e poteva mancare AZ!
Nella seconda parte dell'articolo del Corriere di Oggi 11-Novembre si parla anche di Alitalia
Le telefonate di Castellucci a politici e manager, nell’ordinanza dell’inchiesta Autostrade
Nell’ordinanza che ha portato all’arresto dell’ex manager di Autostrade Gianni Castellucci sono riportati anche i testi di alcune telefonate fatte dal manager ad alcuni politici e manager, ritenute rilevanti perché proverebbero la sua rete di rapporti. Nessuno dei politici e manager citati è coinvolto nell’indagine
di Andrea Pasqualetto
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L’ex amministratore delegato di Autostrade per l’Italia Gianni Castellucci «era perfettamente al corrente della situazione di problematicità delle barriere e costantemente informato sulle decisione per la gestione delle stesse, che ha pienamente avvallato e sostenuto. Nonostante le sue dimissioni dal gruppo sussiste il pericolo attuale e concreto di inquinamento probatorio e di reiterazioni di reati». A scriverlo, nell’ordinanza che ha portato all’arresto di Castellucci e di altri due ex dirigenti di Aspi, e a misure interdittive per altri tre manager, è il giudice per le indagini preliminari Paola Faggioni. Che continua: «Tali esigenze cautelari si desumono principalmente dalle modalità della condotta, sintomatiche di una personalità spregiudicata e incurante del rispetto delle regole, ispirata a una logica strettamente commerciale e personalistica, anche a scapito della sicurezza collettiva».
Proprio per provare questo tipo di condotta, il gip trascrive nell’ordinanza alcune telefonate, intercettate nel corso dell’inchiesta, tra Castellucci e alcuni politici. «Dagli accertamenti — scrive il giudice — sono emerse le conoscenze da parte di Castellucci in ambienti di altissimo livello e la sua propensione alla strumentalizzazione delle conoscenze e dei rapporti a fini personali…».
Va chiarito che nessuno dei politici citati è coinvolto nell’indagine.
La telefonata su Carige
Il 30 ottobre 2018, tre mesi dopo il crollo del ponte Morandi, il governatore della Liguria Giovanni Toti chiama Castellucci. La conversazione non c’entra nulla con l’oggetto dell’indagine: verte su Carige, la Cassa di risparmio di Genova e Imperia, allora in difficoltà finanziarie. Quelle difficoltà hanno portato all’amministrazione straordinaria e alla nomina di Pietro Modiano a commissario straordinario. «Dal contenuto della conversazione», scrive il gip, «emerge la disponibilità di Castellucci ad impiegare denaro di Atlantia per contribuire a salvare Carige, ma che questa iniziativa deve però essere inserita in un quadro da riferire ai rapporti tra il gruppo e lo Stato concessionario (e in particolare alla garanzia di conservare la concessione, tanto che Castellucci parla di azionisti)».
Toti: «Senti Gianni… ho parlato a lungo con Modiano adesso per la… roba che ti ha proposto di Carige… non so quale effetto posso avere io con Giorgetti… Ovviamente una volta che tu mi dici che c’è la disponibilità, io ci parlo con Giorgetti e con Salvini eh, per dirgli che è una cosa ovviamente concordata…».
Castellucci: «Il problema è che per venderlo ai miei azionisti e al mercato ho bisogno che sia all’interno di un quadro».
Toti, al telefono, non fa alcuna promessa a Castellucci: «L’unica cosa che possiamo fare è chiedere alla Lega, è dire ragazzi, noi ci stiamo esponendo per salvarvi una banca e toglierci rotture di c… Poi se non, non ne tenete conto, siete… siete dei pazzi! Dopodiché , io impegni per sto Governo non me la sento si prenderne…».
Toti, contattato dal Corriere, ha commentato così: «Il magistrato scrive una cosa oltremodo corretta, parla di legittimi rapporti istituzionali che Castellucci avrebbe usato per trarre un personale beneficio. Riconosce cioè che il nostro era un interesse istituzionale. La situazione era questa: la banca rischiava il crac, Atlantia si era fatta avanti per sottoscrivere un pezzo di quell’aumento di capitale, ma ovviamente il retropensiero di Castellucci, dico io, sarà stato: potrei anche salvare la banca ma figurati se il governo me lo fa fare ora che sono indagato per il crollo del Morandi e vogliono ritirare le concessioni. Per me l’interesse era solo quello di salvare i risparmi dei liguri da un possibile fallimento. L’intercessione con Salvini non l’ho mai fatta perché l’operazione non si è concretizzata».
Il giorno dopo, 31 ottobre 2018, Castellucci chiama Modiano, e chiarisce che la disponibilità che siano «i Benetton a mettere i soldi» per salvare Carige dovrebbe portare con sé «annessi e connessi»: cioè, secondo il gip, «una promessa a proposito della concessione».
Il tentativo su Alitalia
Dopo il suo allontanamento viene evidenziato «il tentativo di Castellucci di ottenere nuovi prestigiosi incarichi come quello di presidente della nuova compagnia aerea Alitalia, grazie alle conoscenze ad altissimi livelli.... Si propone come presidente di Alitalia all’ad di Lufthansa ricevendone peraltro il gradimento».
I magistrati riportano le conversazioni tra Castellucci e Joerg Eberhart, ad di air Dolomiti, compagnia controllata da Lufthansa.
Come per i politici citati sopra, anche Eberhart è del tutto estraneo all’inchiesta.
Il 24 ottobre 2019 Castellucci chiama Eberhart.
Castellucci: «… La seconda cosa che le volevo dire… eh, il Ministro mi ha chiesto di vedermi… stasera. Siccome lui all’inizio mi aveva chiesto di aiutarlo su Alitalia e se ero disponibile… se voi avete interesse a coinvolgermi nel progetto me lo deve dire subito perché io devo chiedere a lui… se lui ha qualcosa in contrario».
Eberhart sostiene di dover sentire il presidente di Lufthansa, ma Castellucci gli mette fretta: «Vedo (il ministro) fra due ore, quindi è una cosa urgente, (lei) non fa in tempo (a chiamare il presidente di Lufthansa)». E poi insiste: «Magari potrebbe essere anche un ruolo di Presidente, con deleghe, su qualunque cosa, sulla strategia eccetera». Dopo aver incassato — aumentando le pressioni sull’interlocutore — una serie di «sì», Castellucci chiude: «Ok, mi faccio dare dal ministro l’ok».
Secondo il gip, «si ritiene che, tenuto conto della spregiudicatezza e naturalezza con la quale Castellucci ha determinato la permanenza di gravissimi rischi per la collettività legati al mantenimento di barriere pericolose per gli utenti della strada e degli ulteriori elementi da ultimo evidenziati – sussista il pericolo attuale e concreto di reiterazione di reati dello stesso tipo di quelli per i quali si procede… l’uscita dal gruppo Atlantia non ha impedito a Castellucci di influenzare le dinamiche societarie e di ricercare ruoli di vertice in altre rilevanti compagnie societarie, come Alitalia, con rischio di reiterazione di analoghe condotte criminose strumentali all’ottenimento di indebiti risparmi con conseguenti illeciti guadagni… Concreto e attuale è anche il rischio di inquinamento probatorio tenuto conto degli stretti contatti con gli altri indagati… La gravità dei reati commessi e la pericolosità sociale dimostrata, rendono indispensabile l’applicazione di una misura». Gli arresti domiciliari.