Disclaimer: il viaggio è dell'anno scorso (novembre 2019) ma riesco solo ora a postarlo: considerando la penuria di viaggi, accontentiamoci dei ricordi ?
Continuo a pensare che l'Asia sia un posto molto migliore rispetto all'Europa - più dinamica, più civile, con persone più cordiali; moderna e all'avanguardia eppure attaccata alle sue tradizioni.
L'idea di andare in Corea (del Sud) si era affacciata un po' di volte, con poca convizione, alle mie sinapsi, nella convinzione che fosse una specie di mecca hi-tech ma senza nulla da offrire al viaggiatore. Una collega va in avanscoperta ad agosto, e torna entusiasta, anche se credo che le famose maschere di bellezza coreane abbiano un po' inficiato sul suo giudizio - ma alla fine mi convince ad aggiungere il paese alla to do list. Non fidandomi a prescindere dei giudizi altrui - tu chiamala se vuoi, misantropia... - decido per una sola settimana accompagnata da una seconda settimana in Giappone: nel caso la prima sia una delusione, almeno vado sul sicuro con uno dei miei paesi preferiti.
Trattandosi di un open jaw Milano-Corea // Giappone-Milano, le alternative non mancano, e finisce che prenoto con Lufthansa principalmente per due motivi: gli aerei sulle due tratte di lungo (747-400 all'andata e 340-400 al ritorno, che visti gli sviluppi del coronavirus, saranno con ogni probabilità i miei ultimi voli su 747 e 340), e la possibilità di tornare da Nagoya, molto più comoda che Tokyo per il giro che ho in mente.
Si parte, come spesso accade, da Malpensa per il volo di connessione su Francoforte; a Milano Centrale hanno installato, da un po' ormai, quest'angolo che identifica i due binari dedicati al MXPExpress.
Finalmente, hanno anche aggiunto i tabelloni con i voli in partenza, così uno può disperarsi quando perde uno dei soli due treni all'ora.
Il Coradia Meridien dovrebbe ormai essere ben conosciuto da tutti i frequentatori di Malpensa - certo, ci fossero più frequenze e fosse più veloce, non sarebbe poi così male...
Deposito le valigie con savoir faire al banco Lufthansa Group, che accetta (inizio apnea) LufthansaEurowingsSwissAustrianAirlinesBrussels (fine apnea) - la coda è esigua e le addette sono tutte efficienti, anche se non capisco come mai io ci impieghi sempre due minuti, massimo tre, mentre quelli prima di me, in media, quindici minuti.
Vado spedito ai controlli di sicurezza dove trovo code a grumi ai singoli varchi, ma tutto sommato la coda va avanti spedita. Considerando che è metà novembre, immaginavo meno gente, visto anche l'orario. Passo attraverso il centro centro commerciale fino al satellite A. Mai visto nessuno entrare, né tantomeno comprare, in questi negozi. Ammetto di essere entrato da Gallo una volta, lasciando l'amarezza in fronte alla commessa quando sono uscito senza neanche una sbrilluccicante coppia di calzini fluo.
Ah, il satellite A, quello ancora con il malefico granigliato nero. Sottsass sarà stato un grande designer, ma Malpensa v.1 aveva davvero degli accostamenti così anni '50... per fortuna qualcuno ha pensato di installate dei calciobalilla oversized per nascondere il più possibile il pavimento. L'effetto Bar Mario in compenso è completo, manca l'odore stantio dei tavolini in formica e delle sedie in finto legno.
Imbarchiamo in ritardo di quasi venti minuti per ritardo nell'arrivo dell'aeromobile da Francoforte.
Tratta: Milan-Malpensa (MXP) >>> Frankfurt (FRA)
Volo: LH 253
Aereo: Airbus 319-100
Marche: D-AILC
Età: 23.2 anni
Posto: 7A
Sched/Actual: 1435-1550//1459-1554
Durata volo: 55'
Gate: A07
Per quanto l'emozione di volare rimanga forte, volare con Lufthansa è eccitante come osservare una gara di lumache: non c'è nulla di originale o esotico.
Il rovescio della medaglia è quello che uno si aspetta è sempre, invariabilmente, lo stesso, volo dopo volo: assistenti di volo con fare rassicurante, tappi di Warsteiner che saltano manco all'Oktoberfest, finire ai remoti a FRA...
Stacchiamo e iniziamo a pascolare per la brughiera. Per la gioia di grandi e piccini, stay tunes... ecco il famoso carro dei buoi su cui saltare. Bingo!
A proposito di saltare. Credo che Hop! siano gli ultimi ad utilizzare l'Embraer 145 in giro per l'Europa, insieme a Luxair. Il coronavirus l'avrà reso un animale estinto, ormai.
Zona cargo.
Decolliamo sotto un cielo minaccioso.
Il nostro catering team ci offre, tra una turbolenza e l'altra, una bomba calorica con più burro che altro e, pertanto, stucchevolmente deliziosa. Ora capisco perché i finestrini sono quasi sempre unti.
Se Milano a novembre non è che sia 'sta delizia (un triste stereotipo, aggiungerei, ma appropriato a questa specifica giornata!), Francoforte tiene il passo. Non per niente, le due money sisters sono gemellate.
Penso sia la prima volta che mi capiti di atterrare a Francoforte da est. I lavori per il T3 procedono.
Francoforte pullula sempre di attività.
Una storia di due cicogne.
Due ore sono un tempo ragionevolmente lungo per una connessione; se non fosse che la situazione transiti a FRA sia ormai disgraziata. Prima di tutto, spesso si viene mandati ai remoti, con conseguente transumanza via bus fino al terminal, cosa che, a seconda della piazzola, può richiedere davvero del tempo. Secondariamente, qualsiasi transito Schengen-extra Schengen significa rifare i controlli di sicurezza, che equivale ad entrare nel girone dantesco di quelli che perdono la connessione: migliaia di persone in una coda che si muove lentamente - e intendo proprio a passo d'uomo. Ci sarebbe una coda "veloce" per i transiti rapidi, ma visto che poi tutti, furbi e meno furbi, vanno lì, ci si impiega esattamente lo stesso tempo.
Sia come sia, dopo una corsa sui tapis-roulant e un salto sugli ascensori, riesco ad arrivare al mio gate circa 20 minuti prima che inizi l'imbarco, appena in tempo per fare una foto a lei, che graziosamente porta ancora la vecchia livrea con il timone giallo, invece della noiosissima coda blu violaceo della nuova livrea (LPH aveva ipotizzato una livrea infinitamente più bella dello schifo che hanno poi tirato fuori i designer Lufthansa):
C'è un aereo più famoso del Jumbo? Probabilmente il Concorde è più iconico, ma il Concorde sta a terra mentre la Regina continua a volare, e questa è una differenza sostanziale.
Recupero ad un bar vicino qualche snack e una bottiglietta d'acqua di emergenza per il volo, e poi mi metto in coda non appena l'imbarco viene chiamato e tutti i coreani si mettono in fila come bravi soldatini.
Tratta: Frankfurt (FRA) >>> Seoul Incheon (ICN)
Volo: LH 712
Aereo: Boeing 747-400
Marche: D-ABTL
Età: 17.6 anni
Posto: 52A
Sched/Actual: 1735-1155+1 // 1806-1150+1
Durata volo: 9h 44'
Gate: Z50
Non mi è capitato spesso di volare sui 747, e ho la sensazione che questa sarà davvero l'ultima volta; sono un po' emozionato. Gli interni fanno molto anni '90 ma sono, come su tutti gli aerei Lufthansa, in eccellente stato. Il volo sembra piuttosto pieno, di sicuro lo sono i posti a fianco a me.
Lo spazio per le gambe è assai simile a quello che si trova sui velivoli a corto raggio ormai - densificare è nuovo dio delle compagnie aeree, e ci dobbiamo convivere.
Al ridursi dello spazio per le gambe, aumenta quello dei monitor nel sedile di fronte. Dev'essere qualche legge fisica ancora sconosciuta... anche Lufthansa fa parte della crescente famiglia di compagnie che permettono l'uso delle proprie cuffie, grazie ai jack audio da 3.5".
Intanto ormai fuori è notte, e mezz'ora dopo lo schedulato, stacchiamo dal pontile.
Arrivati in pista, mentre i giri dei quattro motori salgono, accelerandoci lungo la striscia di asfalto di fronte a noi, aumentano le vibrazioni, il rumore e la spinta. Il tuono dei quattro CF6 è viscerale e in poco siamo lanciati verso il nero della notte, mentre continua a piovere. L'aereo trema con un rumore poco rassicurante, e curiosamente è lo stesso che si può sentire in Independence Day quando l'Air Force One decolla scampando al primo attacco alieno. Mi giro per verificare che non ci sia un raggio verde dietro di noi...
I primi venti minuti sono una turbolenza continua, quasi fastidiosa. Poi, l'aria intorno a noi si calma e il resto del volo sarà liscio fino a destinazione. Appena possibile, viene servito un piccolo aperitivo. Piccolo è la parola chiave.
Seguito poco dopo dalla cena. Pur partendo anche dal fondo, della millantata opzione occidentale non c'è assolutamente traccia nei carrelli Lufthansa, e mi viene porta subito l'opzione coreana - il bibimbap; che a me pure piace - è carne macinata con riso e verdure, una roba che potrebbe preparare chiunque anche in Italia. MA! Come ogni pasto coreano, è accompagnata dal fetentissimo kimchi, cavolo fermentato con peperoncino, una roba che secondo me dovrebbe avere la patente di arma di distruzione di massa, e che invece risulta essere una prelibatezza (non per me, ça va sans dire).
Per chi fosse curioso, ecco come si presenta il kimchi in busta (qui ho rischiato il soffocamento):
Faccio un salto in bagno (no, non è l'effetto della cena) prima di dare un occhio all'IFE - un film e sono pronto per dormire mettendo in repeat una canzone dalla selezione Night Time Chill: Woodland di Christian Nanzell.
Dormo maluccio per quattro ore, e poi sonnecchio un altro paio senza riuscire a riaddormentarmi - non è che siano proprio i migliori sedili su cui abbia poggiato le mie regali terga.
Un'ora circa prima dell'atterraggio la cabina viene preparata per la colazione e finalmente si possono finalmente alzare gli scurini - è giorno fatto ovviamente.
Per la colazione, le posate in metallo lasciano spazio a quelle in plastica, e una frittata con i funghi atterra sul mio tavolino. Nulla di memorabile, sicuramente... ma punti bonus per lo yogurt alle ciliegie!
Atterriamo con cinque minuti di anticipo, attraverso una coltre di nebbia, e andiamo a parcheggiare vicino ad un 330 di Turkish Airlines (boycott! boycott!).
Un ultimo saluto alla Regina, che rifulge di luce sua nella nebbia di Incheon. Eri destinata a grandi cose! Tra cui anche sparare laser aviotrasportati.
Incheon sembra vuoto, non che mi dispiaccia visto che l'immigrazione è abbastanza veloce. Purtroppo non viene messo nessun timbro sul passaporto, ma una macchinetta sputa l'ormai sempre più frequente tagliandino cartaceo. Vado a recuperare il pocket-WiFi - ci impiego un po' a trovare quello giusto... - e vado diretto alla stazione della metro/treno, che raggiungo prendendo l'uscita sbagliata e facendomi una passeggiata verso i parcheggi.
Dopo un cambio di metro, arrivo all'hotel circa 2 ore dopo l'atterraggio; prendo possesso della mia camera - piccola, ma comoda. Faccio l'errore di sdraiarmi un attimo, e mi sveglio due ore dopo!
E ora, rendiamo il thread interattivo: quanto interessa un OT sulla Corea del Sud? Se poco o nulla, salto al volo dalla Corea al Giappone.
DaV
Continuo a pensare che l'Asia sia un posto molto migliore rispetto all'Europa - più dinamica, più civile, con persone più cordiali; moderna e all'avanguardia eppure attaccata alle sue tradizioni.
L'idea di andare in Corea (del Sud) si era affacciata un po' di volte, con poca convizione, alle mie sinapsi, nella convinzione che fosse una specie di mecca hi-tech ma senza nulla da offrire al viaggiatore. Una collega va in avanscoperta ad agosto, e torna entusiasta, anche se credo che le famose maschere di bellezza coreane abbiano un po' inficiato sul suo giudizio - ma alla fine mi convince ad aggiungere il paese alla to do list. Non fidandomi a prescindere dei giudizi altrui - tu chiamala se vuoi, misantropia... - decido per una sola settimana accompagnata da una seconda settimana in Giappone: nel caso la prima sia una delusione, almeno vado sul sicuro con uno dei miei paesi preferiti.
Trattandosi di un open jaw Milano-Corea // Giappone-Milano, le alternative non mancano, e finisce che prenoto con Lufthansa principalmente per due motivi: gli aerei sulle due tratte di lungo (747-400 all'andata e 340-400 al ritorno, che visti gli sviluppi del coronavirus, saranno con ogni probabilità i miei ultimi voli su 747 e 340), e la possibilità di tornare da Nagoya, molto più comoda che Tokyo per il giro che ho in mente.
Si parte, come spesso accade, da Malpensa per il volo di connessione su Francoforte; a Milano Centrale hanno installato, da un po' ormai, quest'angolo che identifica i due binari dedicati al MXPExpress.

Finalmente, hanno anche aggiunto i tabelloni con i voli in partenza, così uno può disperarsi quando perde uno dei soli due treni all'ora.

Il Coradia Meridien dovrebbe ormai essere ben conosciuto da tutti i frequentatori di Malpensa - certo, ci fossero più frequenze e fosse più veloce, non sarebbe poi così male...

Deposito le valigie con savoir faire al banco Lufthansa Group, che accetta (inizio apnea) LufthansaEurowingsSwissAustrianAirlinesBrussels (fine apnea) - la coda è esigua e le addette sono tutte efficienti, anche se non capisco come mai io ci impieghi sempre due minuti, massimo tre, mentre quelli prima di me, in media, quindici minuti.
Vado spedito ai controlli di sicurezza dove trovo code a grumi ai singoli varchi, ma tutto sommato la coda va avanti spedita. Considerando che è metà novembre, immaginavo meno gente, visto anche l'orario. Passo attraverso il centro centro commerciale fino al satellite A. Mai visto nessuno entrare, né tantomeno comprare, in questi negozi. Ammetto di essere entrato da Gallo una volta, lasciando l'amarezza in fronte alla commessa quando sono uscito senza neanche una sbrilluccicante coppia di calzini fluo.

Ah, il satellite A, quello ancora con il malefico granigliato nero. Sottsass sarà stato un grande designer, ma Malpensa v.1 aveva davvero degli accostamenti così anni '50... per fortuna qualcuno ha pensato di installate dei calciobalilla oversized per nascondere il più possibile il pavimento. L'effetto Bar Mario in compenso è completo, manca l'odore stantio dei tavolini in formica e delle sedie in finto legno.

Imbarchiamo in ritardo di quasi venti minuti per ritardo nell'arrivo dell'aeromobile da Francoforte.

Tratta: Milan-Malpensa (MXP) >>> Frankfurt (FRA)
Volo: LH 253
Aereo: Airbus 319-100
Marche: D-AILC
Età: 23.2 anni
Posto: 7A
Sched/Actual: 1435-1550//1459-1554
Durata volo: 55'
Gate: A07
Per quanto l'emozione di volare rimanga forte, volare con Lufthansa è eccitante come osservare una gara di lumache: non c'è nulla di originale o esotico.
Il rovescio della medaglia è quello che uno si aspetta è sempre, invariabilmente, lo stesso, volo dopo volo: assistenti di volo con fare rassicurante, tappi di Warsteiner che saltano manco all'Oktoberfest, finire ai remoti a FRA...
Stacchiamo e iniziamo a pascolare per la brughiera. Per la gioia di grandi e piccini, stay tunes... ecco il famoso carro dei buoi su cui saltare. Bingo!

A proposito di saltare. Credo che Hop! siano gli ultimi ad utilizzare l'Embraer 145 in giro per l'Europa, insieme a Luxair. Il coronavirus l'avrà reso un animale estinto, ormai.

Zona cargo.

Decolliamo sotto un cielo minaccioso.

Il nostro catering team ci offre, tra una turbolenza e l'altra, una bomba calorica con più burro che altro e, pertanto, stucchevolmente deliziosa. Ora capisco perché i finestrini sono quasi sempre unti.

Se Milano a novembre non è che sia 'sta delizia (un triste stereotipo, aggiungerei, ma appropriato a questa specifica giornata!), Francoforte tiene il passo. Non per niente, le due money sisters sono gemellate.

Penso sia la prima volta che mi capiti di atterrare a Francoforte da est. I lavori per il T3 procedono.

Francoforte pullula sempre di attività.

Una storia di due cicogne.

Due ore sono un tempo ragionevolmente lungo per una connessione; se non fosse che la situazione transiti a FRA sia ormai disgraziata. Prima di tutto, spesso si viene mandati ai remoti, con conseguente transumanza via bus fino al terminal, cosa che, a seconda della piazzola, può richiedere davvero del tempo. Secondariamente, qualsiasi transito Schengen-extra Schengen significa rifare i controlli di sicurezza, che equivale ad entrare nel girone dantesco di quelli che perdono la connessione: migliaia di persone in una coda che si muove lentamente - e intendo proprio a passo d'uomo. Ci sarebbe una coda "veloce" per i transiti rapidi, ma visto che poi tutti, furbi e meno furbi, vanno lì, ci si impiega esattamente lo stesso tempo.
Sia come sia, dopo una corsa sui tapis-roulant e un salto sugli ascensori, riesco ad arrivare al mio gate circa 20 minuti prima che inizi l'imbarco, appena in tempo per fare una foto a lei, che graziosamente porta ancora la vecchia livrea con il timone giallo, invece della noiosissima coda blu violaceo della nuova livrea (LPH aveva ipotizzato una livrea infinitamente più bella dello schifo che hanno poi tirato fuori i designer Lufthansa):

C'è un aereo più famoso del Jumbo? Probabilmente il Concorde è più iconico, ma il Concorde sta a terra mentre la Regina continua a volare, e questa è una differenza sostanziale.
Recupero ad un bar vicino qualche snack e una bottiglietta d'acqua di emergenza per il volo, e poi mi metto in coda non appena l'imbarco viene chiamato e tutti i coreani si mettono in fila come bravi soldatini.


Tratta: Frankfurt (FRA) >>> Seoul Incheon (ICN)
Volo: LH 712
Aereo: Boeing 747-400
Marche: D-ABTL
Età: 17.6 anni
Posto: 52A
Sched/Actual: 1735-1155+1 // 1806-1150+1
Durata volo: 9h 44'
Gate: Z50
Non mi è capitato spesso di volare sui 747, e ho la sensazione che questa sarà davvero l'ultima volta; sono un po' emozionato. Gli interni fanno molto anni '90 ma sono, come su tutti gli aerei Lufthansa, in eccellente stato. Il volo sembra piuttosto pieno, di sicuro lo sono i posti a fianco a me.

Lo spazio per le gambe è assai simile a quello che si trova sui velivoli a corto raggio ormai - densificare è nuovo dio delle compagnie aeree, e ci dobbiamo convivere.

Al ridursi dello spazio per le gambe, aumenta quello dei monitor nel sedile di fronte. Dev'essere qualche legge fisica ancora sconosciuta... anche Lufthansa fa parte della crescente famiglia di compagnie che permettono l'uso delle proprie cuffie, grazie ai jack audio da 3.5".

Intanto ormai fuori è notte, e mezz'ora dopo lo schedulato, stacchiamo dal pontile.

Arrivati in pista, mentre i giri dei quattro motori salgono, accelerandoci lungo la striscia di asfalto di fronte a noi, aumentano le vibrazioni, il rumore e la spinta. Il tuono dei quattro CF6 è viscerale e in poco siamo lanciati verso il nero della notte, mentre continua a piovere. L'aereo trema con un rumore poco rassicurante, e curiosamente è lo stesso che si può sentire in Independence Day quando l'Air Force One decolla scampando al primo attacco alieno. Mi giro per verificare che non ci sia un raggio verde dietro di noi...
I primi venti minuti sono una turbolenza continua, quasi fastidiosa. Poi, l'aria intorno a noi si calma e il resto del volo sarà liscio fino a destinazione. Appena possibile, viene servito un piccolo aperitivo. Piccolo è la parola chiave.

Seguito poco dopo dalla cena. Pur partendo anche dal fondo, della millantata opzione occidentale non c'è assolutamente traccia nei carrelli Lufthansa, e mi viene porta subito l'opzione coreana - il bibimbap; che a me pure piace - è carne macinata con riso e verdure, una roba che potrebbe preparare chiunque anche in Italia. MA! Come ogni pasto coreano, è accompagnata dal fetentissimo kimchi, cavolo fermentato con peperoncino, una roba che secondo me dovrebbe avere la patente di arma di distruzione di massa, e che invece risulta essere una prelibatezza (non per me, ça va sans dire).

Per chi fosse curioso, ecco come si presenta il kimchi in busta (qui ho rischiato il soffocamento):

Faccio un salto in bagno (no, non è l'effetto della cena) prima di dare un occhio all'IFE - un film e sono pronto per dormire mettendo in repeat una canzone dalla selezione Night Time Chill: Woodland di Christian Nanzell.

Dormo maluccio per quattro ore, e poi sonnecchio un altro paio senza riuscire a riaddormentarmi - non è che siano proprio i migliori sedili su cui abbia poggiato le mie regali terga.
Un'ora circa prima dell'atterraggio la cabina viene preparata per la colazione e finalmente si possono finalmente alzare gli scurini - è giorno fatto ovviamente.

Per la colazione, le posate in metallo lasciano spazio a quelle in plastica, e una frittata con i funghi atterra sul mio tavolino. Nulla di memorabile, sicuramente... ma punti bonus per lo yogurt alle ciliegie!

Atterriamo con cinque minuti di anticipo, attraverso una coltre di nebbia, e andiamo a parcheggiare vicino ad un 330 di Turkish Airlines (boycott! boycott!).

Un ultimo saluto alla Regina, che rifulge di luce sua nella nebbia di Incheon. Eri destinata a grandi cose! Tra cui anche sparare laser aviotrasportati.

Incheon sembra vuoto, non che mi dispiaccia visto che l'immigrazione è abbastanza veloce. Purtroppo non viene messo nessun timbro sul passaporto, ma una macchinetta sputa l'ormai sempre più frequente tagliandino cartaceo. Vado a recuperare il pocket-WiFi - ci impiego un po' a trovare quello giusto... - e vado diretto alla stazione della metro/treno, che raggiungo prendendo l'uscita sbagliata e facendomi una passeggiata verso i parcheggi.


Dopo un cambio di metro, arrivo all'hotel circa 2 ore dopo l'atterraggio; prendo possesso della mia camera - piccola, ma comoda. Faccio l'errore di sdraiarmi un attimo, e mi sveglio due ore dopo!
E ora, rendiamo il thread interattivo: quanto interessa un OT sulla Corea del Sud? Se poco o nulla, salto al volo dalla Corea al Giappone.
DaV