Re: Alitalia chiude Caracas (03/06/14)
no ma mi sento come il popolo venezuelano, non me ne vogliate, il paragone è molto forzato.
in realtà sento un profondo scoraggiamento, non vedo molti colori pastello davanti a me, e delle informazioni che si hanno col contagocce ho il sentore che molte che riguardano la mia sfera lavorativa più intima siano messe lì un po' ad arte.
scusate lo sfogo, andare a lavorare con questa spada di damocle non fa bene all'umore, per fortuna chiuse le porte è come essere in un mondo "fantastico" dove per qualche ora si riesce a non pensare ad altro che a fare semplicemente e bene quello che si è stati formati a fare.
Apro e chiudo la parentesi: capisco lo sconforto di lavorare in una situazione di estrema incertezza, ma il paragone con il popolo venezuelano e' molto forzato. Scusa, eh, ma per rispetto per le persone che stanno morendo in quel paese, 40 circa da inizio anno solo nei bilanci ufficiali, chissa' quanti altri morti non ufficiali, quanti invalidi, feriti, traumatizzati, e oppositori in carcere solo perche' si sono opposti al regime chiedendo piu' democrazia, si', un paragone del genere e' molto forzato e, permettimi, un po' offensivo per chi vive in quella triste situazione.
Capisco che lavorare in CAI abbia dei punti interrogativi, al momento, ma non credo che si rischi la vita ogni giorno (a parte i rischi del mestiere, da mettere in conto come ogni altra persona), come chi va a manifestare o semplicemente esce in strada a Caracas. E tutto sommato, scusa la franchezza, noi Italiani dovremmo smetterla a volte di drammatizzare troppo le nostre situazioni. Ricordiamoci che c'e' gente che sta molto peggio, ma forse ragionamento questo non si addice alla teatralita' tutta Italiana... Senza andare tanto lontano in Italia, per esempio vi sono categorie che stanno anche molto peggio - vedi chi ha lavorato per anni all'ILVA di Taranto, con la stessa incertezza del futuro, un lavoro duro, paghe molto contenute ed un rischio di tumore dietro l'angolo in piu'.
Non sto facendo qualunquismo, ma anche dobbiamo smetterla in Italia una volta per tutte di drammatizzare troppo le cose. Alla fine, solidarieta' per chi rischia di perdere il lavoro sempre, ma chi lavora in certi settori comunque ha una discreta qualita' di vita, e se la trattativa andra' bene, tra poco vi troverete in un grande e solido gruppo internazionale.
Detto questo, chiudo la parentesi...