Thread ITA Airways Estate 2022


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13900

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Stanno bruciando cassa per operazioni inutili come il re-brand, certo che i compratori (che hanno in mente invece di usare il marchio Alitalia) stanno dicendo al Governo che degli aerei blu puffo non se ne fanno nulla e preferivano quelle decine/centinaia di milioni in cassa invece.
ITA non può stare da sola, che si sbrighino ad accordarsi e chiudere la vendita prima che diventi troppo tardi.
qualcuno ha l'articolo per intero da riportare?
 

Edoardo

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16 Settembre 2011
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qualcuno ha l'articolo per intero da riportare?
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ROMA - E adesso i potenziali compratori di Ita Airways chiedono lo sconto. I fantastiliardi di cui si parla da settimane purtroppo non sono in campo. Entrambe le cordate in lizza per Ita (sia Msc con Lufthansa, sia il fondo Certares con Air France e Delta) vogliono pagare la nostra compagnia aerea molto meno di quanto il governo Draghi spera di incassare.

In una lettera ad Ita del 7 giugno, è il ministero dell’Economia - proprietario della compagnia al 100 percento - a dare l’allarme. Spiega il ministero che «entrambe le cordate» considerano «non più attuali» alcune delle voci di costo che Ita ipotizza nel suo Piano industriale del 31 gennaio 2022.

Non più attuali e non credibili sono i costi stimati per «la sostituzione di determinate categorie di aerei» e soprattutto «i costi di carburante nell’arco di Piano» (dopo l’invasione russa dell’Ucraina). Le cordate sono certe che questi costi saranno molto maggiori in realtà e - nelle loro stime - rivedono verso l’alto l’indebitamento finanziario netto della compagnia al 31 dicembre 2022.

Per questi motivi, entrambe le cordate avvertono che intendono pagare Ita meno di quanto immaginavano.

La richiesta di sconto spiazza e disorienta i due consulenti del ministero (Equita e Gianni&Origoni) che la ricevono. E i consulenti, in questo clima incerto, fanno due mosse. Intanto spiegano al ministero che l’incasso per la vendita di Ita rischia di essere inferiore al capitale investito dallo Stato nella compagnia aerea. Più basso e non di poco; siamo nell’ordine di qualche centinaia di milioni.

Subito dopo, i consulenti aggiungono che - a loro parere - mancano le condizioni minime per firmare un accordo (un deal, cioè un preliminare di vendita) anche solo con una delle due cordate.

Il ministero dell’Economia, in allarme rosso, non considera del tutto infondati i dubbi delle due cordate, anzi. Ammette di non avere più il polso sulle «dinamiche finanziarie» della compagnia e «sui possibili impegni per l’azionista». E chiede ad Ita «ogni necessaria e opportuna revisione del Piano industriale».

Nel nuovo difficile contesto, il ministero mette nel conto di farsi carico di una spesa che avrebbe volentieri scaricato sul compratore se ne avesse trovato uno. È l’aumento di capitale da 400 milioni, un’iniezione di denaro fresco che Ita aspetta nel 2022.

Le due cordate che chiedono lo sconto. I consulenti del ministero che si mettono sulla difensiva. Il ministero stesso, contrariato e perplesso. Ora che la privatizzazione di Ita è nelle sabbie mobili, Lufthansa ed Msc - alleate in questa partita - cercano di saltare ogni ostacolo bussando alla porta del premier italiano. Scrive il sito di Askanews che Lufthansa ed Msc, la settimana scorsa hanno chiesto a Mario Draghi di sbloccare la cessione di Ita e di venderla a loro perché partner ideali del vettore.

Un intervento risolutivo di Draghi rientra nelle sue prerogative. Ma può suonare come una delegittimazione del ministero dell’Economia e dei suoi consulenti (Equita e Gianni&Origoni). In particolare i consulenti lamentano la lacunosità dei piani di sviluppo che i potenziali compratori hanno presentato per Ita.

Il più approssimativo, secondo il ministero è quello di Certares; ma anche Lufthansa ed Msc avrebbero omesso informazioni chiave (ad esempio sulle rotte intercontinentali che vogliono inserire e su come organizzeranno la manutenzione). Draghi può davvero ignorare omissioni e distrazioni?
 

13900

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Mai!

Non più attuali e non credibili sono i costi stimati per «la sostituzione di determinate categorie di aerei» e soprattutto «i costi di carburante nell’arco di Piano» (dopo l’invasione russa dell’Ucraina). Le cordate sono certe che questi costi saranno molto maggiori in realtà e - nelle loro stime - rivedono verso l’alto l’indebitamento finanziario netto della compagnia al 31 dicembre 2022.
MA NO!
 

enrico

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30 Gennaio 2008
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Il più approssimativo, secondo il ministero è quello di Certares; ma anche Lufthansa ed Msc avrebbero omesso informazioni chiave (ad esempio sulle rotte intercontinentali che vogliono inserire e su come organizzeranno la manutenzione). Draghi può davvero ignorare omissioni e distrazioni?
Con milioni e milioni dei contribuenti bruciati ogni giorno il Governo di mette a fare il sofista su quali rotte intercontinentali apriranno?
Vendere subito e il mercato deciderà cosa sarà di Alitalia\ITA.
 

sevs17

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Benjamin Smith molto freddo su un investimento di Air France-KLM:

Aerei, l’ad di Air France-Klm: «L’Italia è un mercato difficile, Ita Airways ha bisogno di molti soldi»
di Leonard Berberi21 giu 2022

Air France-Klm, uno dei gruppi più grandi d’Europa, segue direttamente la privatizzazione di Ita Airways. Ma quando si tratta di investire denaro, i franco-olandesi non nascondono le loro perplessità e preferiscono piuttosto limitarsi a una collaborazione commerciale con il loro partner finanziario Certares, fondo statunitense che ha inviato un’offerta vincolante per rilevare la maggioranza di Ita. È quanto fa capire Ben Smith, amministratore delegato di Air France-Klm durante una chiacchierata con il Corriere della Sera a margine dei lavori dell’assemblea annuale della Iata, la principale associazione delle compagnie aeree.


Che succede sul fronte Ita?
«Amiamo il vostro Paese, ma abbiamo avuto due precedenti esperienze di investimenti in Italia e sono state diciamo “complicate”. Ma siccome siete un grande mercato per noi ci sono degli approfondimenti in corso con Delta e il nostro partner finanziario (Certares, ndr) per provare a capire cosa si può fare»


Ma non siete ancora dell’idea di investire in Ita…
«Intanto c’è il divieto per noi della Commissione europea a fare investimenti. Ora siamo in una posizione finanziaria migliore, anche rispetto a un mese fa. Questa è la cosa più importante per il gruppo Air France-Klm che ha visto anche l’ingresso di un nuovo socio, Cma-Cgm. La prossima tappa è poter restituire almeno il 75% dei prestiti pubblici per poter effettuare investimenti».


Quindi alla fine dell’anno, quando magari sarete liberi dal divieto europeo sulle acquisizioni, potreste investire in qualche compagnia aerea?
«Mi sembra uno scenario ragionevole, questo però in generale, non riguardo a Ita».


A fine anno però forse il governo italiano avrà già siglato l’accordo con la cordata che ritiene migliore.
«Le scadenze sulla vendita di Ita le decide il vostro governo».


Non avete paura che una Ita nelle mani di Msc-Lufthansa porti via passeggeri a voi, in particolare quelli business del Nord Italia?
«Devo dire che noi abbiamo una buona fetta di mercato in Italia. Abbiamo anche avuto degli slot aggiuntivi all’aeroporto di Milano Linate, cosa che è decisamente importante per noi. Molti passeggeri italiani volano attraverso i nostri hub di Parigi e Amsterdam verso il Nord e Sud America. Lufthansa è un forte concorrente in tutta Europa. L’Italia è un mercato interessante, ma anche non facile da servire».


Cioè?
«Beh, a Milano ci sono due aeroporti — Malpensa e Linate —, a Roma i flussi sono soprattutto in ingresso e c’è una stagionalità pronunciata. La verità è che fare soldi in Italia a gennaio, febbraio e marzo è davvero difficile. Questo va tenuto a mente quando si guarda a Ita Airways dal momento che il suo hub è proprio a Roma. Una cosa che non abbiamo per esempio a Parigi dove non c’è stagionalità. Insomma le cose non sono proprio semplici».
Cosa intende con questo?
«Quando guardiamo al mercato italiano e alle opportunità dobbiamo avere un piano che ci consenta davvero di fare profitti. Per questo il mercato italiano è davvero unico».


Mi faccia capire: se fosse per lei sarebbe meglio spostare l’hub a Milano dove la domanda è meno stagionale di Roma?
«Beh, insomma, a Milano ci sono comunque due aeroporti. È una cosa complicata da gestire anche lì. Io arrivo dal Canada dove c’è una situazione simile: l’aeroporto di Montreal è più o meno come Malpensa, ma il grande mercato è a Toronto e non è facile competere al meglio con le rivali americane. C’è una situazione paragonabile in Italia: un mercato importante, ma altamente stagionale, con tre aeroporti rilevanti.


Per Ita quindi secondo lei non è la situazione migliore?
«No, per niente. È una dinamica che diventa una grande sfida per Ita. E se guardiamo alla fetta di mercato della compagnia italiana sui voli intercontinentali si vede come servano molte risorse da investire per poterle consentire di aumentare il suo peso specifico».


Glielo richiedo allora: siete interessati a Ita a se poteste farlo mettereste soldi nella compagnia italiana?
«Diciamo che è decisamente prematuro sostenere questa cosa».

Fonte: https://www.corriere.it/economia/az...di-734bb9be-f13e-11ec-82b6-14b9a59f244e.shtml
 

belumosi

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«Beh, a Milano ci sono due aeroporti — Malpensa e Linate —, a Roma i flussi sono soprattutto in ingresso e c’è una stagionalità pronunciata. La verità è che fare soldi in Italia a gennaio, febbraio e marzo è davvero difficile. Questo va tenuto a mente quando si guarda a Ita Airways dal momento che il suo hub è proprio a Roma. Una cosa che non abbiamo per esempio a Parigi dove non c’è stagionalità. Insomma le cose non sono proprio semplici».
Cosa intende con questo?
«Quando guardiamo al mercato italiano e alle opportunità dobbiamo avere un piano che ci consenta davvero di fare profitti. Per questo il mercato italiano è davvero unico».

Mi faccia capire: se fosse per lei sarebbe meglio spostare l’hub a Milano dove la domanda è meno stagionale di Roma?
«Beh, insomma, a Milano ci sono comunque due aeroporti. È una cosa complicata da gestire anche lì. Io arrivo dal Canada dove c’è una situazione simile: l’aeroporto di Montreal è più o meno come Malpensa, ma il grande mercato è a Toronto e non è facile competere al meglio con le rivali americane. C’è una situazione paragonabile in Italia: un mercato importante, ma altamente stagionale, con tre aeroporti rilevanti.

Per Ita quindi secondo lei non è la situazione migliore?
«No, per niente. È una dinamica che diventa una grande sfida per Ita. E se guardiamo alla fetta di mercato della compagnia italiana sui voli intercontinentali si vede come servano molte risorse da investire per poterle consentire di aumentare il suo peso specifico».
Interessanti i dubbi espressi sull'hub a FCO e a precisa domanda se sarebbe meglio MXP, risponde che il problema è che a Milano ci sono 2 aeroporti.
Seguendo il filo logico del ragionamento, si potrebbe dedurre che se chiudesse LIN, MXP potrebbe essere interessante come hub di ITA.
Da notare che qualche tempo fa Smith aveva rilasciato un'intervista in cui proclamava LIN obiettivo prioritario di un'eventuale acquisizione di ITA.
 
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sevs17

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Francamente non capisco il paragone con il Canada. Montreal e Toronto non mi sembrano paragonabili a Malpensa e Linate. Sarebbe come dire io volo a Napoli ma il mercato interessante e' a Trieste.
Non ho capito neppure io ma nella risposta mi pare d'intendere che l'abbia estesa parlando della situazione dell'Italia in generale quando menziona tre aeroporti.
 

straniero

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io quel che leggo, e concordo con matteo, è: francamente ci interessa poco (e non so nemmeno perché stiamo qui a fare studi sulla data room).

tra le righe: poi tra sei mesi quando LH si sarà rotta le palle di provarci per la terza volta, ci proveremo anche noi per la terza volta ancora e chissà stavolta che accadrà. chi la dura la vince.
 
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romaneeconti

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io quel che leggo, e concordo con matteo, è: francamente ci interessa poco (e non so nemmeno perché stiamo qui a fare studi sulla data room).

tra le righe: poi tra sei mesi quando LH si sarà rotta le palle di provarci per la terza volta, ci proveremo anche noi per la terza volta ancora e chissà stavolta che accadrà. chi la dura la vince.
"Noi" per la terza volta?...direi qualche volta in piu' nei decenni...Cmq tranquilli tutti: "Il gioiello" continuera' come prima e piu' di prima! Al massimo resteranno sempre i modellini degli aerei con le varie livree pittate in questi anni da esporre a Volandia...il passo da Via della Spiga al museo non e' poi cosi' distante...
 
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Marco Clemente

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Gradita sorpresa a VCE nella lounge Marco Polo si accende anche con i vari status di ITA.. non ho dovuto mostrare la PP
 

Stefanopv

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Francamente non capisco il paragone con il Canada. Montreal e Toronto non mi sembrano paragonabili a Malpensa e Linate. Sarebbe come dire io volo a Napoli ma il mercato interessante e' a Trieste.
Possibile che sia stato tradotto male?

Il paragone con Montreal potrebbe riferirsi alla storia dei suoi due aeroporti, con CYUL che stava a Linate e CYMX a Malpensa, aeroporto nuovo ma inaugurato da mal collegato con rapido dietrofront e ritorno a CYUL.
 
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sevs17

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I tempi si allungano... Se ITA non comunicasse l'uscita dallo Sky Team entro il 30 giugno 2022 mi pare d'aver capito che debba restare almeno un altro anno (a meno che non siano disposti a pagare).

Il ministero a Ita Airways: riaprite la vostra data room alle cordate in corsa per l'acquisto
di Aldo Fontanarosa - 23 GIUGNO 2022


L'Economia, che è proprietaria della compagnia al 100 percento, vuole che i potenziali acquirenti ricevano tutti gli elementi sul suo stato di salute


ROMA - Il ministero dell’Economia è deciso a chiedere a Ita Airways la riapertura della sua data room. La compagnia aerea pubblica, in questo modo, potrà fornire tutte le informazioni supplementari che reclamano le due cordate interessate al suo acquisto.

La prima cordata schiera l’Msc Group della famiglia Aponte, che corre con Lufthansa; la seconda il fondo Certares, scortato da Air France e Delta.

La data room - che custodisce i documenti riservati su una società in vendita - è stata già aperta 20 giorni, dal 3 al 23 maggio. Ma entrambe le cordate si sono dichiarate “non soddisfatte” dalle informazioni che hanno ricevuto.

Le cordate, peraltro, non considerano più attuali alcune ipotesi di costo che Ita Airways presenta nel suo Piano di sviluppo industriale del 31 gennaio 2022. I prezzi dei carburanti, da allora, sono lievitati a causa della guerra in Ucraina. E anche le spese per le future sostituzioni degli aerei sarebbero ormai irrealistiche.


Fonte: https://www.repubblica.it/economia/...cordate_in_corsa_per_lacquisto-355121922/amp/
 

13900

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La data room - che custodisce i documenti riservati su una società in vendita - è stata già aperta 20 giorni, dal 3 al 23 maggio. Ma entrambe le cordate si sono dichiarate “non soddisfatte” dalle informazioni che hanno ricevuto.

Le cordate, peraltro, non considerano più attuali alcune ipotesi di costo che Ita Airways presenta nel suo Piano di sviluppo industriale del 31 gennaio 2022. I prezzi dei carburanti, da allora, sono lievitati a causa della guerra in Ucraina. E anche le spese per le future sostituzioni degli aerei sarebbero ormai irrealistiche.
La sorpresa meno sorprendente dell'anno.
 

magick

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La data room - che custodisce i documenti riservati su una società in vendita - è stata già aperta 20 giorni, dal 3 al 23 maggio. Ma entrambe le cordate si sono dichiarate “non soddisfatte” dalle informazioni che hanno ricevuto.
Perché riaprendola possono trovare risposte alle loro domande? Ho seri dubbi che in un mese abbiano inserito in questa mitica data room informazioni aggiuntive.
 
Stato
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