Coronavirus: riflessi sul mondo dell’aviazione


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hyppo

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26 Gennaio 2012
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Re: La polmonite cinese: riflessi sul mondo dell’aviazione

A seguito della diffusione del “nuovo coronavirus” 2019-nCoV originatasi dalla città di Wuhan e dichiarata Emergenza di Sanità Pubblica di Interesse Internazionale dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, il Ministero della Salute ha disposto il divieto di effettuare voli dalla Cina.

In particolare, con effetto immediato sono vietati tutti i voli provenienti dalla Repubblica Popolare Cinese inclusi Hong Kong, Macao e Taipei. Dal 2 febbraio 2020 sono inoltre vietati anche i voli diretti nei medesimi territori.

Gli ultimi voli da Shanghai, Hangzhou, Chongqing, Guangzhou e Pechino sono atterrati questa mattina e avranno quindi tempo fino a domenica per ripartire. Eventuali voli di rimpatrio potranno essere specificatamente autorizzazioni dall’autorità nazionale sanitaria.

Per tutti i voli in sorvolo sul territorio nazionale, nel caso di passeggeri con sospetta infezioni a bordo, il comandante deve verificare se il soggetto è stato in Cina negli ultimi 14 giorni. Se il passeggero riporta di essere stato in Cina negli ultimi 14 giorni, l’uso delle mascherine è obbligatorio. Nel caso in cui fosse necessario il dirottamento in Italia a Fiumicino o Malpensa, bisognerà comunicare l’evento il prima possibile fornendo tutte le informazioni necessarie per l’attivazione del piano di emergenza sanitaria, compresa la compilazione delle ‘passenger locator cards’. Una volta al parcheggio, è consentito esclusivamente l’aggancio dell’alimentazione elettrica e della scala passeggeri nel portellone più vicino al soggetto sospetto. L’apertura del portellone e lo sbarco sono soggetti all’autorizzazione del medico aeroportuale.
www.deskaeronautico.it
 

enzomatto

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20 Giugno 2018
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Re: La polmonite cinese: riflessi sul mondo dell’aviazione

Poi fanno scalo a Dubai e il virus arriva comunque in Italia. Divieto aggirato
 

billy13

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21 Febbraio 2006
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Re: La polmonite cinese: riflessi sul mondo dell’aviazione

https://www.epicentro.iss.it/influenza/stagione-in-corso

Fonte: FluNews-Italia

La rilevazione dei dati delle sindromi influenzali (InfluNet) è iniziata, come di consueto nella 42esima settimana del 2019 e terminerà nella 17esima settimana del 2020, salvo ulteriori comunicazioni legate alla situazione epidemiologica nazionale.

Nella 4a settimana del 2020, aumenta il numero di casi di sindrome simil-influenzale e superata la soglia di intensità media.
Il numero di casi stimati in questa settimana è pari a circa 638.000, per un totale, dall’inizio della sorveglianza, di circa 3.451.000 casi.

Di seguito è riportato un riepilogo degli indicatori disponibili:

•Casi gravi: alla 3a settimana della sorveglianza sono stati segnalati 45 casi gravi di cui 7 deceduti.

•Mortalità: durante la 3a settimana del 2020 la mortalità è stata inferiore al dato atteso, con una media giornaliera di 228 decessi rispetto ai 250 attesi.
 

leerit

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3 Settembre 2019
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Re: La polmonite cinese: riflessi sul mondo dell’aviazione

I casi conclamati di contagiati dall’infezione ai polmoni causati dal coronavirus continuano a salire (sfiorerebbero ormai i 6 mila) e con essi il numero dei morti (132 quelli finora accertati, ossia poco più del 2% dei contagiati) e il rischio che la psicosi scatenatasi ormai a livello mondiale finisca col ripercuotersi negativamente sull’andamento dell’economia cinese e mondiale.

Rivenditori di articoli di lusso, compagnie di viaggio e gestori di casinò sono stati fin da subito tra

i titoli più colpiti dalle vendite sui listini di tutto il mondo in queste ultime settimane. Le maggiori linee aeree internazionali (con poche eccezioni tra cui Lufthansa

e Alitalia) sono sotto i riflettori dopo che proprio Lufthansa, assieme a British Airways (16,6 miliardi di dollari dei 27,5 miliardi di giro d’affari registrati nel 2018 da International Consolidated Airlines, la holding cui fanno capo anche Iberia, Vueling e Aer Lingus), Lion Air e Seoul Air, hanno deciso di sospendere i loro voli da e per la Cina.

Altre compagnie come Finnair, Cathay Pacific e Jetstar Asia stanno a loro volta riducendo il numero dei voli, e l’elenco potrebbe crescere ulteriormente nei prossimi giorni in conseguenza del drastico calo di passeggeri. Un calo del traffico che va di pari passo coi “suggerimenti” dati da un crescente numero di paesi ai propri cittadini di evitare per qualche tempo ogni viaggio di piacere o d’affari in Cina, dove le autorità hanno intanto precluso l’accesso a Wuhan (centro con 11 milioni di residenti) e ad altre 16 città (con ulteriori 30 milioni di residenti) della provincia di Hubei fino a nuovo ordine per limitare il rischio di contagio.

Delta, maggiore compagnia aerea al mondo con 47 miliardi di dollari di fatturato a fine 2019 davanti ad American Airlines (45,8 miliardi) e United Continental (43,3 miliardi), ha più volte smentito nei mesi passati di aver subito contraccolpi dal braccio di ferro commerciale tra Usa e Cina per quanto riguarda i suoi voli da e per la Cina, finora canalizzati attraverso l’alleanza con Korean Airlines, potrebbe risentire dei timori di un “contagio cinese”. Timori che già hanno contribuito a far perdere negli ultimi 5 giorni a Wall Street il 5% al titolo Delta Air Lines e l’11% a United Continental Holdings, mentre American Airlines, prevalentemente concentrata sul mercato domestico (da cui derivano tre quarti dei suoi ricavi annui) è riuscita a limitare i danni al minimo.

Del resto nel caso di Delta, che nel 2015 rilevò per 450 milioni di dollari il 3,55% di China Eastern Airlines (terza compagnia cinese dopo China Southern Airlines e Air China), il Ceo Ed Bastian si era detto “eccitato sulla possibilità” di sbarcare entro il 2020 nel nuovo aeroporto internazionale di Pechino, Daxing Airport, costato oltre 12 miliardi di dollari e destinato a diventare il maggior aeroporto al mondo una volta completato. Uno sbarco che come minimo rischia di essere rinviato, pesando sulla auspicata crescita del traffico e dei ricavi dall’Asia. In casa United Continental, per contro, si è già alle prese con alcuni problemi “asiatici” che l’epidemia di coronavirus rischia solo di peggiorare.

Il vettore dal 1985 è il principale operatore americano nella regione, dopo aver rilevato la Pan Am e il relativo network asiatico: 13 destinazioni in tutto, tra cui Pechino e Shanghai, valutate assieme ad altri beni tra cui 18 aeromobili a lungo raggio 1,8 miliardi di dollari a valori correnti. I disordini di Hong Kong hanno già indotto la società ad abbattere il valore delle rotte verso l’hub cinese di 296 milioni di dollari lo scorso anno, azzerandone il valore dell’avviamento finora iscritto a bilancio. Nel corso della recente presentazione dei risultati dell’esercizio appena concluso, il top management della compagnia non ha voluto indicare se attribuisce ancora un valore alle altre 12 destinazioni asiatiche servite o se anche il loro avviamento è stato completamente azzerato, ma un eventuale crollo del traffico da e per l’Asia potrebbe sciogliere il dubbio nel peggiore dei modi.

Tornando in Europa, Air France-Klm (-5,25% sul listino di Parigi negli ultimi 5 giorni), che coi suoi 30,1 miliardi di dollari di fatturato atteso per l’intero 2019 è la sesta maggiore compagnia aerea al mondo ed è alleata di Delta e Alitalia nella SkyTeam Alliance, giusto lo scorso ottobre aveva annunciato in pompa magna di voler rafforzare l’alleanza con China Eastern Airlines e Virgin Atlantic per aumentare voli e rotte tra Cina ed Europa a partire dalla primavera di quest’anno, a partire almeno inizialmente dalla rotta Londra-Shanghai (e dai voli di collegamento tra Parigi e Amsterdam e la capitale inglese).

Un piano che potrebbe ora subire qualche contraccolpo, così come la prevista espansione in Cina di Emirates Airlines (settima maggiore linea aerea al mondo con 27,9 miliardi di dollari di fatturato nel 2019), che dopo un anno di transizione in cui il numero di passeggeri trasportati è calato di un milione fermandosi a 58 milioni, contava sui nuovi accordi di code-sharing siglati nei mesi scorsi, tra cui quello con China Southern Airlines, per tornare a crescere nel 2020, anche in Asia.

Apparentemente meno esposto al rischio Cina sembra il gruppo Lufthansa (-5% in borsa nelle ultime 5 sedute), cui fanno capo anche Swiss e Austrian Airlines, oltre alla low-cost Eurowings, nel 2018 quinto maggior vettore aereo al mondo con circa 39,4 miliardi di dollari di fatturato. Lufthansa, che oggi ha annunciato lo stop a ogni volo da e per la Cina proprio a causa dell’allerta legato al coronavirus, già dal

2018 aveva deciso di puntare su Monaco come hub d’accesso all’Asia, ma in questo caso le destinazioni cinesi (Singapore e Pechino) rappresentavano, e rappresenteranno nel prossimo futuro, solo una piccola parte dell’offerta.

Dal 31 marzo prossimo, ad esempio, sarà lanciato un nuovo collegamento Monaco-Bangalore (India), a fronte però di ben quatto nuovi collegamenti da e per gli Stati Uniti. Impatto prevedibilmente ridotto anche per Alitalia. Anche la compagnia aerea italiana (poco più di 3,4 miliardi di dollari di giro d’affari nel 2018, cifra in crescita dell’1,7% nell’esercizio da poco concluso) sta puntando sulla crescita del traffico a lungo raggio, che nel 2019 ha registrato secondo la compagnia un incoraggiante +5,3% rispetto al 2018 e addirittura un +14,7% rispetto al 2017, arrivando a sfiorare i 2,85 milioni di passeggeri trasportati sulla lunga distanza. Tuttavia, come ha confermato ad Affaritaliani.it il vettore, “Alitalia non opera voli da e per la Cina” e dunque non dovrebbe subire particolari contraccolpi dalla vicenda.

Affari italiani.it
 

TW 843

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Re: La polmonite cinese: riflessi sul mondo dell’aviazione

Sul Cobus a Linate, diretti a LCY, ci sono svariate persone con la mascherina...???

La gente non sta bene
 

Max737

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Re: La polmonite cinese: riflessi sul mondo dell’aviazione

Pilots union files suit to halt American Airlines flights to China amid fears of the coronavirus outbreak
The Allied Pilots Association said Thursday that it is suing American Airlines to halt service to China amid the coronavirus outbreak.
The union represents about 15,000 American Airlines pilots.

Published Thu, Jan 30 20203:52 PM ESTUpdated Thu, Jan 30 20207:17 PM EST
“The safety and well-being of our crews and passengers must always be our highest priority — first, last, and always,” APA President Capt. Eric Ferguson said.
The union that represents American Airlines pilots said Thursday that it’s suing the carrier to halt service to China amid the coronavirus outbreak, which has killed more than 170 people in China and infected more than 8,000 around the world.
The Allied Pilots Association, which represents about 15,000 pilots for the Fort Worth, Texas-based carrier said its suit seeks a temporary restraining order to halt all American Airlines service between the U.S. and China.
American on Wednesday announced it would suspend its Beijing and Shanghai flights from Los Angeles between Feb. 9 and March 27, citing reduced demand because of the coronavirus outbreak, following similar moves by dozens of airlines around the world. APA’s lawsuit says American still operates approximately 56 monthly flights between Dallas/Fort Worth International Airport and destinations in China. APA President Capt. Eric Ferguson is calling for American Airlines pilots to refuse to fly to and from China. “The safety and well-being of our crews and passengers must always be our highest priority — first, last, and always,” Ferguson said. “Due to the known and unknown risks associated with traveling to China right now, concurrent with the filing of our lawsuit, we are directing all American Airlines pilots assigned to flights between the United States and China, other than those on return trips to the United States, to decline the assignment.”
In a statement, American said the airline was aware of the filing and referred to the flight suspensions announced Wednesday. “We are in close contact with the CDC and global public health officials to make sure we are taking all necessary precautions for our customers and team members,” the statement said. “We will continue to monitor the situation and make any updates as needed.” Federal regulations require crew members flying to China to remain on the ground for approximately 32 hours to rest between flights, the APA said.

https://www.cnbc.com/2020/01/30/pilots-union-files-suit-to-halt-american-airlines-flights-to-china.html
 

njko98

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Re: La polmonite cinese: riflessi sul mondo dell’aviazione

Sul Cobus a Linate, diretti a LCY, ci sono svariate persone con la mascherina...???

La gente non sta bene
Nei miei voli effettuati questi giorni solamente 2 massimo 4 passeggeri per volo ho visto con la mascherina.
Da specificare anche in voli intra italici (es: Bologna-Crotone )
 

Marilson

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Re: La polmonite cinese: riflessi sul mondo dell’aviazione

trovo abbastanza paradossale il fatto che per esempio Air France abbia fermato i voli solo fino al 9 Febbraio, come se la situazione migliorasse. I casi stanno raddoppiando ogni settimana, al 9 Febbraio saranno oltre 20mila infetti nella sola Cina.
 

Challenger

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Re: La polmonite cinese: riflessi sul mondo dell’aviazione

Sul Cobus a Linate, diretti a LCY, ci sono svariate persone con la mascherina...???

La gente non sta bene
Ma vogliamo parlare della gente in lacrime arrivata a MXP sugli ultimi voli CA sul corriere?
I pax "miracolati", "scampati alla morte".
Ero a Shanghai fino a 3 giorni fa e non mi sembra di aver visto tutta questa morte e distruzione...
 

13900

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Re: La polmonite cinese: riflessi sul mondo dell’aviazione

Ma vogliamo parlare della gente in lacrime arrivata a MXP sugli ultimi voli CA sul corriere?
I pax "miracolati", "scampati alla morte".
Ero a Shanghai fino a 3 giorni fa e non mi sembra di aver visto tutta questa morte e distruzione...
Il Corriere online era anche quello dell’articolo, all’epoca del terremoto in Giappone, in cui l’ambasciatore italiano implorava l’ultimo pizzaiolo rimasto a lasciare il paese.
 

speedbird001

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Re: La polmonite cinese: riflessi sul mondo dell’aviazione

Il Corriere online era anche quello dell’articolo, all’epoca del terremoto in Giappone, in cui l’ambasciatore italiano implorava l’ultimo pizzaiolo rimasto a lasciare il paese.
per curiosita’ state notando se vi siano significative diminuzioni delle tariffe nei voli europa asia , in destinazioni turistiche ? Penso ad esempio Thailandia, o vietnam, singapore etc.
Sui siti degli hotel vedo gia’ le tariffe scendere e siamo solo all’inizio temo.
Meno di un mese fa ho preso un biglietto in premium economy per singapore a 1.400 euro , ora siamo a 1.000.
 

Viking

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Re: La polmonite cinese: riflessi sul mondo dell’aviazione

per curiosita’ state notando se vi siano significative diminuzioni delle tariffe nei voli europa asia , in destinazioni turistiche ? Penso ad esempio Thailandia, o vietnam, singapore etc.
Sui siti degli hotel vedo gia’ le tariffe scendere e siamo solo all’inizio temo.
Meno di un mese fa ho preso un biglietto in premium economy per singapore a 1.400 euro , ora siamo a 1.000.
Roba da prendere ed andare in Asia senza motivo ma solo per approfittare delle offerte. Aspetta ancora 1 settimana e vai con 500EUR.
 

I-DAVE

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Re: La polmonite cinese: riflessi sul mondo dell’aviazione

2018 aveva deciso di puntare su Monaco come hub d’accesso all’Asia, ma in questo caso le destinazioni cinesi (Singapore e Pechino) rappresentavano, e rappresenteranno nel prossimo futuro, solo una piccola parte dell’offerta.

Affari italiani.it
Ad affari italiani.it hanno studiato geografia insieme al min. Speranza.

Grazie,
DaV
 

Andrea1988

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Re: La polmonite cinese: riflessi sul mondo dell’aviazione

C'è in giro una psicosi che rasenta la follia.
Attenzione va bene, misure precauzionali pure, così è da malati (coronavirus o meno).
 

FLR86

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Re: La polmonite cinese: riflessi sul mondo dell’aviazione

Anche a me sembra che la cosa sia sfuggita di mano, anche considerato che i morti era persone in già precarie condizioni di salute.
Confermo di aver visto anche a FLR diversi passeggeri con mascherina (non orientali) e molti finanzieri.
 
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