Nuove misure per tornare in Italia: abolizione liste e quarantene


Strike

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Ultimo aggiornamento da parte di EASA, vediamo come si allineano le varie CAA

Avaro Lucano ovviamente ha subito messo il suo diktat


Mascherine in aereo, l’obbligo rimane fino al 15 giugno anche per navi, treni e bus. Tutte le regole- Corriere.it


 

njko98

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Avaro Lucano ovviamente ha subito messo il suo diktat


Mascherine in aereo, l’obbligo rimane fino al 15 giugno anche per navi, treni e bus. Tutte le regole- Corriere.it


Viviamo nel paese delle banane, dove posso stare senza mascherina fino alle scale dell'aereo, però poi dentro devo metterla; per poi toglierla di nuovo una volta varcata la porta dell'aeromobile.
 

lucerino85

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le persone fragili, che sono comunque costrette a viaggiare in aereo per diversi motivi, apprezzano.
Se mi consenti, però, così non ne veniamo fuori.

Ieri sono tornato da Londra, dove avrei potuto vivere per tre giorni senza mascherina, comprese metropolitane e concerti. Devo dire che la indossavano solo persone che dalla fisionomia mi sembravano di origine asiatica, ovvero realtà dove per cultura le indossavano sui mezzi pubblici anche prima della pandemia.
E' impensabile continuare all'infinito ad indossare le mascherine per tutelare i fragili, anche perché dai numeri che stiamo vedendo i contagi in Italia sono ancora molto alti nonostante le pesanti restrizioni del nostro paese (almeno uguali se non maggiori rispetto ad altri).
Per quanto mi riguarda, io non sono fragile ma nella metropolitana di Londra ho indossato comunque la mascherina, tranne quando ho avuto la fortuna di trovare un vagone vuoto sulla DLR per l'aeroporto di Londra City. Non pretenderei mai che qualcun altro che la debba indossare per tutelarmi, perché altrimenti saremo costretti ad indossarla per tutta la vita in ogni luogo, anche all'aperto.
Tornando all'aereo, in effetti è abbastanza strano doverla indossare a bordo dopo aver transitato in un terminal magari affollato. Fino a quando sarà obbligatoria ovviamente la indosserò, ma ieri sul volo ITA Airways per Linate il volo era mezzo vuoto, il sedile affianco al mio era vuoto e probabilmente se avessi potuto farne a meno l'avrei tolta.
Detto questo, io non so se abbia ragione Boris Johnson o Roberto Speranza, ma mi piacerebbe avere la libertà dopo 27 mesi dallo scoppio dell'emergenza di poter decidere, con il buon senso, quando indossare la mascherina.
 

East End Ave

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su e giu' sull'atlantico...
Se mi consenti, però, così non ne veniamo fuori.

Ieri sono tornato da Londra, dove avrei potuto vivere per tre giorni senza mascherina, comprese metropolitane e concerti. Devo dire che la indossavano solo persone che dalla fisionomia mi sembravano di origine asiatica, ovvero realtà dove per cultura le indossavano sui mezzi pubblici anche prima della pandemia.
E' impensabile continuare all'infinito ad indossare le mascherine per tutelare i fragili, anche perché dai numeri che stiamo vedendo i contagi in Italia sono ancora molto alti nonostante le pesanti restrizioni del nostro paese (almeno uguali se non maggiori rispetto ad altri).
Per quanto mi riguarda, io non sono fragile ma nella metropolitana di Londra ho indossato comunque la mascherina, tranne quando ho avuto la fortuna di trovare un vagone vuoto sulla DLR per l'aeroporto di Londra City. Non pretenderei mai che qualcun altro che la debba indossare per tutelarmi, perché altrimenti saremo costretti ad indossarla per tutta la vita in ogni luogo, anche all'aperto.
Tornando all'aereo, in effetti è abbastanza strano doverla indossare a bordo dopo aver transitato in un terminal magari affollato. Fino a quando sarà obbligatoria ovviamente la indosserò, ma ieri sul volo ITA Airways per Linate il volo era mezzo vuoto, il sedile affianco al mio era vuoto e probabilmente se avessi potuto farne a meno l'avrei tolta.
Detto questo, io non so se abbia ragione Boris Johnson o Roberto Speranza, ma mi piacerebbe avere la libertà dopo 27 mesi dallo scoppio dell'emergenza di poter decidere, con il buon senso, quando indossare la mascherina.
 

tiefpeck

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Back to Fischamend
Esempio pratico di dove siamo con la ripartenza.

A dicembre dovevo andare in Corea del sud. Ho dovuto annullare il volo in quanto le frontiere sono state chiuse con preavviso minimo (24 ore). Ci ritento adesso.

Primo problema, il volo.

I voli diretti dall'Europa sono ancora ridotti, specie quelli di Korean Air ed Asiana. A prezzi accettabili ci sono LOT e Turkish, oltre ad Emirates e Qatar. Aeroflot, che era una opzione valida, è ovviamente scomparsa. Idem per le cinesi che comunque concorrevano a calmierare i prezzi.

Secondo problema, la burocrazia.

Ci vuole il test PCR, fortunatamente va bene se fatto 2 giorni prima.

Ci vuole il K-ETA, una specie di ESTA. E poi c'è il K-code, dove si devono mettere tutti i dati relativi a vaccini, guarigioni ecc. Il K-code non è obbligatorio ma assai consigliato per evitare ore in coda all'ingresso nel paese. Il problema principale di queste procedure è che bisogna convertire i vari documenti in formati leggeri, con enorme perdita di tempo e di pazienza.

Tutto questo ovviamente non promuove il turismo o, più in generale, i viaggi. Ma questo è già meglio che andare dai vicini (Cina, Corea del Nord, Giappone) che sono di fatto chiusi.
 

Matteoexfrequentflyer

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Se mi consenti, però, così non ne veniamo fuori.

Ieri sono tornato da Londra, dove avrei potuto vivere per tre giorni senza mascherina, comprese metropolitane e concerti. Devo dire che la indossavano solo persone che dalla fisionomia mi sembravano di origine asiatica, ovvero realtà dove per cultura le indossavano sui mezzi pubblici anche prima della pandemia.
E' impensabile continuare all'infinito ad indossare le mascherine per tutelare i fragili, anche perché dai numeri che stiamo vedendo i contagi in Italia sono ancora molto alti nonostante le pesanti restrizioni del nostro paese (almeno uguali se non maggiori rispetto ad altri).
Per quanto mi riguarda, io non sono fragile ma nella metropolitana di Londra ho indossato comunque la mascherina, tranne quando ho avuto la fortuna di trovare un vagone vuoto sulla DLR per l'aeroporto di Londra City. Non pretenderei mai che qualcun altro che la debba indossare per tutelarmi, perché altrimenti saremo costretti ad indossarla per tutta la vita in ogni luogo, anche all'aperto.
Tornando all'aereo, in effetti è abbastanza strano doverla indossare a bordo dopo aver transitato in un terminal magari affollato. Fino a quando sarà obbligatoria ovviamente la indosserò, ma ieri sul volo ITA Airways per Linate il volo era mezzo vuoto, il sedile affianco al mio era vuoto e probabilmente se avessi potuto farne a meno l'avrei tolta.
Detto questo, io non so se abbia ragione Boris Johnson o Roberto Speranza, ma mi piacerebbe avere la libertà dopo 27 mesi dallo scoppio dell'emergenza di poter decidere, con il buon senso, quando indossare la mascherina.
L'importante è che non cambi opinione il giorno che, tuo malgrado, ti troverai tu nella categoria dei fragili. Lo dico perchè abitualmente l'essere umano, soprattutto italico, ragiona così: le regole vanno bene se infastidiscono gli altri; quando iniziano a infastidire anche me allora si devono cambiare.
 

lucerino85

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L'importante è che non cambi opinione il giorno che, tuo malgrado, ti troverai tu nella categoria dei fragili. Lo dico perchè abitualmente l'essere umano, soprattutto italico, ragiona così: le regole vanno bene se infastidiscono gli altri; quando iniziano a infastidire anche me allora si devono cambiare.
Non cambierò opinione perché il giorno in cui sarò io nella categoria dei fragili toccherà a me prendere le massime precauzioni possibili senza pretendere che il resto del mondo si adegui. Anche perché, come dicevo, per continuare a tutelare i fragili dovremo indossare la mascherina per sempre.
 
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lucerino85

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Aggiornamento in rientro dal Regno Unito:

All'aeroporto di London City, al banco check-in di ITA Airways mi è stato chiesto di mostrare il Green Pass, senza però eseguire la scansione (se non avessi avuto il bagaglio da spedire, avendo già la carta di imbarco sarei tranquillamente passato oltre).
Ho semplicemente mostrato il Green Pass all'addetta al check-in che gli ha dato uno sguardo veloce. Invece, curiosamente, sull'App Ita Airways mi è stato chiesto in fase di check-in di compilare una "autocertificazione Covid 19" elettronica che contiene tutta una serie di dati, tra cui l'indirizzo di permanenza in loco (all'andata verso Londra) e indirizzo di residenza. Probabilmente l'App andrebbe aggiornata.
Nessun controllo del Green Pass in arrivo a Milano Linate al controllo passaporti (a proposito, gli e-gates sono fantastici).

Inutile dire che in tutta Londra praticamente nessuno indossava la mascherina, nemmeno sull'affollata Tube o nei concerti al chiuso.
 

delta75

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Rientrato oggi in Italia con DL 172 Caricato certificato vaccinale su app Delta, nessun altro documento richiesto. Mascherina in volo facoltativa, circa il 10/20% la portava comunque, al gate a jfk hanno solo annunciato che in aeroporto in Italia sarebbe stato necessario indossarla.
 

Strike

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Aggiornamento in rientro dal Regno Unito:

All'aeroporto di London City, al banco check-in di ITA Airways mi è stato chiesto di mostrare il Green Pass, senza però eseguire la scansione (se non avessi avuto il bagaglio da spedire, avendo già la carta di imbarco sarei tranquillamente passato oltre).
Ho semplicemente mostrato il Green Pass all'addetta al check-in che gli ha dato uno sguardo veloce. Invece, curiosamente, sull'App Ita Airways mi è stato chiesto in fase di check-in di compilare una "autocertificazione Covid 19" elettronica che contiene tutta una serie di dati, tra cui l'indirizzo di permanenza in loco (all'andata verso Londra) e indirizzo di residenza. Probabilmente l'App andrebbe aggiornata.
Nessun controllo del Green Pass in arrivo a Milano Linate al controllo passaporti (a proposito, gli e-gates sono fantastici).

Inutile dire che in tutta Londra praticamente nessuno indossava la mascherina, nemmeno sull'affollata Tube o nei concerti al chiuso.
Rientrato oggi per l’ora di pranzo a FCO da TIA con W6. Nel recarmi al desk per ricevere la carta d’imbarco cartacea, inizialmente l’operatrice svogliatamente mi ha chiesto il Green Pass, rispondendole di si, pronto a mostrarglielo, con le mani mi ha subito stoppato, facendomi capire che si fidava sulla parola e di fatto quindi non ce ne è stato bisogno. Al contrario dell’andata, sul volo di ritorno, giusto uno scarno/esiguo manipolo di persone ha indossato la mascherina
 

Cesare.Caldi

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Mascherine per chi vola: il caos delle nuove regole

Che il ritorno alla normalità dopo due anni di pandemia fosse un percorso a ostacoli non era difficile prevederlo, considerate anche le conseguenze generate da due anni di emergenza senza precedenti, con gli effetti che tutti conosciamo in particolare sull’industria che ruota intorno al mondo del turismo. E anche allontanarsi da un universo di regole completamente cambiate tra Green pass, mascherine, distanziamento e quant’altro si sta rivelando un labirinto che rischia di disorientare gli utenti. E da questa situazione non ne è esente il settore del trasporto aereo che, almeno per quanto riguarda l’Unione europea, si trova oggi a dovere affrontare una fase di transizione per certi aspetti paradossale.


La situazione
Ma facciamo un passo indietro. L’ultima decisione presa dall’Agenzia europea per la sicurezza aerea (Easa) e del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), con la quale si stabiliva a partire dal 16 maggio la non obbligatorietà delle mascherine a bordo degli aerei, con l’eccezione del rispetto di regole differenti da parte dei singoli Paesi (come l’Italia) le cui linee guida prevedono ancora l’obbligo sui mezzi di trasporto.

L’intreccio
Quindi una piccola babele per le compagnie aeree così come per i viaggiatori, con indicazioni diverse in base ai Paesi dove si parte o dove si arriva. Secondo quanto riportato da Corriere.it, infatti, su un volo di una compagnia aerea britannica dall’Italia verso la Gran Bretagna non ci sarebbe più l’obbligo delle mascherine. Ma lo stesso volo operato da Ita Airways, per esempio, richiederebbe l’obbligo di indossarle considerata l’attuale normativa italiana. E le compagnie aeree straniere che operano in Italia sui voli domestici a chi devono fare capo? Alla normativa del Paese di registrazione o a quella in cui effettuano i voli? E tutto questo almeno fino al 15 giugno, data fissata come possibile revisione delle attuali linee guida.

Un orientamento potrebbe ora arrivare dall’Enac con il presidente Luigi Di Palma che ha preannunciato un pronunciamento con l’indicazione chiara sulle regole da seguire in questa fase di transizione, documento atteso per le prossime ore.