Ho la sgradevole impressione che nella volontà di privatizzare ITA, Draghi sia sempre più solo.
Ita, Draghi non cede: “Sulla vendita decide questo governo”
di Aldo Fontanarosa
Ita, Draghi non cede: “Sulla vendita decide questo governo”(ansa)
Ma Franco frena sulle offerte ricevute: non sono "coerenti". C'è un problema di prezzo, governance e strategie industriali
04 AGOSTO 2022
AGGIORNATO 05 AGOSTO 2022 ALLE 00:02
ROMA - «Non è mia intenzione lasciare la questione di Ita Airways al nuovo governo», dice Mario Draghi in conferenza stampa dopo il Consiglio dei ministri. «Noi - aggiunge - dobbiamo fare il nostro dovere fino in fondo». Dunque questo governo, anche se dimissionario, vuole procedere nella vendita della compagnia aerea di interesse nazionale. E individuerà un «vincente» - assicura Draghi - «in tempi brevi». Entro «dieci giorni».
La partita tra le due cordate di potenziali compratori, però, resta aperta. Il ministro Daniele Franco (Economia) nega che l’alleanza tra l’Msc Group della famiglia Aponte e i tedeschi di Lufthansa abbia ormai conquistato una posizione di vantaggio. Le sue parole sono una doccia fredda per i tedeschi che ieri hanno invitato Draghi a scegliere presto, lasciando intendere che si sentono favoritissimi.
In realtà questa alleanza non ha presentato al ministero dell’Economia - proprietario del vettore al 100% - una proposta di acquisto «coerente» con gli obiettivi che sono fissati dal decreto, dal Dpcm sulla cessione del 2 marzo 2022. E non è riuscita a soddisfare il governo neanche la cordata concorrente, che schiera il fondo statunitense Certares, Air France e Delta. Il ministro Franco ricorda che il decreto di marzo 2022 ha l’obiettivo di «massimizzare il valore» della compagnia e, dunque, della somma che l’Italia potrà incassare dalla privatizzazione. C’è dunque un problema di prezzo.
Ma sul campo restano altre questioni irrisolte. La prima riguarda le regole per il governo di Ita (una volta completata la vendita). Su questo punto, il ministero ha chiesto - tra le altre cose - che l’Italia possa esprimere il suo gradimento sulla scelta del futuro presidente e dell’amministratore delegato della compagnia. Il ministro Franco cita anche l’assetto industriale di Ita. E - ancora - l’esigenza di valorizzare i nostri scali strategici (gli hub di Roma Fiumicino e Milano Linate); e di garantire infine le «prospettive occupazionali».
Nelle prossime ore, il ministero dell’Economia scriverà a entrambe le cordate chiedendo chiarimenti sui temi che restano in sospeso. Dopo aver ricevuto le risposte, tempo pochi giorni, il governo individuerà la cordata preferita tra le due in lizza. Fino a che punto, Palazzo Chigi voglia spingersi nella privatizzazione lo si capirà entro agosto. Se il ministero dell’Economia si limitasse a firmare un semplice “memorandum d’intesa” con la cordata prescelta, il futuro esecutivo avrà le mani completamente libere su Ita. Un memorandum ha un forte valore simbolico, ma non vincola le parti.
Molto più cogente e vincolante sarebbe invece un “preliminare di vendita” (un signing). Ma si arriverà davvero a tanto? In questo scenario, l’ad Carsten Spohr considera Lufthansa l’alleato ideale di Ita, a prescindere dal governo che guiderà il nostro Paese. Spohr chiede che Draghi decida presto «perché - avverte - la nostra pazienza non è illimitata». Parole che Fabio Rampelli (di Fratelli d’Italia, partito contrario alla vendita di Ita) bolla come «intimidatorie» e irricevibili.
Ma Franco frena sulle offerte ricevute: non sono "coerenti". C'è un problema di prezzo, governance e strategie industriali
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