Ita Airways : a Lufthansa il 40% della compagnia italiana


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13900

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26 Aprile 2012
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Allora, io mi stupisco che continuiate sorvolare sul tema degli slot e a insultare chi lo solleva.

LH-ITA avrebbero oltre il 60% degli slot di LIN. Questa e' la situazione AS IS.

Le fonti sono passate nelle pagine precedenti, ma ad esempio aggiungo questa, se qualcuno ne ha di migliori le posti. Per favore non fonti italiane perche' sono biased, servono fonti indipendenti.
A memoria, guardando i dati di SEA, gli slot di LIN in mano a ITA sono un po' meno del 60%, pero' concordo: la domanda rimane. Com'e' possibile che una compagnia nata sulle ceneri di una fallita, con totale (sancita dal governo e santificata da Bruxelles) discontinuita' aziendale, possa tenere l'unico asset di un qualche valore, ossia gli slot di LIN?

Forse anche i negozianti, ristoranti e siti di shopping di Milano sono danneggiati dal ritardo, in quanto se ci fossero nugoli di low cost all'Idroscalo il business ne beneficierebbe. Invece c'e' ITA che tiene il cappello e la giacca per tenere occupati i posti a costo di rimetterci. Ma e' cosi' da anni...
Milano, anzi il sistema lombardo, s'e' tirato la zappa sui piedi da sola/o quando hanno deciso di bloccare la chiusura di LIN. Vae stupidis, mi si consenta il latinorum.
 

indaco1

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Penso che 60% sia riferito a ITA piu' le compagnie del gruppo LH, non solo ITA


Sulla zappa sui piedi siamo d'accordo, anche perche' quella zappata non ha danneggiato solo ristoranti, hotel e shopping ma anche, cosa piu' grave, business e connettivita' intercontinetale, che e' piu' difficile (eufemismo) da recuperare. Ma e' stato un concorso di colpa dovuto anche ad altri soggetti, c'erano anche altre soluzioni es. tenere la navetta su LIN-CIA
 
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Farfallina

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23 Marzo 2009
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La cosa che irrita davvero è la rigidità e la voglia di tirarla per le lunghe da parte di una commissione che, è bene ricordarlo, tra meno di un mese se ne andrà a casa.
Il giorno che andrà a casa sarà sempre troppo tardi, il punto è se gli stati UE saranno in grado di mettere in piedi una commissione seria oppure si presteranno all'ennesimo giro di ruota di finta integrazione UE con commissari dalla credibilità ridicola.
 

leerit

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Il giorno che andrà a casa sarà sempre troppo tardi, il punto è se gli stati UE saranno in grado di mettere in piedi una commissione seria oppure si presteranno all'ennesimo giro di ruota di finta integrazione UE con commissari dalla credibilità ridicola.
Non solo. Con Commissari che si sputtanano l'uno con l'altro con la romena Valean che non le ha mandate a dire alla collega Verstager...
 

imac72

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28 Aprile 2021
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Cerco di dare altro "angle" sul conflitto tra ITA/LH e la DG Competition circa i rimedi proposti, secondo me il nocciolo della questione sono gli slots di LIN che poi è l'unico asset che interessa ad LH.

Secondo me l'irrigidimento della Commissione Europea va ricercato nel trasferimento ad ITA Airways delle attività di Alitalia SAI in A.S. essenzialmente su 2 punti fondamentali: trasferimento degli slots e questione personale.

In particolare per quanto riguarda gli slots, le posizioni dichiarate dai soggetti che deliberarono il trasferimento degli slots su LIN sono risultate spesso contraddittorie ma soprattuto non controllarono la legittimità di quel passaggio, quando cedi un ramo d'azienda in punto di diritto devi includere anche il personale (o parte del personale in linea con la nuova organizzazione) sennò gli slots non sono trasferibili ed invece ITA assunse personale AZ a sua scelta con altro contratto da un giorno ad un altro e gli slots sono stati trasferiti.

Aggiungo altri elementi:

  • Chi ha deciso il numero attuale degli slots a Milano Linate non è stata l'Antitrust italiana bensì la DG Competition che accettò la proposta di ITA di partire con una dotazione di slot coerente con la dimensione iniziale della propria flotta, mantenendo l’85% degli slot detenuti da Alitalia sull’aeroporto di Milano Linate e il 43% degli slot su Roma Fiumicino - tra l'altro nel Business Plan di ITA presentato alla Commissione per ottenere il via libera, uno dei punti di ITA era "A reduced route network with a focus on profitability".
  • ENAC - l'Autorità Italiana per il Trasporto Aereo - si defilò dalla questione non esprimendo mai pareri nel merito in quanto dichiarò di non essere competente in materia di trasferimenti di slots.
  • Assoclearance - associazione che su incarico dello Stato italiano gestisce il coordinamento degli slots - avrebbe dovuto emanare un provvedimento per formalizzare il trasferimento degli slots (come da regolamento UE) ma non lo fece.
  • La stessa ITA nel Bilancio 2021 dichiarava l'acquisto di una pluralità di beni da AZ in A.S. ma non menzionava gli slots, cosa molto strana.
Mi sembra chiaro che nel periodo del Covid grazie ad alcuni decreti è stato permesso il rilancio di un vettore nazionale con azionista lo Stato, in altri periodi non sarebbe stato accettato da EU.

La "famosa" discontinuità fa acqua da tutte le parti a partire dalle emissioni gratuite (ETS EU scheme) garantite ad ITA come prosecuzione di AZ ma per una start-up come ITA (lo era allora) non erano previste quote gratuite quindi questo come lo spieghiamo...

Ho la sensazione che la Commissione Europea abbia dormito (forse voluto dormire) per un pò ma che all'improvviso si sia svegliata per pressioni politiche e/o di altre compagnie aeree, secondo me poi si è irrigidita quando si è resa conta di non aver controllato tutti i passaggi della discontinuità aziendale ed evidentemente qualcosa non tornava soprattutto per quanto riguarda gli slots quindi adesso in qualche modo cerca di riequilibrare la situazione slots in Italia.
 

A345

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15 Novembre 2007
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Piacenza, Emilia Romagna.
Allora, io mi stupisco che continuiate sorvolare sul tema degli slot e a insultare chi lo solleva.

LH-ITA avrebbero oltre il 60% degli slot di LIN. Questa e' la situazione AS IS.

Le fonti sono passate nelle pagine precedenti, ma ad esempio aggiungo questa, se qualcuno ne ha di migliori le posti. Per favore non fonti italiane perche' sono biased, servono fonti indipendenti.

Ad esempio questa:


LIN ha quegli slot a seguito di multiple bancarotte in cui non ha pagato i creditori ma ha tenuto gli asset. E' un'altra societa'? E allora perche' li ha? Anche altri hanno avuto aiutini? Si ma forse meno spesso.

Nell'articolo di cui sopra scrivono:



Questa cosa di tenere occupati gli slot parcheggiando senza volare mi mancava, e' come quelli che occupano i posti sul treno mettendo la valigia o la giacca. Boh....

Ovviamente qualunque accordo faranno, se lo faranno, si guarderanno bene entrambe le parti di applicare la regola di assegnare gli slot liberati a chi ne fa richiesta e ai nuovi entranti. Chi prendera' gli slot, tanti o pochi, sara' deciso con un mercato delle vacche.

A questo proposito MOL, che se non ci fosse bisognebbe inventarlo, dice piatto piatto in questo articolo qual'e' la sua ipotesi:


MOL dice che ITA-LH devono cacciare:

- il 30% degli slot a LIN e darli a U2 (ma io mi chiedo perche' solo a loro?)

- il 30% degli slot di FCO e darli a lui FR. Non so perche' preferisce FCO, forse si sono accordati, ha detto che LIN non gli interessa ma non capisco perche'. E non pensavo che anche a FCO ci fossero limiti sugli slot, forse sono quelli con gli orari migliori che mancano, che poi e' un altro tema.

Ma come e' possibile che gli slot non li diano secondo le regole ai nuovi entranti e ai richiedenti ma solo a chi emerge dal mercato delle vacche?


Comunque mi sembra evidente che ci sono ragioni, e soprattutto torti, da entambe le parti. E qualunque cosa ne emergera' non sara' trasparente.
E allora, invece di continuare questa barzelletta, che dicano chiaramente "Signori, questo matrimonio si può fare, ma DOVETE cedere n slot a Linate", punto.
Quale sarebbe l'utilità di questo tira e molla, a parte perdere tempo da entrambi i lati (e da una parte pure soldi, nostri)?
 
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Cesare.Caldi

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14 Novembre 2005
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Da Wizz Air a Easyjet, perché gli slot di Milano Linate sono così ambiti
Nello scalo c’è un limite al numero di voli, un tetto stabilito dall’Enac: non possono esserci più di 18 movimenti orari di aerei, cioè non più di 18 atterraggi o decolli ogni ora
di Gianni Dragoni
14 maggio 2024

Immaginate una città congestionata in cui sia vietato costruire nuovi edifici nel centro storico. Ma molti vogliono avere un ufficio o un’abitazione proprio nel centro storico. E’ evidente che i prezzi degli immobili, sia per l’affitto sia per l’acquisto, schizzerebbero alle stelle. È esattamente questa la situazione dell’aeroporto di Linate, il city airport più comodo d’Europa, distante appena 7 chilometri dal centro di Milano.

Il tetto di 18 movimenti orari
Nello scalo c’è un limite al numero di voli, un tetto stabilito dall’Enac: non possono esserci più di 18 movimenti orari di aerei, cioè non più di 18 atterraggi o decolli ogni ora. Considerando che Linate è aperto dalle 6:30 del mattino fino alle 23:30 o a mezzanotte, in totale sono consentiti al massimo tra 306 e 316 atterraggi o decolli al giorno. Cioè da 153 a 158 arrivi e altrettante partenze di aerei al giorno.
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Aeroporto saturo
L’aeroporto è saturo. Gli spazi orari di atterraggio e decollo, che in gergo aeronautico si chiamano slot, sarebbe come dire fessure orarie, sono molto preziosi perché c’è molta più domanda delle compagnie di fare nuovi voli rispetto all’offerta di spazi disponibili. Linate ha avuto 9,36 milioni di passeggeri nel 2023. L’aeroporto è quello preferito per i voli del traffico business, per la vicinanza alla città che è il principale centro della vita economica in Italia. I prezzi medi dei voli da Linate sono più alti rispetto ad altri aeroporti e quindi i voli sono più redditizi per le compagnie.

L’operazione Ita-Lufthansa
Questo spiega perché c’è una battaglia in corso sugli slot di Linate nella partita che si gioca davanti alla Commissione Ue per l’approvazione della vendita di Ita Airways a Lufthansa. Inizialmente verrebbe trasferito il 41% del capitale, attraverso un aumento di capitale riservato ai tedeschi che verserebbero 325 milioni di euro. Ma l’operazione sarebbe solo il primo passo verso il passaggio della maggioranza del capitale dell’ex Alitalia al vettore tedesco, un percorso già scolpito nel contratto.

La regola degli slot
Gli slot non sono di proprietà delle compagnie. Vengono assegnati dall’Assoclearance, l’agenzia che “coordina” l’aeroporto, e vengono mantenuti a meno che una compagnia non smetta di usarli. In base al principio “use it or lose it”, basta utilizzarli all’80% per ogni stagione, che dura sei mesi. Questa regola è stata sospesa durante il Covid, perché i voli erano stati ridotti.

L’eredità di Alitalia
La vecchia Alitalia ha sempre avuto il controllo della maggioranza degli slot di Linate, anche se nel tempo i voli si sono ridotti e non tutti gli slot vengono utilizzati regolarmente. Così Ita, che ha ereditato le attività di Alitalia, detiene circa il 60% degli slot, gli spazi orari nel city airport. Il gruppo Lufthansa insieme alle compagnie controllate ha circa il 6% degli slot. Pertanto dalla concentrazione tra i due gruppi si arriverebbe al 66% degli slot in capo a un solo soggetto.

La Ue ha chiesto sacrifici
Troppi, secondo l’Antitrust europeo. Per questo la direzione generale per la Concorrenza della Commissione Ue ha chiesto, tra le condizioni per approvare l’accordo, che ci sia una “rinuncia” a una quota cospicua degli slot del polo Ita-Lufthansa. L’entità del taglio richiesto non è stata dettagliata, ma questo è il sacrificio più pesante imposto da Bruxelles.

Proposta la rinuncia a 11 coppie di slot
Lufthansa in quanto compratore, insieme al ministero dell’Economia quale venditore, ha messo sul tavolo del negoziato una riduzione di 11 coppie di slot di Ita, che danno diritto a 11 atterraggi e altrettanti decolli, ovvero 22 movimenti aerei, corrispondenti a 11 frequenze giornaliere dallo scalo milanese. È tanto o è poco?

Proposta di rinuncia al 7% dei movimenti
In base ai movimenti aerei consentiti a Linate, 22 movimenti aerei al giorno equivalgono al 7,1% dei movimenti massimi consentiti. Rinunciare a questi slot non significa automaticamente ridurre i voli: perché Ita ha più slot di quelli che usa effettivamente. Però se gli slot che vengono rilasciati devono essere utilizzati da altri vettori, essendo l’aeroporto saturo, per far posto a nuovi voli dovrebbero essere ridotti i voli attuali. La questione andrà quindi chiarita vedendo anche quali sono gli orari degli slot a cui Ita e Lufthansa rinuncerebbero.

A chi vanno gli slot
Che fine farebbero gli slot che Ita lascerebbe liberi? Spetta all’ente che coordina gli slot, Assoclearance, riassegnarli ad altre compagnie che ne facciano richiesta. Le norme internazionali stabiliscono che in uno scalo “coordinato”, cioè soggetto a restrizioni di traffico come è Linate, metà degli slot liberati devono andare ai vettori nuovi entranti (una regola nata per favorire la concorrenza) e metà devono andare a chi ne abbia fatto richiesta, secondo una lista d’attesa.

I pretendenti
Un pretendente agli slot di Ita è la low cost ungherese Wizz Air. Come lo è la britannica easyJet. Ryanair invece ha detto di non essere interessata.

Accordi con easyJet e Volotea
Nei giorni scorsi Ita e Lufthansa hanno siglato accordi preliminari con easyJet e con la spagnola Volotea per consentire ai due vettori low cost di avviare i collegamenti di corto raggio tra Milano Linate, Roma Fiumicino e l’Europa centrale per riportare la concorrenza nelle tratte in cui le nozze italo-tedesche darebbero un vantaggio schiacciante a Ita-Lufthansa. Questo è un altro capitolo delle richieste fatte dalla Ue a Ita e Lufthansa. Che si intreccia con la questione degli slot di Linate. Adesso la materia è sul tavolo dell’Antitrust della Ue, al quale spetta l’ultima parola.

 

Cesare.Caldi

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Nell' articolo sopra di Dragoni ci sono alcuni numeri interessanti: attualmente ITA possiede il 60% degli slot di LIN a cui andrebbero sommati il 6% in mano alle compagnie del gruppo LH, totale 66% i due terzi.

Le 12 coppie di slot che ITA/LH hanno proposto di cedere valgono circa il 7% del totale praticamente briciole... inoltre la proposta di ITA/LH prevede di suddividere questo già esiguo numero di slot tra due compagnie Easyjet e Volotea, a ciascuna andrebbe circa il 3,5% degli slot...

La commissione richiede cito l'articolo: "che ci sia una “rinuncia” a una quota cospicua degli slot del polo Ita-Lufthansa", il 7% non è assolutamente una quota cospicua, per questo la proposta è stata respinta
 
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magick

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Le 12 coppie di slot che ITA/LH hanno proposto di cedere valgono circa il 7% del totale praticante briciole
Ma qual è la percentuale ritenuta accettabile dalla commissione? O magari è più una questione di qualità che di quantità? In sostanza invece di lasciare le proposte alle compagnie, non potrebbero semplicemente dire "lasciate i seguenti slot e la chiudiamo qui"?
 
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Cesare.Caldi

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Ma qual è la percentuale ritenuta accettabile dalla commissione? O magari è più una questioen di qualità che di quantità? In sostanza invece di lasciare le proposte alle compagnie, non potrebbero semplicemente dire "lasciate i seguenti slot e la chiudiamo qui"?
Penso sia una questione formale e di regolamenti, l'Antitrust non può suggerire o imporre i rimedi, può solo valutare quali rimedi vengono proposti delle compagnie coinvolte in una fusione e dire se sono sufficienti o meno.
Mi viene da pensare che se aveva richiesto una cessione cospicua degli slot il 7% è un numero che non si può certo definire cospicuo.
 

indaco1

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Per evitare confusione sulle percentuali, quando MOL parla di 30% degli slot probabilmente intende il 30% di quelli detenuti da ITA-LH, se no sarebbe un numero esorbitante.

Mentre nell'articolo precedente forse si parla di 7% del totale?

Almeno io l'ho capita cosi'.

Ma qual è la percentuale ritenuta accettabile dalla commissione? ...
I numeri li ha dati MOL, non so se sia un'idea condivisa da altri.

Nell'articolo che ho postato si parla di 175 slot a LIN attualmente detenuti da ITA (senza LH?).

Il 30% di 175 fa 52 slot, ovvero 26 coppie. Ho capito giusto? Strasemplificando e' questa la richiesta"?

Comunque e' molto piu' di quanto offerto...

A spannone offrono circa meta' degli slot richiesti, sempre che MOL la sappia lunga. Non so dire se e' la sintesi della distanza tra le parti, in questi casi si potrebbe proporre il medione tra i due valori e non se ne parli piu'. Che sarebbe sulla 20ina di coppie. Ma e' chiaro che avere tutti quei nuovi voli a LIN cambierebbe qualche assetto. Caldi ha fatto benissimo a rimarcare la questione, probabilmente e' questo il punto.


Un sospetto: forse e' proprio il fatto che la commissione sia dimissionaria a bloccare la faccenda. Non possono fare accordi che potrebbero impattare pesantemente sui futuri equilibri di parti di mercato non secondarie. Non e' un'ipotesi peregrina, quando stai per lasciare un incarico non e' carino firmare roba molto impegnativa e questa e' una bella patatona bollente. Non si puo' leggere "dato che tra poco non ci sono piu' dovrebbero firmare". Un amministratore che si comporta cosi' non sarebbe corretto. Mentre "dato che tra poco non ci sono piu', si ferma tutto" e' piu' normale. Poi chiaro che ognuno ci marcia per tirare acqua al suo mulino.

Forse a questo punto tutti, inclusi i commissari attuali, danno per scontato che la trattativa verra' chiusa dalla nuova commissione?
 
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13900

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E allora, invece di continuare questa barzelletta, che dicano chiaramente "Signori, questo matrimonio si può fare, ma DOVETE cedere n slot a Linate", punto.
Quale sarebbe l'utilità di questo tira e molla, a parte perdere tempo da entrambi i lati (e da una parte pure soldi, nostri)?
E' quello che sta venendo fatto, al netto dei titoli strillati da certa stampa.
 

Farfallina

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23 Marzo 2009
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Cerco di dare altro "angle" sul conflitto tra ITA/LH e la DG Competition circa i rimedi proposti, secondo me il nocciolo della questione sono gli slots di LIN che poi è l'unico asset che interessa ad LH.

Secondo me l'irrigidimento della Commissione Europea va ricercato nel trasferimento ad ITA Airways delle attività di Alitalia SAI in A.S. essenzialmente su 2 punti fondamentali: trasferimento degli slots e questione personale.

In particolare per quanto riguarda gli slots, le posizioni dichiarate dai soggetti che deliberarono il trasferimento degli slots su LIN sono risultate spesso contraddittorie ma soprattuto non controllarono la legittimità di quel passaggio, quando cedi un ramo d'azienda in punto di diritto devi includere anche il personale (o parte del personale in linea con la nuova organizzazione) sennò gli slots non sono trasferibili ed invece ITA assunse personale AZ a sua scelta con altro contratto da un giorno ad un altro e gli slots sono stati trasferiti.

Aggiungo altri elementi:

  • Chi ha deciso il numero attuale degli slots a Milano Linate non è stata l'Antitrust italiana bensì la DG Competition che accettò la proposta di ITA di partire con una dotazione di slot coerente con la dimensione iniziale della propria flotta, mantenendo l’85% degli slot detenuti da Alitalia sull’aeroporto di Milano Linate e il 43% degli slot su Roma Fiumicino - tra l'altro nel Business Plan di ITA presentato alla Commissione per ottenere il via libera, uno dei punti di ITA era "A reduced route network with a focus on profitability".
  • ENAC - l'Autorità Italiana per il Trasporto Aereo - si defilò dalla questione non esprimendo mai pareri nel merito in quanto dichiarò di non essere competente in materia di trasferimenti di slots.
  • Assoclearance - associazione che su incarico dello Stato italiano gestisce il coordinamento degli slots - avrebbe dovuto emanare un provvedimento per formalizzare il trasferimento degli slots (come da regolamento UE) ma non lo fece.
  • La stessa ITA nel Bilancio 2021 dichiarava l'acquisto di una pluralità di beni da AZ in A.S. ma non menzionava gli slots, cosa molto strana.
Mi sembra chiaro che nel periodo del Covid grazie ad alcuni decreti è stato permesso il rilancio di un vettore nazionale con azionista lo Stato, in altri periodi non sarebbe stato accettato da EU.

La "famosa" discontinuità fa acqua da tutte le parti a partire dalle emissioni gratuite (ETS EU scheme) garantite ad ITA come prosecuzione di AZ ma per una start-up come ITA (lo era allora) non erano previste quote gratuite quindi questo come lo spieghiamo...

Ho la sensazione che la Commissione Europea abbia dormito (forse voluto dormire) per un pò ma che all'improvviso si sia svegliata per pressioni politiche e/o di altre compagnie aeree, secondo me poi si è irrigidita quando si è resa conta di non aver controllato tutti i passaggi della discontinuità aziendale ed evidentemente qualcosa non tornava soprattutto per quanto riguarda gli slots quindi adesso in qualche modo cerca di riequilibrare la situazione slots in Italia.
ITA è nata dopo trattativa con la Commissione. Ecco perché il discorso che fai non è accettabile perché l'accordo con LH è semplicemente quanto concordato fin dall'inizio.
Giorgetti è persona prudente e il Governo italiano ha ben altri punti di conflitto con l'UE. Allo stesso tempo una guerra con l'UE spingendo sempre più il Governo Italiano sulle posizioni anti UE dell'Ungheria (nota amica della destra italiana) non fa bene a Bruxelles.
 
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Farfallina

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23 Marzo 2009
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Nell' articolo sopra di Dragoni ci sono alcuni numeri interessanti: attualmente ITA possiede il 60% degli slot di LIN a cui andrebbero sommati il 6% in mano alle compagnie del gruppo LH, totale 66% i due terzi.

Le 12 coppie di slot che ITA/LH hanno proposto di cedere valgono circa il 7% del totale praticante briciole... inoltre la proposta di ITA/LH prevede di suddividere questo già esiguo numero di slot tra due compagnie Easyjet e Volotea, a ciascuna andrebbe circa il 3,5% degli slot...

La commissione richiede cito l'articolo: "che ci sia una “rinuncia” a una quota cospicua degli slot del polo Ita-Lufthansa", il 7% non è assolutamente una quota cospicua, per questo la proposta è stata respinta
Poi però la signora danese dovrebbe spiegarci perché ha accettato le ultime entrate nelle grandi JV (quelle si limitano la concorrenza) senza batter ciglio su grandi hub europei de facto contingentati e con posizioni dominanti per peggio di quella di LH-ITA.
LH giustamente tiene il punto perché lei sta offrendo tutti i suoi slot (ergo lascia inalterata la quota pre-merge). Passasse questo messaggio allora perché la DG competion non va a verificare la concorrenza nei grandi hub alla luce dei suoi mutati obiettivi?
 

imac72

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ITA è nata dopo trattativa con la Commissione. Ecco perché il discorso che fai non è accettabile perché l'accordo con LH è semplicemente quanto concordato fin dall'inizio.
Giorgetti è persona prudente e il Governo italiano ha ben altri punti di conflitto con l'UE. Allo stesso tempo una guerra con l'UE spingendo sempre più il Governo Italiano sulle posizioni anti UE dell'Ungheria (nota amica della destra italiana) non fa bene a Bruxelles.
Mi sembra di aver evidenziato che la Commissione abbia dato ok per la nascita di ITA ( con relativo partner industriale che non per forza doveva essere LH), evidentemente qualche tassello dell'accordo è sfuggito di mano e la Commissione adesso corre ai ripari/rimedi...
 
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alexresidence

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18 Ottobre 2006
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Cerco di dare altro "angle" sul conflitto tra ITA/LH e la DG Competition circa i rimedi proposti, secondo me il nocciolo della questione sono gli slots di LIN che poi è l'unico asset che interessa ad LH.

Secondo me l'irrigidimento della Commissione Europea va ricercato nel trasferimento ad ITA Airways delle attività di Alitalia SAI in A.S. essenzialmente su 2 punti fondamentali: trasferimento degli slots e questione personale.

In particolare per quanto riguarda gli slots, le posizioni dichiarate dai soggetti che deliberarono il trasferimento degli slots su LIN sono risultate spesso contraddittorie ma soprattuto non controllarono la legittimità di quel passaggio, quando cedi un ramo d'azienda in punto di diritto devi includere anche il personale (o parte del personale in linea con la nuova organizzazione) sennò gli slots non sono trasferibili ed invece ITA assunse personale AZ a sua scelta con altro contratto da un giorno ad un altro e gli slots sono stati trasferiti.

Aggiungo altri elementi:

  • Chi ha deciso il numero attuale degli slots a Milano Linate non è stata l'Antitrust italiana bensì la DG Competition che accettò la proposta di ITA di partire con una dotazione di slot coerente con la dimensione iniziale della propria flotta, mantenendo l’85% degli slot detenuti da Alitalia sull’aeroporto di Milano Linate e il 43% degli slot su Roma Fiumicino - tra l'altro nel Business Plan di ITA presentato alla Commissione per ottenere il via libera, uno dei punti di ITA era "A reduced route network with a focus on profitability".
  • ENAC - l'Autorità Italiana per il Trasporto Aereo - si defilò dalla questione non esprimendo mai pareri nel merito in quanto dichiarò di non essere competente in materia di trasferimenti di slots.
  • Assoclearance - associazione che su incarico dello Stato italiano gestisce il coordinamento degli slots - avrebbe dovuto emanare un provvedimento per formalizzare il trasferimento degli slots (come da regolamento UE) ma non lo fece.
  • La stessa ITA nel Bilancio 2021 dichiarava l'acquisto di una pluralità di beni da AZ in A.S. ma non menzionava gli slots, cosa molto strana.
Mi sembra chiaro che nel periodo del Covid grazie ad alcuni decreti è stato permesso il rilancio di un vettore nazionale con azionista lo Stato, in altri periodi non sarebbe stato accettato da EU.

La "famosa" discontinuità fa acqua da tutte le parti a partire dalle emissioni gratuite (ETS EU scheme) garantite ad ITA come prosecuzione di AZ ma per una start-up come ITA (lo era allora) non erano previste quote gratuite quindi questo come lo spieghiamo...

Ho la sensazione che la Commissione Europea abbia dormito (forse voluto dormire) per un pò ma che all'improvviso si sia svegliata per pressioni politiche e/o di altre compagnie aeree, secondo me poi si è irrigidita quando si è resa conta di non aver controllato tutti i passaggi della discontinuità aziendale ed evidentemente qualcosa non tornava soprattutto per quanto riguarda gli slots quindi adesso in qualche modo cerca di riequilibrare la situazione slots in Italia.
35 minuti di applausi!!! Ed il personale?
 

Dr. AlphaMike

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Mi sembra di aver evidenziato che la Commissione abbia dato ok per la nascita di ITA ( con relativo partner industriale che non per forza doveva essere LH), evidentemente qualche tassello dell'accordo è sfuggito di mano e la Commissione adesso corre ai ripari/rimedi...
Sarà semplice parlare a posteriori, però non è che ci fossero molte altre alternative al di fuori LH. AF è sempre stata fuori dalla partita a partire dalla AS, lo stesso per IAG non è mai stata interessata, restava LH nel settore.

Anche perché sviluppare ITA stand alone sarebbe impossible a meno di non spendere decine di miliardi di euro e dubito che un qualsiasi fondo di investimento sia interessato ad un' operazione.

Io personalmente altri soggetti interessati non li vedo non so chi potrebbe aver visto l'EU.
 

Farfallina

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Mi sembra di aver evidenziato che la Commissione abbia dato ok per la nascita di ITA ( con relativo partner industriale che non per forza doveva essere LH), evidentemente qualche tassello dell'accordo è sfuggito di mano e la Commissione adesso corre ai ripari/rimedi...
Immagino che la commissaria filo Macron parteggiasse per AF-KL, ma quello che stanno facendo è una pena più totale. Poi ovvio, se si parteggia per i francesi tutto è lecito da parte loro, il punto è che questa UE così messa in piedi è una barzelletta e purtroppo ne facciamo le spese tutti noi Europei economicamente parlando e purtroppo i vicini Ucraini con il dramma della guerra dove una UE Forte avrebbe svolto un credibile deterrente alla Russia.
 

londonfog

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Penso sia una questione formale e di regolamenti, l'Antitrust non può suggerire o imporre i rimedi, può solo valutare quali rimedi vengono proposti delle compagnie coinvolte in una fusione e dire se sono sufficienti o meno.
Mi viene da pensare che se aveva richiesto una cessione cospicua degli slot il 7% è un numero che non si può certo definire cospicuo.
Cesare, abbi pazienza. Ma l'Antitrust propone rimedi (cedere slot, aiutare concorrenti, ecc.).
 

Dancrane

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Nell' articolo sopra di Dragoni ci sono alcuni numeri interessanti: attualmente ITA possiede il 60% degli slot di LIN a cui andrebbero sommati il 6% in mano alle compagnie del gruppo LH, totale 66% i due terzi.

Le 12 coppie di slot che ITA/LH hanno proposto di cedere valgono circa il 7% del totale praticamente briciole... inoltre la proposta di ITA/LH prevede di suddividere questo già esiguo numero di slot tra due compagnie Easyjet e Volotea, a ciascuna andrebbe circa il 3,5% degli slot...

La commissione richiede cito l'articolo: "che ci sia una “rinuncia” a una quota cospicua degli slot del polo Ita-Lufthansa", il 7% non è assolutamente una quota cospicua, per questo la proposta è stata respinta
Scusa Cesare, ma ogni tanto il conto della serva aiuta a uscire da facili pregiudizi.

Quanti sono gli slot giornalieri disponibili a LIN? Se 11 (coppie) sono il 7%, 11/7*100 = 157
Ora, ITA + LH (prendiamole insieme) di queste 157 coppie ne controllano il 66% (dati tuoi), quindi il 66% di 157 significa 103 coppie.
Stanno rinunciando a 11/12 coppie (famo 12, visto che si parla di "inezie"): 12/103*100= 11,65% della propria quota. Se ti pare un'inezia rinunciare al 12% circa di quanto è già tuo...
 
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