*** ALITALIA : Poste Italiane al 15% ***


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berioz

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27 Settembre 2013
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economiaweb.it .

Alitalia, Del Torchio pronto a scendere

I soci (compresi quelli italiani) spingono per un piano più conservativo: meno aerei, dipendenti e voli.
ColaninnoAerei da lasciare a terra. Ancora minore personale. Cancellazione delle rotte in perdita. Gabriele Del Torchio deve riporre nel cassetto i suoi sogni di aprire nuove rotte internazionali. Anche i soci italiani, i capitani coraggiosi che hanno plaudito al piano presentato a luglio, pretendono nuovi tagli all’attività per pareggiare i conti di Alitalia.
Così l’Ad è sempre più isolato alla Magliana. Forse hai giorni contati, stretto com’è tra l’azionista forte (Air France) che lo ha di fatto sfiduciato, e quello occulto (lo Stato italiano), che ha scelto Massimo Sarmi come suo ambasciatore per trattare con i transalpini.
LACRIME E SANGUE. Alla Magliana i legali del gruppo starebbe lavorando alle modifiche dello statuto, per rendere più collegiale la governance. Contemporaneamente alcuni dirigenti sono impegnati con gli advisor di Boston Consulting in un’operazione ancora più improba: valutare tutte le opzioni per scrivere un piano industriale, che cancelli tutti le voci in perdita. Del Torchio prova a resistere, fatto sta che a meno di stravolgimenti non ci sono più le condizioni per realizzare i suoi progetti. Lo scorso luglio aveva ipotizzato l’apertura di nuove rotte verso gli emergenti, l’acquisto di aeromobili per il lungo raggio da finanziare con la dismissione di quelli per le tratte più brevi, il disimpegno sulla Roma-Milano visto il successo dell’alta velocità, una politica di marketing aggressivo, che ha portato la compagnia a lanciare nelle ultime settimane i pacchetti famiglia.
alitaliaADDIO RILANCIO INTERNAZIONALE. Per la gioia dei soci francesi e delle banche creditrici, il futuro piano si muove in un’ottica diversa e ha veramente poco di innovativo. Vanno trovate in casa le risorse per pareggiare i conti e tamponare gli oltre 300 milioni di euro di perdite operative annue. Il tutto, indipendentemente dall’esito della ricapitalizzazione da 500 milioni. Inutile dire che una riduzione strutturale delle passività si traduce in un restringimento del perimetro del vettore.
Il grosso delle esposizioni di Alitalia (si ipotizza intorno ai 600 milioni) sarebbe legato al leasing degli aeromobili. Di questi soltanto 50 milioni sarebbero legati ai 14 Airbus di proprietà di Carlo Toto. A differenza di quanto suggeriva Del Torchio – vendita dei mezzi di medio raggio o regionali per acquistare velivoli per le rotte internazionali – ora si lavora a una riduzione secca. Dovrebbero restare a terra una ventina tra A320 e Embrear.
IN 3MILA A RISCHIO. Questo taglio è legato a un altro non meno strategico. I manager stanno valutando quali rotte sono in perdita e quali sono quelle strategiche. Di conseguenza, e nella peggiore delle ipotesi, il vettore potrebbe cancellare sia parte dei voli tra Roma e Milano sia quelli imposti per rispettare i cosiddetti goodfather rights (secondo le regole internazionali bisogna garantire almeno l’80 per cento dei collegamenti pena il decadimento degli slot). E in questa casistica potrebbero rientrare tanto il Fiumicino Genova quanto il Malpensa Boston.

Ancora più delicato il capitolo occupazionale, dove il costo del lavoro non è certamente la spesa principale. Alitalia ha ottenuto lo scorso giugno l’attivazione di contratti di solidarietà per oltre 2.200 dipendenti di terra. Il socio francese Air France chiede un’alternativa più secca: il licenziamento di 4mila persone. Tra i sindacati c’è il timore che il nuovo piano chieda l’uscita di un migliaio di persone e la mancata conferma di 2mila contrattisti.
LA SOLITUDINE DELL’AD. In quest’ottica nessuno esclude che Del Torchio passi la mano alla prossima assemblea del 14 novembre. Quella dove si capiranno quanti soci hanno aderito all’aumento di capitale, il peso di Poste e se Air France prenderà il controllo del vettore. Perché non rilanciare e scendere dal 25 all’11% cento vorrebbe dire che Alexandre de Juniac preferisce veder fallire la compagnia per poi raccoglierne le spoglie.
Che cosa ci sta a fare allora un manager campione nel rilanciare marchi di alta gamma (Bulgari e Ducati) e nel coinvolgere i fondi nei suoi turn around? Anche perché in queste ore alla Magliana serve più un ragioniere che un capitano d’industria.

L'articolo contiene un mix di dati estemamente attendibili e grossolani strafalcioni.
Ad es. il dato sui leasing (600 mln) non si riferisce all'esposizione vs il lessor bensì ai canoni annui

Ma l'elemento di novità più interessante mi pare l'assemblea dei soci che sarebbe fissata per il 14 novembre,vale a dire il giorno prima della scadenza dell'aumento di capitale.
Tale convocazione lascia presupporre uno spariglio rispetto a quanto ci hanno sino ad oggi lasciato intendere.
Del resto, non credo che Letta e De Juniac l'altro giorno si siano messi a parlare della configuarazione dei sedili sul fco lax
 

belumosi

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Non è esatto l'accenno alla cigs, idem per quello scritto da Farfallina. Capisco che non vi sia andata giù quella cigs, ma le cose stanno così:

-) i dipendenti Cai non potrebbero contare oggi sul citato trattamento in quanto è nel frattempo intervenuta la riforma Fornero che ha introdotto una nuova previsione: l'Aspi, dalle caratteristiche diverse.

-) Ciò che portava l'integrazione sino all'80% era la quota FSTA. Sempre la riforma ha disposto che dal 1.1.2014 un nuovo comitato di gestione ne garantirà il funzionamento e l'equilibrio finanziario per i successivi 8 anni. In difetto non sarà possibile alcuna delibera, ovvero integrazione. Tra l'altro, manca ancora un DM per i trasferimenti delle odierne disponibilità e per la proroga sulla trattenuta pax.

Detto questo, come qualcuno ha scritto in passato sulle informazioni errate che potevano nuocere all'azienda, forse è il caso di fare la medesima considerazione prima di dipingere i dipendenti cai come previlegiati a tutti i costi, che magari preferirebbero invece solo mantenere il proprio lavoro in santa pace.
Prendo atto delle informazioni per le quali ti ringrazio. Ma vedrai che se ci saranno tagli un modo per far rientrare dalla finestra gli 8 anni di cassa verrà trovato. Siamo nel paese dove i diritti acquisiti non si toccano, non dimenticarlo. I dipendenti AZ sono sicuramente più privilegiati della media (che non è una colpa), ma non possono pretendere di vedersi pagare parte dello stipendio con i risparmi degli italiani e per giunta che venga fatto in santa pace. Mi sembra un po' eccessivo non trovi?
Sono d accordo, fra l'altro io non ho mai capito perché se una persona guadagna di più, di un altro quindi versa di più all INPS debba poi prendere i stessi soldi in cigs.
Vuoi farci credere che ogni dipendente AZ in cassa ha versato all'INPS una cifra almeno corrispondente a quella che viene percepita in 8 anni di trattamento (escludendo la quota di contributi per la pensione)?
A proposito, puoi mettere il link della pagina del sito ENAC dove c'è la suddivisione del traffico italiano del 1° semestre 2013?
 

mauro.

Bannato
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@Belumosi
Non sono 8 ma 4+3, non sono pagati dalle tasse degli italiani, ma dal contributo sul biglietto.
Comunque forse sarebbe piu' efficace se chi combatte contro l'importo dell'integrazione salariale dei cassati AZ iniziasse a lottare per l'abolizione del contributo per la guerra di Abissinia, vajont e crisi di Suez. Ripartiamo dalle fondamenta.
Continuare a vendere che la cassa e' pagata dalle tasse di tutti gli italiani e l'entrata di poste e' di nuovo sostenuta da queste e' fare cattiva informazione. Io finisco di pagare le mie tasse - tra imposte e contributi (l'IVA chiaramente non la conto) - ad agosto (oltre il 60% del mio reddito), ma la nenia io pago Alitalia la trovo ridicola, cieca e ridondante.
Abbiamo evidentemente idee diverse su quale sia il concetto di azienda strategica per un paese; credo la mia sia piu' ampia e disposta a non avere solo la redditività come parametro di valutazione, ma il servizio - inteso in senso ampio - che offre al paese.
Resta il piacere di leggerti.
 

I-UDNE

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Io invece spero per lui che se ne vada al più presto.
AZ e' da sempre un distruggi talenti, entrare nella attuale AZ e' un po' come mettere la parola fine alla propria carriera, in ogni settore ed in ogni incarico. Spero anche che gli chieda un bel po' di soldi di buona uscita così i soci e la loro tracotanza metteranno ancora una volta mano al portafoglio.
Finora ogni AD è uscito con il portafoglio ben pieno...troppo pieno visti i risultati... e non tutti hanno finito male la carriera:

Cimoli se ne è andato a 68 anni, direi a carriera (sperando per altre aziende) conclusa
Cempella ha una sua agenzia di consulenza aeronautica
Mengozzi si è andato a prendere la Legion d'Onore in Francia per i servizi resi ai francesi ('tacci sua!)
Prato è presidente in Fintecna
Zanichelli è presidente di Trenitalia
Schisano (il texano, fratello dell'attuale direttore di qualcosa :mad:) è ritornato all'elettronica e ha scassato, dopo Alitalia, la Gentronics
Bisignani è stato alla IATA per anni

Direi che la leggenda che gli AD di Alitalia mettono la parola fine alla loro carriera si scontra con la realtà della loro uscita con le tasche gonfie e incarichi non da poco...
 

FlyKing

Moderatore
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14 Aprile 2011
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Genova - LIMJ
Finora ogni AD è uscito con il portafoglio ben pieno...troppo pieno visti i risultati... e non tutti hanno finito male la carriera:

Cimoli se ne è andato a 68 anni, direi a carriera (sperando per altre aziende) conclusa
Cempella ha una sua agenzia di consulenza aeronautica
Mengozzi si è andato a prendere la Legion d'Onore in Francia per i servizi resi ai francesi ('tacci sua!)
Prato è presidente in Fintecna
Zanichelli è presidente di Trenitalia
Schisano (il texano, fratello dell'attuale direttore di qualcosa :mad:) è ritornato all'elettronica e ha scassato, dopo Alitalia, la Gentronics
Bisignani è stato alla IATA per anni

Direi che la leggenda che gli AD di Alitalia mettono la parola fine alla loro carriera si scontra con la realtà della loro uscita con le tasche gonfie e incarichi non da poco...
Senza spezzare una lancia a favore di nessuno, anzi, c'è da dire che se un AD accetta un compito difficile come quello di gestire una società costantemente sull'orlo del baratro e che può segnare definitivamente la sua carriera, è ovvio che pretenderà un compendio proporzionato al rischio e questa sarà tenuta a fornirgli il pattuito indipendentemente dai soldi in cassa.
 

belumosi

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Comunque Belumosi la cigs 2+2 non è prerogativa degli exaz. Qui http://www.inps.it/portale/default.aspx?itemdir=5796 trovi a chi spetta e la sua durata. Idem per la mobilità (i 3 anni, per intenderci..ma qui si con qualche piccola differenza)
Grazie per il link. :)
Aggiungo quello relativo alla cassa specifica per il settore aereo

http://www.inps.it/portale/default.aspx?sID=0;5773;5774;5775;5778;&lastMenu=5778&iMenu=1

e il link al regolamento del FONDO SPECIALE PER IL SOSTEGNO DEL REDDITO E DELL'OCCUPAZIONE E DELLA RICONVERSIONE E RIQUALIFICAZIONE PROFESSIONALE DEL PERSONALE DEL SETTORE DEL TRASPORTO AEREO

http://www.inps.it/docallegati/Info..._Regolamento_trasporto_aereo24_giugno2013.pdf

Ribadisco che avere una cassa di quella durata, pagata da azienda+dipendente con un versamento pari allo 0.5% dello stipendio, è una situazione impossibile da sostenere senza un cospicuo apporto esterno di risorse. Che poi si chiami tassa sui passeggeri o in altro modo fa poca differenza. Sempre di un prelievo coatto dalle tasche della collettività si tratta.
 

I-UDNE

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Senza spezzare una lancia a favore di nessuno, anzi, c'è da dire che se un AD accetta un compito difficile come quello di gestire una società costantemente sull'orlo del baratro e che può segnare definitivamente la sua carriera, è ovvio che pretenderà un compendio proporzionato al rischio e questa sarà tenuta a fornirgli il pattuito indipendentemente dai soldi in cassa.
IN linea di massima sono d'accordo; ma il compenso dovrebbe avere un rapporto anche con i risultati conseguiti. Io ti do una base (congrua, ovviamente) e se tu mi risani ti premio, altrimenti ciccia. Qui invece non hanno risanato, hanno anzi affossato ancora di più con scelte a dir poco discutibili (Mengozzi in primis, Cimoli, Sabelli ecc) e comunque hanno rastrellato tutto il rastrellabile
 

FlyKing

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Genova - LIMJ
IN linea di massima sono d'accordo; ma il compenso dovrebbe avere un rapporto anche con i risultati conseguiti. Io ti do una base (congrua, ovviamente) e se tu mi risani ti premio, altrimenti ciccia. Qui invece non hanno risanato, hanno anzi affossato ancora di più con scelte a dir poco discutibili (Mengozzi in primis, Cimoli, Sabelli ecc) e comunque hanno rastrellato tutto il rastrellabile
La base congrua deve essere ritenuta tale da AD e azienda, non solo da quest'ultima, e nel caso non lo sia da parte dell'AD, questo può tranquillamente rifiutare l'incarico.
Purtroppo, nel caso di AZ, entrambe le parti sono conscie dello stato dell'azienda, dunque è prevedibile che quest'ultima sia più incline ad andare incontro alle richieste della persona scelta per guidarla, piuttosto che tirare sull'eventuale buonuscita.
 

lucas

Bannato
13 Giugno 2007
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non sono pagati dalle tasse degli italiani, ma dal contributo sul biglietto.
ma che bei sofismi. italiani pagate, ma non sono tasse quindi non stressateci

@Belumosi
Comunque forse sarebbe piu' efficace se chi combatte contro l'importo dell'integrazione salariale dei cassati AZ iniziasse a lottare per l'abolizione del contributo per la guerra di Abissinia, vajont e crisi di Suez. Ripartiamo dalle fondamenta.
ed ecco sempre la stessa solita patologica mentalità di ogni italiano che deve difendere un privilegio ai danni della collettività: iniziate dagli altri sprechi! non sia mai che nemmeno ad un passo dal baratro qualche assistito italico cambi mentalità.
 

ilcavalieredeltempo

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20 Luglio 2007
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ROMA.
The president said:

(AGI) - Washington, 27 ott. - La vendita di Alitalia agli stranieri "la vedo male. Il limite e' una partnership di minoranza perche' il Paese non puo' fare a meno di una grande compagnia". Lo ha detto il presidente di Alitalia, Roberto Colaninno, in un'intervista rilasciata in esclusiva a Maria Luisa Rossi-Hawkins di Tgcom24, a margine del gala' della Niaf.
Il futuro di Alitalia, secondo Colaninno, "e' quello di restare una grande compagnia, come e' ora e come stiamo cercando di ricostruirla. - ha affermato - per adesso con capitali italiani poi vedremo".
 

mauro.

Bannato
26 Maggio 2010
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ma che bei sofismi. italiani pagate, ma non sono tasse quindi non stressateci



ed ecco sempre la stessa solita patologica mentalità di ogni italiano che deve difendere un privilegio ai danni della collettività: iniziate dagli altri sprechi! non sia mai che nemmeno ad un passo dal baratro qualche assistito italico cambi mentalità.
Credi forse che io sia un dipendente Alitalia??
 

india9001

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6 Novembre 2005
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The president said:

(AGI) - Washington, 27 ott. - La vendita di Alitalia agli stranieri "la vedo male. Il limite e' una partnership di minoranza perche' il Paese non puo' fare a meno di una grande compagnia". Lo ha detto il presidente di Alitalia, Roberto Colaninno, in un'intervista rilasciata in esclusiva a Maria Luisa Rossi-Hawkins di Tgcom24, a margine del gala' della Niaf.
Il futuro di Alitalia, secondo Colaninno, "e' quello di restare una grande compagnia, come e' ora e come stiamo cercando di ricostruirla. - ha affermato - per adesso con capitali italiani poi vedremo".
Grasse risate se i "patrioti" fregano i francesi da buoni italiani imbonitori e piazzisti..

Vi immaginate se ora arriva una AirChina, Aeroflot o Dio solo sa chi e i galli vengono messi alla porta dopo aver buttato centinaia di milioni di euro?
 

nicolap

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Staff Forum
10 Novembre 2005
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Roma
Grasse risate se i "patrioti" fregano i francesi da buoni italiani imbonitori e piazzisti..

Vi immaginate se ora arriva una AirChina, Aeroflot o Dio solo sa chi e i galli vengono messi alla porta dopo aver buttato centinaia di milioni di euro?
è più facile che fosse adulterato il vino alla cena della Niaf.
 
Stato
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