Thread Aeroporti di Roma 2025


AZ MS

Utente Registrato
14 Gennaio 2008
922
28
Ho una curiosità, ma non sapevo sotto quale thread chiedere.
Ho notato che da un po il volo EY83 è operato con A330 di Wamos air.
Una persona che prenota con Etihad in business che si aspetta di trovare un determinato prodotto ed invece, con tutto il rispetto per Wamos, ne trova uno completamente inferiore, cosa fa la compagnia in questi casi? Credo che in fase di prenotazione probabilmente sia specificato "operated by...".
Potrebbe essere un fattore controproducente per la compagnia?
Grazie
 

Edoardo

Moderatore
Utente Registrato
16 Settembre 2011
5,919
529
Ho una curiosità, ma non sapevo sotto quale thread chiedere.
Ho notato che da un po il volo EY83 è operato con A330 di Wamos air.
Una persona che prenota con Etihad in business che si aspetta di trovare un determinato prodotto ed invece, con tutto il rispetto per Wamos, ne trova uno completamente inferiore, cosa fa la compagnia in questi casi? Credo che in fase di prenotazione probabilmente sia specificato "operated by...".
Potrebbe essere un fattore controproducente per la compagnia?
Grazie
Ci ho volato due settimane fa, l’Economy non è così terribile.

In ogni caso, qui c’è la policy sui voli Wamos operati EY per chi aveva acquistato prima:

 

mggt

Utente Registrato
27 Settembre 2016
443
83
MGGT
Con riferimento anche alla terza foto di Alitalia Fan, tanto per cominicare, potrebbero iniziare a utilizzare meglio il quadrante sudovest di FCO. Tempo fa, il terminal 3 era stato esteso in direzione est; qualcosa di simile si potrebbe fare in direzione ovest, rifacendo anche il vecchio molo H, estendendolo in direzione satellite, e collegando il T3 al T5 con una passerella. E al posto del T5 un nuovo molo. Per i voli speciali e per il cerimoniale di stato, il posto si trova, volendo.

L'impatto ambientale, in termini di consumo di suolo, sarebbe nullo. I progetti ci sono da almeno 10 anni, anche approvati, si non ricordo male*. Ma poi abbandonati per FCO 2/Nord e poi per un nuovo terminal ad est, il che richiederebbe la propedeutica ricostruzione dell'area tecnica li dove qualche mese fa hanno aperto il nuovo vertiporto...

I tempi per l'espansione ad est, come al solito, saranno biblici. Perche' non cominciare dove e' meno complicato? Certo, non si aumentano gli stands (hanno gia' aggiunto il quadrante 900), ma la capacita' del terminal 3 sicuramente. Magari qualche addetto ai lavori mi puo delucidare?


*Edit: AdR: Piano degli investimenti 2017-2021, pubblicato nel novembre del 2016, pag. 87 e ss (approvato nel 2013/14):
 
Ultima modifica:

Alitalia Fan

Utente Registrato
5 Novembre 2005
15,141
574
37
Abu Dhabi
Gira su internet il video di un uomo che spacca gli schermi in un'area check-in di un aeroporto palesemente in Spagna (alla fine si vedono delle scritte in spagnolo) ma il video è spacciato come fosse girato a FCO.
 

Qantaslink

Utente Registrato
22 Giugno 2009
2,607
471
Cittadino del mondo
 

maxdan2008

Utente Registrato
26 Luglio 2015
180
51
Bologna
dal Corriere.
La battaglia per il «maxi» aeroporto Roma Fiumicino: la quarta pista, le strade, le aree verdi, cosa prevede il piano e perché non parte
di Leonard Berberi
Aeroporti di Roma, piano da 4,5-5 miliardi di euro per l’espansione. Il progetto, che prevede un’espansione di 260 ettari di cui 151 in una riserva naturale, attende il via libera «politico» e tecnico. Il nodo delle strade

Con quasi 50 milioni di passeggeri nel 2024 e premi sulla qualità del servizio, l’aeroporto di Roma Fiumicino è diventato negli anni un modello da imitare. Ma dietro le quinte c’è un po’ di agitazione per un piano di espansione — che prevede una quarta pista — che non ottiene un via libera ritenuto urgente. Non solo perché l’anno scorso l’impianto ha sofferto quando ha avuto punte di 175 mila persone al giorno e toccherà 200 mila nel 2025. Ma anche perché rischia di non supportare uno dei più grandi progetti strategici del Paese: lo sviluppo di Ita Airways a trazione Lufthansa.

Il dossier
Tecnicamente il dossier dell’allargamento è gestito dal ministero delle Infrastrutture e dei trasporti. «Politicamente» il faldone è a Palazzo Chigi, spiegano al Corriere cinque fonti a conoscenza delle discussioni (tutte hanno chiesto l’anonimato perché non autorizzate a parlarne pubblicamente). E da lì non si smuove. Nemmeno dopo l’incontro — ad aprile 2024 — tra Giampiero Massolo, presidente di Mundys (holding che controlla la società di gestione Aeroporti di Roma) e Giovanbattista Fazzolari, sottosegretario alla presidenza del Consiglio.

Il progetto
Il masterplan di AdR — diverso da quello consegnato in precedenza —presentato all’Ente nazionale per l’aviazione civile (Enac) punta a creare una struttura in grado di accogliere 100 milioni di passeggeri all’anno. Il progetto è stato rivisto e prova a minimizzare il consumo del suolo. L’ampliamento è di circa 260 ettari, di cui 151 in una riserva anche se gran parte verrebbe restituita o compensata, tra cui 85 ettari di parco. La quarta pista verrebbe realizzata all’interno del «sedime», parallela alla pista 3 (già esistente), più lontana dalle case. Mentre la pista 1 verrebbe accorciata di 400 metri e utilizzata solo in alcune fasce di picco, qualora vi fosse reale necessità.

Le strade esterne
A questi si aggiungerebbero gli interventi all’esterno dell’infrastruttura. Con un tema, delicato, che è quello del raddoppio dell’arteria viaria che collega con Roma. Lavori di cui in teoria si dovrebbe occupare Anas — spiegano le fonti —, ma AdR si sarebbe detta disponibile a incaricarsene, per un costo di 250 milioni di euro, che si aggiungerebbero ai 4,5-5 miliardi previsti per l’espansione aeroportuale.

L’urgenza dei lavori
«Il via libera? Sarebbe stato meglio averlo già ieri, domani rischia di essere tardi», dice una fonte. «Soltanto la realizzazione della quarta pista richiederà tre anni». Le tempistiche non sono rapide. L’iter, dopo il via libera istituzionale, prevede il nulla osta tecnico dell’Enac, il processo di «Valutazione di impatto ambientale», la conferenza dei servizi: 18-24 mesi nel complesso. Poi servirà la conformità urbanistica per gli espropri e l’avvio dei lavori.

Le posizioni
Non tutti sono d’accordo sull’espansione. Un comitato locale si dice contrario ed è pronto a dare battaglia. «Ma l’espansione è inevitabile», ha replicato al Corriere a dicembre Marco Troncone, ceo di AdR. «Rischiamo di arrivare tardi e di avere periodi di sofferenza». «A Fiumicino abbiamo raggiunto una certa saturazione», ha detto nei giorni scorsi Joerg Eberhart, ceo di Ita. «La politica si svegli e faccia sì che il piano di sviluppo sia approvato immediatamente», ha aggiunto Gianni Letta, ex sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio, a evento Enac-Luiss.

Gli scenari
Alcuni documenti interni avvertono che dopo qualche sofferenza nel 2024, nel 2025 e 2026 la situazione non migliorerà. «Capacità del terminal sotto stress nelle giornate di picco» nella prossima stagione estiva, si legge. I gate d’imbarco in alcuni giorni saranno utilizzati al massimo. Nel 2026 ci sarà il rilascio del Molo D con 14 «porte», ma non basterà. Strapieni anche i 40 piazzali per gli aerei a doppio corridoio, i più grandi. Non andrà meglio sul fronte piste con fasce di «sofferenza» 7-10 e 19-21. Su 90 slot orari (tra partenze e arrivi), resterebbero liberi un paio. Nulla.

I volumi attesi
Quest’anno i passeggeri attesi sono 53,5 milioni. Lo scalo può gestire fino a 60-62 milioni. Ecco perché il 2027-2028 rischiano di essere critici, con Ita — che ha il suo hub a Fiumicino — che potrebbe faticare a garantire il sistema di «alimentazione» dei suoi voli intercontinentali. Nel 2029-2030, secondo gli scenari, il sistema potrebbe non essere in grado di onorare la domanda potenziale di viaggio «in pieno o con efficacia».

Cosa succede all’estero
Tutto questo mentre la concorrenza si muove. Lo scalo di Istanbul — già uno dei mega hub a livello mondiale — si allargherà ulteriormente. Dubai e Doha drenano già molto traffico e tra poco arriverà Riyadh, con l’Arabia Saudita decisa a investire miliardi di dollari anche nel lancio di un nuovo vettore di bandiera, Riyadh Air. Lisbona si doterà di un nuovo impianto che ha già ottenuto il via libera. Per non parlare del Regno Unito dove il governo inglese ha anticipato l’intenzione, dopo alcuni accorgimenti, di dare l’ok alle espansioni di Londra Heathrow e Gatwick.