[TR] ལ་དྭགས - Nella terra dei passi montani.


13900

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Visto che hai citato un videogioco, molti di questi panorami credo siano stati presi come ispirazione per le ambientazioni di Uncharted 2, gioco sul quale mi sono consumato a lungo, insieme a tutto il resto della serie.

Comunque anche in questo capitolo hai reso superbamente sia le atmosfere che il lato umano dell'esperienza.
Forse uno dei tuoi TR più belli di sempre, accanto a quello mitologico in Asia Minore con tanto di partita alla stadio...
Beh, quel TR aveva una marcia in piu', un nonsoche'... Non so se ci capiamo.

Mi stai facendo rivivere il viaggio in Buthan con Sokol e Falkux coi racconti e le immagini.



Ecco, a differenza tua, io e Falkux (chè Sokol era già a posto) ci siamo fatti impartire la benedizione pro fertilità al Tiger's nest: probabilmente, la quantità di ateismo era tale da non avere sortito effetto.
Ti diro', al ritorno da questo viaggio ho detto a 8200 che dobbiamo andare in Bhutan. Conosco una coppia canadese che ha fatto un trekking della Madonna, ma sono anche stragonfi di cash. Quanto alle benedizioni, non ho visto molte opportunita' di venir asperso.. idem per redenzioni e/o indulgenze.

Direi che nel vostro caso ha giocato più il fattore età che l’ateismo…
Chissa' come si dice "estrema unzione" in tibetano.

Queste due righe mi hanno fatto cadere dalla sedia dal ridere!!!!

Per il resto, viaggio fantastico. Descritto in modo eccellente. Sono le cose che purtroppo non potro' piu' fare per una lunga serie di motivi. Grazie per farmele vivere attraverso questo TR.
Grazie Silvano!

Secondo me un pensierino per una gita fuori porta a Trofarello....lo stai facendo.
Speriamo tu riesca a trovare orari comodi:D

Quanto al TR di 13900..che dire...un mix di avventura,cultura , posti che forse non vedrò mai e quel non so che ti trasporta dove lui va, facendoti vivere in prima persona le sue esperienze.
Tks!!!
Ti dirò di più: avendo un cognato che abita a Gassino Torinese, la mia visita a Trofarello non è questione di se ma solo di quando!
Però a Carisio una cosa super famosa c'è. Il suo casello.

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o_O....TR è un must allora:cool:
Signori, inizio a sentir profumo di raduno AC nel Torinese. Propongo una scampagnata in velocipede Volpiano-Brandizzo-Gassino, a seguire gran Premio della Collina con tappone Montaldo-Pino-Pecetto e volata su Trofarello. Conclusione con gran finale a Stupinigi via Cambiano-Santena-Villastellone-Carignano e l'immancabile La Loggia. Vince il piu' veloce e quello che riesce a spottare piu' mignotte e nutrie in ambito fluviale.

Che meraviglia di posto e racconto!
Grazie per il tempo che dedichi a farci avere un piccolo assaggio di questa esperienza.

Chissà se un giorno leggeremo qualcosa in più in un eventuale secondo libro... 😬
Grazie Jambock! Eh, un altro libro sarebbe bello ma mi serve l'Idea. Ne avrei una in mente, ma richiede tempo e ho veramente troppe cose in giostra al momento.

Dubito che tu abbia trovato la polenta cuncia ... per i panorami, più che Oropa propenderei per il Bocchetto Sessera e l'alta Valsessera
Oropa e' il panorama del Cuore.

Altro TR spettacolare.
Grazie!
 

13900

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Capitolo VI - Spituk

Dopo un paio di giorni di relativo relax decido di tornare a Leh, dove c'e' wi-fi e caffe' (ho finito i miei drip coffees giapponesi e la situazione si fa tragica). La strada tra Thiksey e Leh e' abbastanza trafficata, e decido quindi di provare a prendere un bus. Esco dalla foresteria del monastero, mi siedo su un chorten e aspetto. Il Ladakh e' un posto che si sveglia tardi: prima delle 9:30 non c'e' praticamente nessuno, e infatti aspetto. Alla fine spunta un monaco diretto a Choglamsar, paesello che sta a Leh come Nichelino sta a Torino. Sara' che lui e' pratico, sara' che Buddha veglia su di lui, ma non appena appare ecco che si materializza un Suzuki Maruti Eeco. Immaginatevi un Piaggio Porter, solo piu' piccolo. A bordo ci sono gia' sei cristiani; due davanti - di cui uno al volante - e quattro dietro. Per rispetto quello davanti si leva per far posto al monaco, e si scaraventa dietro dove, torno a dire, ci sono gia' quattro persone: un bambino, una signora, due muratori. Il monaco fa "Vuoi salire?" e gli altri mi fanno cenno di entrare.

Capiamoci, sono grosso e alto il 30% di tutti gli altri, e il mio zaino e' delle dimensioni del bambino. In un qualche modo entro pure io, raccatto qualche rupia da dare al buon autista e poi partiamo, il che mi consente un breve excursus sulla guida in questo ameno luogo. Il nostro, al volante di un affare largo meno di un metro e mezzo stando a wikipedia, spinto da un motore da tosaerba, sorpassa tutti. Camion, bus, vacche, gente, jeep dell'esercito con la bandierina sul cofano: se li beve tutti. E poco importa che si sia in curva, o in salita, o in paese: breve colpo di clacson, scalata veloce con un uno-due di frizione e gas che manco Ayrton Senna, e via che andiamo. Arrivati alla Nichelino dell'Himalaya scendiamo tutti, e gli chiedo se ha voglia di portarmi a Spituk. Lui mi dice che farebbe pure, ma che se prendo il bus davanti a noi spendo un decimo. Diobono che onesta', da 'ste parti. Gli lascio delle rupie extra e salgo sul torpedone. A differenza di quelli usati fin'ora, questo e' praticamente privo di sedili, tolto questo che pare sia riservato per le donne.


Le dotazioni di sicurezza includono un soffitto imbottito e una porta che non e' che chiuda proprio. Il pensiero corre al buon Gavin di BA Engineering, chissa' dov'e' finito.


Ma non disperiamo! Il parasole dell'autista e' adornato dall'equivalente buddhista di Padre Pio sul cruscotto. Avevo un amico con la decalcomania di Santa Rita, piu' il suddetto Padre (con termometro a barretta di mercurio incluso!) sulla sua Punto e cio' l'ha protetto per una sfilza di anni, finche' ovviamente non e' andato dritto in un campo di pannocchie a Santhia'. Ma divago.


Il bus ci porta, con solo diciottomila fermate a Leh e li scendon tutti. L'autista mi fa capire che lui andrebbe a Phey, dove c'e' l'autorimessa, e io gli chiedo di lasciarmi a valle del monastero di Spituk, cosa che lui fa con piacere. Dentro, manco a dirlo, sono di nuovo praticamente da solo. Solo cani e gatti in giro.




Vado in giro su e giu' trovando solo porte chiuse, finche' non incoccio in un vegliardo che, caso unico nella valle, non parla inglese. Gli mostro il mio disegnino e lui, affascinato, mi fa entrare nel Chokhang.




Mi fa capire a gesti che il Dukhang e' chiuso per pranzo, e che lui la chiave non ce l'ha. Poco male. Rimango un po' nel cortile a rimirare il posto, dimenticandomi delle foto, finche' non decido di provare a trovare il Gonkhang.

Il Gonkhang, o 'camera degli orrori', e' un tipo di tempio tipicamente tibetano. Solitamente dipinto di rosso dal fuori, dentro e' una stanza fumosa, buia, ospitante le statue di divinita' abbastanza orripilanti e le maschere usate nei festival. Un po' come la religione cristiana ha inglobato credenze e usanze pagane, facendo santi di varie divinita' locali, qui il buddhismo ha arruolato gli dei e demoni della religione Bon. Far foto qui dentro e' proibito, per cui rispetto l'usanza, ma immaginatevi una stanzetta che sembra piu' una grotta, occupata per meta' da una statua di Yamantaka, la versione "incazzata" del bodhisattva Manjushri, piu' altri - Mahakala, Vasihravama, Upasika. E' una foresta di braccia, di teste, di corone di teschi, spade e quant'altro. Sembra un incrocio tra il tempio maledetto di Indiana Jones e una sala particolarmente truculenta del museo di antropologia di Citta' del Messico. Un paio di fedeli annodano sciarpe bianche intorno alle statue e accendono degli incensi che, sinceramente, la Mobile potrebbe adoperare al posto dei lacrimogeni. Ultima nota di colore prima che la mancanza di ossigeno mi scacci: la statua piu' grossa, raffigurante Yamantaka, veniva spesso scambiata per Kali' da parte dei soldati indiani basati nelle vicinanze, e come dargli torto. E' uno spilungone con tre teste, 34 braccia, dipinto blu notte. Ora un cartello ne indica il nome ma, pare, che in passato molti andassero a pregare Kali per sbaglio. Un viaggiatore inglese chiese ai monaci perche' non correggesso i soldati, e la risposta fu qualcosa del tipo "What does it matter, so long as they are content". Sinceramente, come dar loro torto.

Di fianco al Gonkhang c'e' una saletta dedicata alle lampade a burro. Faccio per entrare dentro a piedi scalzi e una signorina mi raccomanda di metter su le Salomon, e per fortuna che c'era lei. La saletta e' affumicata dalle lampade, e il pavimento e' viscido per via del burro.




I muri sono anneriti, e mani oramai andate hanno lasciato dei messaggi in caratteri latini, tibetani e tamil.


La mente corre a una saletta, oramai gentrificata con mani di pittura nuove, del monastero di Oropa:


S'e' fatto tardi, devo trovare un posto dove dormire a Leh, e soprattutto devo spipparmi i km di ritorno a Leh. Ma, sulla via, vedo l'aeroporto, e sento un aereo atterrarmi praticamente sulla testa. Mi viene un'idea... ma ci pensiamo domani.

 

Azeta

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La sala e' vuota, non ci sono preghiere al momento. Al mio ingresso ho quasi un coccolone quando mi sembra di vedere il Dalai Lama in posizione benedicente laggiu' in fondo. Mi ci vuole un secondo per capire che e' un cartonato. Scattano, automatici, i zooteologismi indirizzati al mona che ha pensato bene di piazzarlo li.
Immagino che “mona” sia l’abbreviazione di “monaco”

TR stupendo, onestamente non so se avrei ancora il coraggio di fare un viaggio zaino in spalla in un paese dove non è proprio scontato trovare un mezzo di trasporto o un posto per passare la notte

ps: visto che si parla di raduno nel torinese, mi sembra corretto ricordare a tutti che TR nei titoli in realtà sta per TrofaRello. Tutto ha avuto inizio lì, è fattuale.
 

13900

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Capitolo VII - Planespotting!

Stranamente si torna in-topic. Sono a Leh, in una ridente homestay con terrazza in condono (ma cibo della Madonna, cercate Lhachik guesthouse) e, ogni mattina, sento il rumore del traffico aereo in avvicinamento all'aeroporto.

Le danze, con regolarita' impressionante, si aprono verso le 6AM col primo Ilyushin dell'Aeronautica.









Seguono elicotteri, come questo coso qui che mi ricorda vagamente i miei tentativi a sei anni col Meccano. La differenza e' che questo vola, ci vanno su delle persone, e punta dritto e sicuro verso le vette della valle di Nubra.



Insomma, quando intorno ci sono picchi come questo, io non so se vorrei andare in giro su un mezzo costruito con graffette e bottiglie di plastica.



Ecco, se proprio si deve, mettemi su un Mi17 che, essendo fatto di ghisa, piombo e lastre di calcestruzzo, mi ispira un po' piu' di fiducia. Poi magari mi sbaglio, eh.



Un bel giorno, verso la fine della mia permanenza, vado nella citta' vecchia col dichiarato intento di perdermici. Qui sotto, intendo:



Parto dal vecchio palazzo reale, da cui governo' un re di etnia tibetana fino all'incirca al 1840, quando il re del Punjab si bevve tutto il Ladakh. E' il palazzo secolare di tipo tibetano piu' grosso al di fuori del Potala a Lhasa, ed e' sostanzialmente vuoto dati i numerosi saccheggi.





Pero' e' fichissimo.




E c'e' una gran vista.





Poco piu' in su c'e' il vecchio forte di Tsemo, con annesso Gonkhang. Il forte e' su una cresta rocciosa, e la strada fa un giro assurdamente lungo. Decido di catafottermene e di fare cio' che, da ragazzino, mi ha sempre messo nei guai, ossia tagliare su un sentiero per capre. Ovviamente finisco su una specie di cresta rocciosa che non porta da nessuna parte, mi tocca fare un macello di scrambling, mi convinco che moriro' come un coglione a distanza di tre sputi da una strada asfaltata di fresco e, alla fine, riesco ad arrivare qui.



Piu' in la' della fotogenicissima coppietta che ti vedo?



Ma e' il Leh internescional! E c'e' pure un aereo in partenza.







Oooh, c'e' pure un Antonov 32!



Citando liberamente Patty Pravo, scatta la 'folle, folle, idea'. Piazzarsi a bordo pista. Oggi e' tardi, ma domani... Ah, domani. Domani provo l'ebbrezza di fare il plane spotter, cosa mai fatta in vita mia.

Completiamo il giro con una breve carrellata da Leh. Una citta' di polvere e cani randagi, dove le mucche girano liberamente in mezzo alla strada, dove c'e' un hotel dietro ogni angolo e case abbandonate dietro all'hotel. Una citta' di traffico mefitico, odori ancor piu' fetidi e... avevo gia' detto polvere? Ma, allo stesso tempo, un posto dove monaci e mullah si incontrano, dove si trovano tibetani, kashmiri, soldati indiani del Tamil Nadu, turisti hippy svizzeri e persino un paio di ciclisti eroici. Ho incontrato un pensionato sloveno che arrivava da Delhi, con su una maglia Castelli d'epoca.





Leh era uno dei crocevia della Via della Seta; ho offerto un te', in un bar, a un signore anziano che mi ha raccontato la storia della sua famiglia, musulmani tibetani che facevano da tenutari di caravanserragli, faccendieri, dirimitori di controversie ed intermediari. Sara' che mi appassionano queste zone e quei tempi, ma sentirlo parlare di suo padre e suo nonno, che facevano affari con Kashgar, Hotan, Yarkand e via via su verso Samarcanda e Bukhara, e' affascinante.







Tutto, purtroppo, finisce dopo la seconda Guerra Mondiale. Gli inglesi decidono che si son rotti le balle, e con classica attenzione e cura tipica di queste terre, dividono il subcontinente in due e se ne vanno nel giro di un anno. Esplode ovviamente una guerra, muoiono in 2 milioni, e l'esercito indiano combatte quello pakistano in una serie di battaglie a pochi km da Leh. Ci sono monumenti ovunque, qui nelle basi militari.

Poi ovviamente arriva Mao. L'ultimo della trinita' degli omicidi di massa, dopo Hitler e Stalin, invade il Tibet perche' i cinesi non sono imperialisti come tutti gli altri, e cosi' facendo chiude il confine. I traffici finiscono da un giorno all'altro. Il signore anziano mi dice, ed e' veramente triste sentirglielo dire, che avevano una casa e famiglia a Lhasa, e lui c'e' stato solo una volta, da bambino, prima dell'invasione. Suo fratello ci torno' negli anni '90 e scopri' che la casa era stata distrutta, la famiglia dispersa, piu' o meno allo stesso tempo in cui la casa in cui era nato il Dalai Lama subi' lo stesso fato. Ci accomiatiamo con un'ultima constatazione: non gli piace Modi, ma e' contento che la lotteria dei confini ha dato il Ladakh all'India. Avendo visto lo Xinjiang, sono d'accordo pure io.

Vi avevo pero' promesso aerei, non un pippone geopolitico. Il giorno dopo mi sveglio presterrimo e, malgrado il ginocchio destro si sia gonfiato, prendo e faccio i sette km (in discesa, su) per l'aeroporto, e poi gli altri tre per arrivare a bordo pista. Lungo la via, sono allietato da questi splendidi, meravigliosi, eccezionali cartelli stradali che invitano alla cautela. Ditemi che non li volete anche voi sul nodo di Genova.





Il messaggio sulla rete aeroportuale, invece, non e' cosi soave.



Sono in ritardo sulla tabella di marcia, porca pupazza, maledetto ginocchio. Vedo passarmi sopra la testa un C-17, che nemmeno sapevo l'India avesse. Incredibile come sia silenzioso, comparato con gli Ilyushin.



Ammiro un "Pollution centre", e poi sento un rumore.



Mi giro e, maledette le articolazioni degli arti inferiori, ho perso la partenza dell'Ilyushin. La mia idea di fotografare un quadrimotore mentre mi atterra praticamente in faccia e' svanita.



Iniziano ad arrivare i primi servizi commerciali. Questo e' il volo Air India che ho preso all'andata:



Un esempio di city life a Leh: lavori per strada, motorini a branchi, auto parcheggiate ad minchiam, un aereo che atterra e il monastero giu' in fondo. Mancano solo un cane con tre zampe e una mucca.



La base dell'aeronautica e' adornata di quello che penso sia un MiG 23.



Arieccomi a Spitok.



E a bordopista come uno spotter tedesco qualsiasi. Manca l'obiettivo da telescopio Hubble, ma non credo serva.



Infatti....





L'A320Neo di IndiGo, fatto il giro a 180 gradi sopra la valle, s'infila tra la collina di Spitok e il massiccio prospiciente:











Torno indietro poco dopo, stavolta prendendo un bus al volo. Domani, purtroppo, inizia il rientro.
 
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13900

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Immagino che “mona” sia l’abbreviazione di “monaco”
Mi avvalgo della facolta' di non rispondere!

TR stupendo, onestamente non so se avrei ancora il coraggio di fare un viaggio zaino in spalla in un paese dove non è proprio scontato trovare un mezzo di trasporto o un posto per passare la notte
In tutta onesta', non ho mai avuto dubbi che, in qualche modo, qualcosa sarebbe uscito. Va detto che sono in una posizione avvantaggiata, in virtu' del mio sesso, colore, nazionalita', ma non ho proprio avuto una sensazione di insicurezza, tranne quando mi hanno inseguito i cani. Ma anche in quel momento mi hanno aiutato dei passanti. Nel peggiore dei casi avrei steso il sacco a pelo da qualche parte.

ps: visto che si parla di raduno nel torinese, mi sembra corretto ricordare a tutti che TR nei titoli in realtà sta per TrofaRello. Tutto ha avuto inizio lì, è fattuale.
I poteri forti non lo vogliono ammettere, ma l'umanita' inizio' nella Granda. E' un dato di fatto.

Grandioso, complimenti!!!
Grazie!
 

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Capitolo VIII - Il rientro

Arriva infine il momento del rientro. Zoppico fuori dalla guesthouse alle 7 di mattina, dove c'e' gia' un taxi pronto a portarmi all'aeroporto. Un ultimo controllo su Flightradar e, si, l'aereo e' partito con 10 minuti di anticipo da Leh. Forse non avere un aeroporto pieno al 100%, e un numero adeguato di persone, aiuta. Chissa'.

Comunque sia, arriviamo in fretta all'aeroporto, che si conferma essere una stanzetta abbastanza piccola. Ho fatto check-in on-line, e quindi tutto cio' che mi resta da fare e' di fare un pre-controllo ai filtri di sicurezza e vedere se il mio zaino puo' essere considerato come un bagaglio a mano. Tutto viene approvato, e ottengo anche una carta d'imbarco fisica. Meraviglia delle meraviglie, sono SEQ 0001 per questo volo.


L'aerostazione e' un capanno, e chiaramente e' troppo piccola per il traffico di oggi. C'e' un charter militare di IndiGo, e non ci sono schermi informativi; alla fin fine, va anche detto che ci sono in tutto 3 gates.




L'imbarco apre spaccando il minuto, e sono tra i primerrimi dopo un annuncio per la bisnis. Si esce sul tarmac, un soldato fa un'ultima perquisizione - motivo della quale, sconosciuto - si sale su uno scuolabus e poi si viene depositati all'aereo. Oggi, si vola Vistara!


Volevo provarli da un bel po', e sono contento di esserci riuscito prima della loro fine, dato che il governo e' riuscito a privatizzare Air India e che questa inglobera' UK. Nel frattempo, ecco gli interni sui loro A320neo. Una business abbastanza pacioccona, che rimarra' totalmente vuota:


Premium economy, la cui differenza con l'economy si compone di un po' piu' di legroom:


E poi barbon. I sedili sono quelli di Lufthansa di una volta, e anche quelli di Alitalia. Sinceramente non mi son mai piaciuti, e in generale i toni scuri mi danno un po' un'idea di vecchio. Paradossalmente Air India, pur essendo piu' spartana, m'era piaciuta di piu'. In entrambi i casi i due aerei non hanno accessori che, oramai, reputo irrinunciabili quali le prese di corrente.






Il volo si riempie in un attimo, e ammiro le operazioni di fuori.


Silvana posa per una foto


Le scale sono finalmente allacciate al Landini per venir riposte dove confa'.


Vistara ha una rivista di bordo! Con tanto di flotta e route map. Momento amarcord.






Un nuovo terminal e' in costruzione:


Rulliamo sulla pista, poi ci giriamo e siamo pronti alla partenza. Passando, negli hangar ho intravisto gli scarichi di un jet militare a due motori, tipo MiG 29 o roba simile. Peccato non averlo visto atterrare!




Ciao Ladakh, tornero'.










Facciamo un altro circling (?) e ripassiamo sopra la valle. Intravedo le due colline antistanti la pista, l'aeroporto, e la citta' di Leh.




Il volo e' di una sola ora, ma viene offerto un pasto. Siccome non ho mangiato nulla decido di accettare, ed ecco il materiale.




Un cous cous tutto sommato innocuo ed insipido. Menzione speciale per la botticina di colore giallastro. Pensavo fosse succo, al massimo ginger ale... no, era acqua al gusto masala. In parole povere prendi dell'acqua, infilaci un troiaio di cucchiaiate di masala, chiudila, dalla all'europeo di turno che non sospetta nulla, e infine guardalo mentre gli cola perfino il cervelletto dalle narici.

Fuori, nel frattempo, c'e' l'Himalaya. Che viste, signori, che viste.




Il volo dura manco un'ora, e infatti siamo in atterraggio su Delhi. La qualita' dell'aria e' "Meh. Fai te". La temperatura, 42 centigradi. La differenza con Leh, +30C.




Approdiamo al molo, saliamo la jetty, camminiamo quei sei-sette km e alla fine siamo qui.


Dopo una settimana abbondante di barbonismo spinto, sono ritornato nel mondo della borghesia piu' borghese che c'e'. Ho preso una stanza all'Aloft di Delhi Aerocity. Agli arrivi mi aspetta un galantuomo del Marriott, vengo messo in un veicolo con aria condizionata glaciale, facciamo 5 minuti di corsa, check-in velocerrimo, upgrade a una "junior suite", qualunque cosa sia, e sono qui dentro. La gioia alla vista di una doccia e' incommensurabile.






Passo una giornata di puro cazzeggio. Vado nello shopping mall li vicino, un pochetto di piscina, birretta... vita da cabin crew in layover, in sostanza. Alla sera mi godo uno splendido programma di tribuna elettorale con diecimila invitati che si parlano uno sopra l'altro. Capisco che il partito di Modi, alle elezioni locali del Karnataka, staterello del sud dell'India con popolazione maggiore di quella dell'Italia, ha preso dei sonori schiaffoni. E bene cosi.


Il mattino dopo, purtroppo, arriva il momento della partenza. Volo daytime BA, in Traveller Plus. Il volo e' pieno al 100%; vengo invitato a fare check-in al banco di business e, davanti a me, una signora scoppia in lacrime. Viene fuori che e' in standby.

Comunque sia, decido di sbolognare lo zaino e, armato di un saccheto di juta della Coop di Biella contenente tutte le mie gioie, vado attraverso security, immigrazione, duty free e finalmente posso rassicurarvi tutti: Delhi e' HUB.




Il cibo fin'ora e' stato ottimo, ma a colazione scopro che le 'basi' indiane si compongono di strani liquidi e cose abbastanza lontane dal mio concetto di cibo mattutino. Purtroppo non posso farmi un ultimo biryani, e quindi vago per i gates con un vuoto allo stomaco.

Tutto chiaro. Un sacco di voli per Dubai, vi diro'.


Nella foschia, s'intravede un Azerbaijan airlines.


Finnair, che in quel tempo ancora non faceva pagare per il posto ai bisnespippol.


SQ col 787-10. Noto qualcosa, e spremo il sensore del mio iPhone 8 per veder meglio.


Si, praticamente il radome e' incollato collo speed tape. Non me lo sarei mai aspettato da SQ.


QR, dopo aver promesso di dismetterli e averli dati a quel successone di Air Italy, usa ancora i 330:


Arte leggermente inquietante:


Turkmenistan Airways. Non m'avessero rimbalzato il visto, v'avrei fatto il TR. E invece cisti, come dicono in borgata Parella.


Eccoci a G-YMMU, MMU per gli amici.


"Mamma, so' ddiventato modello!" "Ah ottimo! Dimmi dove ti hanno pubblicato che lo dico alle amiche della canasta!" "Eeeh..."


E giusto di fronte...


Imbarchiamo in perfetto orario, cosa mai vista con BA, e raggiungo il mio posto in Barbon + dopo un breve sguardo alla cabina di Club dove campeggiano le nuove suites.










Tutti siamo a bordo spaccando il minuto e poi... disastro. In Club c'e' una cintura rotta. Arrivano gli ingegneri, poi altri ingegneri, poi altri ancora. Alla fine, quando il Senior First Officer sta per dire che dovremo sbarcare lo sfortunato ecco che il capitano e tutti gli ingegneri fanno un high-five collettivo, tutti applaudono e siamo pronti. La capocabina fa per fare un annuncio che dovra' fare un reset dell'IFE e uno degli ingegneri le urla, dalla cabina "No no we fixed that in the meantime". Calde lagrime corrono sulle mie gote; non e' che questi ragazzi possono venire a lavorare a Heathrow?

Barbon Plus include un menu.




Decolliamo con un'ora di ritardo, un sacco di gente ha dubbi sulle connessioni. Io, invece, di dubbi non ne ho: sono sulla Piccadilly line, e sicuramente fara' schifo. Sono a malapena le 11, but it's 5 o'clock somewhere e quindi... Brewdog sara'. Ne chiedo una, e il crew basato a Delhi me ne da due. Faccio cin cin col vicino di posto.


Rancio. Chiedo i gamberi, che sostanzialmente erano anche l'unica cosa rimasta. Porzione non enorme ma comunque decente, e il dessert era quasi da bis.


Il volo e' lungo, lungo, lungo. 9h30 su un daytime flight son tante. Scrivo un po', guardo qualcosa, ascolto i miei podcast, mi rilasso sulla poltrona e in generale faccio passare il tempo. Non ho mai capito lo scopo di Premium Economy ma, devo ammettere, su un volo daytime e' un ottimo modo di viaggiare, specie se comparata con un sedile in Y. Merita il delta-prezzo.


Alla fine mi dimentico di collegare il cellulare alla presa di corrente, e quando arriviamo lo trovo completamente scarico. Non posso quindi raccontarvi dell'arrivo, della camminata nel tunnel fino ai bagagli, dell'attesa per lo zaino che arrivera' rigorosamente ultimo, e della corsa in metro. Anche questo TR e' completato, grazie a tutti per leggere e, se state pensando di andare in Ladakh, andateci.
 

venexiano

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I tuoi TR hanno un unico problema: ormai ho finito i sinonimi di "spettacolare", "strepitoso", "ben illustrato", "scritto ancora meglio", e quindi mi costringono a essere ripetitivo. Chapeau.

Ecco, se proprio si deve, mettemi su un Mi17 che, essendo fatto di ghisa, piombo e lastre di calcestruzzo, mi ispira un po' piu' di fiducia. Poi magari mi sbaglio, eh.
"Secondo le leggi della fisica, la struttura del Mi-17 in relazione al suo peso non è adatta al volo. Ma il Mi-17 non lo sa e vola lo stesso." (semi-cit.)

Rancio. Chiedo i gamberi, che sostanzialmente erano anche l'unica cosa rimasta. Porzione non enorme ma comunque decente, e il dessert era quasi da bis.

Per quanto riguarda il dessert, mi fido del tuo giudizio. A me sembra un mini haggis prima della cottura.
 

brambs2

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Ho aspettato la fine per commentare.
TR sublime come al solito, questa volta innaffiato pure da un po' di plane spotting che in un TR non guasta mai.
Mi sento solo da aggiungere che hai delle capacità narrative da premio letterario, ma già lo sai.
Occhio solo che a parlare di "circling" in fase di decollo qualche forumista potrebbe risentirsi...😂
 

Seaking

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Bellissimo, grazie davvero!
Altra perla che finirà negli annali della sezione TR.

P.S. l'elicottero che sembra fatto col meccano dovrebbe essere un Alouette II, un giovanotto che è entrato in servizio negli anni 50...
 

belumosi

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Ho finito gli aggettivi. TR semplicemente epico.
Aggiungo che me lo sono appena gustato tutto d'un fiato e ho impiegato 70 minuti.
Il che mi fatto riflettere sulla quantità di tempo che tu avrai impiegato per prepararlo e più che mai meriti un ringraziamento per tanto impegno.
 
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13900

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il boy scout che è in me non può non far notare che la citazione dovrebbe essere di Lord Baden Powell: “Non esiste buono o cattivo tempo, ma buono o cattivo equipaggiamento”.
Detto "Impeesa" ;)
Avendo parenti nel soccorso alpino mi e' stato sempre proibito diventare scout, quindi ammetto la mia ignoranza!

I tuoi TR hanno un unico problema: ormai ho finito i sinonimi di "spettacolare", "strepitoso", "ben illustrato", "scritto ancora meglio", e quindi mi costringono a essere ripetitivo. Chapeau.



"Secondo le leggi della fisica, la struttura del Mi-17 in relazione al suo peso non è adatta al volo. Ma il Mi-17 non lo sa e vola lo stesso." (semi-cit.)



Per quanto riguarda il dessert, mi fido del tuo giudizio. A me sembra un mini haggis prima della cottura.
Grazie! Io spero sempre di arileggerti, magari prima dell'apertura di BER 2.0. Quel dessert era veramente buono, aveva un gusto di lampone e rosa che lo faceva sembrare un Turkish Delight.

Bellissimo come sempre.

Menzione speciale per i Krumiri indiani, offerti da Vistara a un piemontese come te.
Che occhio! Grazie

Ho aspettato la fine per commentare.
TR sublime come al solito, questa volta innaffiato pure da un po' di plane spotting che in un TR non guasta mai.
Mi sento solo da aggiungere che hai delle capacità narrative da premio letterario, ma già lo sai.
Occhio solo che a parlare di "circling" in fase di decollo qualche forumista potrebbe risentirsi...😂
Troppo gentile! Va anche detto che io, di 'circling', non capisco una ceppa :D

Bellissimo, grazie davvero!
Altra perla che finirà negli annali della sezione TR.

P.S. l'elicottero che sembra fatto col meccano dovrebbe essere un Alouette II, un giovanotto che è entrato in servizio negli anni 50...
Grazie! Ho fatto un po' di ricerche, e credo che sia la versione made-in-India di 'sto coso. In sostanza han preso la cabina di guida di una gru, uno dei due bracci della suddetta, c'han messo su il motore di un Zip della Piaggio e via che andiamo. Maronn.


TR da leggenda, un grosso grazie per averlo condiviso e raccontato con maestria.

ciao
Marco
Grazie Marco!

Ho finito gli aggettivi. TR semplicemente epico.
Aggiungo che me lo sono appena gustato tutto d'un fiato e ho impiegato 70 minuti.
Il che mi fatto riflettere alla quantità di tempo che tu avrai impiegato per prepararlo e più che mai meriti un ringraziamento per tanto impegno.
Grazie a te per quei 70 minuti! E' un piacere buttar giu' questi post.
 
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Dancrane

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F4 ed a seguire la sequela di elogi e complimentazioni elencate da tutti quelli che mi hanno preceduto nei commenti di questo e degli altri TR.
Un distinto e spettabile (cit.) ringraziamento anche al buon belumosi per la riconoscenza nei confronti di chi si industria a scrivere i TR: spero, tuttavia, abbia cancellato dalla lista dei destinatari della suddetta riconoscenza il nick dreamliner.
 

BGW

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Bello bello bello... ma che lo dico a fare!
A maggior ragione, una destinazione che conoscevo a stento, e che non è nella mia lista di viaggi, quindi ancora più interessante!
Cosí come non penso avrò mai il coraggio di provare la masala water...
Il tuo volo di andata stava realizzando il sogno di Cruella... sallo...
 

13900

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F4 ed a seguire la sequela di elogi e complimentazioni elencate da tutti quelli che mi hanno preceduto nei commenti di questo e degli altri TR.
Un distinto e spettabile (cit.) ringraziamento anche al buon belumosi per la riconoscenza nei confronti di chi si industria a scrivere i TR: spero, tuttavia, abbia cancellato dalla lista dei destinatari della suddetta riconoscenza il nick dreamliner.
Eggia', che fine ha fatto quello là? Che non mi venga a dire che deve lavorare... Un altro che aspetto al varco è I-DAVE, oppure il Console...

Bello bello bello... ma che lo dico a fare!
A maggior ragione, una destinazione che conoscevo a stento, e che non è nella mia lista di viaggi, quindi ancora più interessante!
Cosí come non penso avrò mai il coraggio di provare la masala water...
La masala water l'ho bevuta a tradimento, senza saperlo! Grazie per leggere.


Il tuo volo di andata stava realizzando il sogno di Cruella... sallo...
Cruella al momento del decollo dell'andata:


Cruella all'arrivo del volo di ritorno:


PS - dopo Priti e lei, mi sa che possiamo far che mettere Attila l'Unno all'Home Office.
 
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Challenger

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Spettacolare, grazie per quest'altro meraviglioso TR!
Interessante la spiegazione sui bodhisattva e la ruota della vita. Avevo visto una rappresentazione quasi uguale in un tempio tibetano nello Yunnan due anni fa che mi aveva incuriosito, ma ai tempi non avevo trovato informazioni (ora che lo so mi e' bastato cercare "wheel of life")... corro ad accendere un cero a Manjushri.
Impressionante l'estensione della cultura e architettura tibetana, le foto del palazzo reale mi ricordano quelle che ho fatto alle case di pietra nel villaggio di Seergu nel Sichuan (uno dei pochissimi autentici rimasti da quelle parti): si trova a ben 2500 km in linea d'aria da Leh, con tutto l'Himalaya di mezzo!