Continuità territoriale, le prime offerte Alitalia e Livingston su tratte Alghero


india9001

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6 Novembre 2005
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Ma perché il romano deve essere sempre coatto?..........
Scherzo, ho dei carissimi amici romani, persone di cultura e di notevole educazione, l'ho buttata sullo stereotipo come se noi fossimo tutti pastori.

Senza offesa! ;)

Io ho comprato LIN-CAG-LIN 31-3, abbiamo una bella base statistica per verificare "sti benedetti" guttiau :)
 

AV CT

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14 Ottobre 2011
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23/10/2013 - 15:09 Guidaviaggi
Continuità territoriale 2: confronto tra Regione, Enac e ministero Trasporti

In vista della scadenza dell'attuale regime con le tratte operate da Meridiana dovrà essere presa entro qualche giorno una decisione in merito


Si svolge oggi a Roma il confronto tra Regione, Enac e ministero Trasporti in merito alla continuità territoriale 2, ossia i collegamenti a tariffa calmierata tra Cagliari e Olbia e i 4 scali Napoli, Bologna, Torino e Verona.
In vista della scadenza dell'attuale regime con le tratte operate da Meridiana dovrà essere presa entro qualche giorno una decisione in merito. Il 27 ottobre è il primo giorno della nuova continuità e la Regione avvia una campagna pubblicitaria per attrarre i turisti.
 

AZ209

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24 Ottobre 2006
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Londra.
Bando continuità, poche ore al termine
Nessuna compagnia si è fatta avanti


A poche ore dalla scadenza del bando, nessun vettore ha presentato la manifestazione di interesse per la continuità territoriale sulle rotte minori.
Quando mancano ancora poco meno di 12 ore al termine della presentazione delle manifestazioni d'interesse per i collegamenti tra la Sardegna e gli aeroporti considerati "minori" - Bologna, Torino, Verona e Napoli - la cosiddetta continuità territoriale 2, ancora nessuna compagnia aerea si è fatta avanti per volare senza compensazioni economiche. Il primo avviso, che prevede l'accettazione degli oneri di servizio ma nessun contributo da parte della Regione, scadrà infatti alle 24 di oggi. Se nessun vettore deciderà di partecipare, come era accaduto per la prima fase della gara della continuità territoriale sulle rotte da e per Roma e Milano, si andrà verso un altro avviso che mette sul piatto circa 14 milioni di euro, parte dei quali derivanti dai risparmi dei ribassi d'asta sulla gara per la continuità territoriale 1. Nelle scorse settimane vi sono stati anche contatti con Meridiana, la compagnia aerea che sta gestendo le rotte minori in proroga e che vorrebbe proseguire nella gestione transitoria, ma resta da risolvere la questione delle frequenze. "Vorremmo che la Sardegna fosse aperta al mondo e speriamo di poter confermare le tariffe scontate anche per le rotte minori - ha detto il presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci -. Siamo partiti con la conferenza dei servizi e ora siamo nella fase dell'interlocuzione".

http://www.unionesarda.it/articolo/...ssuna_compagnia_si_fatta_avanti-6-339786.html
 

AZ209

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24 Ottobre 2006
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Londra.
Continuità aerea 2, nessuno si fa avanti

Meridiana: «Senza compensazioni siamo disponibili solo per primavera ed estate». Ora il bando regionale da 14 milioni

CAGLIARI. La continuità territoriale aerea 2 è rimasta per ora senza padroni. Alla scadenza, ieri a mezzanotte, nessuna compagnia ha accettato di garantire a tariffe agevolate e senza compensazioni i collegamenti fra Alghero, Cagliari e Olbia con Bologna, Torino, Verona e Napoli.

A questo punto, com’è accaduto a suo tempo per la continuità aerea 1, cioè con Roma e Milano, le quattro rotte saranno messe a concorso secondo i criteri dell’Unione Europea, ma è ovvio che questa procedura sarà molto più lunga. Soprattutto perché il bando prevederà a favore di chi si aggiudicherà i collegamenti in esclusiva buona parte delle compensazioni previste dalla Regione e che ammontano a 14 milioni.

Esito scontato. Che la prima fase della Ct2 andasse deserta era ovvio. I motivi sono due. Da una parte le quattro rotte fra la Sardegna e gli aeroporti cosiddetti minori sono appetibili solo d’estate. Quindi, com’è stato, nessuna compagnia si è assunta l’impegno di gestirli secondo la tabella degli oneri di servizio (cioè a tariffe imposte per i residenti) anche nei mesi invernali in cui – secondo le stesse compagnie – il traffico turistico non basta da solo a coprire i costi. Ed ecco il secondo motivo: i 14 milioni messi sul piatto dalla Regione e che da soli fanno gola a molte compagnie, comprese quella di seconda fascia.

La posizione di Meridiana. All’inizio era sembrato che la compagnia dell’Aga Khan fosse intenzionata ad accettare gli oneri di servizio anche se in regime di proroga rispetto alla vecchia Ct2 ormai scaduta e in cui comunque ha avuto finora l’esclusiva senza ricevere compensazioni in cambio nei collegamenti da Cagliari e Olbia per Torino, Verona, Bologna e Napoli, E invece Meridiana si è fatta avanti solo con una lettera informale con cui si dichiarerebbe pronta a garantire i collegamenti solo in primavera e d’estate. Una proposta al quanto insolita visto che quelle rotte non sono certo stagionali e comunque, così come per la Ct1, devono essere annuali. Ma è possibile anche che la compagnia abbia fatto questo passo informale per sondare Regione ed Enac, è l’ente che controlla il traffico aereo, sulle frequenze giornaliere che saranno previste dal prossimo bando. Alla fine l’obiettivo di Meridiana potrebbe essere anche questo: strappare un contratto più leggero rispetto alle regole ferree della continuità territoriale aerea.

Le altre compagnie. Al prossimo bando, secondo alcune indiscrezioni, potrebbero farsi avanti anche le low cost, a cominciare da Ryanair e Easyjet. Ma la loro partecipazione, almeno se le regole rimarranno quelle del passato, potrebbe essere bocciate sul nascere proprio perché le low cost hanno da sempre un piano commerciale che contrasta con le imposizioni della continuità territoriale in tema di prenotazioni e bagagli. Chi invece potrebbe entrare in scena al momento del bando è la Livingston, che ha già vinto nella gara per la Ct1 l’Alghero-Roma. La compagnia ha da tempo una base operativa a Verona e garantisce da e per Torino diversi voli per le capitale dell’est Europa. A tirarsi fuori dalla Ct2 è stata invece Alitalia: è un prodotto che non interessa all’ex compagnia di bandiera. (ua)

http://lanuovasardegna.gelocal.it/r...inuita-aerea-2-nessuno-si-fa-avanti-1.8101362
 

aho1991

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19 Ottobre 2013
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Meridiana, più rotte e nuove strategie
"Ma la Sardegna resta un mercato forte"


Il mercato sardo, secondo Meridiana, è "un esempio da replicare su altre piazze". Di questo è convinto Roberto Scaramella, amministratore delegato della compagnia con base a Olbia, che ha presentato a Milano la stagione 2014.

Nuove rotte, cambi di strategia e molto ottimismo. Ma a farne le spese, almeno in parte, sono i sardi. Che da un lato vedono aprirsi, da Cagliari, le piazze di Napoli, Kiev e Londra, e da Olbia quelle di gran parte delle capitali europee. Dall’altro hanno già dovuto rinunciare ai collegamenti tra il capoluogo sardo e quello lombardo e Roma. "Una scelta dettata da motivi economici – spiega Scaramella – perché il bando della Regione per la continuità territoriale era decisamente sconveniente. La questione è stata portata avanti in modo non sostenibile". Addio a quelle tratte, dunque? "Sì, almeno per i prossimi quattro anni, quando ci sarà un nuovo bando". E anche nuovi aerei, a quanto sembra, perché "entro il 2015 gli MD80 verranno interamente sostituiti, mentre entro l’estate cambieranno gli arredi interni con il nuovo brand, Meridiana".

Quali programmi riguardano gli aeroporti sardi?
Colleghiamo la Sardegna con 32 aeroporti; 23 da Olbia e 9 da Cagliari. Da Malpensa verso Elmas ci saranno fino a due voli al giorno, verso Olbia uno. Offriremo complessivamente 1,5 milioni di posti.

Il trasporto aereo è importante come supporto per lo sviluppo del territorio: perché avete abbandonato Cagliari tagliandola fuori da Roma e Milano?
I politici sardi hanno creato una strategia, e noi, come azienda, seguiamo la nostra, che guarda prima di tutto ai bilanci.

Il bando non era allettante?
Era molto povero, non avevamo nessuna convenienza a parteciparvi.

Non perché ci siano stati accordi sottobanco per la spartizione delle rotte con Alitalia?
Assolutamente no, altrimenti Alitalia non avrebbe partecipato al bando.

Quando, e se, avremo di nuovo Cagliari collegata con Roma e Linate?
Meridiana non ci sarà per i prossimi quattro anni, fino a quando la Regione emanerà un nuovo bando.

Perché le rotte tra Cagliari e Olbia verso Napoli: quanti sardi vanno in Campania?
Napoli è un aeroporto importantissimo, fa viaggiare 10 milioni di turisti, molti più rispetto a Olbia, che al confronto è un piccolo scalo. Ma la forte richiesta arriva da Napoli verso la Sardegna, destinazione tra le preferite.

Stato dei bilanci della Compagnia?
Nel 2012 avevamo una struttura poco competitiva, ma chiudiamo il 2013 con perdite dimezzate.

Cifre?
Fatturato pari a 520-530 milioni di euro, perdite operative intorno ai 62-65 milioni.

Nel 2012?
Nel 2012 le perdite erano di 190 milioni, ora dimezzate.



Piccola nota: Meridiana ha presentato ricorso contro questa CT, il TAR non si è ancora pronunciato, non accennano nulla di ciò, anzi confermano di non volare più, per i prossimi quattro anni, verso Fiumicino e Linate.
 

AZ209

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Londra.
Punti di vista 'interessanti':

Continuità territoriale aerea: dovrebbe pagare lo Stato, ma ci costa 170 milioni di euro

La notizia secondo cui la decisione della Giunta Cappellacci di applicare un’unica tariffa a tutti i viaggiatori che si recano in Sardegna, partendo da Roma Fiumicino e Milano, costa alla comunità regionale 170 milioni di euro in tre anni, riporta d’attualità la disciplina dei rapporti finanziari fra Governo e Regione sulla continuità territoriale aerea.

Le ultime norme in materia risalgono alla legge finanziaria dello Stato per il 2007, con la quale, a conclusione di una trattativa riservata e mai sottoposta all’attenzione del Consiglio regionale, sono stati modificati aspetti fondamentali del regime fiscale della Regione. Pur in assenza di un’esplicita intesa con la Regione, come sarebbe stato costituzionalmente necessario, il Parlamento ha infatti modificato l’art. 8 dello Statuto sardo ed ha aumentato la quota di tributi spettanti alla Regione, assegnandole in particolare la quota fissa dei “nove decimi del gettito dell’imposta sul valore aggiunto generata sul territorio regionale da determinare sulla base dei consumi regionali delle famiglie rilevati annualmente dall’ISTAT”.


Si tratta, peraltro, di un accordo fra Governo centrale e Regione che, per questa parte, a tutt’oggi, non ha ancora trovato attuazione, per esclusiva responsabilità della Giunta Cappellacci-La Spisa, che, pur costretta ad ammettere che il nuovo testo dell’art.8 dello Statuto fosse “immediatamente applicabile”, ha sempre rifiutato di aprire un contenzioso di fronte alla Corte costituzionale con il Governo Berlusconi-Tremonti per rivendicare quanto era dovuto alla Regione ed ha così impedito che la Sardegna potesse ricevere le ulteriori risorse che le norme della legge finanziaria le avevano formalmente attribuito.


A giudizio della Giunta regionale
, perché il nuovo sistema di quantificazione delle entrate regionali potesse entrare in vigore era infatti preliminarmente necessario approvare specifiche “norme di attuazione statutaria”, con le quali la cosiddetta “commissione paritetica” avrebbe dovuto confermare, con un apposito accordo, quanto era già stato puntualmente e minuziosamente definito dalla legge finanziaria. L’intesa così raggiunta avrebbe poi dovuto essere sottoposta al parere del Consiglio regionale per essere infine approvata con un decreto legislativo del Governo che, evidentemente, non avrebbe potuto far altro che confermare il testo ed i contenuti della legge finanziaria.


Per contro, la Giunta regionale ha invece accettato supinamente di dare immediata attuazione alle parti dell’intesa relative agli impegni posti a carico della Regione.


Per compensare il maggior gettito tributario, la legge finanziaria aveva infatti impegnato la Regione a farsi carico, con risorse proprie, della copertura “del fabbisogno complessivo del Servizio sanitario nazionale sul proprio territorio senza alcun apporto a carico del bilancio dello Stato”. Come ulteriore contropartita, la legge finanziaria aveva anche previsto che alla Regione fossero trasferite “le funzioni relative al trasporto pubblico locale (Ferrovie Sardegna e Ferrovie Meridionali Sarde) e le funzioni relative alla continuità territoriale”.


Il passaggio alla Regione delle funzioni sul trasporto pubblico locale è avvenuto con le norme di attuazione contenute nel decreto legislativo n. 46 del 2008, che ha recepito gli accordi raggiunti in sede di commissione paritetica ed ha trasferito alla Regione “tutte le funzioni ed i compiti di programmazione e di amministrazione relativamente ai servizi di trasporto pubblico di interesse regionale e locale attualmente erogati dalle Gestioni Governative Ferrovie della Sardegna e Ferrovie Meridionali Sarde, nonché le relative aziende e le risorse finanziarie necessarie a garantire l’attuale livello dei servizi erogati dalle gestioni stesse senza maggiori oneri a carico del bilancio dello Stato”.


Viceversa, per quanto riguarda le funzioni riconducibili alla “continuità territoriale”
, la Giunta Cappellacci ha ritenuto che non fosse necessario specificare in appositi provvedimenti legislativi quali funzioni e quali oneri contenesse una definizione così generica ed imprecisa. Piuttosto che aprire un confronto con il Governo, la Giunta Cappellacci ha quindi accettato senza discutere di finanziare con risorse regionali i collegamenti aerei con la Sardegna, ritenendo, quindi, che, nonostante la complessità della materia e la genericità della definizione, non fossero necessarie norme di attuazione statutaria e che le funzioni che disciplinano i meccanismi per l’attivazione della cosiddetta “continuità territoriale” e l’imposizione degli oneri di servizio pubblico riguardassero solo il trasporto aereo e non anche, ad esempio, i trasporti marittimi, per i quali la titolarità in capo alla Regione delle competenze in materia di “continuità territoriale” pare non esistere.


La verifica della superficialità e della faciloneria del comportamento della Giunta regionale trova conferma nel fatto che l’estrema genericità e l’imprecisione delle norme della legge finanziariahanno reso necessaria la sottoscrizione di un “protocollo” aggiuntivo (siglato il 7 settembre del 2010) fra la Regione, l’Enac ed il ministero dei Trasporti, con il quale sono state riservate a quest’ultimo la gran parte delle funzioni di “governo” della continuità territoriale e si è ribadito che spetta alla Regione il pagamento delle “risorse finanziarie necessarie per l’imposizione degli oneri di servizio pubblico”.


Sarebbe stato sufficiente un minimo di dignità istituzionale e di intelligenza politica
e qualche rudimentale conoscenza di diritto regionale per comprendere che il trasferimento delle funzioni relative ad una non meglio precisata “continuità territoriale”, indicate in maniera così imprecisa dalla legge finanziaria, non possedeva alcun valore prescrittivo e, al più, poteva rappresentare l’occasione per inserire in una trattativa più generale con il Governo l’intero sistema della continuità territoriale, chiamando lo Stato ai doveri di solidarietà e leale collaborazione imposti dalle regole costituzionali.

Dunque, ad oggi, in forza di una norma statale che è stata applicata illegittimamente ed alla quale la Giunta Cappellacci ha ottusamente dato attuazione, la collettività regionale è messa nelle condizioni di dover pagare con proprie risorse attività e compiti che spetta solo ed esclusivamente allo Stato finanziare. Il solo “privilegio” che gli accordi con Enac e Governo centrale hanno attribuito alla Regione è la presidenza della conferenza di servizi, il che, per un presidente della Regione che aveva fatto della vanità e dell’inutile apparenza i soli tratti distintivi del suo agire politico, è certamente un “valore” da non trascurare, ma che non può certo trovare attenzione in un presidente della Regione che possiede una diversa autorevolezza, ben altre dignità e qualità personali e ben altre capacità di governo.

L’auspicio è quindi quello che, quanto prima, il presidente della Regione e la Giunta regionale affrontino con la dovuta fermezza il tema della continuità territoriale nel suo complesso e, senza sciocchi ossequi, pretendano da un Governo presunto “amico” l’apertura di un confronto che porti lo Stato a farsi carico di quanto le norme gli impongono e la Regione ad avere il giusto “peso” nel campo della continuità territoriale e dei trasporti marittimi ed aerei, cancellando i tanti fallimenti e le tante risorse sprecate in questi anni e riconoscendo ai sardi il diritto di viaggiare, non solo in aereo e non solo per Roma e Milano, alle stesse condizioni di tutti gli altri cittadini italiani.

Fulvio Dettori

http://www.sardiniapost.it/angolo-d...are-lo-stato-ma-ci-costa-170-milioni-di-euro/