Il commento dell'ex direttore di Malpensa dopo l'incontro all'Enac
"Nave sanza nocchiere in gran tempesta"
Scapellato: "L'aeroporto non aprirà"
Scritto da Gianni Scapellato
Venerdì 01 Febbraio 2013 - 01:10
altGallarate - In questi ultimi quattro anni Dante Alighieri è l’unico che ha sempre detto come stanno le cose circa l’Aeroporto di Comiso. Lucido, acuto, serio e senza sconti per nessuno, Dante Alighieri ha compreso quello che molti ancora si ostinano a non vedere. L’aeroporto di Comiso non aprirà.
E’ con grande dolore e un senso di profonda amarezza che scrivo questa frase che mai avrei voluto neanche pensare. Sono anni che vado ripetendo a quanti mi chiedono una probabile data di apertura, che il problema non è la data. La data di apertura al traffico non è un numero che si gioca al lotto. Essa è frutto di un programma serio, industriale, che coinvolge persone tecnicamente preparate.
Fra le migliori che si possano ritrovare sul mercato delle professionalità aeroportuali. Comiso è il primo aeroporto che apre da zero, dai tempi di Fiumicino. Non vale oggi ripercorrere la storia, innovativa e coraggiosa, che ha portato alla sua progettazione, alla costruzione e poi alla privatizzazione a un gruppo privato. Non serve ripetere quali gli errori compiuti in questi anni da una classe politica provinciale e ottusa che ha creato falsi e dispendiosi problemi in una lotta intestina e infra territoriale senza frutto. L’aeroporto c’è. La società di gestione aeroportuale c’è. Nella società il danaro, fra capitale sociale e cassa, per fare fronte ai costi di start up in circa tre anni di esercizio iniziale c’è. I servizi d’istituto da parte degli Enti di Stato sono stati assicurati. I contatti con le compagnie aeree sono stati avviati. Ma allora cosa manca? Mi chiedono ripetutamente i Comisani che incontro in Piazza le volte che faccio ritorno in questa terra che continuo a definire casa mia. Ho sempre risposto con una metafora, per rendere più comprensibile una risposta che tecnicamente può assumere i caratteri del linguaggio per specialisti. Manca lo Chef, ho sempre risposto.
Se apriamo un ristorante, dopo avere preso il locale, dopo averlo arredato, dopo avere ottenuto tutte le interminabili autorizzazioni, per poterlo aprire al pubblico abbiamo bisogno dello Chef. E’ lo Chef che ordina e dirige il personale di sala e di cucina, è lo Chef che da vita al ristorante ideando il menù, è lo Chef che ordina le materie prime e la qualità dei vini. E’ lo Chef che con la qualità del menù imprime la personalità al locale e ne determina il costo per i servizi offerti. Nessuno di noi va in un ristorante se non c’è lo Chef. Continua a mancare lo Chef, all’aeroporto di Comiso.
Perché prima della fatidica data, ci vuole il programma di start-up aeroportuale. Ci vuole il programma di selezione delle risorse umane e del modello di addestramento e certificazione. Ci vuole la scelta del tipo di attrezzature. Ci vuole il concepimento delle mille e una procedure operative che lo fanno funzionare a tutti i livelli. Ci vuole la sicurezza che tali procedure siano state recepite automaticamente da tutti quegli operatori, privati e pubblici, che lavorano in aeroporto.
Ci vogliono simulazioni di crisi generali e di settore e ci vuole che queste crisi siano state ampiamente superate. Ci vogliono tariffe di utilizzo delle strutture e modelli di marketing. E per costruire e mettere insieme il programma ci vogliono i manager. Lo Chef dell’aeroporto è il management.
E prima di chiedere loro quanto vogliono di stipendio, bisogna dirgli quanti soldi si danno loro da spendere per approntare il programma che conduce alla data iniziale prima, e al regime di assetto operativo dopo. Tutto ciò non c’è.
E’ scandaloso che alla riunione indetta da ENAC il 31 gennaio per discutere di questi temi, né l’Amministratore Delegato di SO.A.CO. SpA (nonostante personalmente invitato) né l’Accountable Manager si siano presentati. E non si capisce il perché. A un tavolo istituzionale, avanti i vertici del sistema dell’Aviazione Civile Italiana, i vertici operativi della società di gestione che avrebbero dovuto dare risposte certe, semplicemente non c’erano.
Non è un caso se l’aeroporto non apre. La scelta del management, la budgettizzazione dello stesso, la predisposizione del complesso programma che conduce alla data operativa, tutto ciò ha bisogno di tempo. Mesi, e parecchi. Dante Alighieri ha visto giusto, riferendosi all’aeroporto di Comiso. E’ stato carino a collocarlo nel Purgatorio, al sesto canto, ma impietoso quando, con un singolo verso, lo ha descritto: “nave sanza nocchiere in gran tempesta”.
Gallarate, 31.01.2013
fonte
giornale di ragusa