AirItaly in liquidazione, beni all'asta


kenadams

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NYC
Air Italy ha 5 737 NG (dei quali 4 serie 800 configurati a 189 Y FR style), oltre ai 3 MAX a terra.
Esatto. E comunque è soprattutto il COA che secondo me interessa. Avere la possibilità di mettere gruppi di naviganti gli uni contro gli altri ha un valore notevole per MOL: divide et impera.
 

DusCgn

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.
Air Italy ha 5 737 NG (dei quali 4 serie 800 configurati a 189 Y FR style), oltre ai 3 MAX a terra.
In realtà meno.
3 -800 più 1 -700.
Il quinto, EI-FFW, era già fuori flotta da ottobre.
Inoltre EI-FDS e EI-FFM erano comunque in procinto di uscire in questo periodo per scadenza leasing.

Escludendo i 3 max rimarrebbero credo solo un paio di 738 e chissà fino a quando comunque.
Forse la cosa più ghiotta sono proprio gli slot a Linate, che Ryan insegue da tempo, e magari l'accesso a OLB in CT.

Che poi LIN e OLB sono anche casualmente i 2 maggiori aeroporti italiani verso cui FR ancora non vola al momento.
 

AZ209

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Londra.
La fine di Air Italy. Aga Khan e Qatar, i due partner diventati rivali

Un accordo tra due azionisti durato oltre tre anni. Dettato dalla contingenza di una compagnia aerea in stato pre-fallimentare, come lo era Meridiana nel 2016. Con la cassa integrazione anche per piloti e assistenti di volo e un socio fondatore, come l’Aga Khan, con poche motivazioni e un progressivo disimpegno verso la Sardegna. E ora la fine dell’idillio con l’altro socio, Qatar Airways, emanazione dell’emirato di Doha, che porta all’extrema ratio di liquidare gli asset lasciando gli aerei a terra e mettere a rischio 1.500 posti di lavoro.

Per la verità bisognerebbe appurare se sia stato davvero rose e fiori anche l’inizio, considerando l’ismaelita Aga Khan, corrente dell’Islam sciita, spesso in contrapposizione con il rito sunnita del Qatar. Al netto delle contrapposizioni religiose — sempre smentite da entrambe le parti — certa è la diversità di vedute sulle prospettive di sviluppo. Alisarda, che controllava il 51% di Air Italy, ha deciso di non ricapitalizzare per la mancanza di prospettive perché continuavano ad accumularsi le perdite (230 milioni nel 2019) nonostante il 2020 avrebbe dovuto essere l’anno del pareggio. L’altro azionista, Qatar Airways, avrebbe pure ricapitalizzato per intero l’importo di circa 340 milioni di euro, ma è impossibilitata dalla normativa Ue che impone il tetto del 49% per un vettore extraeuropeo.

Molti concordano sulle difficoltà del piano industriale costruito senza appartenere a un network internazionale che non aiuta soltanto a estendere le destinazioni, ma anche a riempire i propri aerei con traffico proveniente dal resto del mondo: l’ingresso nell’alleanza Oneworld — dove ci sono American Airlines, British Airways, Iberia, Qantas — non è mai avvenuto. Poi c’è stata l’apertura di diverse tratte intercontinentali da Milano Malpensa di cui alcune chiuse dopo poco tempo anche se, secondo gli esperti, servirebbero almeno 2-3 anni per «ingranare». Quindi la lotta, dal forte connotato geopolitico, con i vettori Usa che hanno criticato l’espansione di Air Italy accusando l’azienda di essere un «cavallo di Troia» di Doha, accusa sempre respinta.

Anche ieri il governo ha ribadito «la sua forte irritazione» per le modalità di gestione della vicenda e il mancato coinvolgimento delle istituzioni. Per questo la ministra delle Infrastrutture e dei trasporti Paola De Micheli ha chiesto «di esplorare percorsi alternativi alla liquidazione in bonis». «Bisogna garantire il collegamento con la Sardegna e poi c’è il tema occupazionale da salvaguardare», ha aggiunto il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli che non nasconde lo stupore per aver deciso lo stop da un giorno all’altro.

La prossima settimana è stato fissato un nuovo incontro con i liquidatori, i sindacati e i rappresentanti della Sardegna e della Lombardia. Il Consiglio regionale sardo ha chiesto al presidente e alla giunta di attivarsi per evitare la liquidazione. Da Cagliari non escludono il riavvio con i pochi aerei di proprietà e con azionista proprio la Regione. Sullo sfondo si segnalano altri movimenti. La low cost Ryanair, per esempio, oggi scoprirà le sue carte.

https://www.corriere.it/economia/az...li-9b4fdafa-4dce-11ea-a2de-b4f1441c3f82.shtml
 

East End Ave

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su e giu' sull'atlantico...
Immagino la disperazione e lo smarrimento, non mi azzardo neppure a dire lo scontato “capisco”, perché non posso capire.
Certo che il refrain “ci pensi il governo, se ne occupino le istituzioni” è però davvero stucchevole, essendo proprio la politica e il sistema italico di commistione gestionale la causa di questa come di altre problematiche.
Solidarietà comunque.
 

leerit

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MALPENSA – C’è un detto che circola da tempo nei corridoi degli aeroporti: i lavoratori dell’aviazione civile italiana si dividono tra chi ha vissuto un fallimento e chi lo deve ancora vivere. Tra loro tantissimi lavoratori di Air Italy – società ufficialmente in liquidazione da ieri – che si sono presentati questa mattina 12 febbraio in presidio davanti alla sede di Malpensa. Nel gruppo c’è chi ha collezionato una serie incredibile di delusioni, crisi aziendali, vertenze sindacali, ricapitalizzazioni e casse integrazioni, fino al licenziamento di oggi. Senza mai, di fatto, cambiare compagnia.

La storia di un insuccesso

Sono cambiati soltanto i nomi, in una spirale negativa che ha soltanto accumulato debiti, problemi, cause legali, sacche di improduttività. Le fusioni non si contano: Eurofly nel 2006, dopo aver perso l’anno precedente il 40 per cento del valore nominale di partenza in Borsa, venne acquisita da Meridiana. Nacque Meridiana Fly, compagnia basata a Malpensa ma poi risucchiata dopo mesi di protesta in brughiera dei lavoratori contrari al “trasferimento coatto ad Olbia”. Nel 2011 un’altra fusione: nasce Meridiana Fly –Air Italy, il frutto dell’unione del vettore sardo con il charter gallaratese del comandante Giuseppe Gentile. In quel momento Meridiana aveva già dichiarato 910 esuberi, di cui ben 386 dipendenti operativi a Malpensa, su una forza lavoro totale di 2023 dipendenti. Proprio l’ingente ricorso agli ammortizzatori sociali, l’uscita dalle rotte non strategiche e la riduzione della flotta vennero indicati come i tre pilastri del progetto di rilancio basato sull’integrazione. Ma i risultati non arrivarono e la compagnia, che venne ribattezzata Meridiana – come alle origini – per semplicità, annunciò 1.637 esuberi e una nuova crisi. Dopo due anni di trattative, venne salvata per i capelli da Qatar Airways che acquisì il 49 per cento della compagnia e le cambiò nome – stavolta Air Italy, più accattivante secondo gli arabi – con l’obiettivo di diventare il primo player italiano. Il primo volo risale a maggio 2018, l’ultimo a ieri, dopo due anni di impalpabile presenza sul mercato.

Turbolenza occupazionale

I lavoratori da anni vivono sull’orlo costante di una crisi di nervi, pagando le conseguenze di scelte manageriali sbagliate. L’apertura della procedura di mobilità del febbraio 2011 coinvolse infatti già 845 dipendenti, personale di volo e di terra considerati esuberi in un mercato profondamente cambiato dalla crisi economica e dall’avvento delle low cost che provocarono la sparizione di decine di compagnie aeree in Italia e in Europa. Se Meridiana è rimasta in piedi fino a oggi il merito va senza dubbio al suo proprietario, il principe ismaelita Aga Khan, che più di una volta ha messo mano al portafogli per sopperire ai bilanci in rosso. A gennaio 2013, per esempio, si parlò di una ricapitalizzazione per circa 100 milioni di euro, denaro fresco nella casse della compagnia in balia di una delle crisi più nere di tutta la sua esistenza. Non fu sufficiente né la fusione tra Eurofly e Meridiana nel 2009 né tantomeno l’integrazione della gallaratese Air Italy avvenuta nel luglio del 2011. il vettore in quel periodo varò un piano di ristrutturazione da lacrime e sangue per non affogare nei debiti. Meridiana dismise dieci aerei e mandò in cassa integrazione altri 600 lavoratori, arrivando a quota 1.450 su un totale di poco più di 2.200. A settembre 2014, con i quattro anni di ammortizzatori sociali vicini alla scadenza, i vertici aprirono una nuova procedura di mobilità. Quella volta gli esuberi salirono a quota 1.637. Mesi di scioperi, manifestazioni, tavoli e proteste convinsero 280 lavoratori ad accettare l’incentivo all’esodo. Agli oltre 1300 esuberi rimasti il governo concesse un ulteriore anno di cassa integrazione, a patto che il vettore nello stesso lasso di tempo varasse un serio piano di ristrutturazione e ricercasse un nuovo partner industriale in grado di rilanciare l’attività. Arrivò Qatar Airways, salvando in extremis una compagnia agonizzante. Ma nemmeno i soldi arabi sono riusciti a invertire la tendenza. Arrivati a questo punto è praticamente impossibile che possa farcela qualcun altro.


https://www.malpensa24.it/da-eurofl...ni-di-fallimenti-sulle-spalle-dei-lavoratori/
 

leerit

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Roma, 12 feb. (askanews) - No allo smantellamento di Air Italy. Lo affermano la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, e il segretario generale della Fit-Cisl, Salvatore Pellecchia, secondo cui "non possiamo rassegnarci alla messa in liquidazione di Air Italy. Bisogna fare ogni sforzo per cercare un percorso alternativo allo smantellamento della compagnia e salvare tutti i posti di lavoro. Ha fatto bene la ministra delle infrastrutture De Micheli a ribadirlo con chiarezza ai liquidatori dell'azienda, annunciando per i prossimi giorni anche un tavolo di confronto con i sindacati e i rappresentanti delle due Regioni coinvolte, Sardegna e Lombardia".

"La crisi di Air Italy - spiegano i sindacalisti - era stata ampiamente prevista e annunciata. Da mesi come Cisl e Fit-Cisl, anche insieme alle altre organizzazioni sindacali, abbiamo fatto tutto quanto in nostro potere per aprire un dialogo con la compagnia perchè non si arrivasse a questo punto. Abbiamo inviato al precedente esecutivo e a quello attuale la nostra piattaforma 'Rimettiamo in movimento il paese', con l'elenco delle problematiche irrisolte di tutto il settore dei trasporti e quindi anche del trasporto aereo, Alitalia e Air Italy incluse".

"Abbiamo indetto uno sciopero generale dei trasporti - sottolineano Furlan e Pellecchia - e tre scioperi in Air Italy. Il 25 febbraio ci sarà lo sciopero generale del trasporto aereo. In tal senso è importante che la ministra De Micheli abbia annunciato di avviare nei prossimi giorni la revisione delle regole del trasporto aereo. Adesso sono due le compagnie aeree italiane importanti in grave crisi, Alitalia e Air Italy, per un totale di 13mila posti di lavoro a rischio più l'indotto".

"Sono inimmaginabili - aggiungono i sindacalisti - le ripercussioni economiche non solo per il nostro disastrato trasporto aereo ma per tutta l'economia italiana, che è la seconda in Europa per manifattura. Inoltre constatiamo che la Sardegna, con la doppia crisi di Moby-Tirrenia-Cin e Air Italy, è oggi sempre più isolata in barba al diritto costituzionale della continuità territoriale. Sardegna che ha la sua quota di responsabilità visto che in questi anni ha favorito le compagnie low cost invece di sostenere la sua ex Alisarda".
 

Dancrane

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...
"Sono inimmaginabili - aggiungono i sindacalisti - le ripercussioni economiche non solo per il nostro disastrato trasporto aereo ma per tutta l'economia italiana, che è la seconda in Europa per manifattura. Inoltre constatiamo che la Sardegna, con la doppia crisi di Moby-Tirrenia-Cin e Air Italy, è oggi sempre più isolata in barba al diritto costituzionale della continuità territoriale. Sardegna che ha la sua quota di responsabilità visto che in questi anni ha favorito le compagnie low cost invece di sostenere la sua ex Alisarda".
Quindi per i sindacalisti sarebbe corretto che un ente pubblico faccia favori e sostenga imprese private a propria discrezione?
 

flapane

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Beh, altre regioni vogliono creare compagnie aeree, si capisce come la visione, negli anni, si sia distorta. La "sua" Alisarda. Nel 2020. Contro ben altre potenze di fuoco in gioco.
 

nicolap

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Quindi per i sindacalisti sarebbe corretto che un ente pubblico faccia favori e sostenga imprese private a propria discrezione?
Già non c'è limite alla fantasia di un sindacalista, ma quella di un sindacalista sardo spazia su orizzonti che voi umani difficilmente potete comprendere.
 

bamby69

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un conto è quello che dicono , un conto è quello che fanno...
se è vero che AF e le altre hanno cancellato le ri protezioni in un battibaleno, qualcosa non torna.

Facendo 2 conti, 35.000 biglietti da rifondere, poniamo una media di 400 a biglietto ? ( a caso, perchè non so quanti sono nazionali e quanti internazionali) , fanno 14 milioni di Euro.
Chi li tira fuori ?
Le casse sono vuote, di asset da rivendere non ne hai.
E sto parlando solo di re found, senza le spese per pagare fornitori, dipendenti, aerei noleggiati e cosi via.

Aspettiamo qualche giorno e vediamo, vedrete che al solito ....giggino e i loro amici ci pensano loro ( noi).
Ho un volo il 24/04 e ritorno il 28/04 su napoli spero di recuperare i soldi del biglietto!
 

bamby69

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un conto è quello che dicono , un conto è quello che fanno...
se è vero che AF e le altre hanno cancellato le ri protezioni in un battibaleno, qualcosa non torna.

Facendo 2 conti, 35.000 biglietti da rifondere, poniamo una media di 400 a biglietto ? ( a caso, perchè non so quanti sono nazionali e quanti internazionali) , fanno 14 milioni di Euro.
Chi li tira fuori ?
Le casse sono vuote, di asset da rivendere non ne hai.
E sto parlando solo di re found, senza le spese per pagare fornitori, dipendenti, aerei noleggiati e cosi via.

Aspettiamo qualche giorno e vediamo, vedrete che al solito ....giggino e i loro amici ci pensano loro ( noi).
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Paolo_61

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Preparatevi, perché fra Air Sardinia, Air Sicilia e Alitalia potrebbe nascere un bel pozzo senza fondo a nostre spese.
 

Tiennetti

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Venessia
www.david.aero
https://www.facebook.com/easyJetItalia/posts/10158640508601412

Siamo molto dispiaciuti per quanto sta accadendo a Air Italy e ci rendiamo conto della situazione di incertezza che stanno vivendo i passeggeri in queste ore. easyJet ha messo a disposizione dei passeggeri di Air Italy una tariffa fissa di 39,99 euro, dedicata a chiunque sia in possesso di una prenotazione per volare tra Milano Malpensa e Napoli, Catania, Palermo, Lamezia Terme, Cagliari e Tenerife tra il 26 febbraio e il 31 marzo 2020.
La tariffa sará disponibile fino al 26 febbraio previa presentazione della prenotazione esistente con Air Italy.
I passeggeri interessati possono contattare il servizio client di easyJet al numero 199 304 213 per chiamate dall’Italia o +44 330 365 5030 (per chiamate dall’estero).
 

Dancrane

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10 Febbraio 2008
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Milano
Quindi conferenza stampa per dire che Ryanair non è interessata, ma quanto tempo hanno da buttare? Bastava una nota stampa.
Per la verità hanno anche aggiunto altro:

1 - Sono in trattativa per aprire una base ad Olbia, ma la discussione è indipendente dalla crisi di Air Italy (tant'è che "difficilmente sarà entro l'estate");
2 - Linate è aeroporto troppo caro;
3 - Prevedono un incremento di traffico sull'Italia del 3/4% a fronte di una media europea inferiore all'1%: "E' più l'Italia che approfitta di noi".

https://www.repubblica.it/economia/...91715/?ref=RHPPLF-BH-I248405237-C8-P2-S1.8-T1
 

AZ209

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24 Ottobre 2006
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Londra.
Gira voce che Al Baker stia stringendo un'alleanza con nuovi soci europei per rilanciare un hub a Malpensa a maggioranza di capitale bulgaro.
737 classic a go go come feeder e una ventina di A330 QR basati in brughiera.

Stay tuned
 

Flyfan

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17 Giugno 2019
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768
LJU
Ma solo io sento già puzza di prestito ponte?
E non chiedete ponte verso che cosa, perché è pura pignoleria