Thread Aeroitalia


flyreg

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Reggio Calabria, Torino
Che poi a dirla tutta: io mi auguro che aeroitalia vada bene ma oggettivamente non ha alle spalle investitori italiani...
Dopo anni in cui son scomparse praticamente quasi tutte le compagnie battenti bandiera italiana (tra cui negli ulti anni AirItaly e BluePanorama), penso che un po' tutti noi nel profondo del cuore speriamo in un discreto successo nel tempo di Aeroitalia.

Il problema è che attualmente ha una affidabilità pari a quella di un bambino: tra metà flotta in ACMI ai rumeni, basi che aprono e basi che chiudono a cadenza settimanale, rotte che neanche partono, annunci mirabolanti e il tutto condito con la ciliegina sulla torta, ovvero i post su Facebook di Intrieri (con commenti più da mamma pancina che da CEO serio di una compagnia aerea che punta a consolidarsi nel mercato). Io se dovessi pianificare un viaggio nel medio-lungo termine starei bene attento a evitare di prenotare con loro per non rischiare di rimanere a terra dopo neanche una settimana dalla prenotazione.
 

Farfallina

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Dopo anni in cui son scomparse praticamente quasi tutte le compagnie battenti bandiera italiana (tra cui negli ulti anni AirItaly e BluePanorama), penso che un po' tutti noi nel profondo del cuore speriamo in un discreto successo nel tempo di Aeroitalia.

Il problema è che attualmente ha una affidabilità pari a quella di un bambino: tra metà flotta in ACMI ai rumeni, basi che aprono e basi che chiudono a cadenza settimanale, rotte che neanche partono, annunci mirabolanti e il tutto condito con la ciliegina sulla torta, ovvero i post su Facebook di Intrieri (con commenti più da mamma pancina che da CEO serio di una compagnia aerea che punta a consolidarsi nel mercato). Io se dovessi pianificare un viaggio nel medio-lungo termine starei bene attento a evitare di prenotare con loro per non rischiare di rimanere a terra dopo neanche una settimana dalla prenotazione.
Concordo, non basta un tricolore per ispirare simpatia nazionalista. Attualmente non ha senso utilizzarla con operativi super ballerini.
 

fly347

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11 Giugno 2006
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Concordo, non basta un tricolore per ispirare simpatia nazionalista. Attualmente non ha senso utilizzarla con operativi super ballerini.
non sono un addetto ai lavori per cui parlo davvero da profano (e forse dovrei stare zitto) ma al posto loro:
1. sarei più prudente nell'aprire nuove rotte, punterei su poche rotte (meglio dove ci sono certezze contrattuali come forlì, o continutà territoriale come sardegna, o rapporto con regione come comiso, o rapporti con tour operator) facendo il massimo per essere regolare con il servizio anche quando aerei sono semivuoti (se vuoi riempire devi dimostrare che sei affidabile).
2. se seguissi comunicazione di aeroitalia toglierei immediatamente facebook a intrieri (non ho nulla contro di lui, magari ha pure ragione, ma non fa bene all'immagine della compagnia aerea quel tipo di sparate)
3. basta con sta pippa dell'italianità, ti chiami Aeroitalia è già abbastanza chiaro
4. farei qualcosa di differente rispetto a ryan ad esempio sui bagagli
5. altre cose sono molto buone, ad esempio il sito è fatto molto bene. e acmi secondo me non è il male, io ho volato con loro ma con aereo preso da altra compagnia ed è stato uno dei miei migliori voli (pure puntuale)
vabbè mi taccio
 
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Giofumagalli

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19 Febbraio 2017
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Ex Alitalia o Meridiana?
Scherzi a parte, indubbiamente la professione si è "borghesizzata" rispetto a quella dell'Alitalia che fu, cosa ampiamente prevedibile e sanabile a tempo debito se la platea di illustri comandanti di allora non si fosse voltata egoisticamente dall'altra parte, non essendo ovviamente un loro problema quello che le future generazioni di piloti avrebbero affrontato.
Di contro, automatismi o no e nonostante l'accesso al cockpit sia garantito a cani e porci (che purtroppo è vero e anche in nome del politically correct, vedi quote rosa), oggi riusciamo quantomeno ad evitare che arrivi il montato di turno cresciuto dall'AM ad urla e sberle con la ferrea convinzione di essere il più bravo del mondo a rendere irrespirabile l'aria per il/la disgraziato/a che si trova a destra, e come puoi vedere dalle statistiche di Ryanair pare che il trend in tal senso sia incoraggiante.
Quando al cockpit si accedeva dopo essere cresciuti ad urla e sberle dall'AM o a pesciate da parte di quelle poche scuole di volo civili che garantivano una formazione per piloti commerciali, le condizioni della professione erano anni luce rispetto a quelle di oggi sotto ogni punto di vista. Posso tranquillamente dire che se avessi dovuto decidere oggi, non avrei mai lasciato l'AM a costo di fare 1 ora di volo al mese e stare alla scrivania il resto del tempo. Le condizioni lavorative di oggi nell'industria (al netto di quei pochi che ancora stanno più o meno bene) sono ridicole. Piloti che lavorano tramite agenzia con contratti illegali, ore di addestramento di CBT al PC non riconosciute e/o fatte nel (poco) tempo libero, interpretazione delle flight time limitations molto fantasiose, alberghi a volte al limite della decenza e si potrebbe continuare per ore.
Oggi se uno ha 130K disponibili tra fare le licenze e comprare 130K di gratta e vinci ha più senso la seconda.
 

B77W

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Quando al cockpit si accedeva dopo essere cresciuti ad urla e sberle dall'AM o a pesciate da parte di quelle poche scuole di volo civili che garantivano una formazione per piloti commerciali, le condizioni della professione erano anni luce rispetto a quelle di oggi sotto ogni punto di vista.
Eppure i comandanti di allora non mi pare abbiano fatto molto per evitare che si arrivasse alla situazione attuale. Che si vada a puntare il dito contro il cadetto che si ritrova di fronte all'arduo dilemma del pagare per intraprendere la professione o non pagare e fare altro, francamente non lo trovo molto corretto.
Sul lato tecnico lungi da me voler colpire l'orgoglio di chi crede di aver ricevuto la formazione migliore (sia essa in AM, FTE Jerez o la scuola di volo del paese dove insegna il campione di acrobazia in aliante), facevo semplicemente notare che nel volo commerciale odierno non serve il Maverick capace di atterraggi maschi a Reggio Calabria con 48 nodi al traverso, ma quello che non si faccia problemi a far notare le caxxate all'altro e che non si offenda a parti invertite. Questo negli anni passati non era ovvio, e Alitalia stessa ne sa qualcosa (insieme a tante altre).
 

njko98

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25 Aprile 2016
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Ma illegali rispetto a cosa, se posso chiedere?

Sento spesso questa lamentela, ma – nel marasma che è la legislazione italiana in tema di lavoro – mi sfugge quale sia il precetto normativo violato.
L'Italia forse è l'unico paese dove a livello di contratti da qualche anno a questa parte si sta lavorando molto, eliminando la parte agenzia e assumendo tutti sotto compagnia. (parlo dell'irlandese)
 

Giofumagalli

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Eppure i comandanti di allora non mi pare abbiano fatto molto per evitare che si arrivasse alla situazione attuale. Che si vada a puntare il dito contro il cadetto che si ritrova di fronte all'arduo dilemma del pagare per intraprendere la professione o non pagare e fare altro, francamente non lo trovo molto corretto.
Sul lato tecnico lungi da me voler colpire l'orgoglio di chi crede di aver ricevuto la formazione migliore (sia essa in AM, FTE Jerez o la scuola di volo del paese dove insegna il campione di acrobazia in aliante), facevo semplicemente notare che nel volo commerciale odierno non serve il Maverick capace di atterraggi maschi a Reggio Calabria con 48 nodi al traverso, ma quello che non si faccia problemi a far notare le caxxate all'altro e che non si offenda a parti invertite. Questo negli anni passati non era ovvio, e Alitalia stessa ne sa qualcosa (insieme a tante altre).
Il cadetto è la parte lesa in tutta questa storia, perché paga una valanga di soldi per poi farsi trattare a pesci in faccia e con contratti ridicoli. Per quello avevo scritto quella boutade sui 130K Euro di gratta e vinci.
Tralascerei tutta la parte operativa e che esula da questo thread così come già con questi temi siamo off-topic.
Rifletti su una cosa: invece di avere oggi ATO ad ogni angolo di strada con promesse da zero ad ATPL frozen in un quarto d'ora, ce ne fossero solo una manciata autorizzate dalla CAA a formare piloti di linea; le varie compagnie che vanno in giro con 4/5/600 macchine quanto ci metterebbero a reclutare piloti? Che condizioni dovrebbero offrire?
 
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Giofumagalli

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19 Febbraio 2017
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Ma illegali rispetto a cosa, se posso chiedere?

Sento spesso questa lamentela, ma – nel marasma che è la legislazione italiana in tema di lavoro – mi sfugge quale sia il precetto normativo violato.
La prossima volta che prenderai un volo di una compagnia qualsiasi, low-cost o meno, potresti trovarti su un aeromobile operato da una compagnia ACMI con sede in un Paese X. Questa ipotetica compagnia non ha dipendenti, o almeno ne ha pochissimi e solo "negli uffici". La forza lavoro è composta da personale che proviene da un'agenzia basata in un paradiso fiscale. Il dipendente con detta agenzia non ha nessun rapporto di dipendenza ma solo di collaborazione. Detta agenzia paga a fine mese il dipendente un lordo in base a quanto pattuito dal "contratto" registrato alle Isole Cayman dove ha, poniamo, sede l'agenzia. Il contratto non prevede ovviamente ferie, malattie pagate o altro. Puro cottimo. Pay as you go, come i cellulari. Il pilota (o a/v, o qualsiasi altra figura) vive e risiede con la famiglia in un Paese Europeo, poniamo l'Italia. Ad un certo punto comincia a pensare "ma io le tasse come e dove le pago? E i contributi?" e lì si apre il vaso di Pandora. Commercialisti, interpelli all'AdE, ognuno dice una cosa diversa, è illegale, no è legale ma devi aprire una partita IVA, non puoi fare il pilota a partita IVA, forse si può fare ma bisogna trovare il modo, ma come è possibile fare la partita IVA con un lavoro che è per forza di cose soggetto a rapporto di subordinazione con un Operatore? Nel dubbio vai con le aliquote più alte di Irpef e pagati i contributi per conto tuo per stare "tranquillo". Tutto ciò avviene serenamente in Europa, in ambito EASA.
Questo scenario è capitato a me quando mi hanno proposto un contratto molto interessante per fare lungo raggio e quanto sopra è stato il risultato della mia "due diligence". Ovviamente ho lasciato perdere. Ma ti pare normale?
 
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londonfog

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La prossima volta che prenderai un volo di una compagnia qualsiasi, low-cost o meno, potresti trovarti su un aeromobile operato da una compagnia ACMI con sede in un Paese X. Questa ipotetica compagnia non ha dipendenti, o almeno ne ha pochissimi e solo "negli uffici". La forza lavoro è composta da personale che proviene da un'agenzia basata in un paradiso fiscale. Il dipendente con detta agenzia non ha nessun rapporto di dipendenza ma solo di collaborazione. Detta agenzia paga a fine mese il dipendente un lordo in base a quanto pattuito dal "contratto" registrato alle Isole Cayman dove ha, poniamo, sede l'agenzia. Il contratto non prevede ovviamente ferie, malattie pagate o altro. Puro cottimo. Pay as you go, come i cellulari. Il pilota (o a/v, o qualsiasi altra figura) vive e risiede con la famiglia in un Paese Europeo, poniamo l'Italia. Ad un certo punto comincia a pensare "ma io le tasse come e dove le pago? E i contributi?" e lì si apre il vaso di Pandora. Commercialisti, interpelli all'AdE, ognuno dice una cosa diversa, è illegale, no è legale ma devi aprire una partita IVA, non puoi fare il pilota a partita IVA, forse si può fare ma bisogna trovare il modo, ma come è possibile fare la partita IVA con un lavoro che è per forza di cose soggetto a rapporto di subordinazione con un Operatore? Nel dubbio vai con le aliquote più alte di Irpef e pagati i contributi per conto tuo per stare "tranquillo". Tutto ciò avviene serenamente in Europa, in ambito EASA.
Questo scenario è capitato a me quando mi hanno proposto un contratto molto interessante per fare lungo raggio e quanto sopra è stato il risultato della mia "due diligence". Ovviamente ho lasciato perdere. Ma ti pare normale?
Vado contro l'invito di Dancrane per fare una piccola precisazione OT

"Normale" e' diverso da "Illegale", in quello che hai descritto non c'e' nulla di illegale, rimane la respomsabilita' del singolo di adermpiere alle ottemperanze legali (cosa che puo' piacere o meno). La situazione puo' esserre scomoda, richiosa, ecc. ma non e' illegale.

Le parole hanno un peso, valutiamolo prima di scrivere e usiamo i termini di "peso" adeguato.

Fine OT

Chiedo scusa a Dancrane per aver trasgredito al suo invito
 

Fewwy

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Torniamo a parlare di Aeroitalia per cortesia
Chiedo scusa per l'OT, ma a questo punto ti chiederei gentilmente di splittare il thread così da poter continuare la discussione.

La prossima volta che prenderai un volo di una compagnia qualsiasi, low-cost o meno, potresti trovarti su un aeromobile operato da una compagnia ACMI con sede in un Paese X. Questa ipotetica compagnia non ha dipendenti, o almeno ne ha pochissimi e solo "negli uffici". La forza lavoro è composta da personale che proviene da un'agenzia basata in un paradiso fiscale. Il dipendente con detta agenzia non ha nessun rapporto di dipendenza ma solo di collaborazione. Detta agenzia paga a fine mese il dipendente un lordo in base a quanto pattuito dal "contratto" registrato alle Isole Cayman dove ha, poniamo, sede l'agenzia. Il contratto non prevede ovviamente ferie, malattie pagate o altro. Puro cottimo. Pay as you go, come i cellulari. Il pilota (o a/v, o qualsiasi altra figura) vive e risiede con la famiglia in un Paese Europeo, poniamo l'Italia. Ad un certo punto comincia a pensare "ma io le tasse come e dove le pago? E i contributi?" e lì si apre il vaso di Pandora. Commercialisti, interpelli all'AdE, ognuno dice una cosa diversa, è illegale, no è legale ma devi aprire una partita IVA, non puoi fare il pilota a partita IVA, forse si può fare ma bisogna trovare il modo, ma come è possibile fare la partita IVA con un lavoro che è per forza di cose soggetto a rapporto di subordinazione con un Operatore? Nel dubbio vai con le aliquote più alte di Irpef e pagati i contributi per conto tuo per stare "tranquillo". Tutto ciò avviene serenamente in Europa, in ambito EASA.
Questo scenario è capitato a me quando mi hanno proposto un contratto molto interessante per fare lungo raggio e quanto sopra è stato il risultato della mia "due diligence". Ovviamente ho lasciato perdere. Ma ti pare normale?
Ok, grazie per la spiegazione, ma il mio dubbio è su come questa modalità lavorativa si ponga in violazione delle norme vigenti.

Perché – ovviamente parlo dell'Italia – mi sembra che manchi una legislazione inequivocabile che sostenga la necessità di inquadrare un rapporto di lavoro esclusivo e continuato come lavoro subordinato piuttosto che come collaborazione autonoma a Partita IVA.

La legge Biagi (D.Lgs. 276/2003) ha annoverato per un certo periodo di tempo (dal 2012 al 2015) l'articolo 69-bis che prevedeva una serie di presunzioni volte a stanare le "false Partite IVA", ovvero a riqualificare la prestazione lavorativa autonoma come rapporto di collaborazione continuata e collaborativa.
Queste presunzioni si rifacevano alla durata (l'aver lavorato complessivamente per più di 8 mesi negli ultimi 2 anni) e all'imputazione dei ricavi del prestatore di lavoro (se fatturi più dell'80% a soggetti riconducibili al medesimo centro di interessi).
In presenza di questi elementi oggettivi, spettava poi al committente/datore di lavoro provare il contrario per uscirsene.

Il Jobs Act, nella sua azione di riforma del mondo del lavoro, non ha adottato una disposizione simile a questa ed oggi l'articolo non è più in vigore (come la maggior parte della legge citata).

Quindi, ad oggi, chiedo: esiste una normativa che renda i naviganti a Partita IVA "illegali"?

Perché altrimenti è inutile lamentarsi.
Sul mercato del lavoro (così come al mercato ortofrutticolo) trovi prodotti più o meno buoni. Un contratto di lavoro subordinato ti dà più tutele rispetto ad uno autonomo, non c'è dubbio (e tu stesso sei stato libero di rifiutare la proposta di lungo raggio a Partita IVA), ma non mi sembra si possa puntare il dito dicendo "quello è illegale".

Quello che io o te pensiamo sia normale o meno, non ha importanza.
La legge cosa prevede?
 
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Fewwy

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Rifletti su una cosa: invece di avere oggi ATO ad ogni angolo di strada con promesse da zero ad ATPL frozen in un quarto d'ora, ce ne fossero solo una manciata autorizzate dalla CAA a formare piloti di linea
Il problema è che in quel mondo hai voglia a lamentarti degli ATPL a 130k... riducendo l'offerta, il costo sarebbe ancora maggiore!
 

Giofumagalli

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Vado contro l'invito di Dancrane per fare una piccola precisazione OT

"Normale" e' diverso da "Illegale", in quello che hai descritto non c'e' nulla di illegale, rimane la respomsabilita' del singolo di adermpiere alle ottemperanze legali (cosa che puo' piacere o meno). La situazione puo' esserre scomoda, richiosa, ecc. ma non e' illegale.

Le parole hanno un peso, valutiamolo prima di scrivere e usiamo i termini di "peso" adeguato.

Fine OT

Chiedo scusa a Dancrane per aver trasgredito al suo invito
Chiedo scusa a Dancrane ma che le parole abbiano un peso non devi venire ad insegnarmelo con tutti il rispetto.

Se ti dico illegale è perché così è in Italia; un pilota di linea non può avere un codice ATECO come partita IVA in Italia e se non hai un contratto da dipendente con nessuno non puoi pagare le tasse da dipendente. Questo oltre ad una miriade di altre implicazioni assicurative relative a quei contratti. Ora non voglio dilungarmi perché appunto siamo off topic, magari aprirò un thread apposito, ma ti assicuro che ovviamente ho chiesto assistenza legale per valutare la proposta oltre che fiscale.
 
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Giofumagalli

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Quindi, ad oggi, chiedo: esiste una normativa che renda i naviganti a Partita IVA "illegali"?
Le basi del lavoro di pilota: necessità di turnazione, imprescindibile rapporto di subordinazione e disciplinare aziendale (l'aereo non è tuo) oltre a vari altri fattori che sono l'antitesi della partita IVA e del Cococo.
 

B77W

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Rifletti su una cosa: invece di avere oggi ATO ad ogni angolo di strada con promesse da zero ad ATPL frozen in un quarto d'ora, ce ne fossero solo una manciata autorizzate dalla CAA a formare piloti di linea; le varie compagnie che vanno in giro con 4/5/600 macchine quanto ci metterebbero a reclutare piloti? Che condizioni dovrebbero offrire?
Credo che la maggioranza di noi sia d'accordo su questo punto, come ho scritto sopra oggi è permesso letteralmente a chiunque di intraprendere la professione, ma purtroppo ora è tardi per agire. Continuo a credere che le responsabilità maggiori siano di chi tempo addietro aveva il potere (quello vero) e ha semplicemente continuato ad arraffare l'arraffabile, non preoccupandosi dell'evoluzione che il trasporto aereo avrebbe vissuto e di chi l'avrebbe subita. Mi fermo qui come richiesto dai moderatori.
 
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Fewwy

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Le basi del lavoro di pilota: necessità di turnazione, imprescindibile rapporto di subordinazione e disciplinare aziendale (l'aereo non è tuo) oltre a vari altri fattori che sono l'antitesi della partita IVA e del Cococo.
Ho un'amica che lavora presso un presidio ospedaliero come refertista: i medici fanno diagnosi a voce che registrano e lei poi passa il tempo a sbobinare e trascrivere i referti.
Lavora su turni, fa quello che le dicono (senza grosse possibilità di manovra), l'ospedale non è suo e seguirà un disciplinare, immagino.

Eppure per iniziare a lavorare si è dovuta aprire Partita IVA e, solo dopo, le hanno fatto firmare un contratto di lavoro autonomo, approvato, validato e controllato dai legali. O magari è anche lei tramite agenzia, non so.
Tutto sotto la luce del sole.

Per come stanno le cose, allo Stato non importa come venga qualificato il rapporto di lavoro, purché non sia in nero e lui si veda riconosciuti i suoi oneri (pagati dal datore, se subordinato oppure dal lavoratore, se autonomo).

Ora, se vogliamo aprire un dibattito sull'opportunità di regolare meglio il mercato del lavoro e conferire al rapporto di lavoro subordinato una preferenza rispetto alle altre tipologie, va benissimo.
Ma finché non ci sarà questa presa di posizione politica da parte del legislatore, è inutile andare in giro a fare shaming dicendo che si gioca sporco con contratti illegali.

oggi è permesso letteralmente a chiunque di intraprendere la professione
Ma davvero vogliamo tornare indietro alle corporazioni medievali?!

Una delle più belle conquiste dell'età moderna è l'aumento esponenziale di possibilità che lo studio e la formazione personale danno.
 
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fly347

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11 Giugno 2006
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Tornando ad aeroitalia: hanno già spostato i voli da maggio che partono da Comiso a Bologna invece che a Forlì come annunciato inizialmente da LORO sul LORO sito. Legittimo, per carità, ma perché non farlo fin da subito invece di fare questo pasticcio? Inoltre da giugno ci sarà cmq il Comiso Forlì che dovranno garantire ogni sabato in base al contratto con Go to fly (che è società dell'aeroporto di Forlì) ma contemporaneamente negli altri giorni della settimana andranno in competizione facendo il Comiso Bologna. Oggettivamente una brutta cosa.