Stop alle trattative: Lufthansa e Tesoro hanno consegnato le ultime modifiche al pacchetto di rimedi per avere il via libera. Nella cassa del vettore italiano ci sono 420 milioni. E l’azienda punta ad aprire nuove rotte
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Stop alle trattative: Lufthansa e Tesoro hanno consegnato le ultime modifiche al pacchetto di rimedi per avere il via libera. Nella cassa del vettore italiano ci sono 420 milioni. E l’azienda punta ad aprire nuove rotte
La Commissione europea si prepara a fornire un primo orientamento sulle nozze tra Ita Airways e Lufthansa tra la fine di questa settimana e l’inizio della prossima. A Bruxelles tengono le carte coperte, sottolineano che le discussioni vanno avanti, ma gli uffici dell’Antitrust Ue ritengono conclusa la fase di confronto — e a volte scontro — con il ministero dell’Economia italiano e la compagnia aerea tedesca. È quanto spiegano al Corriere tre fonti a conoscenza del dossier. La data ultima per la decisione sull’operazione industriale resta il 4 luglio, ma Roma e Francoforte riceveranno l’esito almeno una settimana prima. Le stesse fonti sottolineano anche che il parere potrebbe arrivare anche tra 24-48 ore.
Fine delle discussioni
Si conclude così il «gioco al rilancio» durato settimane e che ha visto Lufthansa consegnare tre pacchetti di rimedi e ulteriori aggiustamenti. Nell’ultima versione Ita e Lufthansa propongono la cessione di 15-17 coppie giornaliere di slot all’aeroporto di Milano Linate (pari a 34 voli, andata e ritorno) — come anticipato dal Corriere nelle passate settimane —, l’ingresso di easyJet e Volotea su alcune rotte europee dove la fusione farebbe sorgere dei monopoli sia da Linate, sia da Roma Fiumicino.
I voli intercontinentali
Sul fronte intercontinentale — l’ultimo nodo rimasto da sciogliere e anche quello più difficile — tedeschi e italiani ribadiscono l’intenzione di tenere Ita fuori per un paio d’anni dalla joint venture transatlantica A++ che Lufthansa ha con United Airlines e Air Canada. L’Antitrust Ue prima chiedeva un’esclusione perenne di Ita dall’alleanza commerciale che genera miliardi di euro di ricavi ogni anni sui voli Europa-Usa/Canada, poi ha suggerito un «divieto» di 10 anni, cosa al momento giudicata inaccettabile dai soggetti coinvolti, secondo le fonti consultate.
L’attività parallela
A livello operativo l’intenzione sarebbe quella di dividere le attività di Ita sui voli tra Italia e Nord America dal resto del vettore tricolore a gestione tedesca, così da conservare per un certo periodo di tempo la concorrenza transatlantica. In questo arco temporale la gestione delle rotte verso Usa e Canada sarebbe affidata al presidente di Ita (di nomina del Tesoro) e a una figura simile a quella di un chief commercial officer senza alcun coordinamento con Lufthansa. In parallelo tedeschi e italiani si offrono di «alimentare» i voli intercontinentali della concorrenza nei loro hub: Parigi (Air France), Amsterdam (Klm), Madrid (Iberia), Londra (British Airways).
L’incontro con i sindacati
Martedì pomeriggio, 11 giugno, i vertici di Ita — il presidente Antonino Turicchi e il direttore generale Andrea Benassi — hanno incontrato le sigle Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Ta. Fonti sindacali spiegano che Turicchi ha parlato di un’azienda che nei primi cinque mesi è andata meglio dello stesso periodo del 2023 in termini di ricavi. Ma ha anche sottolineato una sofferenza sui collegamenti con le destinazioni del Medio Oriente, peraltro quelle aperte più recentemente.
La liquidità di Ita
La cassa di Ita ammonta a 420 milioni di euro — era 450 milioni a fine 2023 — e altri 240 milioni arriveranno come finanziamento per acquistare i velivoli di proprietà. Nell’incontro i vertici di Ita hanno anche confermato di essere a lavoro per l’apertura della rotta Roma-Bangkok — notizia anticipata dal Corriere — e di essere alla ricerca di altri velivoli di lungo raggio per rafforzare i collegamenti intercontinentali che sono anche quelli che generano maggiori profitti. I sindacati chiedono di rivedere il contratto siglato nel 2021 con una Ita ritenuta start-up e in piena pandemia.
Le reazioni
«Aspettiamo la decisione di Bruxelles che dovrebbe arrivare a breve, ma un eventuale esito negativo sarebbe un danno gravissimo, soprattutto per i cittadini», commenta il segretario nazionale di Uiltrasporti, Ivan Viglietti. «Non accetteremo penalizzazioni per i lavoratori quindi il piano industriale deve andare avanti». «L’incontro è stato abbastanza positivo anche perché lo stato dell’azienda è buono e ci hanno riferito che nei primi 5 mesi dell'anno si sono registrati il 36% in più di ricavi rispetto al 2023», aggiunge il coordinatore nazionale della Filt Cgil, Fabrizio Cuscito. «Sarà questa Commissione europea a decidere sull’operazione Ita-Lufthansa».
L’accordo
Il 30 novembre 2023 il ministero dell’Economia (che possiede Ita) e Lufthansa hanno notificato a Bruxelles l’operazione che prevede l’ingresso dei tedeschi, inizialmente con il 41% (per 325 milioni di euro) per salire progressivamente al 90 e 100%. La Commissione europea ha sollevato diversi dubbi sull’operazione perché teme che possa ridurre la concorrenza a Milano Linate, tra l’Italia e una parte dell’Europa e sulle rotte transatlantiche. Per questo ha chiesto ai soggetti coinvolti una serie di sacrifici da sostenere per rispondere a quelle preoccupazioni.
L’esclusiva in scadenza
L’esclusiva dell’accordo firmato da Mef e Lufthansa «scade» il 30 giugno, essendo passato un anno dalla stretta di mano al ministero dell’Economia a Roma. Ma con un orientamento europeo atteso entro una settimana ci sarebber tutto il tempo tecnico per prorogare la scadenza di uno o due mesi nel caso Bruxelles concedesse il via libera all’ingresso dei tedeschi in Ita. Ma proprio il giudizio dell’Antitrust Ue resta, al momento, il più grande mistero Ue.
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