Re: Catering a bordo e nelle salette, stato dell'arte primavera 2018
Ma il meglio deve ancora arrivare. Piccolo OT. Ho dovuto anticipare il rientro e ho preferito ORD a JFK (perdendomi il 77W) per evitare le file bibliche alla security. L'avessi mai fatto. Arrivato al T1 son dovuto andare al T5: trenino rotto, si va in bus. Fin qua nulla di che, ma al T5 l'esperienza alla security è stata non irritante ma umiliante. 4 file solamente in cui si riversa una mandria di malcapitati. 10 cm di spazio, letteralmente, per far passare i disabili e i crew. Addetti del TSA scoglionati che invece di mettersi nei punti chiave a dirigere il flusso urlano in continuazione da dietro, come i pastori alle greggi: ci mancano i fischi e i cani. Fortuna che il volo è partito con 45 minuti di ritardo, se no avrei avuto problemi con oltre 2 ore di layover. Per carità, facciamo bene noi italiani a sputarci in faccia ma ricordiamoci che non siamo soli al mondo. Io una cosa così a FCO non l'ho mai vista. Passata la security, poi, nessuna indicazione, tantomeno sulle Lounge: solo uno schermo interattivo che mi ha mandato esattamente dalla parte opposta. Di nuovo, se fosse successo in Italia...
La lounge AFKLM è veramente una schifezza. Piccola e sovraffollata, il catering è tutto in 2 (due) vassoi. Non ho avuto modo di provare lo champagne per vedere se è quello dell'Eurospin come a IAD, ma i presupposti ci sono tutti.
Diciamo che se Casa Alitalia ti da una certa sensazione di lusso e benessere, le longe AFKLM e Delta ti confermano che i club esclusivi sono una presa per il culo.
Per finire il volo. Il catering in economy ti da sempre una sensazione di tristezza soprattutto a causa del vassoietto di alluminio. Quello di AZ non fa eccezione ma il sapore era più che dignitoso. C'è chi lo presenta un tantino meglio (Emirates, Korean, Singapore..) ma evidentemente quando si tratta de magna' ad Alitalia non la batte nessuno, in tutti i sensi
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