ALITALIA: POLICE VA AVANTI, NON PENSO A COMMISSARIO
(ANSA) - ROMA, 11 LUG - Il presidente di Alitalia, Aristide Police, va avanti sulla strada della continuita' aziendale. Una linea che esclude l'ipotesi di un commissario e, quindi, della divisione dell'azienda in 'good e bad company'. Prospettiva su cui starebbe lavorando l'advisor Intesa SanPaolo nella stesura del piano di risanamento e rilancio della compagnia. E che dovrebbe prevedere la modifica della legge Marzano, sulla crisi delle grandi industrie, da parte dei tecnici del ministero dello Sviluppo economico. Ma e' una soluzione, quella dello spezzatino di Alitalia, che non piace al ministro delle Infrastrutture e Trasporti Altero Matteoli. Una linea certa, quindi, non c'e' ancora e a definirla sara' la politica.
Police ha ribadito che in azienda si lavora ad una soluzione che prevede la continuita' aziendale ''perche' se si fosse in una situazione fallimentare dovrei essere io ad attivarmi'' per avviare la procedura. Rimango fermo - ha precisato il numero uno di Alitalia - alle dichiarazioni del ministro che ha parlato di una soluzione in continuita' aziendale''. Proprio ieri, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli, aveva detto che e' prematuro parlare di modifiche alla legge Marzano sulle procedure concorsuali. Una posizione divergente da quella del ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, che due giorni fa aveva parlato di aggiornamento allo studio della legge Marzano sulla crisi delle grandi industrie. Secondo indiscrezioni di stampa, Intesa Sanpaolo dovrebbe presentare al consiglio di amministrazione di Alitalia, il 18 luglio (anche se non c'e' ancora una convocazione del board per quella data) un piano per lo 'spezzatino' della compagnia sfruttando le modifiche della legge Marzano. Ma il management della compagnia sarebbe contrario a far proprio questo progetto senza prima valutarne tutti gli aspetti non avendo partecipato alla sua stesura. L'aggiornamento della legge Marzano potrebbe prevedere il fallimento della 'bad company', quindi, responsabilita' penali per gli amministratori. Che hanno dato l'ok ai conti.
Sulle modifiche alla legge Marzano si sta ancora ragionando come del resto sulla ineluttabilita' di dividere l'Alitalia in una 'good company' in cui far confluire la parte operativa assieme a quella di AirOne, lasciando fuori dal perimetro le attivita' di terra (salvando forse solo quelle che riguardano gli scali aeroportuali) che costituirebbero la 'bad company', caricata della zavorre delle perdite, da mettere in liquidazione. Una ipotesi che non piacerebbe ai sindacati.
Nulla e' ancora deciso e forse nulla di ufficiale si sapra' sino a ferragosto. Altrimenti, il rischio di scioperi sarebbe di difficile gestione, con ripercussioni sul rientro dalle vacanze. Sara' molto probabilmente il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, che attraverso il Tesoro e' l'azionista di riferimento di Alitalia con il 49,9% a indicare la strada da percorrere, avendo dato massima fiducia all'advisor per una soluzione definitiva. (ANSA).