@Belumosi
@Bombatutto
Un'azienda italiana, soggetta a leggi italiane, con plurihub in Italia, che ogni anno sposta 25mln di sederi e ogni mese da direttamente o indirettamente da mangiare a decine di migliaia di famiglie può davvero, secondo voi, non essere considerata strategica per il nostro paesucolo? ...e sono retorico, confesso.
Un'azienda per definirsi strategica deve essere particolarmente utile se non addirittura indispensabile per lo sviluppo del paese. AZ così come è oggi, come pure quella che realisticamente diventerebbe domani, oggettivamente non lo è. Non è nemmeno ricevibile il concetto che un'azienda si possa definire strategica perchè occupa molte persone: sicuramente sarà strategica per loro e le loro famiglie, ma non si può pensare che per principio questo disequilibrio economico debba essere pagato sine die dai contribuenti. Magari da quel 90% che lavora in una piccola/media impresa con situazioni mediamente ben peggiori di quelle cui possono contare i dipendenti di AZ. A partire dalla vergognosa cassa integrazione "a babbo morto" che probabilmente non ha eguali al mondo.
Ricordo che tanto tempo fa (c'erano ancora le lire) lessi che nei decenni AZ era costata ai contribuenti italiani 30.000 Mld di lire, cioè 15 Mld€. Da allora sicuramente sono stati iniettati altri Mld€.
Coverrai che con un simile capitale e una gestione appena oculata, si sarebbe potuta creare una compagnia di dimensioni colossali, con la quale nei decenni di vacche grasse si sarebbe davvero potuto creare un network globale senza timori reverenziali nei confronti di nessuno.
Ma la mediocrità italica ha sempre rovinato tutto. AZ è sempre stata per tante, troppe persone, solo un'azienda alla quale succhiare sangue. Non che altrove si sia fatto molto diversamente, ma almeno accanto alla tutela degli interessi particolari, si è tenuto un occhio di riguardo per quelli generali.
AF e LH, sono enormi carrozzoni altamente inefficienti, iper-sindacalizzati e con tanti equilibri di ogni tipo da bilanciare. Ma nessuno dei soggetti che ruotano loro attorno, ha perso di vista la mission principale, cioè di collegare Francia e Germania al resto del mondo.
Se guardi AZ, non trovi tracce di tutto questo, se non nelle vuote chiacchiere dei giornalai che teorizzano una indispensabilità che i numeri dimostrano inesistente.
Credi che a me non piacerebbe vivere in paese dotato di una grande compagnia che lo colleghi convenientemente ai quattro angoli del globo? Ma bisogna guardare la realtà. Nel 2008 si è preferito negare ad AZ un futuro (che allora sarebbe stato più dignitoso di quello che l'aspetta) tra le braccia di AF. Sappiamo cosa ne è seguito fino ai giorni nostri. La costante purtroppo, è che nessuna decisione è MAI stata presa per il bene della compagnia, trattata sempre come una carovana da depredare in ragione della forza e del potere disponibili.
Ora siamo ad una nuova puntata della farsa. Il buon Enrico, dopo aver fatto il giro delle sette chiese con il cappello in mano, ha trovato una sponda nelle Poste e nel suo ad in scadenza di mandato. E sono cominciate a fiorire le sinergie tra AZ e la comatosa Mistral. Come se non avessero un peso meno che marginale.
Auguro ogni bene a chi lavora in AZ, ma non sono più disposto a pagare con le mie tasse un'azienda che ha come mission quella di stipendiare le persone. Poi magari i soldi mi verranno estorti con qualche nuovo balzello. La parte sana dell'Italia, quella che sta ancora producendo qualche reddito, è via via fagocitata da quella dei debiti, dei diritti acquisiti (solo di alcuni...), delle baby pensioni, delle centinaia di migliaia di dipendenti pubblici assunti (e pagati) pur senza nessun lavoro da svolgere. E via di questo passo.
L'Italia sta morendo a causa di tutto questo. E anche AZ, nel suo piccolo (ma non troppo) ha contribuito e sta contribuendo a questo declino. Senza peraltro dare nessuna contropartita strategica al paese.
Credo sia ora di cambiare, ammesso che non sia già troppo tardi.