Thread sistema aeroportuale di Roma


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Sarebbe bello se AdR alzasse un po’ la voce con le autorità per snellire le code ai controlli passaporti: una mattina qualsiasi in estate su 30 sportelli ne erano aperti 9, arrivi o partenze indifferentemente, fra orde di passeggeri che venivano fatti passare perché stavano perdendo il volo, scolaresche, gente di ogni nazionalità e e via dicendo. Cioè io ho capito che ora in aeroporto ci devono stare le opere d’arte, gli spettacoli teatrali, la stazione radio, i pianoforti, gli uffici per le startup, i punti ristoro che vogliono 11€ pe na piadina, le installazioni multimediali, ecc se no gli influenzer non possono lavorà, ma al pax medio penso interessino più le tempistiche e l’effettiva fruibilità delle varie strutture.
 

East End Ave

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su e giu' sull'atlantico...
Sarebbe bello se AdR alzasse un po’ la voce con le autorità per snellire le code ai controlli passaporti: una mattina qualsiasi in estate su 30 sportelli ne erano aperti 9, arrivi o partenze indifferentemente, fra orde di passeggeri che venivano fatti passare perché stavano perdendo il volo, scolaresche, gente di ogni nazionalità e e via dicendo. Cioè io ho capito che ora in aeroporto ci devono stare le opere d’arte, gli spettacoli teatrali, la stazione radio, i pianoforti, gli uffici per le startup, i punti ristoro che vogliono 11€ pe na piadina, le installazioni multimediali, ecc se no gli influenzer non possono lavorà, ma al pax medio penso interessino più le tempistiche e l’effettiva fruibilità delle varie strutture.
ci sono ancora lavori in corso qua e là e i flussi di peak creano effettivamente problemi, specialmente al mattino tra gli arrivi e le partenze di oltre una quindicina di voli per USA Canada in appena poche ore.
Questa la situazione ahimè…

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East End Ave

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Quando -finalmente!- saranno arrivati questi self-service kiosks andrà meglio; al momento sono sparsi tra la confluenza arrivi airside dell’ avancorpo E, il corridoio che porta all’effettivo controllo passaporti e infine sia nel salone stesso del posto di frontiera che ai varchi transiti verso imbarchi A

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Cesare.Caldi

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Questi penso che potrebbero essere per il nuovo sistema di registrazione per l'ingresso nell' UE simile all' ESTA, i cittadini extra UE dovranno pagare una piccola tassa di registrazione.
 

East End Ave

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Viaggio dietro le quinte del (premiatissimo) aeroporto di Roma Fiumicino
26/09/2023 - 09:27

Anche per chi viaggia per lavoro e ci passa molto tempo, il “dietro le quinte” di un aeroporto è del tutto sconosciuto. Grazie a Raffaele Pasquini di AdR Aeroporti di Roma ho avuto modo di visitare aree di Fiumicino interdette al pubblico e ho scoperto cose che – nonostante 40 anni di decolli e atterraggi – ignoravo. Peraltro il Leonardo da Vinci è da anni premiatissimo: a giugno 2023 è stato nominato migliore aeroporto d’Europa da ACI Airport Council International, associazione internazionale che riunisce i principali scali del mondo, nella categoria degli hub con oltre 40 milioni di passeggeri. Riconoscimento che si aggiunge alla leadership, da sei anni, nella classifica europea sulla qualità del servizio espressa direttamente dai passeggeri e alle 5 stelle Skytrax - la società di ricerca britannica che redige classifiche delle compagnie aeree e degli aeroporti - per “l’eccellenza operativa e la qualità del servizio erogato ai passeggeri”. Ecco tre cose che non sapevo.

1. Esiste un Grande Fratello e si chiama APOC. L’acronimo sta per AirPort Operation Center e da lì decine di operatori specializzati (molti sono ingegneri) sovraintendono alle operazioni aeroportuali. A tutte. Perché quello che avviene da quando l’aeromobile entra fino a quando esce dalla piazzola di parcheggio (prima e dopo, se ne occupa l’ENAC con la torre di controllo) viene gestito nell’APOC, su una superficie di 2.000 mq con 16 control rooms e 112 postazioni di lavoro. Se avete presente le immagini in TV del Mission Control Center della NASA (quello di “Houston, qui Mare della Tranquillità. L’Aquila è atterrata”, Neil Armstrong, 20 luglio 1969) allora potete farvi un’idea dell’APOC. Certo, oggi gli schermi sono HR piatti e tutto è a banda larga e digitale, ma l’atmosfera di controllo e comando è quella. Dalla piazzola degli aeromobili al flusso dei passeggeri in arrivo, dalle code al controllo bagagli alle file per l’accesso all’area Non Schengen, dal traffico dei Cobus che trasportano quelli appena arrivati al percorso – di chilometri – che i bagagli sbarcati fanno per raggiungere i loro proprietari, sul nastro: tutto è controllato dall’APOC. Che, alla fine, è proprio un Grande Fratello: visto che legge la distanza - in centimetri - che ti separa da quello che hai davanti, in coda ai controlli di sicurezza, con un clic – zac – ti apre un accesso in più.

2. In aeroporto si passa un sacco di tempo e si compra di tutto di più. Io sono di quelli che arriva in aeroporto all’ultimo, nei negozi acquista solo il quotidiano (prima, oggi neanche quello) e schizza al gate. Ma rappresento una sparuta minoranza, perché il tempo medio di permanenza a Fiumicino, soprattutto per coloro che volano lungo raggio, è assai rilevante. Tempo dedicato a due sole attività (la terza è prosaica, e non la cito): mangiare e fare shopping. Sulla prima, sappiamo tutti che la scelta va dalle alette di pollo a pochi euro da KFC al menù stellato da 100. Sullo shopping, se uno avesse smesso di viaggiare dieci anni fa e oggi attraversasse l’Area di imbarco E di Fiumicino si chiederebbe se – anziché in aeroporto – fosse finito tra Via Condotti e Piazza di Spagna. Perché i brand - quelli top di gamma, intendo - ci sono tutti, e tra qualche mese ne appariranno altri. Marchi che, come nei fashion district più rinomati, si litigano le posizioni di rilievo! Ovvio, il tax free è attraente, risparmiare l’IVA su un Rolex è un affare di per sé. Ma possibile che la gente attenda proprio la partenza, per fare shopping? “Ecco, questo è lo store di Gucci, una piazza d’armi” dice Raffaele Pasquini “Ora è deserto. Ma quella coppia cinese che è appena uscita ha fatto uno scontrino da 3.000 euro: hanno il volo tra poco, andavano di fretta…”.

3. “Adesso vengono dall’estero a vedere come lavoriamo”. Prima dell’Alta Velocità, per andare a Roma prendevo un volo da Linate. A parte il fatto che pagavo una cifra (bei tempi, quelli del monopolio, per Alitalia) sbarcato a Fiumicino trovavo tre cose, sempre le stesse: una calca levantina di autisti che brandivano cartelli scarabocchiati a pennarello “Mr Wilson” o “Herr Schmidt” e ti guardavano delusi (e anche un po’ incxxxxxxxx) quando scuotevi la testa, perché non eri né Wilson né Schmidt; i bagni che non funzionavano; tassisti abusivi con facce da patibolo che ammiccavano: “Je serve ‘n taxi, dotto’?! Venga, venga, che ce la porto io!”. Oggi non è più così. La riprova è un semplice fatto: chi all’estero gestisce aeroporti (anche quelli importanti, senza fare nomi, ma vent’anni fa ci andavi e rimanevi in soggezione) oggi vengono a prendere lezioni da AdR, ormai un benchmark a livello mondiale per qualità, innovazione e sostenibilità. Ci dicono che molto è cambiato dal violento incendio che nel 2015 devastò il Terminal 3, che costrinse a rivedere completamente impostazione e gestione dell’aeroporto. Merito del fuoco, quindi. Sarà una coincidenza? Nerone nacque ad Anzio, nel 37 d.C., a 60 chilometri esatti dal T3.


Non e' proprio tutto rose e fiori (con 3000 Euro Gucci ci paga un giorno di spese...e le facce da banditi egli abusivi trovano ancora spazi agli arrivi), ma insomma, FCO e' davvero sugli scudi e ADR sta facendo un gran lavoro.
 

LH400

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Viaggio dietro le quinte del (premiatissimo) aeroporto di Roma Fiumicino
26/09/2023 - 09:27

Anche per chi viaggia per lavoro e ci passa molto tempo, il “dietro le quinte” di un aeroporto è del tutto sconosciuto. Grazie a Raffaele Pasquini di AdR Aeroporti di Roma ho avuto modo di visitare aree di Fiumicino interdette al pubblico e ho scoperto cose che – nonostante 40 anni di decolli e atterraggi – ignoravo. Peraltro il Leonardo da Vinci è da anni premiatissimo: a giugno 2023 è stato nominato migliore aeroporto d’Europa da ACI Airport Council International, associazione internazionale che riunisce i principali scali del mondo, nella categoria degli hub con oltre 40 milioni di passeggeri. Riconoscimento che si aggiunge alla leadership, da sei anni, nella classifica europea sulla qualità del servizio espressa direttamente dai passeggeri e alle 5 stelle Skytrax - la società di ricerca britannica che redige classifiche delle compagnie aeree e degli aeroporti - per “l’eccellenza operativa e la qualità del servizio erogato ai passeggeri”. Ecco tre cose che non sapevo.

1. Esiste un Grande Fratello e si chiama APOC. L’acronimo sta per AirPort Operation Center e da lì decine di operatori specializzati (molti sono ingegneri) sovraintendono alle operazioni aeroportuali. A tutte. Perché quello che avviene da quando l’aeromobile entra fino a quando esce dalla piazzola di parcheggio (prima e dopo, se ne occupa l’ENAC con la torre di controllo) viene gestito nell’APOC, su una superficie di 2.000 mq con 16 control rooms e 112 postazioni di lavoro. Se avete presente le immagini in TV del Mission Control Center della NASA (quello di “Houston, qui Mare della Tranquillità. L’Aquila è atterrata”, Neil Armstrong, 20 luglio 1969) allora potete farvi un’idea dell’APOC. Certo, oggi gli schermi sono HR piatti e tutto è a banda larga e digitale, ma l’atmosfera di controllo e comando è quella. Dalla piazzola degli aeromobili al flusso dei passeggeri in arrivo, dalle code al controllo bagagli alle file per l’accesso all’area Non Schengen, dal traffico dei Cobus che trasportano quelli appena arrivati al percorso – di chilometri – che i bagagli sbarcati fanno per raggiungere i loro proprietari, sul nastro: tutto è controllato dall’APOC. Che, alla fine, è proprio un Grande Fratello: visto che legge la distanza - in centimetri - che ti separa da quello che hai davanti, in coda ai controlli di sicurezza, con un clic – zac – ti apre un accesso in più.

2. In aeroporto si passa un sacco di tempo e si compra di tutto di più. Io sono di quelli che arriva in aeroporto all’ultimo, nei negozi acquista solo il quotidiano (prima, oggi neanche quello) e schizza al gate. Ma rappresento una sparuta minoranza, perché il tempo medio di permanenza a Fiumicino, soprattutto per coloro che volano lungo raggio, è assai rilevante. Tempo dedicato a due sole attività (la terza è prosaica, e non la cito): mangiare e fare shopping. Sulla prima, sappiamo tutti che la scelta va dalle alette di pollo a pochi euro da KFC al menù stellato da 100. Sullo shopping, se uno avesse smesso di viaggiare dieci anni fa e oggi attraversasse l’Area di imbarco E di Fiumicino si chiederebbe se – anziché in aeroporto – fosse finito tra Via Condotti e Piazza di Spagna. Perché i brand - quelli top di gamma, intendo - ci sono tutti, e tra qualche mese ne appariranno altri. Marchi che, come nei fashion district più rinomati, si litigano le posizioni di rilievo! Ovvio, il tax free è attraente, risparmiare l’IVA su un Rolex è un affare di per sé. Ma possibile che la gente attenda proprio la partenza, per fare shopping? “Ecco, questo è lo store di Gucci, una piazza d’armi” dice Raffaele Pasquini “Ora è deserto. Ma quella coppia cinese che è appena uscita ha fatto uno scontrino da 3.000 euro: hanno il volo tra poco, andavano di fretta…”.

3. “Adesso vengono dall’estero a vedere come lavoriamo”. Prima dell’Alta Velocità, per andare a Roma prendevo un volo da Linate. A parte il fatto che pagavo una cifra (bei tempi, quelli del monopolio, per Alitalia) sbarcato a Fiumicino trovavo tre cose, sempre le stesse: una calca levantina di autisti che brandivano cartelli scarabocchiati a pennarello “Mr Wilson” o “Herr Schmidt” e ti guardavano delusi (e anche un po’ incxxxxxxxx) quando scuotevi la testa, perché non eri né Wilson né Schmidt; i bagni che non funzionavano; tassisti abusivi con facce da patibolo che ammiccavano: “Je serve ‘n taxi, dotto’?! Venga, venga, che ce la porto io!”. Oggi non è più così. La riprova è un semplice fatto: chi all’estero gestisce aeroporti (anche quelli importanti, senza fare nomi, ma vent’anni fa ci andavi e rimanevi in soggezione) oggi vengono a prendere lezioni da AdR, ormai un benchmark a livello mondiale per qualità, innovazione e sostenibilità. Ci dicono che molto è cambiato dal violento incendio che nel 2015 devastò il Terminal 3, che costrinse a rivedere completamente impostazione e gestione dell’aeroporto. Merito del fuoco, quindi. Sarà una coincidenza? Nerone nacque ad Anzio, nel 37 d.C., a 60 chilometri esatti dal T3.


Non e' proprio tutto rose e fiori (con 3000 Euro Gucci ci paga un giorno di spese...e le facce da banditi egli abusivi trovano ancora spazi agli arrivi), ma insomma, FCO e' davvero sugli scudi e ADR sta facendo un gran lavoro.
Vero...se poi ci fosse una terrazza per visitatori con food point.... sarebbe (quasi) perfetto
 

leerit

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3 Settembre 2019
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Sembra Swissport abbia perso la gara per la licenza di servizio di Rampa per i prossimi 7 anni presso lo scalo di Roma Fiumicino.
Vincitori: Avia Partner Aviation Services e Airport Handling
 
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East End Ave

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Sembra Swissport abbia perso la gara per la licenza di servizio di Rampa per i prossimi 7 anni presso lo scalo di Roma Fiumicino.
Vincitori: Avia Partner Aviation Services e Airport Handling
si aprivano le buste oggi...se cosi' fosse e' davvero assai grave; come dice @vipero la' dentro c'e' tutta AZH...appena frullati e rivestiti, ritesserati, ribrandizzati, riaddrizzati a nuova vita professionale. Ne conosco una marea, erano appena usciti dal tunnel e con loro le loro famiglie. Possibile che appena effettuata un'operazione di tal portata migliaia di persone siano nuovamente messe nel frullatore?!?!?!
Sarebbe entrata Dnata dunque?
 

leerit

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si aprivano le buste oggi...se cosi' fosse e' davvero assai grave; come dice @vipero la' dentro c'e' tutta AZH...appena frullati e rivestiti, ritesserati, ribrandizzati, riaddrizzati a nuova vita professionale. Ne conosco una marea, erano appena usciti dal tunnel e con loro le loro famiglie. Possibile che appena effettuata un'operazione di tal portata migliaia di persone siano nuovamente messe nel frullatore?!?!?!
Sarebbe entrata Dnata dunque?
Credo le licenze siano 3.
Ed i vincitori dovrebbero essere quelli che ho scritto.

Ecco la situazione pre gara:


Può ripartire la gara – avviata da Aeroporti di Roma Spa alla fine del 2022, poi sospesa nell’aprile di quest’anno – per selezionare gli operatori che potranno svolgere i servizi di handling di terra a Fiumicino.
A comunicarlo è stata la stessa Adr, con un avviso in cui informa che il riavvio della procedura è reso possibile dal fatto che il Tar del Lazio, con una sentenza pubblicata lo scorso 4 settembre, ha respinto e il ricorso presentato da alcuni vettori aerei contro il provvedimento del Direttore Generale dell’Enac n. 27 del 13 ottobre 2014, il quale limitava a un massimo di 3 il numero di handler che possono operare nello scalo.
Avviata nel dicembre dello scorso anno, la gara di Aeroporti di Roma Spa riguarda l’affidamento per un periodo di 7 anni dei servizi di handling di terra a Fiumicino. Tra questi, oltre all’assistenza bagagli, anche il supporto alle operazioni in pista, incluse quelle relative a posta e merci e in particolare il “trattamento fisico delle merci della posta in arrivo, partenza e transito tra l’aerostazione e l’aeromobile”. Secondo una nota diffusa nei mesi scorsi dea Comitati Unitari di Base, ad avere presentato offerte, prima della sospensione della procedura, sarebbero stati quattro operatori: i tre ‘incumbent’, ovvero Aviapartner Handling, Aviation Services, Swissport Italia, e la nuova entrante Airport Handling. Nella stessa nota il sindacato si era anche schierato a favore della limitazione del numero di operatori, paventando in caso contrario il rischio di “dumping salariale”.

 
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East End Ave

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Credo le licenze siano 3.
Ed i vincitori dovrebbero essere quelli che ho scritto.

Ecco la situazione pre gara:


Può ripartire la gara – avviata da Aeroporti di Roma Spa alla fine del 2022, poi sospesa nell’aprile di quest’anno – per selezionare gli operatori che potranno svolgere i servizi di handling di terra a Fiumicino.
A comunicarlo è stata la stessa Adr, con un avviso in cui informa che il riavvio della procedura è reso possibile dal fatto che il Tar del Lazio, con una sentenza pubblicata lo scorso 4 settembre, ha respinto e il ricorso presentato da alcuni vettori aerei contro il provvedimento del Direttore Generale dell’Enac n. 27 del 13 ottobre 2014, il quale limitava a un massimo di 3 il numero di handler che possono operare nello scalo.
Avviata nel dicembre dello scorso anno, la gara di Aeroporti di Roma Spa riguarda l’affidamento per un periodo di 7 anni dei servizi di handling di terra a Fiumicino. Tra questi, oltre all’assistenza bagagli, anche il supporto alle operazioni in pista, incluse quelle relative a posta e merci e in particolare il “trattamento fisico delle merci della posta in arrivo, partenza e transito tra l’aerostazione e l’aeromobile”. Secondo una nota diffusa nei mesi scorsi dea Comitati Unitari di Base, ad avere presentato offerte, prima della sospensione della procedura, sarebbero stati quattro operatori: i tre ‘incumbent’, ovvero Aviapartner Handling, Aviation Services, Swissport Italia, e la nuova entrante Airport Handling. Nella stessa nota il sindacato si era anche schierato a favore della limitazione del numero di operatori, paventando in caso contrario il rischio di “dumping salariale”.

Confermo le licenze sono 3; bel casino per Swissport, ma grande assai...
Non hanno pure la palazzina ex-AZ?
 

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1 Febbraio 2012
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Confermo le licenze sono 3; bel casino per Swissport, ma grande assai...
Non hanno pure la palazzina ex-AZ?
Si, hanno una parte della palazzina ex RPU.
Immagino che ora scatteranno i vari meccanismi obbligatori di solidarietà previsti per i lavoratori aeroportuali.
 

East End Ave

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Si, hanno una parte della palazzina ex RPU.
Immagino che ora scatteranno i vari meccanismi obbligatori di solidarietà previsti per i lavoratori aeroportuali.
Hanno sinceramente rotto le palle con queste str.....te; non perche' sia Swissport, poteva essere chiunque, ma chi si e' fatto carico della riassunzione del comparto AZ doveva essere dentro di diritto con una specifica deroga normativa.
Si parla di persone, non di buste.
 
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