Alitalia, Ferrovie sceglie Atlantia come “quarto socio”


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uncomfortable

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25 Settembre 2008
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Canada
Intanto, per ingannare l'attesa, un po' di network cosmetics

Alitalia in winter 2019/20 season plans to offer Milan Linate – Perugia service, on board Alitalia CityLiner Embraer E175/190 aircraft. First flight is scheduled on 27OCT19, served on daily basis.

AZ1655 LIN0730 – 0830PEG E75 6
AZ1655 LIN1120 – 1220PEG E75 x67
AZ1655 LIN1510 – 1610PEG E90 7

AZ1654 PEG0905 – 1010LIN E75 6
AZ1654 PEG1255 – 1400LIN E75 x67
AZ1654 PEG1645 – 1750LIN E90 7

Fonte: routesonline
 

I-SELV

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6 Febbraio 2012
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GOA-MXP
Intanto, per ingannare l'attesa, un po' di network cosmetics

Alitalia in winter 2019/20 season plans to offer Milan Linate – Perugia service, on board Alitalia CityLiner Embraer E175/190 aircraft. First flight is scheduled on 27OCT19, served on daily basis.

AZ1655 LIN0730 – 0830PEG E75 6
AZ1655 LIN1120 – 1220PEG E75 x67
AZ1655 LIN1510 – 1610PEG E90 7

AZ1654 PEG0905 – 1010LIN E75 6
AZ1654 PEG1255 – 1400LIN E75 x67
AZ1654 PEG1645 – 1750LIN E90 7

Fonte: routesonline
Fulgido esempio di rotta feeder servita con aerei allestiti con sola classe business a tariffe da 1500€ a/r in su.... qui si ripiana l'azienda
Spero almeno sia un collegamento sovvenzionato
 

DusCgn

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9 Novembre 2005
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Fulgido esempio di rotta feeder servita con aerei allestiti con sola classe business a tariffe da 1500€ a/r in su.... qui si ripiana l'azienda
Spero almeno sia un collegamento sovvenzionato
I due nuovi voli «L’aeroporto – ha affermato Solimeno – fa una parte ma non possiamo scegliere noi dove volare. Noi cerchiamo di fare proposte alle compagnie e, in questo caso, le due opzioni sono andate fortunatamente in porto». Ma non certo gratis. Sase, è stato sottolineato da Agostini, può contare su circa 3 milioni da investire messi sul piatto da Sviluppumbria, Camera di commercio e Fondazione cassa di risparmio. Di questi, circa 2,2 sono andati ad Alitalia per il Perugia-Milano e mezzo milione a Transavia per il Perugia-Rotterdam. Il primo partirà il 27 ottobre prossimo, alla riapertura di Linate, mentre il secondo da aprile 2020.

https://www.umbria24.it/economia/ae...eri-chi-vince-elezioni-pensi-a-sviluppo-scalo
 

13900

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26 Aprile 2012
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Fulgido esempio di rotta feeder servita con aerei allestiti con sola classe business a tariffe da 1500€ a/r in su.... qui si ripiana l'azienda
Spero almeno sia un collegamento sovvenzionato
Al momento è sovvenzionata l’intera Alitalia...
 

atlantique

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4 Ottobre 2008
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Fulgido esempio di rotta feeder servita con aerei allestiti con sola classe business a tariffe da 1500€ a/r in su.... qui si ripiana l'azienda
Spero almeno sia un collegamento sovvenzionato
Tranquillo tutta Alitalia e' sovvenzionata....un "prestito" a fondo perduto alla volta.
 

Paxromana

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28 Novembre 2005
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Rome, Milan born.
Dal forum di SSC:

Gentile (Rfi) fa il punto sui nuovi collegamenti ferroviari con gli aeroporti


..." Fiumicino è stato collegato con i Mondiali di Calcio ed ora è previsto un ampliamento della stazione ferroviaria, che avrà 5 binari."...


In altri documenti, del 2015 sul piano mobilità del Lazio si legge inoltre che_
"I problemi derivanti dalla condivisione della linea tra il servizio FR 1 e il Leonardo Express, aggravata negli ultimi anni a seguito della realizzazione di ulteriori due fermate (Fiera di Roma e Parco Leonardo) tra Ponte Galeria e Fiumicino Aeroporto, rendono necessario un intervento di potenziamento dell’infrastruttura. L’intervento proposto riguarda il quadruplicamento della tratta tra Fiumicino e Ponte Galeria di circa 7,3 km, mediante la realizzazione di un corpo ferroviario in rilevato, la realizzazione delle nuove stazioni di Ponte Galeria e di Fiera di Roma.".
 

13900

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26 Aprile 2012
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Parlando di Linate; considerando che Alitalia non e' in grado di far funzionare il network li, e siccome stiamo gia' facendo cose turpi al libero mercato, non si potrebbe - per esigenze ambientali, ca va sans dire - ridurre il numero di slot, e magari rendere piu' ripido il sentiero di approccio all'aeroporto, cosi da rendere quasi impossibile l'uso di A320/21? AZ si riduce il problema-perdite a Linate, un bel po' di feed viene ridotto su altri hubs (per esempio BA su LHR si troverebbe fregata), possibilita' di maggiori IC su Malpensa o via Roma.

Fantaviazione, ovviamente, ma gia' che stiamo a buttare soldi sufficienti a costruire un'altra M4...
 

AZ209

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24 Ottobre 2006
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Londra.
ALITALIA/ Gli errori che Pd e M5s continuano a ripetere

Anche con il cambio di Governo, il futuro di Alitalia resta ancora incerto. Atlantia vuol fare un passo indietro e sembra rispuntare Lufthansa

Se sfogliamo un vocabolario della lingua italiana e ci mettiamo a cercare il significato della parola “sviluppo” troveremo, più o meno, frasi come questa “Accrescimento progressivo, con riferimento a organismi viventi o ad attività peculiari dell’uomo” – e si citano, come esempio – “lo sviluppo delle industrie, dei commerci, della motorizzazione”. Ossia che il concetto rimane di chiara e facile comprensione, oltre che logica. Ma la vicenda Alitalia, nella sua progressione metafisica, rivoluziona persino la lingua tanto cara a Dante e a Manzoni, stravolgendone il significato: perché ormai sono anni che si continua a parlare, citare, confermare, proclamare che la nostra ex compagnia di bandiera deve essere sviluppata, crescere, competere nei mercati internazionali e tornare a essere il simbolo nei cieli di una Nazione. Ma purtroppo nei fatti poi si realizzano solo connubi stranissimi, alleanze senza senso e operazioni da far impallidire per la loro fantasia Spielberg o Verne con la componente unica di licenziamenti del personale, piani (quando ci sono) senza alcun senso commerciale e gestioni quanto mai lontane da quello che dovrebbe essere il nucleo di ogni intervento: la cultura del settore.

Elencare la serie di errori commessi nel nome della Freccia Alata (simbolo della compagnia) occuperebbe voluminosi libri: ma il tutto si può restringere (e capire) con un concetto basico. Nel 1979 ebbi la fortuna di conoscere l’Ad di una compagnia aerea europea che, parlando del settore, mi disse una frase che da quel momento per me divenne una verità da scolpire nel marmo: “Una compagnia aerea riproduce fedelmente il Paese che rappresenta nei suoi vari momenti storici”. E difatti se analizziamo bene le vicende di Alitalia sono una riproduzione esatta di un Paese con grandissime potenzialità che però da 30 anni non è capace di esprimere una realtà industriale e politica al servizio dell’Italia: in poche parole non siamo capaci di far sistema.

Ma c’è di più: ormai non abbiamo nemmeno una logica nazionale e manco siamo capaci di campare alla giornata, anche perché abbiamo perso quella componente culturale che, abbinata a una genialità che ormai, per quanto concerne le nostre risorse, ha preso il cammino dell’emigrazione, ci permetteva spesso di risolvere anche situazioni complicate in un battibaleno.

Se non abbiamo neanche più la coerenza ideologica e, classica dimostrazione di questi ultimi tre anni, il nemico politico con cui si spergiura di non poterci nemmeno dividere un caffè oggi diventa l’alleato di domani (camuffando la cosa come una costante ma falsa apertura al dialogo) e le Camere sembrano più succursali di un asilo infantile o di un’assemblea condominiale, non ci si deve meravigliare di come la vicenda Alitalia si trasformi in una continua soluzione “in nome dello sviluppo e collegato a quello della Nazione” nel quale ormai nessuno crede più.

Adesso siamo ancor di più nell’assurdo da quando il gruppo Atlantia (facente capo all’impero Benetton) ha annunciato di non essere interessato nel coinvolgersi nell’alleanza con le FS e Delta, nonché lo Stato, per salvare Alitalia. L’hanno capito tutti, ma proprio tutti, che la manovra altro non è che una mossa per far sì che lo Stato sorvoli sul blocco della concessione alla società Autostrade dopo la tragedia di Genova. Tra l’altro Atlantia gestisce pure la società Aeroporti di Roma, sempre in concessione da parte dello Stato.

Ora, se ben lo ricordate, la squadra dei “capitani coraggiosi” di berlusconiana memoria nel 2008 aveva nel suo interno il “fior fiore” dell’imprenditoria italiana al rimorchio, storicamente, dello Stato e sappiamo poi tutti come è finita… con un altro fallimento nel quale sia il gruppo Benetton che quello legato a Carlo Toto (proprietario della fallitissima AirOne che poi si trasformò magicamente nella salvatrice di Alitalia) facevano parte. Il ripetersi della storia, che si trascina da mesi della commistione tra politica e certe realtà che di industriale hanno sempre meno e sono esclusivamente nicchie finanziarie, dovrebbe finire quanto prima se veramente si vuole creare un asset importante per l’economia del Paese come quello del trasporto aereo: ora che il Pd e i 5Stelle sono grandi alleati è tornata l’idea, tanto cara al Pd, di ritirare in ballo Lufthansa come acquirente di Alitalia, e tutti sappiamo benissimo come andrà a finire. Con un altro “sviluppo”.

D’altronde il Pd ci ha già sorpreso con l’operazione Etihad e i 5Stelle con quella che pare essere la caratteristica principale dell’antipolitica della quale si ritengono alfieri: non sapere mai dove mettere le mani e fare un giorno l’esatto contrario di quanto proclamato il giorno prima.

Il bello è che, come abbiamo già stradetto, le conoscenze per risolvere al meglio tutta la questione ci sono, ma si continua a mettere alla cloche di Alitalia chi non ha alcun brevetto di volo: così facendo il decollo tanto sospirato rimarrà sempre una chimera… cosa che altre Nazioni a noi vicine si guardano bene dal fare, cercando di sviluppare le proprie aerolinee in funzione della propria economia. Principio facilissimo e logico, che però in testa a chi decide sul nostro futuro, non solo nei cieli, non riesce proprio a entrare.

https://www.ilsussidiario.net/news/alitalia-gli-errori-che-pd-e-m5s-continuano-a-ripetere/1934110/
 

Farfallina

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Parlando di Linate; considerando che Alitalia non e' in grado di far funzionare il network li, e siccome stiamo gia' facendo cose turpi al libero mercato, non si potrebbe - per esigenze ambientali, ca va sans dire - ridurre il numero di slot, e magari rendere piu' ripido il sentiero di approccio all'aeroporto, cosi da rendere quasi impossibile l'uso di A320/21? AZ si riduce il problema-perdite a Linate, un bel po' di feed viene ridotto su altri hubs (per esempio BA su LHR si troverebbe fregata), possibilita' di maggiori IC su Malpensa o via Roma.

Fantaviazione, ovviamente, ma gia' che stiamo a buttare soldi sufficienti a costruire un'altra M4...
Sono valutazioni che fecero ancora ai tempi di Lupi se ricordo bene, ma poi la questione è che deve passare in sede UE dove degli slot di AZ sono preoccupati abbastanza poco stante le limitazioni a narrow body con voli intra-UE ma dove la riduzione di slot e utilizzo macchine capienti per i feed e/o all'opposto l'eventuale apertura selvaggia alle low cost o perfino l'eliminazione totale delle limitazioni darebbe molto fastidio.
 

13900

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Sono valutazioni che fecero ancora ai tempi di Lupi se ricordo bene, ma poi la questione è che deve passare in sede UE dove degli slot di AZ sono preoccupati abbastanza poco stante le limitazioni a narrow body con voli intra-UE ma dove la riduzione di slot e utilizzo macchine capienti per i feed e/o all'opposto l'eventuale apertura selvaggia alle low cost o perfino l'eliminazione totale delle limitazioni darebbe molto fastidio.
Mmmmh se si riducono slot, poniamo, tra le ore xx e xx nel weekend, e se si fa qualcosa sui sentieri di decollo e atterraggio per renderli piu' ripidi al massimo e' una questione EASA, non UE.

Poi, oh, si puo' lasciar tutto cosi' com'e' e lasciare che Alitalia - o meglio, il contribuente - perda valanghe di soldi su Linate come fa da decenni a questa parte.
 

Simme71

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19 Maggio 2009
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Come ampiamente previsto, un altro giro di giostra

https://www.ilsole24ore.com/art/ali...verno-potrebbe-dare-altri-300-milioni-ACPQ90p

Alitalia sta per finire la liquidità. Il governo potrebbe darle altri 300 milioni
Il futuro di Alitalia è nell’incertezza, ma la compagnia sta per finire i soldi. La cassa è ormai esaurita
di Gianni Dragoni

Il futuro di Alitalia è nell’incertezza, ma la compagnia sta per finire i soldi. La cassa è ormai esaurita. Sarebbe già sottozero se si facesse il calcolo senza considerare gli anticipi per i biglietti venduti per i voli delle prossime settimane e dei prossimi mesi. Il governo sta valutando se fare una nuova iniezione di soldi pubblici. Secondo stime ufficiose la compagnia avrebbe bisogno di almeno 200-300 milioni di euro per la traversata invernale.

Patuanelli ha convocato i commissari
Alitalia potrebbe finire la liquidità prima della fine dell’anno, probabilmente già all’inizio di dicembre. Il problema della cassa sarà affrontato in un incontro tra il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli e i tre commissari, Stefano Paleari, Enrico Laghi - in carica dal 2 maggio 2017 - e Daniele Discepolo, l’ultimo nominato il 6 dicembre 2018 dall’allora ministro Luigi Di Maio, dopo che Luigi Gubitosi era andato al vertice di Telecom Italia. La scorsa settimana, il 2 ottobre, Patuanelli avrebbe dovuto rispondere a un’interrogazione alla Camera sulla cassa di Alitalia e cosa accadrebbe se entro il termine dell 15 ottobre non venisse presentata l’offerta vincolante del consorzio Fs-Delta-Mef e del potenziale partner Atlantia: ma all’ultimo minuto l’interrogazione, presentata da Stefano Fassina (LeU) e altri due parlamentari, è stata ritirata.

Il prestito statale di 900 milioni
La cassa ad Alitalia perché potesse continuare a volare era stata fornita dal governo Gentiloni, che ha stanziato 900 milioni in due tappe in seguito al commissariamento della compagnia, avvenuto il 2 maggio 2017, dopo il fallimento della gestione targata Etihad. Ufficialmente è stato un prestito dello Stato a un’azienda privata. Ma la compagnia non è in condizione di restituire i soldi, neppure se i commissari venderanno le attività alla cordata che le Fs stanno cercando di organizzare con Delta e con il partner Atlantia, oltre al Mef. Operazione peraltro ancora in forte dubbio per le divergenze con la società dei Benetton, che è preoccupata per l’incertezza sul mantenimento della concessione ad Autostrade per l’Italia.

Gli interessi non sono più dovuti
Sul prestito Alitalia avrebbe dovuto pagare interessi annui del 10%, ma il precedente governo Lega-M5S ha di fatto condonato gli interessi con il decreto-legge «Crescita» e ha stabilito che questi non siano più dovuti oltre il 31 maggio 2019. Secondo il decreto gli interessi dovuti fino a maggio, stimati in circa 145 milioni, saranno utilizzati dal ministero dell’Economia per sottoscrivere la sua quota di capitale della Newco Nuova Alitalia. Il Mef dovrebbe avere circa il 15% della Newco, su un capitale previsto di un miliardo, purché l’operazione si faccia.

Ad agosto liquidità ridotta a 360 milioni
Alitalia continua a volare in perdita e a bruciare cassa. Nell’incontro con i sindacati, il 18 settembre, Paleari ha detto che la liquidità «a fine agosto è superiore a 360 milioni, oltre i depositi». A giugno la cassa era a 436 milioni. Dunque è diminuita di oltre 60 milioni nel picco della stagione. La cassa effettiva di proprietà della compagnia però è inferiore di alcune centinaia di milioni rispetto a queste cifre, perché _ come abbiamo già detto _ dentro la liquidità ci sono anche i soldi degli anticipi per i biglietti prevenduti, e questi sono un debito della compagnia verso i clienti.

Liquidità gonfiata con gli anticipi
Le comunicazioni periodiche fatte dai commissari non forniscono dati trasparenti sulla situazione finanziaria di Alitalia. Perché parlare solo di cassa è fuorviante, essendovi ricompresi anche i soldi degli anticipi per l’acquisto dei biglietti dei voli futuri, insomma è un dato gonfiato rispetto a quello effettivo. I commissari dovrebbero rendere nota la posizione finanziaria netta, cioè anche i debiti, ma non lo fanno. E né il Parlamento né il governo hanno mai chiesto di pubblicare dati completi.

La trattativa per la cessione
Il punto chiave della vicenda riguarda però la trattativa per la vendita delle attività adi Alitalia una nuova società. In pista c’è una sola offerta, quella presentata da Fs già il 31 ottobre 2018 e soggetta a condizioni. Fs ha individuato Delta Airlines come partner industriale, ma non basta. Si è cercato un altro partner ed è emersa la disponibilità di Atlantia, che dovrebbe avere ia stessa quota di Fs nella Newco, circa il 35 per cento. È dalla fine di marzo che la società dei Benetton guarda al dossier in stretto contatto con Fs, ma la disponibilità ufficiale è stata annunciata solo l’11 luglio scorso. Fs ha scelto Atlantia come potenziale partner il 15 luglio, ma la trattativa non ha fatto passi avanti.

Le richieste di Atlantia
Atlantia ha posto una serie di questioni sul piano industriale, tra cui le rotte insufficienti nel Nord America e ha chiesto un maggior impegno di Delta, rispetto al 10% previsto nel capitale della Newco. Inoltre Atlantia vorrebbe che Delta si impegnasse per le future ricapitalizzazioni. Delta non ha fatto concessioni a queste richieste e Atlantia è andata all’attacco del piano industriale con critiche pesanti, in una lettera inviata il 2 ottobre a Patuanelli.

La concessione di Autostrade
In realtà Atlantia ha introdotto anche un altro argomento. Nella lettera al ministro la società dei Benetton ha detto che non potrebbe fare un «eventuale intervento» in Alitalia se perdurerà «una situazione di incertezza» sulla concessione ad Autostrade per l’Italia, da cui ottiene centiania di milioni di utili all’anno. Insomma è questa la principale preoccupazione di Atlantia. La questione è nelle mani del governo.

Patuanelli preoccupato
«Il dossier di Alitalia è un dossier che un po’ ci preoccupa, vista la scadenza del 15 ottobre, e che deve essere di rilancio non di mero salvataggio», ha detto il ministro Patuanelli al Tg1 il 4 ottobre. Nella trattativa in questi giorni si attende l’ultima risposta di Delta ai punti di divergenza. La scadenza del 15 ottobre è molto vicina e non è certo che arrivi l’offerta vincolante.

L’ipotesi liquidazione e l’interesse di Lufthansa
Il governo potrebbe concedere una nuova proroga del termine? Sarebbe la settima. Ma senza offerte i commissari potrebbero dire stop alla procedura di vendita e avviare la liquidazione di Alitalia. In quel caso potrebbe ripresentarsi Lufthansa. I tedeschi non hanno mai fatto un’offerta, ma sono interessati a rilevare poco più di metà di Alitalia, solo le attività di volo, con 74 aerei. Ci sarebbero 6.000 esuberi.

La mossa di Efromovich
Intanto si è rifatto vivo dal Sudamerica l’impenditore German Efromovich, azionista della colombiana Avianca. Ha scritto una lettera a Patuanelli e ai commissari dicendo che è disponibile a rilevare fino al 100% di Alitalia. Finora non risulta che sia stato contattato per approfondire la sua proposta, già rigettata a luglio quando il cda Fs scelse di aprire le trattative con Atlantia.
 

BAlorMXP

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27 Febbraio 2006
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PEG, STR e CGN (quest’ultime con gli orari con le quali sono state pensate) servono a tenere vivi degli slot a Linate.

si ma la caterva di quattrini che perderanno?
I conti in rosso non sono mai stati una priorità in Alitalia. Prima c’era l’IRI poi salvataggi come se non ci fosse un domani. Regola elementare matematica :cambiando l’ordine degli addendi il risultato non cambia.


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belumosi

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10 Dicembre 2007
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Liquidità gonfiata con gli anticipi
Le comunicazioni periodiche fatte dai commissari non forniscono dati trasparenti sulla situazione finanziaria di Alitalia. Perché parlare solo di cassa è fuorviante, essendovi ricompresi anche i soldi degli anticipi per l’acquisto dei biglietti dei voli futuri, insomma è un dato gonfiato rispetto a quello effettivo. I commissari dovrebbero rendere nota la posizione finanziaria netta, cioè anche i debiti, ma non lo fanno. E né il Parlamento né il governo hanno mai chiesto di pubblicare dati completi.
Finalmente qualcuno che lo scrive a chiare lettere. Bravo Gianni.
 
Stato
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