nuovo un mercato florido.

Le restrizioni al volo (sedile bloccato, quarantene, etc etc) saranno, sempre secondo me, solo misure temporanee che non incideranno più di tanto nel decidere le sorti del settore.

Ma ripeto tutte congetture paragonabili al tiare i dadi...
 

kenadams

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13 Agosto 2007
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State tirando i dadi, tutto può succedere e la situazione è veramente difficile da prevedere.

Se le low-cost (o meglio se FR perchè non so quanto Easyjet, Wizzair, Volotea e Vueling operino con questo modello di business) prospereranno oppure se affonderanno dipende, secondo me, unicamente dalla politica che praticheranno gli stati sovrani.

Se ,vista la necessità di partecipare direttamente in tutte le più grandi compagnia di bandiera (oppure ex di bandiera), gli stati decideranno di "blindare" le politiche di sovvenzionamento delle low-cost allora i giochi si faranno molto più difficili per loro, se al contrario continuerà il libero mercato attuale (perlomeno in alcuni stati dell'UE, perchè in altri le low-cost hanno già le gambe mezze tagliate) allora potrebbero avere di nuovo un mercato florido.

Le restrizioni al volo (sedile bloccato, quarantene, etc etc) saranno, sempre secondo me, solo misure temporanee che non incideranno più di tanto nel decidere le sorti del settore.

Ma ripeto tutte congetture paragonabili al tiare i dadi...
Non credo che si tratti di tirare i dadi: a me premeva semplicemente correggere il tiro della discussione. Sembrava, dallo sviluppo della discussione, che le low cost fossero in grave pericolo perché nessuno stato le salverà: mi pareva estremamente riduttiva come visione.
Gli stati non sono gli unici in grado di mettere capitali a disposizione delle linee aeree: chiaramente il primo tentativo delle linee aeree, in un contesto come questo, è quello di chiedere e ricevere denaro da uno Stato perché è denaro molto poco costoso (tasso zero in caso di prestito, oppure addirittura un aiuto a fondo perduto). Ma i mercati finanziari continuano a esistere: le aziende più sane (LH e IAG, per intendersi) hanno ancora accesso al credito o, al limite, potrebbero diluire la proprietà per ricapitalizzare l'azienda. Nessuno di questi ultimi due scenari è ideale, ovviamente, per un'azienda, ma sono ambedue percorribili.

In molti, per esempio, aspettano di capire cosa farà Warren Buffett, che nel 2008-2009 investì aggressivamente per approfittare della bassissima valutazione di molte aziende. Nelle grandi crisi si manifestano spesso opportunità di investimento strategiche per il lungo periodo: e Ryanair sarebbe un bersaglio perfetto per un qualsiasi fondo di Private Equity (azienda sana con un modello vincente e comprovata abilità di superare le crisi) - i mercati lo sanno e per questo la capitalizzazione dell'azienda è calata relativamente poco.
 

Betha23

Utente Registrato
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Non credo che si tratti di tirare i dadi: a me premeva semplicemente correggere il tiro della discussione. Sembrava, dallo sviluppo della discussione, che le low cost fossero in grave pericolo perché nessuno stato le salverà: mi pareva estremamente riduttiva come visione.
Gli stati non sono gli unici in grado di mettere capitali a disposizione delle linee aeree: chiaramente il primo tentativo delle linee aeree, in un contesto come questo, è quello di chiedere e ricevere denaro da uno Stato perché è denaro molto poco costoso (tasso zero in caso di prestito, oppure addirittura un aiuto a fondo perduto). Ma i mercati finanziari continuano a esistere: le aziende più sane (LH e IAG, per intendersi) hanno ancora accesso al credito o, al limite, potrebbero diluire la proprietà per ricapitalizzare l'azienda. Nessuno di questi ultimi due scenari è ideale, ovviamente, per un'azienda, ma sono ambedue percorribili.

In molti, per esempio, aspettano di capire cosa farà Warren Buffett, che nel 2008-2009 investì aggressivamente per approfittare della bassissima valutazione di molte aziende. Nelle grandi crisi si manifestano spesso opportunità di investimento strategiche per il lungo periodo: e Ryanair sarebbe un bersaglio perfetto per un qualsiasi fondo di Private Equity (azienda sana con un modello vincente e comprovata abilità di superare le crisi) - i mercati lo sanno e per questo la capitalizzazione dell'azienda è calata relativamente poco.
Un conto è l'accesso al credito un conto è l'entrata nel capitale... qui si sta profilando una massiccia partecipazione degli stati dentro le aziende, non concedendo prestiti.
 

i-ffss

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Francamento non capisco cosa tu voglia dire. A meno che il Coronavirus appiattisca il pianeta o distrugga il capitalismo portando a una dittatura del proletariato, non vedo cosa possa cambiare in modo tanto fondamentale da alterare i principi fondamentali dell'economia basata sui consumi.
Mi ricordi certi giornalisti che all'inizio del 2009 scrivevano che l'industria automobilistica sarebbe finita: stando a certi poco lungimiranti osservatori, sarebbero dovute fallire GM, Ford, Chrysler, FIAT, Volkswagen, BMW, Mercedes, Honda, Toyota, Nissan (ecc.)... per poi evidentemente tornare tutti a spostarsi a cavallo (i ricchi) e a piedi (i poveri).



Riempire un posto su tre sarà (se sarà) una misura temporanea: non è un nuovo mondo ma solo una breve fase. Nel giro di (massimo) due anni - a meno di epidemie di Covid-20, morbillo o acidità di stomaco - saremo tutti vaccinati per il Covid-19. E ben prima di due anni arriveremo a non aver bisogno di far volare gli aerei mezzi vuoti: la diffusione di test su vasta scala, la produzione in massa di maschere adatte, l'immunizzazione parziale della popolazione (ho come il sospetto che per le fasce a rischio la vaccinazione sarà approvata in anticipo rispetto alla popolazione generale) consentiranno di attenuare progressivamente le norme di distanziamento sociale, a partire certamente dagli aerei.

E' verosimile che l'eventuale imposizione di limiti di densità al carico dei passeggeri non si estenda oltre la fine del 2020. Miliardi bruciati - non c'è dubbio - ma poi inizierà un progressivo ritorno del trasporto aereo alla situazione precedente. Vediamo nel dettaglio cosa potrebbe cambiare e cosa no.
- Contributi aeroportuali: a meno di nuove regolamentazioni europee, è verosimile che gli accordi di comarketing ritornino più forti che mai. Tutte le località turistiche d'Europa dovranno ricostruire le proprie economie, rimettere al lavoro le proprie strutture aeroportuali e alberghiere. La concorrenza fra destinazioni turistiche sarà più forte che mai, e Ryanair è in pole position per avvantaggiarsi della situazione.
- Domanda di trasporto aereo passeggeri: sicuramente non si tornerà ai livelli precedenti prima di qualche anno - prima per timore e poi per le gravi condizioni economiche. Ma Ryanair è la più economica delle linee aeree (almeno come nomea): non ha voli di lungo raggio (che saranno maggiormente colpiti dalla crisi) e non dipende dal belly cargo, che per un po' potrebbe risentire del rallentamento economico generale.
- Struttura dei costi: il petrolio costerà verosimilmente meno (anche dopo la fine delle scaramucce attuali russo-saudite), gli assistenti di volo non potranno più premettersi di stare sul piede di guerra, e molti piloti se lo prenderanno in culo (sorry) con tagli salariali.

C'è poi l'ignoto - ciò che né tu né io possiamo predire.

Detto ciò, MOL ha mille possibilità e creatività da vendere.
- L'assicurazione di viaggio è il prodotto addizionale ideale da vendere per i prossimi due anni. Sono curioso di vedere cosa inventerà Ryanair per massimizzare questa particolare opportunità di guadagno.
- Non mi sorprenderei di vedere Ryanair provare a vendere un modello di biglietto in abbonamento o un carnet di biglietti: le precondizioni ci sono.
- Altro?
considerazioni molto interessanti: spero tanto possa prendere questa piega; mi accontenterei di 3/4 di come l'hai ipotizzata. in questo momento chi lavoro nel settore è particolarmente cagato a dosso per essere delicati!
 

kenadams

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13 Agosto 2007
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Un conto è l'accesso al credito un conto è l'entrata nel capitale...
Grazie al... :)

qui si sta profilando una massiccia partecipazione degli stati dentro le aziende, non concedendo prestiti.
Sai che novità: sono già partecipate o controllate dallo stato Air France, KLM, LOT, SAS, Finnair, Air Baltic, TAROM, Croatia Airlines, Nordica, Luxair, Air Malta.

TAP, Adria Airways e altre erano statali fino a ieri l'altro. Alitalia è privatissima, Condor pure.
 

kenadams

Moderatore
13 Agosto 2007
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NYC
Buffet sembra abbia già liquidato un sostanzioso pacchetto di DL
Anche di Southwest. Aspetta che scendano ancora :)
Negli USA ci sono incognite significative che in Europa non si verificano: la capitalizzazione delle linee aeree americane è stata ampiamente dopata da anni di share buyback, ed è ora dopata dalla prospettiva di un'iniezione di capitale da parte dello stato (ancorché intelligente perché fatta in cambio di opzioni). I democratici non amano gli stock buyback: in caso di ribaltamenti clamorosi sia al Congresso che alla presidenza dall'inizio del 2021, è verosimile una stagione di regolamentazioni sfavorevoli alle linee aeree sia in materia di trasporto aereo che di governance.
 

indaco1

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Comunque come fatto giustamente notare da qualcuno ci saranno anche le pressioni dell'industria turistica e in generale dell'indotto dell'aviazione, intere economie sono basate sulla possibilita' di volare a buon prezzo e con tanta offerta.

Non penso che gli stati potranno pensare di tornare all'epoca in cui i voli costano un botto e solo le compagnie di bandiera prendono valanghe di soldi pubblici sovvenzionando di fatto i ricchi con i soldi dei poveri. Senza contare che le compagnie di bandiera ora spesso sono private, non hanno uno status giuridico differente... almeno in teoria.

Non si torna a 30 anni fa, semmai sara' una fase nuova. E' terra incognita.

E comunque per un volo a corto raggio non hai bisogno di scoprirti la bocca, non e' un ristorante. A me sembra ovvio che le densita' dovranno essere simili a prima, anche con meno voli e meno volumi per un po', temo. Liberare la fila centrale o mettere i pax a scacchiera non serve a nulla. Solo che verranno imposte piu' protezioni e sbattimenti, misure piu' efficaci. Per una o due ore si puo' fare.
 

sacurambo

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Asiago, Veneto.
Non appena si potra' tutti gli stranieri (rumeni, albanesi ecc...) che lavorano in Italia torneranno a volare per rientrare qui. Chi lavora con o all'estero ricomincera' subito a prendere l'aereo il giorno dopo. Nel mentre i turisti approfitteranno delle offerte per prenotare.
Non sara' immediato ma salvo ricadute, nel giro di un anno secondo me tornera' come prima. Io del resto prima andavo ogni 10 giorni da Treviso a Bucarest e appena si potra' dovro' ricominciare a farlo. O cambio lavoro o ricomincio.



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Flyfan

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Grazie al... :)



Sai che novità: sono già partecipate o controllate dallo stato Air France, KLM, LOT, SAS, Finnair, Air Baltic, TAROM, Croatia Airlines, Nordica, Luxair, Air Malta.

TAP, Adria Airways e altre erano statali fino a ieri l'altro. Alitalia è privatissima, Condor pure.
Giusto per la precisione, Adria è fallita a settembre ed era già in mano ad un fondo privato (una banda di lestofanti tedeschi) da qualche anno ;)
 

Flyfan

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Noto che anche il catastrofismo con un po’ di surrealismo aleggia fra molti utenti desiderosi.

Desideroso di cosa? Per quanto mi riguarda da consumatore più concorrenza c’è e più me ne giovo. Con Ryan non so più quanti voli ho fatto. Solo che non mi sembra tutto scontato come ad altri, tutto qua.
 
Stato
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