Alitalia: Air France pronta a salire al 50%


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belumosi

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Gli AOC (e gli slot ad essi legati) sono probabilmente l'unico vero asset di AZ, quindi credo verranno mantenuti, magari anche con un solo aereo. Il discorso cambierebbe se venisse modificata la normativa relativa agli slot rendendo inutile la "collezione" di AOC.
 

FlyKing

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Comunque credo che alla fine saranno proprio i francesi a rilevare la maggioranza di AZ (e anche la relativa quota di debiti), ma una volta fatto questo interverranno con il machete per rimettere i conti in ordine e probabilmente ne uscirà una compagnia molto più piccola ma (forse) sostenibile.

"We're gonna' shrink this airline 'til it's profitable"
 

belumosi

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"We're gonna' shrink this airline 'til it's profitable"
Non credo riuscirebbero a rendere AZ profittevole, ma forse riuscirebbero a far si che il passivo di AZ venga compensato con gli interessi dal federaggio via CDG e AMS e dai CS. Quasi tutti i voli non afferenti FCO, CDG e AMS secondo me sparirirebbero, salvo alcune eccezioni e le rotte sovvenzionate. Rimarrebbe probabilmente un LR simile a quello odierno con analogo federaggio. Immagino ci sarebbero tagli di personale e sacrifici richiesti per quello rimasto e che laddove possibile, alcuni settori verrebbero chiusi e centralizzati in AF, al pari di parte dei fornitori.
Non proprio uno scenario roseo, ma almeno forse sostenibile nel tempo.
 

geardown3green

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Secondo anello di Saturno

"We're gonna' shrink this airline 'til it's profitable"
Deve andare di moda questa affermazione, esattamente la stessa politica che vorrebbe( il condizionale è d'obbligo) mettere in atto il CEO di IG.

Devo osservare che tutte le attività che ho visto in questo ultimo ventennio usare la politica di " ridurre per diventare profittevoli" , hanno chiuso ( compreso il ristorante di un caro amico)
 
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flyboy

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Non credo riuscirebbero a rendere AZ profittevole, ma forse riuscirebbero a far si che il passivo di AZ venga compensato con gli interessi dal federaggio via CDG e AMS e dai CS. Quasi tutti i voli non afferenti FCO, CDG e AMS secondo me sparirirebbero, salvo alcune eccezioni e le rotte sovvenzionate. Rimarrebbe probabilmente un LR simile a quello odierno con analogo federaggio. Immagino ci sarebbero tagli di personale e sacrifici richiesti per quello rimasto e che laddove possibile, alcuni settori verrebbero chiusi e centralizzati in AF, al pari di parte dei fornitori.
Non proprio uno scenario roseo, ma almeno forse sostenibile nel tempo.
Belumosi, io mi chiedo come sia possibile, nel breve periodo (ammettiamo 5 anni), ipotizzare che i nuovi proprietari possano accettare che AZ vada in perdita solo perché fa da feeder su CDG e AMS.
I sindacati francesi non interverrebbero forse ad additare AZ come pecora nera, mentre oltralpe si sputa lacrime e sangue per far quadrare i conti?
La grandeur fa sacrifici per tappare i buchi di bilancio, e per di più deve sopportare le perdite di bilancio di AZ? Mi sembra uno scenario di difficile realizzazione soprattutto dal punto di vista sociale e sindacale in Francia, e difficile da digerire da parte di EY, ammesso che entri come socio di minoranza.

Ho letto con interesse il dibattito che si è sviluppato negli ultimi due giorni. Sinceramente, non ho le idee chiare.
AF ridimensionerà AZ. Questo è pacifico. Molte strutture di staff e di coordinamento non serviranno più. E su questo non ci piove.
E' molto difficile invece, per come la vedo io, ipotizzare le scelte che verranno operate sul network. Perché pensare ad AZ come una regional, significa pensare ad un'Azienda che prima o poi fallirà, perché la struttura dei costi non è comprimibile oltre un certo punto ed nel mercato dell'aviazione del XXI non c'è posto per un elefante che si finge una piuma. Ma pensare ad una espansione del LR è follia pura. I francesi pensano a salvaguardare i posti di lavoro in casa propria, e noi abbiamo un governo che storicamente ha la scoliosi che gli impedisce di mettere gli zebedei sul tavolo e far sentire le proprie ragioni. Inoltre Fiumicino, come abbiamo tutti abbondantemente sottolineato, è un aeroporto da terzo mondo che non si presta a diventare un hub. Insomma, nulla gioca a favore di un possibile rafforzamento della compagnia italiana.

Tuttavia AZ, virata di azzurro, dovrà divenire profittevole. Come? Onestamente non lo so.
 

belumosi

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Belumosi, io mi chiedo come sia possibile, nel breve periodo (ammettiamo 5 anni), ipotizzare che i nuovi proprietari possano accettare che AZ vada in perdita solo perché fa da feeder su CDG e AMS.
I sindacati francesi non interverrebbero forse ad additare AZ come pecora nera, mentre oltralpe si sputa lacrime e sangue per far quadrare i conti?
Supponiamo che il mantenimento in vita di AZ riesca a generare introiti aggiuntivi per AF pari a 100 M€ (cifra sparata a caso) e che il costo di questa operazione sia un passivo annuo in capo ad AZ pari a 50 M€. Dal punto di vista dei francesi l'operazione avrebbe comunque senso: a livello di gruppo avrebbero comunque un guadagno extra, senza contare il peso politico da spendere a discrezione.
 

Dome

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Ma che se la prenda EY, lo escludete a priori, magari sviluppandola e facendola un minimo crescere e rendendola sostenibile?
 

belumosi

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Ma che se la prenda EY, lo escludete a priori, magari sviluppandola e facendola un minimo crescere e rendendola sostenibile?
AF ha diritto di prelazione fino ad Ottobre e in ogni caso tenderei ad escludere che anche in una coabitazione tra francesi ed arabi in AZ, i primi lascino ai secondi il controllo di un'azienda nel proprio giardino di casa.
Anche perchè a livello operativo, AZ è sicuramente assai più importante per AF di quanto potrà mai diventare per EY.
Può essere invece possibile una coabitazione basata su una chiara gerarchia dove gli emiratini si dovessero accontentare di mettere un piede (pesante) nel mercato italiano nel contesto di un'AZ risanata di proprietà sostanzialmente dell'alleata AF.
 
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flyboy

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Supponiamo che il mantenimento in vita di AZ riesca a generare introiti aggiuntivi per AF pari a 100 M€ (cifra sparata a caso) e che il costo di questa operazione sia un passivo annuo in capo ad AZ pari a 50 M€. Dal punto di vista dei francesi l'operazione avrebbe comunque senso: a livello di gruppo avrebbero comunque un guadagno extra, senza contare il peso politico da spendere a discrezione.
Il punto è che tu basi le tue affermazioni su un 'supponiamo'. Mi sembra una teoria troppo fantasiosa. Peraltro i debiti annui accumulati dalla nuova AZ sono ben superiori a 50 M€. Per arrivare ad un indebitamento così basso AZ deve esser rasa al suolo. Ma azzerando AZ davvero perverremmo ad un equilibrio economico parente delle cifre che hai giustamente sparato a caso solo per far capire il senso del tuo discorso? boh, sono molto scettico a riguardo.
 

belumosi

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Il punto è che tu basi le tue affermazioni su un 'supponiamo'. Mi sembra una teoria troppo fantasiosa. Peraltro i debiti annui accumulati dalla nuova AZ sono ben superiori a 50 M€. Per arrivare ad un indebitamento così basso AZ deve esser rasa al suolo. Ma azzerando AZ davvero perverremmo ad un equilibrio economico parente delle cifre che hai giustamente sparato a caso solo per far capire il senso del tuo discorso? boh, sono molto scettico a riguardo.
Le mie sono ovviamente ipotesi senza conoscere i numeri, quindi senza pretese. D'altra parte se davvero AZ non fosse risanabile senza doverla in pratica rifondare da zero, a partire dalla ri-selezione del personale, credo che non ci sarebbero più santi che tengano.
 

Veolia

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Supponiamo che il mantenimento in vita di AZ riesca a generare introiti aggiuntivi per AF pari a 100 M€ (cifra sparata a caso) e che il costo di questa operazione sia un passivo annuo in capo ad AZ pari a 50 M€. Dal punto di vista dei francesi l'operazione avrebbe comunque senso: a livello di gruppo avrebbero comunque un guadagno extra, senza contare il peso politico da spendere a discrezione.
fantascienza, indipendentemente dalle cifre
 

bombatutto

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2 Ottobre 2011
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Matteoli: Alitalia resti italiana
L’ex ministro ai Trasporti: “Air France-Kml non deve superare il 50% delle quote. Serve un atto di coraggio dei soci italiani”
''Alitalia ha bisogno di essere ricapitalizzata, ben venga quindi l'intervento di Air France - Klm se questo serve per ricapitalizzare la compagnia italiana. Certo il gruppo franco-olandese non deve superare il 50% e pertanto serve un atto di coraggio dei soci italiani''. Lo ha dichiarato ad Adnkronos, l’ex ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti, Altero Matteoli, a poche ore dal cda della compagnia francese che dovrebbe affrontare il nodo Alitalia.
''Non mi pare che Air France - Klm prenda Alitalia per pochi soldi'' ma, ha aggiunto il senatore, ''se i soci parteciperanno alla ricapitalizzazione della compagnia non sarà necessario un intervento forte del gruppo franco-olandese''. La maggioranza del capitale sociale di Alitalia, ha sottolineato Matteoli, ''deve rimanere a maggioranza italiana. Spero che i soci italiani ricapitalizzino in modo che la compagnia resti italiana. Air France - Klm non deve superare il 50% del capitale. Serve un atto di coraggio dei soci italiani come lo hanno dimostrato dando vita alla Nuova Alitalia. Sono convinto che la compagnia abbia un futuro''.
Una presa di controllo di Alitalia da parte di Air France - Klm potrebbe avere, secondo Matteoli, ripercussioni negative per il turismo: ''era uno dei motivi per cui ero contrario al fatto che Air Franche potesse prendere il controllo dell'Alitalia. Una compagnia mira a puntare i turisti nella propria nazione''.
22 settembre 2013, 19.35
http://www.siciliaway.it/matteoli-alitalia-resti-italiana/2211196
 

UM78

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Matteoli: Alitalia resti italiana
L’ex ministro ai Trasporti: “Air France-Kml non deve superare il 50% delle quote. Serve un atto di coraggio dei soci italiani”
]
Se per ricapitalizzare l'ultima volta alcuni hanno chiesto un prestito ed altri ancora li devono mettere i soldi... Ma di che parla? A si, di aria fritta come sempre.
 
Ultima modifica:

Efato

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2 Agosto 2013
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Deve andare di moda questa affermazione, esattamente la stessa politica che vorrebbe( il condizionale è d'obbligo) mettere in atto il CEO di IG.

Devo osservare che tutte le attività che ho visto in questo ultimo ventennio usare la politica di " ridurre per diventare profittevoli" , hanno chiuso ( compreso il ristorante di un caro amico)
Veramente ha funzionato alla grande con JAL ed anche con Garuda...
 

indaco1

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30 Settembre 2007
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.
Secondo me i francesi sono entrati in AZ non con l'obiettivo di farla crescere e nemmeno con quello di farla fallire. ...
Se ricordo bene i giornali dell'epoca, soprattutto francesi, e' entrata in AZ per impedire che ci entrasse LH.

E poi tutti a smentire che LH avesse fatto (o intenzione di fare) un'offerta.

Quanto a Matteoli, parla con il cuore di un padre. Era da tanto che non lo sentivo.
 

Efato

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2 Agosto 2013
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Jal divide con ANA un mercato interno di 127 milioni di abitanti, Garuda appartiene al Governo Indonesiano.
E allora? JAL per risollevarsi ha dovuto ridurre la forza lavoro di un terzo (15 mila unita') e tagliare il network al minimo per poi crescere di nuovo e fare profitti come mai aveva fatto prima. Ah, ed il CEO per 3 anni non ha preso una lira di stipendio.

Per quanto riguarda Garuda, il fatto che il governo indinesiano abbia saputo risollevare le sorti della compagnia di bandiera nonostante tutti i problemi (lcc, safety, etc.) dovrebbe farci riflettere...
 
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flyboy

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Alitalia, le mosse di Air France e il futuro da compagnia regionale
I dubbi del socio Klm. Le incognite della politica e la diplomazia del ministro Lupi

ROMA - Il destino di Alitalia potrebbe decidersi oggi in una riunione del consiglio di amministrazione del suo socio di maggioranza, Air France-Klm, che dovrebbe stabilire se accrescere la propria quota (25%) nel capitale del vettore italiano. La convocazione del board con questo ordine del giorno continua a essere negata, e difficilmente si conosceranno le reali intenzioni dei francesi a un mese dalla scadenza del lock up che vincola i soci a cedere quote solo tra loro.

In questo momento la tattica è tutto. Su Etihad, ad esempio, la compagnia emiratina di cui Alitalia aveva sondato, tramite Rothschild, l'interesse all'acquisizione di una propria quota, ultimamente è sceso il silenzio. Etihad, che è legata da un ottimo rapporto con i francesi, potrebbe in effetti affiancare Air France-Klm, ma in questo momento confermare il proprio interesse per Alitalia equivarrebbe a consentire a questa di alzare il prezzo con i francesi, con cui la compagnia emiratina verrebbe messa in competizione. Per lo stesso motivo non posso essere considerate utili a valorizzare Alitalia le voci di un interesse della russa Aeroflot, che è nel gruppo Skyteam, sempre guidato da Air France-Klm.

Comunque la si veda, sono i francesi a menare le danze, con molti dubbi. Non tanto sull'utilità di acquisire Alitalia, il cui mercato non può essere ceduto ai tedeschi di Lufthansa o agli inglesi di British Airways, quanto sull'esborso che l'operazione comporterebbe. Secondo indiscrezioni, gli olandesi sarebbero molto freddi sull'opportunità di agire, memori probabilmente dello smacco subito nel 1998, quando persero per un soffio la possibilità di comprare la compagnia italiana. Ma non è solo un fatto d'orgoglio: Air France-Klm ha appena annunciato un nuovo piano di esodi volontari per 2.800 dipendenti, una riduzione dei voli di medio raggio, l'uscita dal programma del B747 e il differimento del pareggio di bilancio al 2014.
Non è un caso che, qualche giorno fa, la stampa francese riportasse l'ipotesi di un raddoppio della quota in Alitalia solo a condizioni durissime: nessun accollamento del debito, iniezione di capitale solo dopo un'azione simile da parte dei soci italiani e mano libera sui piani della compagnia italiana.
Lo schema potrebbe essere quello di un aumento di capitale in cui Air France-Klm sottoscriva la propria quota e (da sola o con Etihad) si faccia carico dell'inoptato. Se l'operazione fosse da 200 milioni, dovrebbe sborsarne 50 per mantenere la propria quota e fino al doppio per acquisire il controllo (mantenendosi sempre sotto il 50% per non consolidare il debito di Alitalia). Quanto alla situazione finanziaria, la condizione potrebbe essere quella di procedere all'aumento di capitale solo quando le banche abbiano accettato di finanziare Alitalia per ulteriori 200 milioni. Cifre minime queste, per consentire a Alitalia di stare in piedi.

Circa le strategie, un potenziamento di Air France-Klm nell'azionariato liquiderebbe il piano dell'amministratore Gabriele Del Torchio nella parte che prevede un'espansione nell'intercontinentale, riportando Alitalia al «piano Fenice», quello del suo esordio, con un profilo da vettore regional .
A sentire i soci di Alitalia, preoccupati per lo più di riuscire a recuperare l'investimento fatto nel 2008, difficilmente la politica potrà cambiare questa volta il corso degli eventi. Anche se gli sviluppi dell'affaire rischiano d'impattare con un clima da campagna elettorale permanente. Prova ne sono le dichiarazioni del capogruppo del Pdl, Renato Brunetta, che ieri, a sorpresa, ha scelto di affrontare l'impatto mediatico di un'eventuale vendita ai francesi, contro cui nel 2008 Silvio Berlusconi organizzò la cordata italiana dei «capitani coraggiosi», minimizzandolo: «Se il nostro capitalismo non è stato in grado (di salvare Alitalia, ndr), penso che ci debba essere altra trasfusione di sangue». Diversa la linea dell'ex ministro dei Trasporti, Altero Matteoli: «Alitalia ha bisogno di essere ricapitalizzata, ben venga quindi l'intervento di Air France-Klm se questo serve per ricapitalizzare la compagnia italiana. Certo non deve superare il 50% e pertanto serve un atto di coraggio dei soci italiani».
Il tentativo del Pdl sarà quello di evitare che il Pd gli rinfacci di aver fatto fallire la vendita ai francesi organizzata nel 2008 dall'allora premier Romano Prodi, preferendole un'operazione che è costata più di 3 miliardi di euro di soldi pubblici. Per evitare la deriva il ministro dei Trasporti pidiellino, Maurizio Lupi, sta cercando di aprire una strada diplomatica con il governo francese. Finora inutilmente.

http://www.corriere.it/economia/13_...le_f9f8b8c6-2411-11e3-952d-4ca9735c4400.shtml
 
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