L’unione tra Ita Airways e Lufthansa farebbe sorgere sei nuovi monopoli sulle rotte tra Italia e Germania, Svizzera, Belgio. Una situazione da «correggere» — per tutelare i diritti dei consumatori e non far schizzare i prezzi dei biglietti — con la cessione degli slot da parte dei due vettori negli aeroporti interessati, a partire da Milano Linate. È questo uno dei principali scogli nelle trattative tra l’Antitrust Ue, il Tesoro italiano e l’aviolinea tedesca stando a quanto apprende il Corriere della Sera da cinque fonti europee e governative a conoscenza dei dettagli delle trattative, mentre i diretti interessati preferiscono non commentare. Ma sul tavolo ci sono anche le discussioni sul «ruolo» di Ryanair nel mercato italiano e sui collegamenti con gli Stati Uniti.
La «pre notifica»
Durante l’estate nella fase di «pre notifica» i tecnici della Direzione generale della Concorrenza a Bruxelles hanno evidenziato alle delegazioni di Lufthansa e del Mef (affiancato da Ita) che in generale la «sovrapposizione» sulle rotte tra il network di collegamenti di Ita e quello di Lufthansa è ridotta perché oscilla tra il 4 e il 6%, a seconda di cosa si considera come «mercato» di riferimento. Ma su Milano e Roma si dovrà intervenire per far entrare altri vettori e ridurre il tasso di concentrazione delle due aviolinee. Finché le due società sono separate e in competizione non ci sono problemi. Ma quando si metteranno insieme su alcune tratte sparirà ogni concorrenza.
Il mercato
A dire il vero — proseguono le fonti — si è discusso un po’ anche sul termine di «mercato». Se, cioè, nella valutazione antitrust devono essere considerati i collegamenti tra singoli aeroporti o tra «conurbazioni»: nell’ultimo caso, per esempio, l’area di Milano comprenderebbe i flussi di Linate, Malpensa e Bergamo-Orio al Serio. A Bruxelles in ogni caso puntano a chiedere a Ita e Lufthansa i maggiori sacrifici possibili, anche per tutelarsi quando Air France, British Airways e le low cost Ryanair, easyJet e Wizz Air faranno ricorso. Per questo il mercato considerato dalla Commissione europea sarà quello tra «conurbazioni».
Il «perimetro» di Lufthansa
Si è affrontato anche il tema del «perimetro» di Lufthansa. Perché l’accordo che stabilisce l’ingresso in un primo tempo al 41% di Ita — per salire poi al 100% entro il 2033 — è stato siglato tra il nostro ministero dell’Economia (oggi azionista unico del vettore tricolore) e Lufthansa AG, la compagnia tedesca che fa parte del gruppo omonimo. Ma a Bruxelles considerano proprio il gruppo, andando quindi a includere nel calcolo degli effetti anche Swiss, Austrian Airlines (anche se non presenta sovrapposizioni), Brussels Airlines, Eurowings, Air Dolomiti.
Le direttrici sotto esame
Quando Ita e il gruppo Lufthansa uniranno le forze sorgeranno monopoli su sei collegamenti, sostengono dalla Commissione europea. Tra Milano e Francoforte, Düsseldorf, Stoccarda, e tra Roma e Francoforte, Monaco e Zurigo. Spunterebbero, a dire il vero, anche rotte in posizione dominante, come Milano-Bruxelles (95% in mano a Ita-Lufthansa — nell’intero 2023 —, l’altro 5% a Ryanair), Roma-Bruxelles (74% offerto dai due vettori), Milano-Amburgo (65% di Ita-Lufthansa).
I diritti di decollo e atterraggio
L’altro nodo è chi dovrà cedere la maggior parte degli slot negli aeroporti interessati? L’orientamento dei tecnici dell’Antitrust Ue è di penalizzare di più Lufthansa non solo perché è uno dei principali vettori nel mondo, ma anche perché Ita è stata già in qualche modo «sacrificata» quando le è stato chiesto di cedere il 15% degli slot di quelli presi da Alitalia a Linate e il 57% di quelli dell’ex vettore di bandiera a Roma Fiumicino. E così nei primi calcoli — che comunque saranno oggetto di trattativa — Lufthansa, Swiss e Brussels Airlines dovrebbero cedere complessivamente 13 coppie di slot (di cui 8 a Linate) mentre Ita dovrebbe rinunciare a 5 coppie (4 al city airport milanese).
Le low cost
Sul tavolo delle trattative con l’Antitrust Ue ci sono altri due temi, non meno importanti, che riguardano la definizione di competitor e il mercato transatlantico. Bruxelles — filtra dalla Commissione europea — non ritiene Ryanair un «rivale» di Ita e Lufthansa: il vettore low cost ha sì quasi il 45% del mercato italiano (sia nazionale che internazionale, ma non intercontinentale non coprendo le lunghe distanze) ma non opera in aeroporti «premium» — dove viaggia il passeggero «altospendente» — come Milano Linate perché preferisce utilizzare scali meno costosi come Bergamo-Orio al Serio. È una valutazione che Roma e Francoforte non accettano perché questo comporterebbe ulteriori sacrifici per Ita e Lufthansa e perché la low cost opera comunque nella «conurbazione» di Milano.
I voli intercontinentali
Non solo. L’Antitrust Ue vorrebbe poi includere nella valutazione sul tasso di competizione delle rotte anche il ruolo di United Airlines, partner commerciale di Lufthansa nell’alleanza transatlantica «A++» assieme ad Air Canada. Con l’ingresso di Ita nel gruppo tedesco secondo Bruxelles i viaggiatori avrebbero meno scelta per muoversi tra le due sponde dell’oceano: Ita e United avrebbero quasi il 45% dell’offerta sui voli diretti, secondo i calcoli a disposizione del Corriere. Ma questo andrebbe a restringere ulteriormente i margini di manovra di italiani e tedeschi pur non avendo United alcuna voce in capitolo nell’investimento.
I tempi
Le prossime settimane saranno le più delicate: non è escluso un ulteriore braccio di ferro tra governo italiano, compagnia tedesca e Commissione europea. Anche se dalla stessa Bruxelles filtra che Lufthansa ha già iniziato a proporre una serie di «rimedi» per aiutare la concorrenza nei mercati dove l’unione con Ita potrebbe creare delle criticità. L’obiettivo del colosso europeo — il cui investimento in Italia assieme al Tesoro dovrà essere notificato entro la metà di novembre — è di farsi dare l’ok entro la fine dell’anno, già nella cosiddetta «fase 1». Anche se dall’Antitrust europeo si preparano ad andare anche nella «fase 2», arrivando così al primo trimestre 2024.
Le trattative con l’Antitrust Ue prima della notifica dell’investimento tedesco in Italia. I vettori dovranno cedere slot soprattutto a Linate. Focus sui collegamenti transatlantici
www.corriere.it