Dall’inizio di questo racconto sono passati cinque mesi, forse troppi per mantenere viva l’attenzione del forum. Sinceramente, non so nemmeno perché ho deciso di condividere questo viaggio con voi. Qui di solito si parla di aerei, slot, aeroporti e scioperi di settore... perché scrivere di qualcosa che interessa a pochi? L'unica risposta che ho trovato è che viaggiare è la passione che riesco a raccontare meglio e, siccome ho spesso preso tanto da questo forum, tramite questo racconto ho voluto anche dare qualcosa in cambio.
Viaggiare in luoghi come la Siria non è facile. Spesso, come avete visto da alcuni commenti, è difficile da comprendere. Ma come ho spesso ripetuto, guardare da vicino è l'unico modo per scoprire la verità.
Come promesso circa un mese fa, questa è l’ultima tappa. Sarò breve. Damasco è una delle città più antiche del mondo, ininterrottamente abitata. Attraverso le strade strette e tortuose della medina, ci imbattiamo in frammenti di storia che ci trasportano indietro nel tempo. Le moschee e i souq emanano un fascino millenario, mentre le persone che incontriamo ci raccontano storie di vita quotidiana e tradizioni tramandate da generazioni.
Vi lascio con alcune foto dei momenti salienti e di quelle tradizioni millenarie che fanno percepire subito suoni, sapori e colori di una città eterna.
Iniziamo con il mercato...
La sua logistica
Ed i suoi artigiani
Le spezie, onnipresenti
Usciamo dal mercato per la visita della Grande moschea degli Omayyadi. Le foto parlano da sole. C’è veramente poco da dire. La bellezza è spropositata
Gli interni sono ampi, spaziosi e luminosi ma sostanzialmente vuoti
Una delle cose più interessanti, questo quadro con l’intera discendenza di Adamo
E la tomba di Saladino, all’esterno della moschea
Facciamo un altro giro nel centro storico, molte case sono così, in ristrutturazione, cercando di mantenere la loro struttura architettonica originale
Nel pomeriggio facciamo un salto al Palazzo Azm sede del Museo di tradizioni popolari. Il museo non è ricchissimo, la cosa più bella è proprio il palazzo
Gli interni
È quasi ora di partire, di salutare Nasuh e di fare ritorno in Libano. Dopo tanti giorni trascorsi insieme, il saluto si carica di una tanta tristezza. Ogni momento condiviso, dalle avventure emozionanti alle semplici conversazioni, ha creato un legame speciale che rende difficile dirsi addio. La consapevolezza che queste esperienze sono giunte al termine rende tutto malinconico. Salutare Nasuh non è solo lasciare un compagno di viaggio, ma anche un amico che ha reso questo percorso indimenticabile. Il cuore si riempie di gratitudine per i ricordi preziosi, ma anche di sconforto.
Dopo circa tre ore di viaggio siamo alla frontiera, paghiamo la tassa di uscita dal paese
Cambiamo autista e veniamo accolti così
Oggi un siriano con 100.000 USD è libero.
Arriviamo a Beirut in tempo per una cena veloce, ci infiliamo a letto, domani si ritorna a casa.
Chiudo, ringraziando tutti per avermi letto fin qui. Spero che il seme della curiosità sia stato innestato in qualcuno di voi e che questo TR vi faccia pensare che bisogna andare sempre oltre.
We are all the same
PS Se qualcuno vuole, mi trovate su Instagram. Magari ci teniamo in contatto anche li @ilprincipedicasador
E con questo, ho FINALMENTE finito
Viaggiare in luoghi come la Siria non è facile. Spesso, come avete visto da alcuni commenti, è difficile da comprendere. Ma come ho spesso ripetuto, guardare da vicino è l'unico modo per scoprire la verità.
Come promesso circa un mese fa, questa è l’ultima tappa. Sarò breve. Damasco è una delle città più antiche del mondo, ininterrottamente abitata. Attraverso le strade strette e tortuose della medina, ci imbattiamo in frammenti di storia che ci trasportano indietro nel tempo. Le moschee e i souq emanano un fascino millenario, mentre le persone che incontriamo ci raccontano storie di vita quotidiana e tradizioni tramandate da generazioni.
Vi lascio con alcune foto dei momenti salienti e di quelle tradizioni millenarie che fanno percepire subito suoni, sapori e colori di una città eterna.
Iniziamo con il mercato...
La sua logistica
Ed i suoi artigiani
Le spezie, onnipresenti
Usciamo dal mercato per la visita della Grande moschea degli Omayyadi. Le foto parlano da sole. C’è veramente poco da dire. La bellezza è spropositata
Gli interni sono ampi, spaziosi e luminosi ma sostanzialmente vuoti
Una delle cose più interessanti, questo quadro con l’intera discendenza di Adamo
E la tomba di Saladino, all’esterno della moschea
Facciamo un altro giro nel centro storico, molte case sono così, in ristrutturazione, cercando di mantenere la loro struttura architettonica originale
Nel pomeriggio facciamo un salto al Palazzo Azm sede del Museo di tradizioni popolari. Il museo non è ricchissimo, la cosa più bella è proprio il palazzo
Gli interni
È quasi ora di partire, di salutare Nasuh e di fare ritorno in Libano. Dopo tanti giorni trascorsi insieme, il saluto si carica di una tanta tristezza. Ogni momento condiviso, dalle avventure emozionanti alle semplici conversazioni, ha creato un legame speciale che rende difficile dirsi addio. La consapevolezza che queste esperienze sono giunte al termine rende tutto malinconico. Salutare Nasuh non è solo lasciare un compagno di viaggio, ma anche un amico che ha reso questo percorso indimenticabile. Il cuore si riempie di gratitudine per i ricordi preziosi, ma anche di sconforto.
Dopo circa tre ore di viaggio siamo alla frontiera, paghiamo la tassa di uscita dal paese
Cambiamo autista e veniamo accolti così
Oggi un siriano con 100.000 USD è libero.
Arriviamo a Beirut in tempo per una cena veloce, ci infiliamo a letto, domani si ritorna a casa.
Chiudo, ringraziando tutti per avermi letto fin qui. Spero che il seme della curiosità sia stato innestato in qualcuno di voi e che questo TR vi faccia pensare che bisogna andare sempre oltre.
We are all the same
PS Se qualcuno vuole, mi trovate su Instagram. Magari ci teniamo in contatto anche li @ilprincipedicasador
E con questo, ho FINALMENTE finito
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